Riflessione Open world e GDR moderni: tra 10 metri svoltare a destra e avrai raggiunto il tuo tesoro perduto

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Ma guarda onestamente a me sembra il contrario, ovvero che ci sono giochi che come li tocchi vieni accusato di non capire nulla.

Io sto solo dicendo che un ragionamento del tipo "Siccome in tutti gli rpg di stampo occidentale si combatte male, allora siccome in TW3 si combatte un po' meglio allora va bene", non mi convince. Se si vuole stratificare ulteriormente il discorso parlando di ARPG WRPG CRPG BLABLARPG, resta il fatto che comunque il battle system di TW3 rimane un aspetto di gioco abbozzato, e difenderlo a oltranza non mi pare costruttivo. Il topic nasce con una riflessione "Non si può far sì che un gioco open world offra un'esperienza di esplorazione più appagante?" e io e altri utenti l'abbiamo estesa "In un gioco open world non si può implementare un sistema di combattimento più appagante?".

Dove sta il non accettare le opinioni diverse dalla mia? Io mi sono limitato a droppare il gioco, non sto cercando di catechizzare nessuno. Dico solo che spero che in futuro, giochi con mondi enormi, storie fighissime e quant'altro, possano anche divertire pad alla mano.
la tua mi è sembrata una frecciatina bella e buona :asd: (e non solo la tua).
per quel che mi riguarda, ho semplicemente espresso un parere sul genere che ha la sua importanza nel giudizio di un prodotto.
avrei fatto la stessa cosa se a dragon's dogma ci avresti paragonato monster hunter, ok?
ma si parla di the witcher e giustamente mi ricollego a the witcher.

poi a me personalmente il gioco è piaciuto, come action, arrivando dallo scempio del secondo capitolo, è già solo fluido e reattivo, tanto basta :asd:
poi è stato approfondito il sistema di sviluppo con potenziamenti anche attivi (vere e proprie capacità secondarie) delle varie armi che si possiedono, tutta l'alchimia è stata rivista e integrata molto bene nel sistema di combattimento, diventa di nuovo utilizzabile come nel primo capitolo ed è diventata una vera e propria classe giocabile, le finisher non sono più delle cut-scenes buttate a caso nel combattimento, non spezzano più il ritmo di gioco e riescono finalmente nell'intento di dare quel tocco cinematografico in più durante uno scontro.
è possibile divertirsi volendo con tante combinazioni e strategie diverse che il gioco riesce a mettere a disposizione, tra ibridi di varia natura o classi pure, trovando molti metodi diversi per abbattere il proprio avversario, cosa incredibilmente soddisfacente contro gli umani rapportandoti a nemici di diversa tipologia.
ammesso però che ci si riesca ad immedesimare nell'opera.....
infatti è indiscutibile che il gioco abbia una difficoltà irrisoria e giustamente avversari che non danno uno stimolo concreto al giocatore nel testare nuove abilità piuttosto che ingegnarsi per capirne i punti deboli, possono diventare un ostacolo non indifferente, trattandosi di un videogioco.
anche perchè penso che questo aspetto sia ciò che più pesi a livello di cs nel complesso, non riuscendo a risultare in fondo interessante.

ti do pienamente ragione, semplicemente non condivido paragonare giochi completamente diversi come idea.
fine, nessuna difesa, nessuna presa di parte, un semplice scambio di opinioni.
 
la tua mi è sembrata una frecciatina bella e buona :asd: (e non solo la tua).
per quel che mi riguarda, ho semplicemente espresso un parere sul genere che ha la sua importanza nel giudizio di un prodotto.
avrei fatto la stessa cosa se a dragon's dogma ci avresti paragonato monster hunter, ok?
ma si parla di the witcher e giustamente mi ricollego a the witcher.

poi a me personalmente il gioco è piaciuto, come action, arrivando dallo scempio del secondo capitolo, è già solo fluido e reattivo, tanto basta :asd:
poi è stato approfondito il sistema di sviluppo con potenziamenti anche attivi (vere e proprie capacità secondarie) delle varie armi che si possiedono, tutta l'alchimia è stata rivista e integrata molto bene nel sistema di combattimento, diventa di nuovo utilizzabile come nel primo capitolo ed è diventata una vera e propria classe giocabile, le finisher non sono più delle cut-scenes buttate a caso nel combattimento, non spezzano più il ritmo di gioco e riescono finalmente nell'intento di dare quel tocco cinematografico in più durante uno scontro.
è possibile divertirsi volendo con tante combinazioni e strategie diverse che il gioco riesce a mettere a disposizione, tra ibridi di varia natura o classi pure, trovando molti metodi diversi per abbattere il proprio avversario, cosa incredibilmente soddisfacente contro gli umani rapportandoti a nemici di diversa tipologia.
ammesso però che ci si riesca ad immedesimare nell'opera.....
infatti è indiscutibile che il gioco abbia una difficoltà irrisoria e giustamente avversari che non danno uno stimolo concreto al giocatore nel testare nuove abilità piuttosto che ingegnarsi per capirne i punti deboli, possono diventare un ostacolo non indifferente, trattandosi di un videogioco.
anche perchè penso che questo aspetto sia ciò che più pesi a livello di cs nel complesso, non riuscendo a risultare in fondo interessante.

