Riflessione Micro-transazioni: un male o un'ottima opportunità?

  • Autore discussione Autore discussione PlayerOne VenomSnake
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Sono il cancro (scusate il termine ma a mio avviso è azzeccato) dell'industria videoludica moderna. Il tutto è nato con i maledetti giochi da ritardati per smartphone. La soluzione è sensibilizzare e informare più persone possibili riguardo la gravità della situazione invogliandoli a non spendere ma purtroppo i deboli, gli incapaci e la gente coi soldi è troppa e la situazione sfuggirà sempre più di mano. Noi nel nostro piccolo possiamo continuare a non spendere un centesimo in microtransazioni, nemmeno per oggetti estetici.

Chi le giustifica ha il suo bel scheletrino nell'armadio (aka ho speso perchè sono scarso ed ho bisogno di avvantaggiarmi sugli altri pagando).

 
Discussione interessante, aggiungo un'opinione sulla quale mi ritrovo d'accordo, controversa ma indubbiamente ben argomentata:

Che le lootbox non spariranno dalla circolazione l'avevate capito, vero? Che in quel di EA hanno fatto indietro tutta soprattutto perché c'era il rischio di fare confusione con il franchise più importante di una certa media company chiamata Disney l'avevate capito, vero? Che pure Blizzard fa i soldi con le skin e le cartuscelle digitali l'avevate capito, vero?Perché a volte ho la sensazione, anzi la certezza, che non vi sia del tutto chiaro che voi che bazzicate siti specializzati, su Reddit, nei forum e nei gruppi dei social network, siete l'un percento del campione, uno scampolo di fatturato, asteroidi di passaggio nei settori marginali della galassia denaro. Che nel mondo c'é un sacco di gente contenta di poter pagare per vincere, per essere più fighi di voi e in meno tempo di voi. Giacché nella vita, ancora più del denaro, la valuta più preziosa è il tempo.

Ed è con quello che stiamo pagando.

Le lootbox sono uno specchietto per le allodole, la punta dell'iceberg, un modo per fare cassa facile e soprattutto a lungo termine. E funzionano perché non siamo tutti quindicenni a vita, con intere giornate da dedicare alla console, ma diventiamo adulti che devono fare i conti con la vita, la sussistenza, il lavoro, forse la famiglia.

Funzionano perché se non hai quaranta ore alla settimana per giocare, ma lo sfizio di sventagliare una spada laser rossa te lo vuoi togliere comunque, basta cacciare l'obolo.

Non sto giustificando nulla, ma almeno smettetela di fare gli indignati, di cadere dal pero e scoprire nottetempo che Electronic Arts, Activision, Blizzard e le altre, che non sono onlus ma multinazionali dell'audiovisivo, studiano sistemi e brevetti per fare più soldi, più velocemente e più facilmente.

E mentre qualcuno continua a fissare il dito, blaterando di vecchi tempi, mostri del turbocapitalismo e indagini farlocche sulla pista del gioco d'azzardo, spesso si perde di vista la luna, la trave, l'elefante nella stanza.

E cioè che games as a service vuol dire che giochi quando dico io, come dico io e solo se lo dico io. Che all'improvviso tutto è corredato da obiettivi settimanali, taglie quotidiane, eventi speciali a tempo, ricompense sbloccabili solo nell'anno bisestile e con allineamento favorevole dei pianeti. Che nell'era dell'on demand, quando finalmente posso decidere come e quando mi pare vedere, leggere, ascoltare qualcosa, i videogiochi vanno in direzione ostinata e contraria. Decidono i nostri ritmi, valutano la nostra cieca dedizione con emblemi ed emote per pochi, certificano record di grind selvaggio con ghiotti pezzi di equip altrimenti non pervenibili. E se per una settimana non logghi sei già fuori, è il caso di dirlo, dai giochi, sei rimasto indietro, ti sei perso l'hotfix e ora ti tocca giocare il triplo per riguadagnare terreno.

Fear of missing out, la chiamano.

