Secondary ticketing, oggi si vota l'emendamento Battelli. Mimmo D'Alessandro (D&G): 'Se passa sarà la morte di questo settore'
Si dice "molto preoccupato" Mimmo D'Alessandro, con Adolfo Galli a capo della D'Alessandro e Galli, agenzia di concerti organizzatrice - tra gli altri eventi - del Lucca Summer Festival e delle ultime date italiane di - solo per citarne alcuni - Rolling Stones, Roger Waters, Lenny Kravitz e Dave Matthews Band: secondo il promoter l'emendamento per combattere il secondary ticketing presentato dall'onorevole Sergio Battelli - già riformulato rispetto alla versione orginale - che verrà votato nelle prossime ore dalla Camera potrebbe rappresentare "la morte del nostro settore".
"Sono riusciti a svuotare gli stadi con gli stessi mezzi, ma d'accordo: si trattava di contrastare la violenza delle frange più estreme delle tifoserie. Ai concerti, invece, non si picchia nessuno", riflette D'Alessandro: "Se la nuova normativa proposta dovesse diventare effettivamente legge, gli indecisi ai concerti non ci andranno più. Le code agli ingressi, in virtù dei controlli delle identità, diventeranno infinite, è - cosa più grave per il pubblico - il prezzo dei biglietti triplicherà per far fronte alle spese supplementari che le produzioni si troveranno a far fronte".
"Trovo questo emendamento allucinante", prosegue D'Alessandro: "Mi domando se chi l'ha proposto conosca il lavoro che facciamo. L'industria della musica dal vivo in Italia vale almeno un miliardo di euro l'anno: diamo lavoro a migliaia di persone, siamo in settore in crescita costante che ha saputo creare un vero indotto".
Ci sono mai stati contatti tra Battelli, che ha proposto l'emendamento al centro del dibattito, e D'Alessandro? "No, nel modo più assoluto. E me ne dispiaccio, perché credo che col dialogo si possa trovare la soluzione a tutti i problemi. Con la repressione, invece, no, e trovo che questo emendamento sia punitivo nei confronti di un intero comparto. Oggi facciamo i sold-out con un anno di anticipo: con le nuove norme previste dall'emendamento, nessuno si azzarderà a comprare i biglietti una decina di mesi prima dell'evento. I bus organizzati di appassionati spariranno. Andare al concerto non sarà più una gioia, ma una vera e propria impresa, che farà scappare la voglia a molti. Sono davvero molto preoccupato".
La proposta di Battelli, però, nasce per contrastare il deprecabile fenomeno del secondary ticketing, condannato all'unanimità dall'industria dell'intrattenimento musicale dal vivo: "Certo, ma combattere il bagarinaggio - perché il secondary ticketing non è nient'altro se non bagarinaggio - è come combattere la prostituzione: è un fenomeno che c'è sempre stato e che sempre ci sarà. E che viene alimentato in primis da chi ne fruisce: per far sparire il secondary ticketing basterebbe che il pubblico la smettesse di rivolgersi ai siti dove si pratica bagarinaggio online. Invece per combatterlo si è scelto di mettere in crisi un settore che la crisi, fino a oggi, non l'aveva ancora conosciuta. Del resto in Italia funziona così: se qualcosa va bene, ci si impegna e si fa di tutto perché vada male".
Si dice "molto preoccupato" Mimmo D'Alessandro, con Adolfo Galli a capo della D'Alessandro e Galli, agenzia di concerti organizzatrice - tra gli altri eventi - del Lucca Summer Festival e delle ultime date italiane di - solo per citarne alcuni - Rolling Stones, Roger Waters, Lenny Kravitz e Dave Matthews Band: secondo il promoter l'emendamento per combattere il secondary ticketing presentato dall'onorevole Sergio Battelli - già riformulato rispetto alla versione orginale - che verrà votato nelle prossime ore dalla Camera potrebbe rappresentare "la morte del nostro settore".
"Sono riusciti a svuotare gli stadi con gli stessi mezzi, ma d'accordo: si trattava di contrastare la violenza delle frange più estreme delle tifoserie. Ai concerti, invece, non si picchia nessuno", riflette D'Alessandro: "Se la nuova normativa proposta dovesse diventare effettivamente legge, gli indecisi ai concerti non ci andranno più. Le code agli ingressi, in virtù dei controlli delle identità, diventeranno infinite, è - cosa più grave per il pubblico - il prezzo dei biglietti triplicherà per far fronte alle spese supplementari che le produzioni si troveranno a far fronte".
"Trovo questo emendamento allucinante", prosegue D'Alessandro: "Mi domando se chi l'ha proposto conosca il lavoro che facciamo. L'industria della musica dal vivo in Italia vale almeno un miliardo di euro l'anno: diamo lavoro a migliaia di persone, siamo in settore in crescita costante che ha saputo creare un vero indotto".
Ci sono mai stati contatti tra Battelli, che ha proposto l'emendamento al centro del dibattito, e D'Alessandro? "No, nel modo più assoluto. E me ne dispiaccio, perché credo che col dialogo si possa trovare la soluzione a tutti i problemi. Con la repressione, invece, no, e trovo che questo emendamento sia punitivo nei confronti di un intero comparto. Oggi facciamo i sold-out con un anno di anticipo: con le nuove norme previste dall'emendamento, nessuno si azzarderà a comprare i biglietti una decina di mesi prima dell'evento. I bus organizzati di appassionati spariranno. Andare al concerto non sarà più una gioia, ma una vera e propria impresa, che farà scappare la voglia a molti. Sono davvero molto preoccupato".
La proposta di Battelli, però, nasce per contrastare il deprecabile fenomeno del secondary ticketing, condannato all'unanimità dall'industria dell'intrattenimento musicale dal vivo: "Certo, ma combattere il bagarinaggio - perché il secondary ticketing non è nient'altro se non bagarinaggio - è come combattere la prostituzione: è un fenomeno che c'è sempre stato e che sempre ci sarà. E che viene alimentato in primis da chi ne fruisce: per far sparire il secondary ticketing basterebbe che il pubblico la smettesse di rivolgersi ai siti dove si pratica bagarinaggio online. Invece per combatterlo si è scelto di mettere in crisi un settore che la crisi, fino a oggi, non l'aveva ancora conosciuta. Del resto in Italia funziona così: se qualcosa va bene, ci si impegna e si fa di tutto perché vada male".