Middle East. A military view (Aspetti politico - militari del Medio Oriente).... ed altro.

  • Autore discussione Autore discussione Siegel
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Cartman, dati i limiti dello scritto ed i miei limiti con l'italiano forse non capisco qualcosa e non v'è ironia alcuna.

Probabilmente sei un sognatore in buona fede, il termine "sognatore" ha un'eccezione positiva, ma in M.O. essere sognatori significa essere morti perché le dinamiche della politica dell'area sono diverse da quelle occidentali.

Come scritto da Dorsai, è una partita a chiedere di più solo per non arrivare a nulla, attualmente la proposta israeliana c'è, due stati riconosciuti entrambi con quello palestinese smilitarizzato ma con confini certi e protetto dall'esterno da Israele.

Gli aiuti non sarebbero più solo le tonnellate di generi alimentari e di conforto che ogni giorno Israele manda nella striscia, ma ci sarebbe cooperazione per una crescita economica che porterebbe il nuovo stato palestinese ad una ricchezza sconosciuta alle popolazioni arabe.

La spirale di violenza non c'è, perché Israele limita e di molto le proprie reazioni e lo dimostreranno i fatti circa l'uso e la natura delle armi che posterò appena avrò dieci minuti.

Vall77, sebbene tu non scriva nulla, introduci un argomento, o meglio una domanda interessante che nessuno si pone.

Cosa significa essere pro palestinesti?

Significa volere per loro uno stato che non sia nè una dittatura come l'iran dove i cittadini arabi hanno meno diritti che gli arabi israeliani.

Significa volere che il loro stato non sia un altro libano (come ora) dove siria e soci combattono le loro guerre fregandosene della popolazione.

Significa volere per loro l'autodeterminazione che solo la democrazia può dare e che ora non hanno.

Significa volere che non siano più usati come ostaggi per avere soldi che vanno poi in armamenti

Significa volere che non siano più scudi umani per quelli come hamas che dicono di volerli liberare e poi li massacrano impunemente.

Significa volere per loro la libertà da capi terroristi che non hanno alcun interesse a modificare lo status quo.


Altrimenti non si è pro palestinesi, si è solo odiatori di Israele.


Io sono israeliana, sono nata e cresciuta sulla terra di Israele, ho lavorato e combattuto per il mio paese, il mio sangue si è mescolato con quello degli amici e dei nemici nella sabbia del mio paese, ho sofferto ed ho pianto, ho seppellito persone care, ma mai, mai in nessun momento ho odiato i palestinesi in quanto tali.

Perché io voglio per i palestinesi tutto quello che ho descritto prima ed anche di più, voglio che siano uomini e donne libere amici di Israele.

Perché io sono a favore dei palestinesi.

 
Cartman, dati i limiti dello scritto ed i miei limiti con l'italiano forse non capisco qualcosa e non v'è ironia alcuna.
Probabilmente sei un sognatore in buona fede, il termine "sognatore" ha un'eccezione positiva, ma in M.O. essere sognatori significa essere morti perché le dinamiche della politica dell'area sono diverse da quelle occidentali.
Il mio è un discorso molto semplice: secondo me si devono superare le attuali categorie "ebreo", "musulmano", "israeliano", "palestinese" e pensare a come convivere all'interno di un unico Stato che rispetti tutto e tutti. Questo non significa abolire le religioni, per esempio, ma ridurle a fatto privato. Significa anche smetterla di rimbalzarsi le colpe tra "invasi", "invasori", "resistenti" (e qui ripeto il discorso che ho svolto a proposito dell'invasione ossia che non importa se si sia in presenza di una vera invasione, ma il fatto che così viene percepita e che tale percezione da origine ad una lotta armata).

Significa, infine, che questi passi vanno fatti insieme e contemporaneamente, da parte dei due popoli, se necessario anche "scavalcando" le rispettive élite.

Secondo me, questa è la soluzione ad un processo di pace che non ha prodotto pace ma che sofferenze per i due popoli (e non per le élite che anzi, hanno interesse, probabilmente, a mantenere lo Stato di guerra-semiguerreggiata).