ti do pienamente ragione, semplicemente non condivido paragonare giochi completamente diversi come idea.
fine, nessuna difesa, nessuna presa di parte, un semplice scambio di opinioni.


Molto onestamente, nessuna frecciatina, garantito. Alla fine possibilmente sono io che non sono entrato a pieno nel mood del gioco. Personalmente dopo una 40 ina (credo) di ore mi ha parecchio annoiato e mi sono venute fuori queste critiche. Come dicevo prima, non volevo convincere nessuno.
 
Sì, ma continuate a ripetere la cantilena sul battle system come se fosse una cosa accettata universalmente, che non necessita di spiegazioni e va compresa solo tramite un qualcosa di pericolosamente simile a una fede religiosa.
Il battle system nei limiti di quello che è il LORE di TW offre sufficiente varietà/build/approcci/nemici? SI'
E' la parte migliore della produzione? NO
Fa peggio dei suoi diretti concorrenti in ambito ruolistico? NO
Si può fare di più? SI', e CP2077 sta lì a testimoniarlo, gameplay più elaborato e che non è più così tanto inferiore alla parte narrativa

A me sembra che in realta' la verita' sia sempre fattuale, e' diverso il peso che si danno ai difetti analizzati.
Quello che manca a mio avviso e' la correttezza intellettuale di ammettere che ci sia qualcosa di strano a riprendere titoli sviluppati all'inizio degli anni 2000 con un decimo del budget pur di trovare un competitor della stessa categoria di peso che abbia fatto peggio, oltretutto glissando sul fatto che a ben vedere il titolo detenga una serie di limiti che siano rari per un gioco di ruolo e che avrebbero consentito maggiore cura nel gameplay. Ovviamente poi ognuno puo' dare il proprio giusto peso ai danni causati da questi limiti, ma parlare di convinzioni religiose o di gameplay adatto al contesto paventato dai libri(come se nell'opera ci fosse scritto che Geralt combattesse come uno zombie), mi lascia un po' sorpreso.
Anche evitare i confronti con i CRPG classici perche' a turni mi sembra un argomento debole: nessun fan degli JRPG riterrebbe ingiusto paragonare FFVII al XV perche' il primo e' a turni.

PS. su Cyberpunk non commento perche' attendo la versione completa.
 
Ultima modifica:
Ma guarda onestamente a me sembra il contrario, ovvero che ci sono giochi che come li tocchi vieni accusato di non capire nulla.

Io sto solo dicendo che un ragionamento del tipo "Siccome in tutti gli rpg di stampo occidentale si combatte male, allora siccome in TW3 si combatte un po' meglio allora va bene", non mi convince. Se si vuole stratificare ulteriormente il discorso parlando di ARPG WRPG CRPG BLABLARPG, resta il fatto che comunque il battle system di TW3 rimane un aspetto di gioco abbozzato, e difenderlo a oltranza non mi pare costruttivo. Il topic nasce con una riflessione "Non si può far sì che un gioco open world offra un'esperienza di esplorazione più appagante?" e io e altri utenti l'abbiamo estesa "In un gioco open world non si può implementare un sistema di combattimento più appagante?".

Dove sta il non accettare le opinioni diverse dalla mia? Io mi sono limitato a droppare il gioco, non sto cercando di catechizzare nessuno. Dico solo che spero che in futuro, giochi con mondi enormi, storie fighissime e quant'altro, possano anche divertire pad alla mano.
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A me sembra invece che per difendere un aspetto del gioco, si deve tirare in ballo sempre il resto.

Se si critica il battle system, che senso ha continuare a dire "eh ma l'immersività, i dialoghi, le quest, il barone sanguinario, il ruolo". Io nemmeno l'ho toccato l'aspetto del gioco di ruolo, per il semplice fatto che il mio discorso non vuole toccare il gioco nella sua interezza, ma un suo aspetto, estendendolo poi in generale ai giochi che hanno un open world.

Cioè senza girarci troppo intorno, perché possiamo dire che gli assassin's creed hanno un battle system legnoso (non li ho giocati ma ho letto questo parere ovunque), mentre se lo diciamo di TW3 pare un attacco di lesa maestà? Non possiamo semplicemente scindere gli aspetti?

