Io direi di rimanere sui videogiochi e non fare paragoni con altri mercati, sono prodotti differenti.
L'eccessiva svalutazione posso anche non accettarla, non voglio che l'acquirente del d1 veda che il mese dopo il proprio titolo sta già a meno della metà del prezzo, ecco quello no. Ci sta, che tu (che vendi) non vuoi arrivare a vendere il tuo prodotto a 5€ perché non gli dai valore, ok a questa cifra (esempio) posso accettarlo, si. MA
1) Gestisci meglio il prezzo dei titoli, vedere porting a 60€ non va bene, vendere remastered a 60€ non va bene, vendere versioni rimasterizztae + alcuni contenuti a 60€ non va bene ecc Se 60€ abbiamo un titolo nuovo di zecca gli altri devono per forza stare giù.
2) Usa meglio il prezzo budget, anche per remake totali ma di prodotti più piccoli, non è questione di "è un giochino in confronto a giocone x" ma se dai io giusto prezzo alle cose riesci anche ad attirare più utenza, se io voglio buttarmi su adavance wars, su super mario rpg devo spendere tanto quanto un prodotto sviluppato da 0 con ben altro budget e valori produttivi (attenzione qui non dico genere x > genere y ma confronto l'importanza del progetto ad esempio). Imposta un criterio logico e seguilo.
3) Svalutare i titoli permette di dare a questi titoli nuova linfa vitale, ci sono giochi che non vendono perché avere ancora il prezzo pieno? Non guadagni, che fai lo tieni lì per immagine? Titoli come arms, bayo, xeno, hanno difficoltà a vendere, dopo del tempo taglia il prezzo. Potrebbero esserci acquirenti indecisi. Queste manovre non sono solo fatte per guadagnare ancora, ma soprattutto per far diffondere il titolo il più possibile, in modo tale che poi io cliente la prossima volta il titolo te lo prende subito.
Io acquistai a 7€ per lo sconto enter the gungeon, mio primo roguelight, me ne innamorai e quindi via sul sicuro su isaac, dead cells, hades ecc.
4) Sono compagnie che navigano nei soldi, record su record, azioni che volano, e fatele andare di più verso il consumatore che male non fa