E' questo essere sognatori? Secondo me è solo essere realisti. Per arrivare alla pace occorre prendere atto del fatto che l'attuale processo di pace va avanti da 30 o 40 anni senza successo e che forse varrebbe la pena di provare qualcosa di nuovo.

 
 


Io sono israeliana, sono nata e cresciuta sulla terra di Israele, ho lavorato e combattuto per il mio paese, il mio sangue si è mescolato con quello degli amici e dei nemici nella sabbia del mio paese, ho sofferto ed ho pianto, ho seppellito persone care
 


Il tuo avatar in effetti mi è sempre sembrato una mostrina militare con una stella di David stilizzata


 
"...and no religion too..."

Non è possibile, i capi musulmani non accetteranno mai qualcosa di diverso di uno stato basato sulla shària anche per i non musulmani, io non accetterei mai di negare l'identità ebraica di Israele anche se il 20% della popolazione israeliana è musulmana e pratica il proprio credo e le proprie abitudini senza che nessuno gli dica, giustamente, nulla.

Inoltre è bene rimarcare come nei paesi musulmani il governo ed il clero coincidano mentre Israele, pur non avendo una costituzione, non è uno stato religioso ma laico anche se questo dà non pochi problemi con la minoranza khassida.

I capi arabi rifiutano qualsiasi accordo, ed un obama che spara fesserie a raffica non aiuta, sono sicura che nemmeno abu mazen ha mai davvero pensato ai confini del 49 come non aveva mai pensato di prendersi un pezzo di Gerusalemme, però arriva obama a parlarne e lui cosa può fare?

Se dice "No grazie ma è troppo" è politicamente e fisicamente morto, allora cavalca la scemenza facendo finta di crederci.

E' così che funziona.

A proposito le elite delle dittature arabe sono chiare ma quelle israeliane? Quali sarebbero?

C'è una democrazia, i governi cambiano, nessuna elite a meno di credere alla fesseria delle lobby ebraiche.

 


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Il tuo avatar in effetti mi è sempre sembrato una mostrina militare con una stella di David stilizzata
Lo è, polizia di frontiera prima e rabat della sussistenza poi, mobile P.O.L. nell'82.

Ma questa è un'altra storia.

 
"...and no religion too..."
Non è possibile, i capi musulmani non accetteranno mai qualcosa di diverso di uno stato basato sulla shària anche per i non musulmani, io non accetterei mai di negare l'identità ebraica di Israele anche se il 20% della popolazione israeliana è musulmana e pratica il proprio credo e le proprie abitudini senza che nessuno gli dica, giustamente, nulla.

Inoltre è bene rimarcare come nei paesi musulmani il governo ed il clero coincidano mentre Israele, pur non avendo una costituzione, non è uno stato religioso ma laico anche se questo dà non pochi problemi con la minoranza khassida.

I capi arabi rifiutano qualsiasi accordo, ed un obama che spara fesserie a raffica non aiuta, sono sicura che nemmeno abu mazen ha mai davvero pensato ai confini del 49 come non aveva mai pensato di prendersi un pezzo di Gerusalemme, però arriva obama a parlarne e lui cosa può fare?

Se dice "No grazie ma è troppo" è politicamente e fisicamente morto, allora cavalca la scemenza facendo finta di crederci.

E' così che funziona.

A proposito le elite delle dittature arabe sono chiare ma quelle israeliane? Quali sarebbero?

C'è una democrazia, i governi cambiano, nessuna elite a meno di credere alla fesseria delle lobby ebraiche.
Ma perché ogni volta devi tirare fuori gli argomenti più beceri usati dagli antisemiti più ignoranti? Ti pare che nel mio discorso si facesse riferimento a lobby ebraiche? O, d'altra parte, lo Stato d'Israele è l'unico Stato del pianeta dove non esistono lobby intese come aggregati di interessi in grado di condizionare l'azione politica né delle élite?

In ogni caso, è la seconda volta che mi proponi l'argomento dell'impossibilità. Non posso che risponderti come prima: risposte di questo tipo, sia da una parte che dall'altra alimentano la spirale involutiva e rende il processo di pace, sostanzialmente, inutile. Contenti gli Israeliani e contenti i Palestinesi, contenti tutti.

