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Tornano a grandi richiesta le Corti Supreme di GamesDome. Questa udienza è speciale perché anziché giudicare un singolo gioco giudicheremo un’intera console
Wii U è stata la home console di Nintendo di ottava generazione, uscita nel novembre del 2012 a partire da 299€. La sfortunata console, nata come punto di contatto tra come Wii e famiglia DS, ruotava attorno ad un “Paddone” dotato di uno schermo touch capacitivo 6.2” 480p che permettevano feature allora uniche come l’utilizzo creativo di due schermi in contemporanea (utile per multiplayer asimmetrico, trasmissione di mappe o menù, gimnik da realtà aumentata in combinazione con l’apprezzata mira giroscopica) e l’off-tv (lo streaming dell’intera esperienza TV su paddone da remoto, ma solo ad una distanza di massimo qualche metro).
La console fu aspramente criticata per delle specifiche tecniche che la mettevano concretamente alla pari di due macchine da gioco oramai sulla via della pensione come PS3 e X360. A questo si unisce una comunicazione confusionaria col grande pubblico, che tendeva a scambiare la nuova generazione come un ennesimo accessorio della propria impolverata Wii, e un clima generale di grande sfiducia sulle sue prospettive future, data da vendite molto deludenti e dalla rapidissima fuga delle poche SH esterne che le diedero inizialmente credito. Il sistema operativo era acerbo (necessitava di un’installazione aggiuntiva out-of-the-box, lunghi caricamenti, impossibile reggere più di un gamepad in contemporanea), presentava un buon browser internet e un caotico ma simpatico sistema social interno di nome Miiverse che permettenva di postare stupendi disegni a mano libera anche direttamente in game. La console era retrocompatibile via hardware con tutta la libreria di giochi Wii (senza alcun upgrade tecnico, solo in modalità TV e con l’utilizzo dei vecchi wiimote) e via emulazione software con una selezione di giochi in Virtual Console da NES/SNES/N64/GB/GBA/NDS/Wii. A differenza delle sue concorrenti non erano previsti abbonamenti per il gioco online o feature esclusive.
Il vero cavallo di battaglia di Wii U però erano indubbiamente le sue succose esclusive, quasi tutte frutto di una Nintendo che malgrado annaspasse tra HD e feature online e avesse anche un'altra console da "sfamare" ha mostrato grande tenacia e maestria nel sostenere la lineup in solitaria, tirando fuori alcuni titoli capaci di mettere in soggezione le acerbe rivali PS4 e X1. Molto rappresentati furono i platform: ricordiamo un frizzante Mario 3D World, un conservativo New Super Mario Bros U, il ganzissimo Donkey Kong Tropical Freezee, un pulitissimo Rayman Legends, un morbidoso Yoshi Wolly World. Altro genere molto forte è stato quello degli action, grazie alla stretta collaborazione con Platinum Games che ha portato in esclusiva un rosikatissimo Bayonetta 2 e un autoriale The Wonderful 101, la versione riveduta e corretta di Ninja Gaiden 3 e un clamoroso flop del leggendario Itagaki. Hanno brillato anche lo stupendo Mario kart 8, Pikmin 3, Tokyo MIrage Session e il canto del cigno Zelda U, divenuto poi il leggendario Breath of the Wild. La console diede i natali anche a serie come Splatoon, Captain Toad, Hyrule Warriors, Pokken, Mario Maker e presentava la versione migliore di alcune uscite abbinate col 3DS, in primis Monster Hunter 3 Ultimate e quel Super Smash Bros 4 che ebbe anche il merito storico di sdoganare la sentitissima moda degli Amiibo. Quasi tutti i giochi sopra citati ad oggi hanno ricevuto porting su console più mainstream, e ad oggi restano esclusivi di Wii U (chissà fino a quando) solo Xenoblade Chronicles X, Paper Mario Color Splash, il remake di The Legend of Zelda: the Wind Waker HD e alcuni titoli minori di scarso successo. La console era molto apprezzata dagli sviluppatori indie, che trovavano paradossalmente un vasto pubblico su questi lidi, segno di un certo attaccamento alla piattaforma da parte dei giocatori hardcore che la possedevano, spesso stregati dai memorabili e spassosi Nintendo direct del compianto Presidente Iwata e al vulcano di discussioni che provocavano
Wii U cedette il passo alla sua più fortunata erede ibrida Switch ad inizio 2017 con solo 13.5 milioni di console vendute, le stesse di Playstation Vita, circa 1/8 di quelle vendute da Wii e 1/4 di Xbox One. Da quel giorno Nintendo non pubblicò più giochi per Wii U e tra un mese chiuderà anche il suo shop digitale, segnando il suo tramonto definitivo.
Qual è il vostro verdetto storico su Wii U, lato hardware, software, lineup e influenza futura? Ha raccolto quello che meritava? O è stata ingiustamente snobbata dall'utenza? Valutazione nel complesso positiva, negativa o neutra?
