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UFFICIALE PCLife is Strange | Avventura dagli autori di Remember Me
è stata un po' una cosa messa "tanto per" che non azzecca nulla col resto del gioco. forse la stessa cosa potevano realizzarla in altro modo. diciamo che alla fine la cosa principale di quella sezione era la componente narrativa quindi ho dato meno bado al tipo di gameplay. sicuramente lo scarso budget a giocato a sfavore della varietà, se non altro hanno compensato con la narratività.
per me la parte più "lunga" è stata la prima in assoluto con
la camera oscura e gli infiniti dialoghi di Jefferson
, tutto il resto l'ho trovato abbastanza scorrevole. ma come mai il finale
con chloe
è considerato alternativo? intendi che quello corretto sarebbe comunque
il fatto di salvare arcadia
? ma non è forse max che per tutto il gioco
palesa il fatto di voler rimanere al fianco di chloe sempre
? non ho notato questa "disparità" nei due finali poiché un prosegue il fatto
di aiutare tutti mentre l'altro prosegue il fatto di lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare con la migliore amica
. la stessa chloe fin da subito
ha l'intenzione di lasciarsi tutto alle spalle, andare via e ricominciare, ovviamente sempre dopo l'intervento di max in bagno
tutto il cataclisma che sta per colpire Arcadia Bay è causato da Max e dal suo voler andare contro il destino per salvare Chloe, la direzione che ti vuole far prendere il gioco mi pare piuttosto chiara... Se guardi ogni tentativo di mantenere in vita Chloe risulta in un peggioramento della situazione della cittadina, fino ad arrivare all'uragano ed alla landa desolata del finale.
tutto quanto il casino nasce dal fatto che max storpia gli eventi per salvare l'amica però permettimi il finale "corretto" è anche il più forzato perché tutto ti spinge in quella direzione: nel gioco ti fanno capire che comunque vadano le cose chloe muore o nel bagno o per malattia anche se il "per malattia" non sussiste nel momento stesso in cui lasciamo che muoia in bagno e quindi non abbiamo i poteri per tornare indietro e per logica non possiamo tuffarci nel passato per vederla agonizzante in letto. sicuramente sarà anche il finale più "ovvio" visti gli eventi ma il fatto di salvare chloe "nonostante tutto" mi pare invece il finale più accettabile che potevano dare al gioco, a prescindere se fosse quello più ovvio o corretto.
proviamo a guardarla da diversi punti di vista -tanto il gioco ci spinge a questo-
se non storpiamo gli eventi ( e qui non entro nel merito del paradosso sul fatto che se torniamo indietro per non storpiarli non otteniamo nemmeno il potere che ci permette di tornare indietro e storpiarli o non storpiarli) succede che chloe muore in bagno, le fanno il funerale e apparentemente tutto prosegue come stabilito con Jefferson che non viene scoperto (almeno in quel finale non mi pare si menzioni la cosa) quindi prosegue nelle sue cose e tutti vivono la loro apparente tranquillità.
se storpiamo gli eventi mettiamo in luce gli aspetti negativi di Jefferson, diamo un finale alla faccenda di rachel, mettiamo a nudo il problema di Nathan, salviamo kate e in pratica risolviamo tante situazioni negative.
se pensiamo a che legami e cosa hanno da perdere max e chloe ad arcadia posso dire che max ha gli amici e l'affetto per l'amica e la madre dell'amica ma i genitori son trasferiti a seattle e anche le sue certezze e l'ammirazione per il talento del professore cadono.
chloe l'unico legame vero che ha in città è con la madre naturale poiché odia il patrigno, non frequenta la scuola, conosce sbandati, ha perduto la sua compagna/amica e manco sapeva cosa le era successo se non era per i poteri di max, quindi, allo stato delle cose la stessa chloe ha pochi motivi per restare ad arcadia se non l'amore per sua madre oltre al fatto che ha sempre palesato che voleva andarsene via cambiando vita.
con questo non voglio dire che il finale in cui si salva chloe sia il migliore o quello più giusto, anche perché non conosco le dichiarazioni degli sviluppatori in merito a questo episodio, ma a fronte di tutto quello che è successo, che è stato narrato e dei due tipi di finali diversi mi chiedo: salvare arcadia bay è davvero il finale più giusto da fare oppure gli sviluppatori in qualche modo ci han detto: ok tutto porta a quello ma c'è anche l'opzione meno evidente, meno ovvia ma forse più equilibrata per il carattere dei due personaggi (max e chloe)?
ho visto entrambi i finali e mentre uno è più omogeneo con l'andamento delle cose l'altro è decisamente più mosso dalla volontà personale; alla fine è un po' il classico concetto del "la vita di uno per quella di molti" dove quell'uno ha comunque un'importanza maggiore di tutti gli altri ed è solo il giocatore che decidere cosa seguire.
penso che alla fine queste siano tutte speculazioni sulla trama e le classiche "chiacchiere da bar" su un gioco che comunque fa parlare di se.
tutto quanto il casino nasce dal fatto che max storpia gli eventi per salvare l'amica però permettimi il finale "corretto" è anche il più forzato perché tutto ti spinge in quella direzione: nel gioco ti fanno capire che comunque vadano le cose chloe muore o nel bagno o per malattia anche se il "per malattia" non sussiste nel momento stesso in cui lasciamo che muoia in bagno e quindi non abbiamo i poteri per tornare indietro e per logica non possiamo tuffarci nel passato per vederla agonizzante in letto. sicuramente sarà anche il finale più "ovvio" visti gli eventi ma il fatto di salvare chloe "nonostante tutto" mi pare invece il finale più accettabile che potevano dare al gioco, a prescindere se fosse quello più ovvio o corretto.
proviamo a guardarla da diversi punti di vista -tanto il gioco ci spinge a questo-
se non storpiamo gli eventi ( e qui non entro nel merito del paradosso sul fatto che se torniamo indietro per non storpiarli non otteniamo nemmeno il potere che ci permette di tornare indietro e storpiarli o non storpiarli) succede che chloe muore in bagno, le fanno il funerale e apparentemente tutto prosegue come stabilito con Jefferson che non viene scoperto (almeno in quel finale non mi pare si menzioni la cosa) quindi prosegue nelle sue cose e tutti vivono la loro apparente tranquillità.
se storpiamo gli eventi mettiamo in luce gli aspetti negativi di Jefferson, diamo un finale alla faccenda di rachel, mettiamo a nudo il problema di Nathan, salviamo kate e in pratica risolviamo tante situazioni negative.
se pensiamo a che legami e cosa hanno da perdere max e chloe ad arcadia posso dire che max ha gli amici e l'affetto per l'amica e la madre dell'amica ma i genitori son trasferiti a seattle e anche le sue certezze e l'ammirazione per il talento del professore cadono.
