Secondo me per fare discorsi simili non dovremmo guardare soltanto alla fotografia della torta del fatturato di oggi, quanto all'andamento delle singole voci.
Sicuramente negli ultimi anni sono esplosi due mercati che prima erano marginali, e cioè quello delle microtransazioni e quello degli abbonamenti per il gioco online. Ma non è necessariamente vero che il fatturato di queste due voci sia stato sottratto a quello per così dire tradizionale.
Trovo improbabile che chi oggi spende i propri soldi in skin e loot boxes, dieci anni fa quei soldi li mettesse in Bastion o Portal 2.
Per dire per diversi miei amici per cui videogiocare si riduceva a FIFA e GTA o AC, adesso continuano a comprare gli stessi giochi ma spendono molto di più per aprire le bustine di FUT o chessò io. Per cui se prima spendevano 70 € adesso ne spendono 140 (ma probabilmente di più) fra microtransazioni e abbonamento al PS+, ma non è che quei 70 € in più siano stati tolti al mercato tradizionale.
Certamente esiste la possibilità che alcune serie stagionali come FIFA o altri si prestino a passare al F2P e basare tutto il proprio modello di business sulle microtransazioni, ma appunto si tratta di titoli per loro natura passeggeri e votati al multigiocatore, che poco hanno a che fare con il medium videoludico in quanto arte.
D'altra parte, titoli indipendenti più sperimentali stanno fiorendo come mai prima d'ora non solo su PC ma anche sempre più su console.
Le uniche due tendenze potenzialmente preoccupanti che io vedo al momento sono due: in primo luogo un progressivo abbandono del mercato tripla A, con Microsoft che sembra aver tirato i remi in barca e Sony che dalle recenti indiscrezioni sembrerebbe volersi dedicare sempre più ai blockbuster serializzati in quanto tali, a scapito di tutto il resto.
In secondo luogo c'è forse un tema prezzi per quanto riguarda i titoli indipendenti, che non so quanto beneficino dalle continue tornate di sconti sui vari store, o da iniziative quali i giochi gratis di Epic, quelli del PS+, o ancora abbonamenti su modello Gamepass o in streaming. Però ripeto su questo non ho proprio numeri per cui è perfettamente possibile che la maggior diffusione più che compensi i prezzi bassi. (Inoltre magari non tutti stanno ad aspettare le notifiche di psprices come me

e su Steam la situazione è molto più sostenibile di qualche anno fa, in cui durante i saldi natalizi non c'era praticamente nulla sopra i 5 €

). Per cui magari è un problema che non esiste, anzi magari va pure meglio di prima per quel che posso saperne io.
Tirando le fila del discorso a mio modo di vedere le questioni sono due: se i fatturati da microtransazione abbiano effettivamente tolto profitti alla vendita dei giochi; e se sì, a quali categorie di giochi. La mia idea è che abbiano generato molti più profitti di quanti ne abbiano sottratti alle vendite dirette, e che questa sottrazione abbia colpito in massima parte giochi comunque fortemente commerciali, mentre titoli a vocazione più artistica non ne siano stati toccati in maniera rilevante (con una fioritura del mercato indie potenzialmente a scapito di quello dei cosiddetti doppia e tripla A).