 
Ma manca un elemento essenziale , che io ritennevo fosse assiomatico , la soluzione che tu proponi ovvero due parti che vogliono la pace e che di conseguenza si incontrano e la fanno è valida appunto se si verificano quelle circostanze, ora la domanda è aspettiamo che questo avvenga spontaneamente oppure si fa qualcosa per far si che avvenga?

E quale sarebbe questo qualcosa , perchè è per questo credo che Sorrow ha parlato di sogno , ci sono interessi e gruppi di pressione (lobbies appunto)da entrambe le parti che questa pace non la vogliono , come si bypassano?

come si arriva alla pace nonostante tutto?

Perchè una cosa è certa le popolazioni di ambo le parti non ne possono più

E' questa la domanda , grazie che se tutti vogliono la pace la si ottiene , il difficile è arrivarci e del resto lo scopo di un processo di pace è proprio quello di convincere gente che si vuole ammazzare l'un l'altra a non volerlo più fare , non è certo convincere gente che vuole stare in pace a volerlo veramente.

Israele qualche passo lo ha fatto , i Palestinesi invece no era solo apparenza ogni volta che si arrivava al dunque spostavano il confine più lontano la loro era una trattativa che non portava a risultati. Non mi risulta che ne abbiano fatti altri oltre a trattare all'infinito senza mettere punti fermi l'unico risultato è stato un riarmo generale approfittando dell'inopportunità politica per Israele di attaccare durante un negoziato anche se venivano bombardati coi razzi.

Rinnovo la domanda come si dovrebbe uscire da questa situazione se a una parte o a entrambe manca la volontà?

come li si costringe a farlo?

Entrambi dico non finanziando una parte e sanzionando l'altra che è evidente per chiunque che non può funzionare

 
Vall77, sebbene tu non scriva nulla, introduci un argomento, o meglio una domanda interessante che nessuno si pone.

Cosa significa essere pro palestinesti?

Significa volere per loro uno stato che non sia nè una dittatura come l'iran dove i cittadini arabi hanno meno diritti che gli arabi israeliani.

Significa volere che il loro stato non sia un altro libano (come ora) dove siria e soci combattono le loro guerre fregandosene della popolazione.

Significa volere per loro l'autodeterminazione che solo la democrazia può dare e che ora non hanno.

Significa volere che non siano più usati come ostaggi per avere soldi che vanno poi in armamenti

Significa volere che non siano più scudi umani per quelli come hamas che dicono di volerli liberare e poi li massacrano impunemente.

Significa volere per loro la libertà da capi terroristi che non hanno alcun interesse a modificare lo status quo.


Altrimenti non si è pro palestinesi, si è solo odiatori di Israele.


Io sono israeliana, sono nata e cresciuta sulla terra di Israele, ho lavorato e combattuto per il mio paese, il mio sangue si è mescolato con quello degli amici e dei nemici nella sabbia del mio paese, ho sofferto ed ho pianto, ho seppellito persone care, ma mai, mai in nessun momento ho odiato i palestinesi in quanto tali.

Perché io voglio per i palestinesi tutto quello che ho descritto prima ed anche di più, voglio che siano uomini e donne libere amici di Israele.

Perché io sono a favore dei palestinesi.
Non mi suona granchè convincente questo tipo di approccio. Non perchè le tue frasi siano illogiche prese singolarmente, ma perché è più che evidente che la questione la approcci da una parte sola.

Manca tutta la parte di (necessaria) mediazione culturale, secondo cui dovresti aggiungere all'elenco:

Significa riconoscere apertamente i gravi errori che sono stati compiuti anche dalla nostra parte.

Così, proprio per fare qualche esempio random: insediamenti colonici illegali? Rapporto Sasson?

Il comportamento di Israele, dal tuo punto di vista, è stato ineccepibile?

Se risposta è no, possiamo provare a ragionare.

Se la risposta è sì, boh, essendo io una persona abbastanza giocosa, ti rispondo con un video che apparentemente non c'entra niente, ma che illustra come io (persona dichiaratamente di parte) tendo a vedere, almeno in parte, la questione.