chloe l'unico legame vero che ha in città è con la madre naturale poiché odia il patrigno, non frequenta la scuola, conosce sbandati, ha perduto la sua compagna/amica e manco sapeva cosa le era successo se non era per i poteri di max, quindi, allo stato delle cose la stessa chloe ha pochi motivi per restare ad arcadia se non l'amore per sua madre oltre al fatto che ha sempre palesato che voleva andarsene via cambiando vita.
con questo non voglio dire che il finale in cui si salva chloe sia il migliore o quello più giusto, anche perché non conosco le dichiarazioni degli sviluppatori in merito a questo episodio, ma a fronte di tutto quello che è successo, che è stato narrato e dei due tipi di finali diversi mi chiedo: salvare arcadia bay è davvero il finale più giusto da fare oppure gli sviluppatori in qualche modo ci han detto: ok tutto porta a quello ma c'è anche l'opzione meno evidente, meno ovvia ma forse più equilibrata per il carattere dei due personaggi (max e chloe)?
ho visto entrambi i finali e mentre uno è più omogeneo con l'andamento delle cose l'altro è decisamente più mosso dalla volontà personale; alla fine è un po' il classico concetto del "la vita di uno per quella di molti" dove quell'uno ha comunque un'importanza maggiore di tutti gli altri ed è solo il giocatore che decidere cosa seguire.
penso che alla fine queste siano tutte speculazioni sulla trama e le classiche "chiacchiere da bar" su un gioco che comunque fa parlare di se.
Tutto vero, ma allora torniamo all'origine. Chi è che da il potere della manipolazione del tempo a Max?
La farfalla blu, e questa non è forse un simbolo di Chloe? Nella mia interpretazione, più o meno corretta, è una sorta di essenza di Chloe che permette alla protagonista di ricongiungersi alla sua amica d'infanzia, e di poter scoprire la verità riguardo a Rachel e al suo omicida. Possiamo vedere la farfalla come una sorta di reincarnazione di Rachel, o come un simbolo di quel butterfly effect che scatena delle conseguenze inimmaginabili e gravissime nel mondo a partire da un flebile battito d'ali. Ma per sostenere questa tesi dobbiamo dare per scontata lo morte di Chloe, e di conseguenza scegliere un determinato tipo di finale. Un finale che è sì guidato, ma che nel suo essere pilotato segue comunque il percorso che ha avuto il gioco nella sua interezza.
la farfalla blu che rappresenta chloe e al contempo quel butterfly effect che genera un sacco di casini. non a caso la farfalla, oltre ad essere un elemento ricorrente nel gioco è anche una delle prime cose che nota max. l'unico mio dubbio su questa versione riguarda però lo scopo finale... mi spiego: seguendo la logica è corretto dire che forse la farfalla -o meglio la rappresentazione di chloe- appare a max per riscrivere un percorso "temporaneo" in cui chloe viene salvata in modo da aiutare max a svelare gli intrighi di Jefferson, capire cosa è successo a rachel e chiudere la storia con comunque il sacrificio di chloe. fin qui va tutto bene ma c'è un punto che non mi torna: se questo fosse servito a capire i problemi di arcadia, per chi sarebbe servito? a chloe? non del tutto. se tutto questo percorso servisse come "redenzione" a chloe per il suo trascorso turbolento e per capire il fatto di rachel potrei dire che lo capisce per tutto il gioco poiché viene salvata da max ma nell'istante finale in cui chloe dice a max che è giusto così e lei deve salvare arcadia perché tutto è stato risolto, in quel preciso momento c'è un senso di pacificazione per chloe, ormai lei sa la verità, è tutto risolto, tutti i pezzi sono al loro posto -e mi sta bene- ma l'istante successivo max torna nel bagno, permette l'omicidio di chloe e lascia che il tutto scorra nuovamente come prima. però in quel momento chloe non ha vissuto quel percorso di "maturazione degli eventi" che abbiamo giocato poiché muore prima.
il succo di questo discorso troppo arzigogolato è: se tutto questo fosse servito a chloe per far pace con se stessa e i suoi scheletri potrei dire che non è servito, se non fino all'istante finale della scelta, poiché poi tutto si "resetta" e lei rimane con i suoi dubbi, i suoi problemi e pure finisce male in bagno. son dell'idea che il butterfly effect per avere un senso deve avere degli "effetti" ma in questo caso non avvengono perché si ritorna esattamente come nell'istante inziale con una sola singola modifica, ossia la percezione di max delle cose. difatti continuando con il dubbio mi chiedo:
se alla fine della fiera tutto ciò non è servito a chloe perché viene resettata e lasciata al suo destino è forse servito a max? la risposta è sì perché se seguiamo questo finale abbiamo che torniamo nel bagno della scuola, chloe muore, tutto procede come sempre, forse Jefferson farà del male a victoria con la vittoria del concorso, kate probabilmente si suiciderà e tutto andrà come "sarebbe dovuto andare" e l'unica variazione è che max è l'unica a conoscenza di tutto ciò; nel momento in cui fanno il funerale a chloe nessuno sa dei problemi di arcadia, nessuno si è mosso per risolvere le situazioni e l'unica davvero consapevole di tutto è max.
ma quindi... il fattore farfalla/chloe è servito soltanto per dare consapevolezza a max di tutto quanto? forse, probabile, ma mi pare poco nel panorama di tutti gli eventi.
se seguo l'altro finale noto che più semplicemente l'elemento butterfly effect ha davvero funzionato poiché ad una modifica degli eventi "farfalla/bagno" è successo che sono emerse tutte le questioni, tutto quello che c'era di marcio ad arcadia è stato spazzato dall'uragano quasi fosse un sistema per pulire il peggio e max e chloe sono entrambe consapevoli di tutto e quindi possono affrontare il futuro con la serenità che cercavano avendo difatto risolto tutte le questioni senza "reset" se non ci fosse questa scelta finale allora anche la farfalla non avrebbe senso di apparire a max perché tanto non risolverebbe le cose.
poi oh... sono interpretazioni e non giudico quale sia migliore perché ripeto, per me hanno entrambe stessa importanza e penso stia solo nel giocatore scegliere quale lo soddisfa maggiormente.
