Onestamente mi sembra alquanto pretenzioso, se non direttamente poco attento per usare un termine politicamente corretto, affermare che la scelta di una seconda parte molto simile ad una prima con l'impersonificazione di un personaggio più debole sia un modo economico di allungare il brodo, quanto invece una precisa scelta autoriale il cui significato, o meglio uno dei molteplici, potrebbe tranquillamente essere dedotto dalla primissima frase del gioco, il pensiero di 2B riguardante il sentirsi in trappola in un ciclo perpetuo di vita e morte.
Dato il primo punto, l'obiezione è molto lineare: la seconda parte, se solo lo si fosse voluto, sarebbe potuta quasi tranquillamente non esistere, collegando la prima alla terza, quest'ultima totalmente diversa, inedita, e di fatto la continuazione della trama. Il quasi è inserito non a caso, perchè chi ha giocato attentamente ( molti di meno rispetto a ciò che pensavo, evidentemente) saprà di certo che il finale A è, retroattivamente, importantissimo per capire ancor meglio a posteriori una determinata cosa sui modelli B ed S.
Il secondo punto, si collega alla costruzione ed al funzionamento del mondo di gioco in cui siamo immersi: il modello S è un modello di ricognizione, non d'assalto.
Do you think that videogames are a silly thing? Io onestamente no, ed ancor prima del finale E, in quell'opera tutto è narrazione, e la narrazione stessa è meta-narrazione. Sulla narrazione vi è il bisogno di rifletterci, meta-riflettere è ancor più arduo.