Qui entriamo nell'annosa questione su come si possa definire su un piano oggettivo una componente come la qualità di un'opera d'ingegno.
E già solo il fatto che il dibattito sia fortemente aperto di per sé sulla componente epistemica, ovvero sulle modalità di definizione dei discrimini da utilizzare, fa capire come probabilmente non sia possibile trovare un riferimento universale e ci si deve affidare più facilmente alla condivisione della moltitudine.
Concordo

per questo, per quanto rompa il giocattolo console war un'affermazione del genere, dicevo che non c'è alcuna differenza tra nintendari o sonari. Mettiamoci nei panni seri di uno scienziato sociale che debba studiare la categoria dei gamer, già di per sé autosufficiente probabilmente come definizione, e voglia creare sottocategorie. Dubito fortemente agirebbe in funzione dei brand ma andrebbe su categorie valide come fascia d'età, ore dedicate al gaming, sesso, utilizzo di social dedicati al tema e così via, e dell'epico scontro tra nintendari e sonari non ci sarebbe alcuna traccia perché è tutta fuffa da forum, dato che parliamo degli stessi identici soggetti con solo preferenze diverse.
La console war ha senso se si fa sui giochi ma sulle categorie degli utilizzatori è fuffa appunto.