la farfalla blu che rappresenta chloe e al contempo quel butterfly effect che genera un sacco di casini. non a caso la farfalla, oltre ad essere un elemento ricorrente nel gioco è anche una delle prime cose che nota max. l'unico mio dubbio su questa versione riguarda però lo scopo finale... mi spiego: seguendo la logica è corretto dire che forse la farfalla -o meglio la rappresentazione di chloe- appare a max per riscrivere un percorso "temporaneo" in cui chloe viene salvata in modo da aiutare max a svelare gli intrighi di Jefferson, capire cosa è successo a rachel e chiudere la storia con comunque il sacrificio di chloe. fin qui va tutto bene ma c'è un punto che non mi torna: se questo fosse servito a capire i problemi di arcadia, per chi sarebbe servito? a chloe? non del tutto. se tutto questo percorso servisse come "redenzione" a chloe per il suo trascorso turbolento e per capire il fatto di rachel potrei dire che lo capisce per tutto il gioco poiché viene salvata da max ma nell'istante finale in cui chloe dice a max che è giusto così e lei deve salvare arcadia perché tutto è stato risolto, in quel preciso momento c'è un senso di pacificazione per chloe, ormai lei sa la verità, è tutto risolto, tutti i pezzi sono al loro posto -e mi sta bene- ma l'istante successivo max torna nel bagno, permette l'omicidio di chloe e lascia che il tutto scorra nuovamente come prima. però in quel momento chloe non ha vissuto quel percorso di "maturazione degli eventi" che abbiamo giocato poiché muore prima.
il succo di questo discorso troppo arzigogolato è: se tutto questo fosse servito a chloe per far pace con se stessa e i suoi scheletri potrei dire che non è servito, se non fino all'istante finale della scelta, poiché poi tutto si "resetta" e lei rimane con i suoi dubbi, i suoi problemi e pure finisce male in bagno. son dell'idea che il butterfly effect per avere un senso deve avere degli "effetti" ma in questo caso non avvengono perché si ritorna esattamente come nell'istante inziale con una sola singola modifica, ossia la percezione di max delle cose. difatti continuando con il dubbio mi chiedo:
se alla fine della fiera tutto ciò non è servito a chloe perché viene resettata e lasciata al suo destino è forse servito a max? la risposta è sì perché se seguiamo questo finale abbiamo che torniamo nel bagno della scuola, chloe muore, tutto procede come sempre, forse Jefferson farà del male a victoria con la vittoria del concorso, kate probabilmente si suiciderà e tutto andrà come "sarebbe dovuto andare" e l'unica variazione è che max è l'unica a conoscenza di tutto ciò; nel momento in cui fanno il funerale a chloe nessuno sa dei problemi di arcadia, nessuno si è mosso per risolvere le situazioni e l'unica davvero consapevole di tutto è max.
ma quindi... il fattore farfalla/chloe è servito soltanto per dare consapevolezza a max di tutto quanto? forse, probabile, ma mi pare poco nel panorama di tutti gli eventi.
se seguo l'altro finale noto che più semplicemente l'elemento butterfly effect ha davvero funzionato poiché ad una modifica degli eventi "farfalla/bagno" è successo che sono emerse tutte le questioni, tutto quello che c'era di marcio ad arcadia è stato spazzato dall'uragano quasi fosse un sistema per pulire il peggio e max e chloe sono entrambe consapevoli di tutto e quindi possono affrontare il futuro con la serenità che cercavano avendo difatto risolto tutte le questioni senza "reset" se non ci fosse questa scelta finale allora anche la farfalla non avrebbe senso di apparire a max perché tanto non risolverebbe le cose.
poi oh... sono interpretazioni e non giudico quale sia migliore perché ripeto, per me hanno entrambe stessa importanza e penso stia solo nel giocatore scegliere quale lo soddisfa maggiormente.
Se si vuole essere coerenti con tutto il percorso fatto mi sembra ovvio che si debba salvare Chloe. Come hai appunto scritto tu, non avrebbe senso aver messo in piedi tutto quel "casino" per poi fare cosa? Se si vuole invece fare la scelta più razionale il discorso è opposto, ma questo implicherebbe l'essercsi pentiti di tutto quello che è stato fatto fino a quel momento. Se lo scopo ultimo è salvare Chloe (dal bagno, dal letto, da Frank) allora va fatto fino in fondo.
E' evidente però che gli sviluppatori pensavano a qualcosa di diverso in quanto uno dei due finali è chiaramente più articolato e molto più "lungo" proprio
a livelli di tempo. L'altro sembra esser stato inserito solo per dare la possibilità di scegliere qualcosa...
Questo topic è un altro mondo rispetto all’andamento della discussione in quello dei consigli per gli acquisti. Grazie a post come quelli di Sauron e Crimson si leggono analisi e scambi di opinioni che entrano più nel merito degli argomenti relativi al gioco, ho fatto bene a controllare.
Io parto da questi due presupposti (ce n'era un terzo ma me lo sono dimenticato):
1) Davanti ad opere che hanno intenti e contenuti diversi mantenere una certa elasticità d’approccio è quantomeno raccomandabile affinché ciò consenta di modificare i parametri di giudizio qualora essi fossero poco indicati o limitanti allo scopo di una valutazione complessiva.
2) Con questo in mente, è sempre possibile scindere l’opera nella singole parti ed è buona norma cercare di capire quali fra esse rispecchiano maggiormente i concept principali e quali invece rivestono un ruolo secondario, di supporto, di contorno e così via.
Applicando ciò a LiS io sono d’accordo con King, le critiche alla trattazione delle tematiche dei viaggi nel tempo, al cattivo uso della teoria del caos e dell’effetto farfalla, se non inutili, non possono che avere un peso marginale. Perché? Innanzitutto perché LiS offre altre tematiche che in un’ottica finalistica mi sento di affermare siano più centrali rispetto all’espediente narrativo fatto oggetto di critica. Quindi da questo punto di vista non lo valuterò con la stessa severità che potrei usare ad esempio per il film Primer, in cui la speculazione sulle implicazioni dei viaggi nel tempo esaurisce quasi tutta la capacità comunicativa della vicenda. Per inciso, anche Quantum Break deve renderne conto molto di più. Mentre LiS è più vicino a The Butterfly Effect e, se vogliamo,
l’incombere di una minaccia meteorologica che sopraggiunge come un inesorabile intervento purificatore dall’ispirazione fatalistica (evito di definirla divina) che redime le nefandezze umane, caricate come un ingranaggio a molla fino a un punto di rottura, potrebbe richiamare alla memoria ATTENZIONE SPOILER SCENA DEL FILM MAGNOLIA
la pioggia di rane del film Magnolia.
In secondo luogo, ma non meno importante, LiS apre con una dichiarazione d’intenti ben precisa mostrando sin dalle prime battute una contaminazione con l’elemento soprannaturale. Max
riavvolge il tempo con l’imposizione di una mano e se esagera in questa operazione riscontra problemi fisiologici quali capogiri, sangue dal naso, mancamenti. L’evento scatenante non ha né pretende di avere nessuna base scientifica, è a tutti gli effetti un potere o un dono, la cui origine resta ambigua e misteriosa. Ciò, insieme all’età media dei protagonisti (ossia il fatto che non abbiamo menti brillanti e visionarie impegnate nella costruzione di una macchina del tempo preceduta da scoperte scientifiche epocali), dovrebbe suggerire che non si punta al rigore della scienza e che la trattazione di tematiche che procedono da modelli matematici tuttora dibattuti sarà “leggera” e si prenderà le sue licenze e interpretazioni arbitrarie con possibili immersioni in campo filosofico. LiS affronta o gravita intorno a temi quali bilanciamento karmico, seconde occasioni, famiglia, amicizia, legami in genere, ambiente scolastico ed extrascolastico di formazione, bullismo, pregiudizi, adolescenza, una realtà provinciale che funziona come un microcosmo, spiriti animali annettendo passaggi onirici e simbolismo mistico, e via dicendo per quelli che eventualmente non ho incluso.