 
Non mi suona granchè convincente questo tipo di approccio. Non perchè le tue frasi siano illogiche prese singolarmente, ma perché è più che evidente che la questione la approcci da una parte sola.
Manca tutta la parte di (necessaria) mediazione culturale, secondo cui dovresti aggiungere all'elenco:

Significa riconoscere apertamente i gravi errori che sono stati compiuti anche dalla nostra parte.

Così, proprio per fare qualche esempio random: insediamenti colonici illegali? Rapporto Sasson?

Il comportamento di Israele, dal tuo punto di vista, è stato ineccepibile?

Se risposta è no, possiamo provare a ragionare.

Se la risposta è sì, boh, essendo io una persona abbastanza giocosa, ti rispondo con un video che apparentemente non c'entra niente, ma che illustra come io (persona dichiaratamente di parte) tendo a vedere la questione.


Ma il tuo approccio non tende minimamente a risolvere la questione , mette una delle due parti sul banco degli accusati (e solo una) senza neanche prendere in considerazione le sue ragioni

mi dici che negoziato avvii così?

E' una guerra ed in guerra nessuna parte è innocente , o vorresti forse dire che anche gli attentati terroristici in Paesi non belligeranti sono da imputare ad israele?

E magari anche l'uccisione di un disabile sull'Achille Lauro?

 
Ma il tuo approccio non tende minimamente a risolvere la questione , mette una delle due parti sul banco degli accusati (e solo una) senza neanche prendere in considerazione le sue ragioni
mi dici che negoziato avvii così?

E' una guerra ed in guerra nessuna parte è innocente , o vorresti forse dire che anche gli attentati terroristici in Paesi non belligeranti sono da imputare ad israele?

E magari anche l'uccisione di un disabile sull'Achille Lauro?
Calma calma.

Io ho parlato di "aggiungere", non di "sostituire".

Si nota la differenza?

 
Calma calma.Io ho parlato di "aggiungere", non di "sostituire".

Si nota la differenza?
Si si nota e rende il negoziato impossibile , non puoi pretendere che se si vuole convincere due a far pace si cominci con il dire a uno voi dovete ammettere i vostri torti poichè non può farlo per la semplice ragione che indebolirebbe la sua posizione negoziale e chiaramente il più forte non negozierà mai in condizione di debolezza

OK ci sono torti , passiamo oltre , vogliamo fare la pace o no?

se la vogliamo fare allora dobbiamo farla finita col mettere al muro i belligeranti a turno secondo il punto di vista , si deve lavorare concretamente mettendo i negoziatori almeno i condizione di parità ovvero azzerare o indebolire la minaccia estremistica Palestinese e in virtù di questo tacitare i falchi in Israele , quindi lasciar negoziare chi forse vuole la pace senza condizionamenti.

Si dovrebbero anche stabilire definitivamente i confini delle parti e non cambiarli ad ogni colpo di vento, tagliando con questo le gambe ai finti negoziatori e a coloro che usano pretesti e pretese per far fallire i negoziati.

accusare qualcuno non poreterà a niente indipendentemente dal fatto che abbia torto o ragione, nessuno si mette a negoziare con le spalle al muro.

 
Posto che, al contrario tuo, credo fermamente che riconoscere i propri torti, da ambo le parti, sia invece una buona base di partenza, accetto il disaccordo.

 
Posto che, al contrario tuo, credo fermamente che riconoscere i propri torti, da ambo le parti, sia invece una buona base di partenza, accetto il disaccordo.
Si poteva fare quando era questione politica purtroppo ora è una questione anche religiosa i fanatici in virtù della presunta "volontà divina" non ammetteranno mai i loro torti siano essi fondamentalisti o siano essi ultraordossi i primi non riconoscono il diritto ad Israele di Esistere , i secondi ritengono la Palestina terra loro perchè promessagli da *** , in entrambi i casi quindi non si ammetteranno mai i torti , entrambi agiscono, a loro dire, secondo la volontà divina.

Quindi quello dei torti e delle ragioni se in una trattativa laica è argomento di cui discutere, deve invece essere bypassato, perchè non se uscirebbe mai , date le rispettive inconciliabili fedi, non ci sono margini di accordo

 
Io parlo di ragioni, Deborah Fait mi picchierebbe per questo ma continuo a farlo, i pacifinti parlano sempre e comunque di "colpe" io dico di guardare le "ragioni" sia di Israele sia di hamas, almeno ho onestà intellettuale.