Commentate e votate nel sondaggio dedicato
Wii U è stata la home console di Nintendo di ottava generazione, uscita nel novembre del 2012 a partire da 299€. La sfortunata console, nata come punto di contatto tra come Wii e famiglia DS, ruotava attorno ad un “Paddone” dotato di uno schermo touch capacitivo 6.2” 480p che permettevano feature allora uniche come l’utilizzo creativo di due schermi in contemporanea (utile per multiplayer asimmetrico, trasmissione di mappe o menù, gimnik da realtà aumentata in combinazione con l’apprezzata mira giroscopica) e l’off-tv (lo streaming dell’intera esperienza TV su paddone da remoto, ma solo ad una distanza di massimo qualche metro).
La console fu aspramente criticata per delle specifiche tecniche che la mettevano concretamente alla pari di due macchine da gioco oramai sulla via della pensione come PS3 e X360. A questo si unisce una comunicazione confusionaria col grande pubblico, che tendeva a scambiare la nuova generazione come un ennesimo accessorio della propria impolverata Wii, e un clima generale di grande sfiducia sulle sue prospettive future, data da vendite molto deludenti e dalla rapidissima fuga delle poche SH esterne che le diedero inizialmente credito. Il sistema operativo era acerbo (necessitava di un’installazione aggiuntiva out-of-the-box, lunghi caricamenti, impossibile reggere più di un gamepad in contemporanea), presentava un buon browser internet e un caotico ma simpatico sistema social interno di nome Miiverse che permettenva di postare stupendi disegni a mano libera anche direttamente in game. La console era retrocompatibile via hardware con tutta la libreria di giochi Wii (senza alcun upgrade tecnico, solo in modalità TV e con l’utilizzo dei vecchi wiimote) e via emulazione software con una selezione di giochi in Virtual Console da NES/SNES/N64/GB/GBA/NDS/Wii. A differenza delle sue concorrenti non erano previsti abbonamenti per il gioco online o feature esclusive.
Il vero cavallo di battaglia di Wii U però erano indubbiamente le sue succose esclusive, quasi tutte frutto di una Nintendo che malgrado annaspasse tra HD e feature online e avesse anche un'altra console da "sfamare" ha mostrato grande tenacia e maestria nel sostenere la lineup in solitaria, tirando fuori alcuni titoli capaci di mettere in soggezione le acerbe rivali PS4 e X1. Molto rappresentati furono i platform: ricordiamo un frizzante Mario 3D World, un conservativo New Super Mario Bros U, il ganzissimo Donkey Kong Tropical Freezee, un pulitissimo Rayman Legends, un morbidoso Yoshi Wolly World. Altro genere molto forte è stato quello degli action, grazie alla stretta collaborazione con Platinum Games che ha portato in esclusiva un rosikatissimo Bayonetta 2 e un autoriale The Wonderful 101, la versione riveduta e corretta di Ninja Gaiden 3 e un clamoroso flop del leggendario Itagaki. Hanno brillato anche lo stupendo Mario kart 8, Pikmin 3, Tokyo MIrage Session e il canto del cigno Zelda U, divenuto poi il leggendario Breath of the Wild. La console diede i natali anche a serie come Splatoon, Captain Toad, Hyrule Warriors, Pokken, Mario Maker e presentava la versione migliore di alcune uscite abbinate col 3DS, in primis Monster Hunter 3 Ultimate e quel Super Smash Bros 4 che ebbe anche il merito storico di sdoganare la sentitissima moda degli Amiibo. Quasi tutti i giochi sopra citati ad oggi hanno ricevuto porting su console più mainstream, e ad oggi restano esclusivi di Wii U (chissà fino a quando) solo Xenoblade Chronicles X, Paper Mario Color Splash, il remake di The Legend of Zelda: the Wind Waker HD e alcuni titoli minori di scarso successo. La console era molto apprezzata dagli sviluppatori indie, che trovavano paradossalmente un vasto pubblico su questi lidi, segno di un certo attaccamento alla piattaforma da parte dei giocatori hardcore che la possedevano, spesso stregati dai memorabili e spassosi Nintendo direct del compianto Presidente Iwata e al vulcano di discussioni che provocavano
Wii U cedette il passo alla sua più fortunata erede ibrida Switch ad inizio 2017 con solo 13.5 milioni di console vendute, le stesse di Playstation Vita, circa 1/8 di quelle vendute da Wii e 1/4 di Xbox One. Da quel giorno Nintendo non pubblicò più giochi per Wii U e tra un mese chiuderà anche il suo shop digitale, segnando il suo tramonto definitivo.
Qual è il vostro verdetto storico su Wii U, lato hardware, software, lineup e influenza futura? Ha raccolto quello che meritava? O è stata ingiustamente snobbata dall'utenza? Valutazione nel complesso positiva, negativa o neutra?
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