In conclusione una debolezza strutturale di un singolo pilastro, peraltro ancora da dimostrare (e qui mi accodo a King nella richiesta di portare esempi concreti che evidenzino le incongruenze, altrimenti non ci sono nemmeno le premesse per una discussione proficua), non è sufficiente a determinare il crollo dell’edificio considerato nella sua totalità, visto che a sostenerlo ci sono altri pilastri altrettanto stabili e probabilmente più portanti di quello che verrebbe a mancare.
Sulle questioni più specifiche a cui si è accennato:
- Non è vero che Kate vive, anzi a prescindere dalla scelta finale proprio lei dovrebbe morire in ogni caso o buttandosi dal tetto senza che Max possa accorrere a salvarla grazie al suo potere, o spazzata via dall’uragano con il resto della cittadinanza.
- Perché i gusti sessuali della protagonista e il risvolto lesbo dovrebbero rientrare nei pregi o nei difetti? E’ una semplice caratteristica neutra come un’altra, non dovrebbe influire sul giudizio a meno che non parliamo di preferenze personalissime. Inoltre se sta tanto a cuore la precisione matematica allora matematicamente parlando le storie di coppie eterosessuali raccontate nella produzione artistica del genere umano dagli albori ad oggi sono sicuramente più numerose di quelle omosessuali. Per assurdo non ci sarebbe da lamentarsi neanche se nei prossimi dieci anni recuperassero un po’ dell’enorme svantaggio accumulato occupando il 100% della produzione mondiale.
Oppure si sta imbastendo una sorta di processo alle intenzioni degli autori accusandoli di voler apparire a tutti i costi alternativi e progressisti?
- Bach,
è vero che le scelte compiute non cambiano radicalmente gli sviluppi della trama e del suo epilogo, ma sei sicuro che sia questo il punto? Oppure LiS ci sta invitando, al contrario, a riflettere sull’accettazione della nostra impotenza davanti ad avvenimenti che sfuggono al nostro controllo, nonostante tutti gli sforzi profusi per incanalare il loro corso verso una destinazione che, pur con i dovuti compromessi, riteniamo ideale? Perché se è vero che scegliendo Arcadia Bay stiamo salvando l’intera città da morte certa per calamità naturale, d’altra parte stiamo anche resettando la situazione di partenza con tutti i suoi problemi di carattere sociale, le tragedie e i crimini che di lì a poco saranno commessi, con la differenza che stavolta Max dovrà riuscire a contenere i danni senza l’aiuto del suo dono e dell’amica. Quindi dovremmo dedurne che nella realtà non esistono comodi superpoteri per salvare e ricaricare la partita della vita alla prima difficoltà e che difficilmente esistono scelte importanti che non comportano sacrifici? Magari affrettato per mancanza di budget, resta comunque un finale aperto piuttosto significativo.
Anche se io la prima volta ho salvato Chloe.
Comunque sia Bach, ti ringrazio per il video di Heavy Rain, quell'inseguimento poi non lo ricordavo nel dettaglio. L'ho visto ieri e stavo soffocando anche perché era tardi e non potevo fare troppo rumore, pura comicità slapstick, poi con la musica e le risate di quel tipo il mix è stato esplosivo. Sono sicuro che su HR avrei più punti in comune col tuo pensiero.
Edit: Scusate avevo spoilerato la scena di un film, ho corretto con ulteriore sottospoiler. Non mi ero reso conto
Questo topic è un altro mondo rispetto all’andamento della discussione in quello dei consigli per gli acquisti. Grazie a post come quelli di Sauron e Crimson si leggono analisi e scambi di opinioni che entrano più nel merito degli argomenti relativi al gioco, ho fatto bene a controllare.
[MENTION=47852]The_BACH[/MENTION] [MENTION=202954]KingArthassolo[/MENTION]
Io parto da questi due presupposti (ce n'era un terzo ma me lo sono dimenticato):
1) Davanti ad opere che hanno intenti e contenuti diversi mantenere una certa elasticità d’approccio è quantomeno raccomandabile affinché ciò consenta di modificare i parametri di giudizio qualora essi fossero poco indicati o limitanti allo scopo di una valutazione complessiva.
2) Con questo in mente, è sempre possibile scindere l’opera nella singole parti ed è buona norma cercare di capire quali fra esse rispecchiano maggiormente i concept principali e quali invece rivestono un ruolo secondario, di supporto, di contorno e così via.
Applicando ciò a LiS io sono d’accordo con King, le critiche alla trattazione delle tematiche dei viaggi nel tempo, al cattivo uso della teoria del caos e dell’effetto farfalla, se non inutili, non possono che avere un peso marginale. Perché? Innanzitutto perché LiS offre altre tematiche che in un’ottica finalistica mi sento di affermare siano più centrali rispetto all’espediente narrativo fatto oggetto di critica. Quindi da questo punto di vista non lo valuterò con la stessa severità che potrei usare ad esempio per il film Primer, in cui la speculazione sulle implicazioni dei viaggi nel tempo esaurisce quasi tutta la capacità comunicativa della vicenda. Per inciso, anche Quantum Break deve renderne conto molto di più. Mentre LiS è più vicino a The Butterfly Effect e, se vogliamo,
l’incombere di una minaccia meteorologica che sopraggiunge come un inesorabile intervento purificatore dall’ispirazione fatalistica (evito di definirla divina) che redime le nefandezze umane, caricate come un ingranaggio a molla fino a un punto di rottura, potrebbe richiamare alla memoria la pioggia di rane del film Magnolia.
In secondo luogo, ma non meno importante, LiS apre con una dichiarazione d’intenti ben precisa mostrando sin dalle prime battute una contaminazione con l’elemento soprannaturale. Max
riavvolge il tempo con l’imposizione di una mano e se esagera in questa operazione riscontra problemi fisiologici quali capogiri, sangue dal naso, mancamenti. L’evento scatenante non ha né pretende di avere nessuna base scientifica, è a tutti gli effetti un potere o un dono, la cui origine resta ambigua e misteriosa. Ciò, insieme all’età media dei protagonisti (ossia il fatto che non abbiamo menti brillanti e visionarie impegnate nella costruzione di una macchina del tempo preceduta da scoperte scientifiche epocali), dovrebbe suggerire che non si punta al rigore della scienza e che la trattazione di tematiche che procedono da modelli matematici tuttora dibattuti sarà “leggera” e si prenderà le sue licenze e interpretazioni arbitrarie con possibili immersioni in campo filosofico. LiS affronta o gravita intorno a temi quali bilanciamento karmico, seconde occasioni, famiglia, amicizia, legami in genere, ambiente scolastico ed extrascolastico di formazione, bullismo, pregiudizi, adolescenza, una realtà provinciale che funziona come un microcosmo, spiriti animali annettendo passaggi onirici e simbolismo mistico, e via dicendo per quelli che eventualmente non ho incluso.