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Posto che, al contrario tuo, credo fermamente che riconoscere i propri torti, da ambo le parti, sia invece una buona base di partenza, accetto il disaccordo.
Val77, come detto è bene leggere tutto prima di postare.

... ultraortodossi ... ritengono la Palestina terra loro perchè promessagli da ***...
Dorsai, questo è un errore comune e nel tuo caso è in buonissima fede, però al contrario dell'islam i fanatici ebrei (khassidi e simili) sono i peggiori nemici di Israele, sebbene questi... parassiti (non mi viene un termine migliore) vivano in Israele protetti dal suo esercito a cui non partecipano per motivi religiosi, sebbene usino i soldi statali anche se di tasse non ne pagano perché non lavorano quasi mai, loro vogliono la distruzione di Israele, perché la promessa di D-o avverrà solo nel mondo a venire, cioè dopo il giudizio universale.

Il Sionismo nasce laico e tale rimane, io sono sionista e religiosa ma tengo separate le due cose, lo stato deve rimanere laico così come è Israele adesso.

Quindi quello dei torti e delle ragioni se in una trattativa laica è argomento di cui discutere, deve invece essere bypassato, perchè non se uscirebbe mai , date le rispettive inconciliabili fedi, non ci sono margini di accordo
Il discorso dei torti va accantonato ma più perché non porta da nessuna parte se non al blocco delle trattative, ma, avendo hamas una spinta religiosa è parzialmente vero quel che scrivi, con il clero islamico (come con quello ebraico) non si discute, ma qui il clero (se così si può chiamare) ebraico non centra nulla anzi, è usato dal simpatico nazista iraniano come argomento a favore della distruzione di Israele, questo patetico pagliaccio mostra ebrei khassidi dicendo: "Vedete? Anche gli ebrei vogliono la distruzione di Israele"
Il Signore perdoni questi useful idiots in chernecchi, li perdoni Lui perché io non potrò mai farlo.

 
Grazie per le precisazioni, comunque io per laica intendevo in senso lato ovvero scevra di passioni e pregiudizi e non è certo il caso del MO

 
CartmanCome scritto da Dorsai, è una partita a chiedere di più solo per non arrivare a nulla, attualmente la proposta israeliana c'è, due stati riconosciuti entrambi con quello palestinese smilitarizzato ma con confini certi e protetto dall'esterno da Israele.

Gli aiuti non sarebbero più solo le tonnellate di generi alimentari e di conforto che ogni giorno Israele manda nella striscia, ma ci sarebbe cooperazione per una crescita economica che porterebbe il nuovo stato palestinese ad una ricchezza sconosciuta alle popolazioni arabe.
tu accetteresti un israele smilitarizzato e protetto dalla palestina?

inoltre cosa intendi con "ricchezza sconosciuta alle popolazioni arabe"? il qatar ad esempio è lo stato con il più alto PIL pro-capite al mondo

inoltre nel primo post scrivi che gerusalemme è la capitale d'israele, cosa ne pensano i palestinesi in proposito?

un ultima cosa ti voglio chiedere. vedo che citi l'inghilterra come conoscitrice della questione, però cosa pensi veramente di loro? li giudichi in qualche modo responsabili dello status attuale (viste le loro scelte operate in passato) oppure no?

 
tu accetteresti un israele smilitarizzato e protetto dalla palestina?
inoltre cosa intendi con "ricchezza sconosciuta alle popolazioni arabe"? il qatar ad esempio è lo stato con il più alto PIL pro-capite al mondo
ma cosa intendi dalla palestina?ovvero che israele e gli ebrei passino in mani arabe?

potrebbero condividerla,potrebbe essere un passo avanti invece che prevalga uno piuttosto che un altro.

e cosa intendi per smilitarizzazione?neanche noi siamo privi di eserciti e giu in piazza ho una camionetta dell' esercito fissa,per motivi di sicurezza.