E allora giocare a Wolfenstein II non è stata una goduria viscerale solo per la qualità stratosferica, sotto ogni livello, del lavoro fatto da Machine Games. Ma perché dopo tanto tempo un videgioco é tornato a darmi la piena potestà del mio tempo. A decidere quando fermarmi e quando riprendere, senza penalità, senza rimorsi, senza rotture di ********. Dandomi tutto senza chiedermi in cambio niente, se non il giusto prezzo d'ingresso e bel un po' di appetito per la distruzione. Ma tanto ad una buona parte dei "giocatori" a queste robe qui non volete giocarci. Preferiscono comprare le figurine virtuali, i giochi da 1200 ore e quelli dove potersi emozionarvi su un k/d da sfoggiare al mondo universo.

Su Visceral Games in troppi hanno pianto il tempo di un tweet, quanto bastava per passare da videogiocatori impegnati, sapendo benissimo che se EA straccia certi progetti non lo fa per iconoclastica, luddismo o pura crudeltà. Ma perché sa che non venderà abbastanza, che tanto quei giochi non li vuole quasi nessuno. O almeno non abbastanza da coprire i costi titanici di produzione, distribuzione, marketing e cazzimazzi.

E che un videogiocatore che oggi non ha quaranta, cinquanta, infinite ore da dedicargli ogni settimana, o spende i soldi per le lootbox, oppure vale meno di una 360 coi led rossi.

Oh no! E l'arte? E il medium? E la transmedialità? Forse era il caso di pensarci prima, e capire che comprare qualcosa col chiaro obiettivo di lamentarsene a mezzo Facebook non produce alcun effetto. Che i voti, nel mercato libero, si esprimono col portafoglio, prima, e coi giri di lancette, poi.
Fonte: un redattore di una testata concorrente

Sono il cancro (scusate il termine ma a mio avviso è azzeccato) dell'industria videoludica moderna. Il tutto è nato con i maledetti giochi da ritardati per smartphone. La soluzione è sensibilizzare e informare più persone possibili riguardo la gravità della situazione invogliandoli a non spendere ma purtroppo i deboli, gli incapaci e la gente coi soldi è troppa e la situazione sfuggirà sempre più di mano. Noi nel nostro piccolo possiamo continuare a non spendere un centesimo in microtransazioni, nemmeno per oggetti estetici.
Chi le giustifica ha il suo bel scheletrino nell'armadio (aka ho speso perchè sono scarso ed ho bisogno di avvantaggiarmi sugli altri pagando).
Nessuno scheletro nell'armadio, caro Snake. Io non ci ho mai speso un centesimo sopra, e anzi aggiungerei che chi le giustifica ha forse una conoscenza del mondo economico/aziendalista che i più non hanno.

 
Purtroppo il giocatore che si affidava a quello che io chiamo "orgoglio da videogiocatore" ha perso; ormai sta andando a far compagnia al dodo.

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Purtroppo il giocatore che si affidava a quello che io chiamo "orgoglio da videogiocatore" ha perso; ormai sta andando a far compagnia al dodo.

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Per me sarebbe anche l'ora che si faccia distinzione tra giocatori di serie A e di serie B. :asd:

Modello F2P/W per i marci come me, e robe 100% complete per chi paga.

 
Micro-transazioni: un male o un'ottima opportunità?

ma che poi in realtà per quanto mi riguarda mi sarebbe piaciuto molto un modello del tipo “paghi un gioco a prezzo pieno, dentro ci sono sì delle microtransazioni, ma solo per item estetici (che puoi cmq ottenere molto lentamente anche senza pagare), però con l’introito delle microtransazioni ti offriamo un servizio post lancio completamente gratuito (aka solo dlc gratis)”

almeno sognare è gratis :asd: che poi no dato che overwatch funziona proprio così

Spedito a 88 mp/h grazie al flusso canalizzatore

 
arrivato il "problema" anche su l'unico gioco mobile che non l'aveva ovvero marvel future fight al quale gioco da anni proprio perchè nn aveva lootbox e gacha

invece hanno ben pensato di aggiungere 3 pg con le lootbox e s'è scatenato il delirio, gente che minaccia il boycott e che nn caccerà + un cent (me incluso) praticamente ovunque sia social che forum sono inondati da lamentele

e giustamente direi

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takumi è pessimo come esempio :asd:
vabbe' io ho mollato il gioco (grazie a ***) da un bel po'