In conclusione una debolezza strutturale di un singolo pilastro, peraltro ancora da dimostrare (e qui mi accodo a King nella richiesta di portare esempi concreti che evidenzino le incongruenze, altrimenti non ci sono nemmeno le premesse per una discussione proficua), non è sufficiente a determinare il crollo dell’edificio considerato nella sua totalità, visto che a sostenerlo ci sono altri pilastri altrettanto stabili e probabilmente più portanti di quello che verrebbe a mancare.
Sulle questioni più specifiche a cui si è accennato:
- Non è vero che Kate vive, anzi a prescindere dalla scelta finale proprio lei dovrebbe morire in ogni caso o buttandosi dal tetto senza che Max possa accorrere a salvarla grazie al suo potere, o spazzata via dall’uragano con il resto della cittadinanza
- Perché i gusti sessuali della protagonista e il risvolto lesbo dovrebbero rientrare nei pregi o nei difetti? E’ una semplice caratteristica neutra come un’altra, non dovrebbe influire sul giudizio a meno che non parliamo di preferenze personalissime. Inoltre se sta tanto a cuore la precisione matematica allora matematicamente parlando le storie di coppie eterosessuali raccontate nella produzione artistica del genere umano dagli albori ad oggi sono sicuramente più numerose di quelle omosessuali. Per assurdo non ci sarebbe da lamentarsi neanche se nei prossimi dieci anni recuperassero un po’ dell’enorme svantaggio accumulato occupando il 100% della produzione mondiale.
- Oppure si sta imbastendo una sorta di processo alle intenzioni degli autori accusandoli di voler apparire a tutti i costi alternativi e progressivi?
- Bach,
è vero che le scelte compiute non cambiano radicalmente gli sviluppi della trama e del suo epilogo, ma sei sicuro che sia questo il punto? Oppure LiS ci sta invitando, al contrario, a riflettere sull’accettazione della nostra impotenza davanti ad avvenimenti che sfuggono al nostro controllo, nonostante tutti gli sforzi profusi per incanalare il loro corso verso una destinazione che, pur con i dovuti compromessi, riteniamo ideale?
- Perché se è vero che scegliendo Arcadia Bay stiamo “solo” salvando l’intera città da morte certa per calamità naturale, d’altra parte stiamo anche resettando la situazione di partenza con tutti i suoi problemi di carattere sociale, le tragedie e i crimini che di lì a poco saranno commessi, con la differenza che stavolta Max dovrà riuscire a contenere i danni senza l’aiuto del suo dono e dell’amica. Quindi dovremmo dedurne che nella realtà non esistono comodi superpoteri per salvare e ricaricare la partita della vita alla prima difficoltà e che difficilmente esistono scelte importanti che non comportano sacrifici? Magari affrettato per mancanza di budget, resta comunque un finale aperto piuttosto significativo.
Naah non ti preoccupare, s'è per quello ho scritto progressivi al posto di progressisti. Addirittura entrambe le volte! Io all'insegna della pigrizia invece ho direttamente caricato il salvataggio pre-finale per vedere l'altra. Ma diciamo che la prima è quella che conta, credo.
Ah e ovviamente mi fa piacere aver dato voce anche a te allora.
Questo topic è un altro mondo rispetto all’andamento della discussione in quello dei consigli per gli acquisti. Grazie a post come quelli di Sauron e Crimson si leggono analisi e scambi di opinioni che entrano più nel merito degli argomenti relativi al gioco, ho fatto bene a controllare.
Io parto da questi due presupposti (ce n'era un terzo ma me lo sono dimenticato):
1) Davanti ad opere che hanno intenti e contenuti diversi mantenere una certa elasticità d’approccio è quantomeno raccomandabile affinché ciò consenta di modificare i parametri di giudizio qualora essi fossero poco indicati o limitanti allo scopo di una valutazione complessiva.
Questa frase non ha senso. O parli di Lis o parli dei prosciutti al supermercato.
Non esiste neppure la possibilità di paragonare due cose diverse, quindi perché anche solo porre tale questione in questa affermazione ?
Ora tu stai parlando di Lis, bene (cioè, male ).
Ed i paramitri nelle analisi non sono variabili, sono degli standard fissi applicabili. Se non funzionano correttamente allora si stanno usando gli strumenti sbagliati. Non ci sono modifiche nei paramitri di un giudizio perché allora i professori di matematica potrebbero dare valutazioni basandosi sulla calligrafia dei numeri e non sui risultati delle equazioni. Spero di essere stato chiaro.
2) Con questo in mente, è sempre possibile scindere l’opera nella singole parti ed è buona norma cercare di capire quali fra esse rispecchiano maggiormente i concept principali e quali invece rivestono un ruolo secondario, di supporto, di contorno e così via.
Corretto il fatto che per compiere un analisi il processo da svolgere si sviluppi lungo le analisi delle sue parti (una parte specifica da potere essere analizzata scientificamente), ma questo non porta sistematicamente a ritenere quella parte come la più importante di un opera.
In questo caso si scade in un tipo di riconoscimento personale, vagamente qualitativo ma solo perché le pale del mulino girano col nostro vento.
C'è gente che difende titoli come Ryse da un punto di vista tecnico, questo non lo trasforma agli occhi di altri in un videogioco riuscito, anzi.
Anche perché gli unici a conoscere realmente gli intenti voluti da un opera sono i suoi creatori stessi, ma a giudicare la riuscita o meno dei desideri spetta agli utenti.
Considera il caso Lawbreakers. Tutte le migliori aspettative del mondo e gli intenti di ritagliarsi una fetta di mercato proponendo qualcosa che, a detta loro, avrebbe rivoluzionato il genere. Purtroppo non è stato così.
Quindi riconscere un aspetto come "di supporto" ed un altro come "concept principale" è funzionale solo in un analisi settoriale e quasi inutile quando si cerca di rendere plausibile quello che, mi pare di capire, tu chiami "un giudizio complessivo".