 
tu accetteresti un israele smilitarizzato e protetto dalla palestina?
inoltre cosa intendi con "ricchezza sconosciuta alle popolazioni arabe"? il qatar ad esempio è lo stato con il più alto PIL pro-capite al mondo

inoltre nel primo post scrivi che gerusalemme è la capitale d'israele, cosa ne pensano i palestinesi in proposito?
Ma sai Israele non ha mai affermato di volere buttare a mare i Palestinesi , mentre i Palestinesi si

Senza contare che Israele ha un esercito strutturato e bene armato, I Palestinesi con cosa proteggerebbero Israele?

quanto al Qatar ah be su questo profilo allora potremmo dire che sulla base del reddito procapite di Singapore I coreani del Nord stanno bene , questo senza considerare il buon Trilussa per cui se io mi mangio due polli arrosto e tu nessuno ci siamo mangiati un pollo a testa , bisogna vedere quale sia l'effettivo reddito ridistribuito fra i cittadini e comunque chi è che pulisce i Cessi degli alberghi chiaramente non ha un reddito così alto come calcolato , forse qualche immigrato Palestinese?

Quanto a Gerusalemme cosa proporresti?

l'Evacuazione degli Israeliani?

Comunque vorrei ricordare che Israele non ha cacciato gli abitanti di Gerusalemme se ne sono andati da soli convinti dai loro alleati che invece li han sbattuti in campi profughi e ancora ce li tengono

 


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ma cosa intendi dalla palestina?ovvero che israele e gli ebrei passino in mani arabe?potrebbero condividerla,potrebbe essere un passo avanti invece che prevalga uno piuttosto che un altro.

e cosa intendi per smilitarizzazione?neanche noi siamo privi di eserciti e giu in piazza ho una camionetta dell' esercito fissa,per motivi di sicurezza.
Ha invertito i termini di una delle proposte sul tavolo ovvero Palestina stato libero ed indipendente ma smilitarizzato e protetto dai nemici esterni dall'esercito Israeliano

 
per me la soluzione unica è una cosa tipo afghanistan o iraq

cioè smetterla di considerare hamas come un governo ma ammettere che si tratta di un'organizzazione terroristica, distruggerla ed eliminare i suoi rappresentanti e imporre nei territori palestinesi un governo di transizione internazionale

ovviamente la parte idiota del mondo inizierà a scandalizzarsi e andare in piazza a manifestare in favore dei terroristi ma dopo una decina d'anni di pace e prosperità saranno gli stessi palestinesi a ringraziarci per l'intervento

però servirebbe un intervento vero, non come in afghanistan e iraq che è stato subito formato un nuovo governo di incapaci che non fa altro che volere indipendenza e questo ha portato quei 2 stati ad essere ancora più insicuri di prima con attentati giornalieri

 
ma cosa intendi dalla palestina?ovvero che israele e gli ebrei passino in mani arabe?potrebbero condividerla,potrebbe essere un passo avanti invece che prevalga uno piuttosto che un altro.

e cosa intendi per smilitarizzazione?neanche noi siamo privi di eserciti e giu in piazza ho una camionetta dell' esercito fissa,per motivi di sicurezza.
le domande che mi fai tu son le stesse domande che io ho fatto a sorrow, ma dall'altro punto di vista.

prevedere che i palestinesi accettino la loro smilitarizzazione e che gli israeliani detengano il pallino militare esclusivo dell'area, come prospettato da sorrow, è più utopico dei discorsi di obama imho

Ma sai Israele non ha mai affermato di volere buttare a mare i Palestinesi , mentre i Palestinesi si Senza contare che Israele ha un esercito strutturato e bene armato, I Palestinesi con cosa proteggerebbero Israele?

quanto al Qatar ah be su questo profilo allora potremmo dire che sulla base del reddito procapite di Singapore I coreani del Nord stanno bene , questo senza considerare il buon Trilussa per cui se io mi mangio due polli arrosto e tu nessuno ci siamo mangiati un pollo a testa , bisogna vedere quale sia l'effettivo reddito ridistribuito fra i cittadini e comunque chi è che pulisce i Cessi degli alberghi chiaramente non ha un reddito così alto come calcolato , forse qualche immigrato Palestinese?

Quanto a Gerusalemme cosa proporresti?

l'Evacuazione degli Israeliani?