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Ce gente che fa TUTTO il contenuto con sole unità f2p e senza SI e lo posta su YT, non è che se tu sei scarso allora lo sono tutti
ma falla finita

ci mancava solo il clichè del "non è il gioco il problema ma sei nabbo tu" e li hai fatti tutti :asd:

tra l'altro non hai capito una virgola del mio discorso e quindi la chiudo subito qua che non c'è dialogo

 
tra l'altro non hai capito una virgola del mio discorso e quindi la chiudo subito qua che non c'è dialogo
In realtà ha capito, te hai scritto "spiegami come si va avanti senza i personaggi forti che si trovano casualmente" e lui ti ha indirettamente spiegato come fare :morris82:

Confermo che per fare tutto, ma davvero tutto il contenuto PVE del gioco non servono personaggi op che si trovano dalla sfere, quelli servono solo per i top rank PVP ma solo pochissimi player ci arrivano ed appunto la stragrande maggioranza di questi shoppa più di tutto il forum messo insieme :sisi:

 
Io queste cose le dicevo nel 2007...

La direzione in cui si andava era già evidente ...

Mi sbertucciavate...

:patpat::patpat::patpat:

 
Nel 2007 le microtransazioni non esistevano. Allora come oggi ti lamentavi di ogni cosa nuova introdotta con l'avvento dell'online su console, senza distinzione tra quelle quelle negative (DLC mozzati, online pass ecc.) e quelle positive (patch, espansioni ecc.).

 
Veramente negli anni 2000 le micro-transazioni erano già abbastanza diffuse negli MMORPG.

 
Ultima modifica da un moderatore:
A me sembra troppo gonfiato come dato. Metà dei fifari sono così casual che non connettono manco la console alla rete. Impossibile che 1/3 si metta pure a pagare extra
Effettivamente è vero. Non ci avevo pensato.

Probabilmente è una statistica basata sui giocatori connessi e non sulle copie vendute :ahsisi:

 
A me sembra troppo gonfiato come dato. Metà dei fifari sono così casual che non connettono manco la console alla rete. Impossibile che 1/3 si metta pure a pagare extra
Ormai la stragrande maggioranza delle console sono online, con l'avvento del wi-fi anche il casual più casual è connesso.

 
Nel 2007 le microtransazioni non esistevano. Allora come oggi ti lamentavi di ogni cosa nuova introdotta con l'avvento dell'online su console, senza distinzione tra quelle quelle negative (DLC mozzati, online pass ecc.) e quelle positive (patch, espansioni ecc.).
Non mi lamentavo per le patches in se , mi lamentavo perchè mettevano giochi buggati o strabuggati in commercio trattando i clienti paganti come beta-tester per poi patcharli tranquillamente e rivenderli in versione completa (Essential, Gold, Platinum , GOTY o quel che ti pare) pure a prezzo ridotto , cosicchè chi comprava D1 era inculat0 2 volte pagava a prezzo pieno e poi i giochi gli morivano in tasca perchè con l'uscita delle versioni complete il suo D1 non valeva più un ciufolo.

Le microtransazioni esistevano eccome chiedi a chi giocava FF XI uscito nel 2002, su PC in Europa, ma su Console nel resto del mondo

Non ho mai avuto problemi con i DLC espansione , quelli erano onesti, non ho mai detto una parola contro quelli di Valkyria Chronicles per esempio , mai, mai.

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Intendevo su console, avrei dovuto specificarlo.
Esistevano anche su console , vedi sopra.

E comunque se anche non fossero esistite era prevedibile che ce le avrebbero portate come già accadeva su PC

 
Ormai la stragrande maggioranza delle console sono online, con l'avvento del wi-fi anche il casual più casual è connesso.
No. O ameno non in Italia.

Dalle mie parti un privato testimonia un'ignoranza dilagante in quell'ambito, al punto che ha diversi clienti che non hanno la connessione o semplicemente non sono in grado di utilizzarla e che gli portano la console se ci sono aggiornamenti obbligatori o cose simili.

E posso testimoniare anche io visto che le console le aggiorno io al posto suo :asd:

 
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