Applicando ciò a LiS io sono d’accordo con King, le critiche alla trattazione delle tematiche dei viaggi nel tempo, al cattivo uso della teoria del caos e dell’effetto farfalla, se non inutili, non possono che avere un peso marginale. Perché? Innanzitutto perché LiS offre altre tematiche che in un’ottica finalistica mi sento di affermare siano più centrali rispetto all’espediente narrativo fatto oggetto di critica. Quindi da questo punto di vista non lo valuterò con la stessa severità che potrei usare ad esempio per il film Primer, in cui la speculazione sulle implicazioni dei viaggi nel tempo esaurisce quasi tutta la capacità comunicativa della vicenda. Per inciso, anche Quantum Break deve renderne conto molto di più. Mentre LiS è più vicino a The Butterfly Effect e, se vogliamo,
l’incombere di una minaccia meteorologica che sopraggiunge come un inesorabile intervento purificatore dall’ispirazione fatalistica (evito di definirla divina) che redime le nefandezze umane, caricate come un ingranaggio a molla fino a un punto di rottura, potrebbe richiamare alla memoria ATTENZIONE SPOILER SCENA DEL FILM MAGNOLIA
la pioggia di rane del film Magnolia.
In secondo luogo, ma non meno importante, LiS apre con una dichiarazione d’intenti ben precisa mostrando sin dalle prime battute una contaminazione con l’elemento soprannaturale. Max
riavvolge il tempo con l’imposizione di una mano e se esagera in questa operazione riscontra problemi fisiologici quali capogiri, sangue dal naso, mancamenti. L’evento scatenante non ha né pretende di avere nessuna base scientifica, è a tutti gli effetti un potere o un dono, la cui origine resta ambigua e misteriosa. Ciò, insieme all’età media dei protagonisti (ossia il fatto che non abbiamo menti brillanti e visionarie impegnate nella costruzione di una macchina del tempo preceduta da scoperte scientifiche epocali), dovrebbe suggerire che non si punta al rigore della scienza e che la trattazione di tematiche che procedono da modelli matematici tuttora dibattuti sarà “leggera” e si prenderà le sue licenze e interpretazioni arbitrarie con possibili immersioni in campo filosofico. LiS affronta o gravita intorno a temi quali bilanciamento karmico, seconde occasioni, famiglia, amicizia, legami in genere, ambiente scolastico ed extrascolastico di formazione, bullismo, pregiudizi, adolescenza, una realtà provinciale che funziona come un microcosmo, spiriti animali annettendo passaggi onirici e simbolismo mistico, e via dicendo per quelli che eventualmente non ho incluso.
Purtroppo negare le correlazioni scientifiche che Lis vorrebbe avere con la teoria del caos, dato che anche il gioco stesso più volte cita lo studio, è semplicemente omettere il processo ed il funzionamento degli accadimenti (sì, anche della scoperta dei poteri); in risultanza: dell'intera storia.
L'Effetto Farfalla si basa sul concetto d'ingigantimento degli eventi. Piccole azioni causano grandi stravolgimenti all'interno di un sistema. Trasliamo questo concetto, spiegato in maniera molto profana, all'interno di una sfera di tipo narrativa.
Immaginiamo alcune delle più famose storie popolari, Star Wars, Harry Potter, Ritorno al Futuro, ecc. sovvertiamo il ritrovamento dell'oggetto magico (in narrativa si tratta di un oggetto, o capacità, fornito da un personaggio, per riuscire a concludere il processo di causa ed effetto).
Lis parte invece con un deus ex machina (un accadimento esterno alle meccaniche logice di causa ed effetto tra gli attuanti di una storia) che si ritorce su se stesso; come dicevamo, l'Effetto Farfalla.
Il funzionamento della citata locuzione prevede che i cambiamenti peculiari e singoli divengano reazione di una catena capace di pervadere tutto ciò che ruota attorno a quest'ultimo.
Prendiamo ora questa nozione per analizzare il funzionamento narrativo della
morte di Kate
, e come questa sia completamente inutile e mal gestita a confronto con l'Effetto Farfalla.
Sappiamo che il titolo presenta delle scelte abbastanza chiare quando si tratta della figura di Kate, quindi il giocatore riceve apertamente un indicatore che determinate scelte pesano più di altre, quando invece nella teoria del caos hanno tutte un vaolre esponenziale ed ogni modifica è d'importanza nel sistema.
Tale "guida" viene persino enfatizzata dalla voce di Max che, come parlando nella sua coscienza, ripensa alla scelta compiuta ed alla possibilità di modificarla.
Arriviamo a Kate.
Qualsiasi scelta pregressa al suo tentativo di suicidio nei capitoli 1-2 non hanno alcuna importanza siccome basteranno le sole linee di dialogo e Max potrà salvare l'amica dal suicidarsi dal tetto del dormitorio.
Se lasciata morire Max rimarrà afflitta dall'accadimento.
La domanda però viene spontanea: perché mai dovrebbe esserlo in un mondo dove lei stessa può modificare il passato, e di conseguenza, il futuro ?
Completando il titolo, possiamo vedere tra le varie foto, che Kate è ancora viva nella realtà in cui COMUNQUE Jefferson viene arrestato.
Ma com'è possibile ?
Le stesse teorie inventate nel gioco sull'ineluttabilità del passato dovrebbero prevedere che non hanno alcuna importanza le scelte fatte siccome alla fine le cose devono ugualmente accadere.
Ed in caso Kate morisse suicida da un cornicione ciò vorrebbe dire che la giovane morirebbe ugualmente con un impatto simile nella vita della protagonista.
Come possiamo dire questo ?
Quando Max cerca di salvare la vita del padre di Chloe ma l'amica sfiora la morte rimanendo completamente paralizzata.
Quindi il gioco sovverte le sue stesse regole ?
Non ha alcun senso che gli eventi si ripercuotano senza alcuna logica ed in maniera non esponenziale ma solo di traslazione (accadimento ad X passa ad Y). Questo è un pastrocchio che mescola teorie sbagliate sui processi temporali nella narrativa e che anche non dimostra alcuna correlazione con la teoria del caos o l'esempio dell'Efetto Farfalla.
La cosa più grave, che affossa completamente la credibilità del gioco nella sua struttura narrativa, è che il deus ex machina viene legato anche all'utilizzo di quelli che divengono degli oggetti magici, le fotografie in cui è presente Max.
Piccolo problema: Se pensiamo che Max forse non ha potuto
salvare il padre di Chloe senza che questa diventi un vegetale
forse per via del non controllo sugli accadimenti, durante il gioco appaiono altre fotografie di Max in cui lei pù
catapultarsi in un periodo di tempo antecedente l'incidente con Nathan e successivo alla morte del padre di Chloe.
Cosa comporterebbe quindi il fatto che lei, nella nuova realtà, non entri in contatto con il deus ex machina che muove gli eventi ?
Il titolo però implica che "Ciò che è fatto non può essere disfatto"[cit.Lady Macbeth] ma apparentemente può essere traslato.