Comunque vorrei ricordare che Israele non ha cacciato gli abitanti di Gerusalemme se ne sono andati da soli convinti dai loro alleati che invece li han sbattuti in campi profughi e ancora ce li tengono

 


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Ha invertito i termini di una delle proposte sul tavolo ovvero Palestina stato libero ed indipendente ma smilitarizzato e protetto dai nemici esterni dall'esercito Israeliano
io penso che i palestinesi non vogliano spartire niente con gli israeliani, la mia ovviamente era solo una provocazione, è ovvio che i palestinesi non potrebbero difendere il territorio da attacchi esterni, però non accetteranno mai di lasciare il tutto in mano agli israeliani

ho vissuto un anno in qatar, ti posso assicurare che è lo stato con il reddito medio più alto del mondo (oltre al pil procapite già citato prima). lo stato qatarino vive su una bolla di gas che monetizza. la famiglia reale qatarina è proprietaria di diverse quote azionarie di compagnie europee, come credit suisse o wolkswagen, le prime che mi vengono in mente. la borsa di milano è per il 20% posseduta dal fondo sovrano del qatar

sti arabi non sono così poveri come li si dipinge, sostenendo ad esempio il 15% del debito usa....

mettetevelo in testa, altro che occidente (usa, europa e mettiamoci anche israele), ancora 30 / 40 anni e la civiltà dominante sarà l'oriente, con cina e paesi arabi in testa, ci terranno per le palle

il punto di gerusalemme è che la maggior parte dei membri dell'ONU e delle organizzazioni internazionali non accetta né che Gerusalemme sia capitale di Israele, né l'annessione ad Israele di Gerusalemme Est. come conciliamo la cosa?

comunque, badate bene, io non sono nè filo-palestinese nè filo-israeliano, sono solo convinto che non si troverà mai una soluzione. le questioni in gioco sono tante, non nascono negli anni sessanta ma si perdono nella notte dei tempi, e molte di queste sono retroscena che non ci è dato conoscere.

però leggo con interesse le testimonianze di sorrow che ha vissuto tutto questo in prima persona, sono rimasto molto dispiaciuto per lei quando ha descritto le sue sofferenze. sono solo un po' scettico riguardo le proposte (unilaterali) che fa, dando per scontato certe cose che scontate non sono.

ad esempio da per scontato che gerusalemme sia la capitale di israele e irride il messaggero che dice che la capitale è tel aviv. guarda caso però la comunità internazionale la pensa come il messaggero e non come sorrow, e la questione di gerusalemme è un punto cardine del processo di pace.

questo ovviamente è una mia opinione da osservatore esterno e ammetto di essere piuttosto ignorante in materia

per me la soluzione unica è una cosa tipo afghanistan o iraq
cioè smetterla di considerare hamas come un governo ma ammettere che si tratta di un'organizzazione terroristica, distruggerla ed eliminare i suoi rappresentanti e imporre nei territori palestinesi un governo di transizione internazionale

ovviamente la parte idiota del mondo inizierà a scandalizzarsi e andare in piazza a manifestare in favore dei terroristi ma dopo una decina d'anni di pace e prosperità saranno gli stessi palestinesi a ringraziarci per l'intervento

però servirebbe un intervento vero, non come in afghanistan e iraq che è stato subito formato un nuovo governo di incapaci che non fa altro che volere indipendenza e questo ha portato quei 2 stati ad essere ancora più insicuri di prima con attentati giornalieri
è un azione che puoi fare benissimo, ma con che risultati? proselitismi a gogò?

io vorrei continuare a prenderla tranquillamente la metro a milano, non vorrei vivere con la paura di saltare in aria da un momento all'altro perchè il ragazzino ha le vergini che lo aspettano..

se vuoi buttare giù hamas, deve implodere dal di dentro da sola, se tenti di farlo militarmente puoi spazzarla via mai poi la gente si inc4azza e torna più forte di prima

 
io onestamente confido nel "dialogo" fra le due parti e penso che sia l'unico modo per far evolvere la situazione ed infatti gli unici passi avanti sono stati fatti attraverso il dialogo e sono fiducioso che in un futuro si possa trovare una via di uscita.

 
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