Quindi perché Max non ha provato a convincere i genitori a non spostarsi da Arcadia Bay così da poter cambiare completamente l'esistenza sia sua che dell'amica cercando di spostare il clatachisma climatico verso zone in cui non c'è civiltà ?
Perché tutto nel gioco si conclude
Con un semplicissimo bivio ?
Risposta molto più semplice a quello che potrebbe risultare un elaborata macchinazione di pensieri ed opinioni riguardanti un "e se fosse".
I Dontnod avevano lavorato precedentemente a Remember Me, gioco in cui le meccaniche di riavvolgimento del tempo sono state riutilizzate in Lis perché ritenute il punto forte della vecchia produzione. Peccato che teoria del caos e viaggio nel tempo non vadano molto d'accordo...
In conclusione una debolezza strutturale di un singolo pilastro, peraltro ancora da dimostrare (e qui mi accodo a King nella richiesta di portare esempi concreti che evidenzino le incongruenze, altrimenti non ci sono nemmeno le premesse per una discussione proficua), non è sufficiente a determinare il crollo dell’edificio considerato nella sua totalità, visto che a sostenerlo ci sono altri pilastri altrettanto stabili e probabilmente più portanti di quello che verrebbe a mancare.
Sulle questioni più specifiche a cui si è accennato:
- Non è vero che Kate vive, anzi a prescindere dalla scelta finale proprio lei dovrebbe morire in ogni caso o buttandosi dal tetto senza che Max possa accorrere a salvarla grazie al suo potere, o spazzata via dall’uragano con il resto della cittadinanza.
- Perché i gusti sessuali della protagonista e il risvolto lesbo dovrebbero rientrare nei pregi o nei difetti? E’ una semplice caratteristica neutra come un’altra, non dovrebbe influire sul giudizio a meno che non parliamo di preferenze personalissime. Inoltre se sta tanto a cuore la precisione matematica allora matematicamente parlando le storie di coppie eterosessuali raccontate nella produzione artistica del genere umano dagli albori ad oggi sono sicuramente più numerose di quelle omosessuali. Per assurdo non ci sarebbe da lamentarsi neanche se nei prossimi dieci anni recuperassero un po’ dell’enorme svantaggio accumulato occupando il 100% della produzione mondiale.
Oppure si sta imbastendo una sorta di processo alle intenzioni degli autori accusandoli di voler apparire a tutti i costi alternativi e progressisti?
- Bach,
è vero che le scelte compiute non cambiano radicalmente gli sviluppi della trama e del suo epilogo, ma sei sicuro che sia questo il punto? Oppure LiS ci sta invitando, al contrario, a riflettere sull’accettazione della nostra impotenza davanti ad avvenimenti che sfuggono al nostro controllo, nonostante tutti gli sforzi profusi per incanalare il loro corso verso una destinazione che, pur con i dovuti compromessi, riteniamo ideale? Perché se è vero che scegliendo Arcadia Bay stiamo salvando l’intera città da morte certa per calamità naturale, d’altra parte stiamo anche resettando la situazione di partenza con tutti i suoi problemi di carattere sociale, le tragedie e i crimini che di lì a poco saranno commessi, con la differenza che stavolta Max dovrà riuscire a contenere i danni senza l’aiuto del suo dono e dell’amica. Quindi dovremmo dedurne che nella realtà non esistono comodi superpoteri per salvare e ricaricare la partita della vita alla prima difficoltà e che difficilmente esistono scelte importanti che non comportano sacrifici? Magari affrettato per mancanza di budget, resta comunque un finale aperto piuttosto significativo.
Purtroppo, come dicevo all'inizio, Lis punta molto sulla narrativa, e per quanto non sia tutto da buttare (dato che le tematiche trattate possono essere interessanti) è proprio negli intenti che non riesce a cadere in piedi.
-Tutti vivono o tutti muoiono. Se vogliamo porre la questione del "Non siamo certi di X", purtroppo il gioco nullifica il suo stesso potenziale con un bivio, apparentemente, senza alternative. Il problema finale è questo: Lis non sfrutta gli studi sui sistemi del caos, non dà alla Farfalla il potenziale di creare un tifone, ma trasforma quest'ultima in uno strumento il cui giocatore è legato in maniera sentimentale ad una sorta d'oggetto, Chloe; e la sua vita o la sua morte. Cerca di traslare una teoria scientifica (condendola con viaggi temporali) in una questione sentimentale e di fatalità, sovvertendo le regole quando viene comodo alla trama.
-Nessuno ha mai mosso polemiche sull'aspetto sessuale di Lis, ma è il gioco stesso che può terminare con l'amore delle eroine. Perchè "l'amore può tutto". (again, Creative Writing 101)
-Se si decide di far morire Chloe Jefferson viene ugualmente arrestato e non avviene nessun cataclisma ad Arcadia Bay. A quanto pare è solo la morte di Chloe che provoca il tifone. Quindi a prescindere dalle nostre scelte fatte durante il gioco, nessuna di queste ha importanza. Senza Chloe il mondo andrà avanti (persino salvando Nathan) "come sarebbe dovuto andare". Per cui la lettura che hai fatto della tematica portante non sembra differire dalla narrativa una volta spogliata da quelle che, tristemente, sono gli strumenti ludici, non che i cardini degli eventi. Questo è il medesimo trucchetto usato anche nel finale di Mass Effect 3, il quale ha lasciato scontenti praticamente tutti. Non possiamo parlare di un finale aperto ma di un finale tronco ed uno tragico.
Chloe può morire? Io ho lasciato il gioco proprio perché non avevo mai visto un personaggio più stereotipato e insulso e da telefilm per ragazzine in calore di questo. Io ho provato a farla fuori nei primi due episodi ma purtroppo non è che ci sia molta scelta in sto gioco. Sapere che può morire forse mi fa tornare la voglia di riprenderlo un po'.
Chloe può morire? Io ho lasciato il gioco proprio perché non avevo mai visto un personaggio più stereotipato e insulso e da telefilm per ragazzine in calore di questo. Io ho provato a farla fuori nei primi due episodi ma purtroppo non è che ci sia molta scelta in sto gioco. Sapere che può morire forse mi fa tornare la voglia di riprenderlo un po'.
Lol perché non mi piace un personaggio piattissimo? Perché nei primi due episodi non si fa altro che premere il tasto "W"? Perché la trama, tolta la storia del "viaggio del tempo", non ha nulla di più che un qualsiasi telefilm di bassa lega? Giuro ho provato a continuare ma non mi prendeva. Almeno adesso, con il fatto che mi sono spoilerato il finale, scopro che succede qualcosa e ho qualche stimolo per continuare.
I due presupposti sono principi generali a cui cerco di attenermi, naturalmente non valgono soltanto per LiS. Cercavo di presentare la mia forma mentis e non sto dicendo che abbia valore universale, è semplicemente la mia, in questo momento e non necessariamente per sempre, bensì in continua evoluzione.
Sostituiamo “parametri di giudizio” con “criteri di valutazione”, forse così la terminologia risulta più generica e slegata dalle scienze esatte, perché fino a prova contraria la narrativa è una forma d’arte.
Immaginiamo di sentire la medesima critica rivolta a tre giochi diversi: “Uncharted, The Last Guardian e Shenmue hanno problemi di ritmo”.
Sul piatto delle tre bilance, ciascuna corrispondente a un gioco, tale affermazione avrà lo stesso peso e/o lo stesso significato? Secondo me no, offrono tre diverse esperienze che richiedono o si basano su tre diversi approcci (da qui l’elasticità) e di conseguenza, di volta in volta, cambierò i criteri con cui valuto quella critica. La stessa definizione di "buon ritmo" in Uncharted potrebbe equivalere ad "azione serrata", in quanto la serie ha fatto di essa un cavallo di battaglia, mentre negli altri due assume altri connotati.
L’esempio dei professori ad essere sincero mi pare sostenga piuttosto quello che ho detto io: il prof di mate, appunto, non può usare gli stessi criteri del prof di ita nel valutare il compito della sua materia.
Quindi, restando sotto metafora, proprio in virtù del fatto che considero LiS un titolo prevalentemente sentimentale, cioè un tema di italiano con alcuni calcoli e non viceversa lo studio di una funzione con i numeri scritti in bella calligrafia, giudico ad esempio la caratterizzazione dei personaggi e l’atmosfera di Arcadia Bay come due componenti abbastanza riuscite da tenerlo a galla, insieme ad altre, nonostante le incoerenze che hai fatto notare sul piano prettamente scientifico, fantascientifico o pseudo tale.
Se invece tu ritieni che il peso di quest’ultimo faccia affondare tutta la nave, ok. Ma non è anche questa presa di posizione un “tipo di riconoscimento personale” quanto il mio o quello di chiunque altro? A me lo sembra e la questione infatti è soggettiva (ho parlato di giudizio complessivo, non oggettivo). Ciò che non capisco è perché consideri la soggettività un terreno di basso livello in cui “si scade”.
Quindi riconoscere un aspetto come "di supporto" ed un altro come "concept principale" è funzionale solo in un analisi settoriale e quasi inutile quando si cerca di rendere plausibile quello che, mi pare di capire, tu chiami "un giudizio complessivo".
Un’analisi che mette in relazione più settori prefiggendosi l’obiettivo di individuare quali sono i più rappresentativi di un prodotto, e quindi quali incidono maggiormente nella media delle sue qualità, sarebbe inutile se si vuole esprimere un giudizio complessivo? Non mi quadra…
Infine con “intenti” mi sono sempre riferito a messaggi intrinseci alla componente narrativa di LiS scaturiti da una lettura a posteriori: nuclei tematici, comunicativi, concettuali, chiamali come vuoi. Ma sicuramente non mi riferisco a buoni propositi o promesse eventualmente presenti nelle interviste, dichiarazioni o dev diaries rilasciate prima del lancio del titolo sul mercato, come nell’esempio di LawBreakers.
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Premessa: concordo su alcune critiche e adesso ho capito cosa vuoi dire con ineluttabilità del passato che, tra parentesi, nemmeno io trovo razionale o probabile come ipotesi. Ma non conosco gli studi sulla quarta dimensione, tu sì? Se sì, sapresti dirmi se contengono qualcosa che vada oltre la pura speculazione? Qualcosa, cioè, che affermi sia più probabile che il tempo funzioni veramente così e non cosà. Non farmi pentire di averlo chiesto.
Detto ciò, continuo comunque a credere che, in un'opera di fantasia, l’ipotesi di cui sopra possa essere considerata alla stregua di una scelta stilistica che può piacere o meno.
Su Kate:
1)
Sei assolutamente certo che le scelte pregresse non condizionino in nessun modo l’esito della scena sul tetto? Non riesco a focalizzare i dettagli eppure ricordo il disappunto dopo aver fatto delle prove, quindi in caso di risposta affermativa concordo sulla pochezza della meccanica che dovrebbe gestire le ripercussioni dell’effetto farfalla.
Anzi, salvo alcuni utilizzi a mio avviso intelligenti dell'esplorazione degli ambienti, dell'esame degli oggetti e relative esplicitazioni dei pensieri di Max, è condivisibile più in generale l’inadeguatezza degli strumenti ludici (anche se, pur con tutti i suoi limiti, ne ho tratto un'interpretazione sulla quale mi è piaciuto riflettere) e anche se, porca miseria, non è chiedere poco. Ciò nondimeno è giusto sognare in grande, poi nel confronto con un crociato di Shenmue dovrei aspettarmelo, giusto?
Comunque non ho ancora giocato un’avventura grafica in cui si percepisca il crocevia di possibilità a cui alludi e l’impatto a lungo termine delle decisioni prese durante il suo corso, forse bisogna rivolgersi ancora ai crpg per trovare qualcosa che un po’ gli assomigli. O dico una boiata?
Se i Dontnod avessero realizzato la tua visione mi sbilancio a dire che forse sarebbe stato relativamente rivoluzionario per il genere. Magari, MAGARI.
E la tua lamentela è legittima,
perché non posso continuare nella linea temporale con Chloe vegetale? Forse occorrerebbe anche più coraggio, oltre alla creatività. Il coraggio di deludere le aspettative dei più, per quanto suoni paradossale e controproducente.
2)
Max ne è afflitta perché, se non sbaglio, ha appena perso temporaneamente i poteri e non ha ancora scoperto che può catapultarsi indietro nel tempo per più di qualche minuto attraverso le fotografie. Quindi in quel momento la speranza di salvarla è risibile.
3)
Completando il gioco Kate non compare, come dici tu, nella serie di foto della nuova linea temporale ma comunque è presente al funerale di Chloe, mia svista. Sembra plausibile pensare che rimanga in vita, quindi la sua salvezza segue regole diverse da quella di Chloe, che invece sembra predestinata e indissolubilmente vincolata a una certa nozione di equilibrio cosmico completamente avulsa da qualsivoglia connotazione razionale?
You got a point. Però c’è da notare, per quel che vale, che Kate, a differenza di Chloe, NON viene salvata grazie al potere di Max o almeno non del tutto (altra svista nel mio post precedente).
Comunque prima di un'eventuale continuazione vorrei sapere…
Qual è il deus ex machina? La capacità di manipolare il tempo o l’effetto farfalla?
Non capisco in che senso parli di traslazione dello stesso evento, in un sistema caotico qualsiasi evento è diverso da un altro.
E adesso esigo un esempio di narrazione in cui l’effetto farfalla sia usato correttamente. Hype.