Tu mi citi TLOU, ma proprio lì hai preso un gioco che unisce a dei valori artistici di alto livello, un gameplay eccellente (specie nel secondo episodio). Se il gameplay fosse stato legnoso e abbozzato, non potremmo dire "Bella bellissima la storia di Joel, ma sarebbe bello se si sparasse meglio" ? Io penso di sì e non credo manco ci sia nulla di male.

Io ho tirato in ballo l'esperienza che vuole essere, e nel mio caso è stata, witcher 3.
Che va molto, ma molto, oltre il battle system.
Tanto che in alcune delle quest migliori e più divertenti del gioco, il battle system manco lo devi usare.

TLOU, se togli il battle system (inteso pure come stealth ovviamente), diventa un "gioco" quanto un walking simulator (termine che odio per quanto dispregiativo ma uso per rendere l'idea).
W3 no.

E cmq questo non vuol dire che non lo si può criticare, ma almeno le critiche (e il relativo peso nel giudizio del titolo) andrebbero contestualizzate rispetto all'impianto complessivo del gioco, e magari al genere/sottogenere di riferimento, come dicevo qualche post fa.
 
A me sembra che in realta' la verita' sia sempre fattuale, e' diverso il peso che si danno ai difetti analizzati.
Quello che manca a mio avviso e' la correttezza intellettuale di ammettere che ci sia qualcosa di strano a riprendere titoli sviluppati all'inizio degli anni 2000 con un decimo del budget pur di trovare un competitor della stessa categoria di peso che abbia fatto peggio, oltretutto glissando sul fatto che a ben vedere il titolo detenga una serie di limiti che siano rari per un gioco di ruolo e che avrebbero consentito maggiore cura nel gameplay. Ovviamente poi ognuno puo' dare il proprio giusto peso ai danni causati da questi limiti, ma parlare di convinzioni religiose o di gameplay adatto al contesto paventato dai libri(come se nell'opera ci fosse scritto che Geralt combattesse come uno zombie), mi lascia un po' sorpreso.
Anche evitare i confronti con i CRPG classici perche' a turni mi sembra un argomento debole: nessun fan degli JRPG riterrebbe ingiusto paragonare FFVII al XV perche' il primo e' a turni.

PS. su Cyberpunk non commento perche' attendo la versione completa.
Potrei anche essere d'accordo sul confronto con tutto il genere nella sua interezza, ma così si rischia di finire in confronti vuoti e che poi in termini concreti dicono poco.
Temple of elemental evil è probabilmente la migliore trasposizione videoludica delle regole di D&D con un bs e un encounter design di altissimo livello, però tolto quello diventa un titolo quasi inesistente, TW3 resta un'eccellenza anche senza combattimenti.
Ecco volendo si potrebbe confrontare questo titolo con TW3, e dire che nel primo si combatte meglio, però resteremmo quasi solo nel campo di un esercizio dialettico vista la totale differenza dei titoli in questione, nei particolari e in generale.
Per questo dicevo prima che se si vuole muovere un critica convincente bisogna richiamare titoli il più possibile simili in tutte le componenti
 
Per dire la balestra in W3 credo che sia una delle feature allo stesso tempo peggio implementata e più inutile della storia dei VG ma in una mia ipotetica recensione del titolo manco la considererei nel formulare il giudizio.
 
A me sembra che in realta' la verita' sia sempre fattuale, e' diverso il peso che si danno ai difetti analizzati.
Quello che manca a mio avviso e' la correttezza intellettuale di ammettere che ci sia qualcosa di strano a riprendere titoli sviluppati all'inizio degli anni 2000 con un decimo del budget pur di trovare un competitor della stessa categoria di peso che abbia fatto peggio, oltretutto glissando sul fatto che a ben vedere il titolo detenga una serie di limiti che siano rari per un gioco di ruolo e che avrebbero consentito maggiore cura nel gameplay. Ovviamente poi ognuno puo' dare il proprio giusto peso ai danni causati da questi limiti, ma parlare di convinzioni religiose o di gameplay adatto al contesto paventato dai libri(come se nell'opera ci fosse scritto che Geralt combattesse come uno zombie), mi lascia un po' sorpreso.
Anche evitare i confronti con i CRPG classici perche' a turni mi sembra un argomento debole: nessun fan degli JRPG riterrebbe ingiusto paragonare FFVII al XV perche' il primo e' a turni.

PS. su Cyberpunk non commento perche' attendo la versione completa.
E'meglio la pastiera o la polenta con il ragù?
Western turni con i western turni
Action JPN con gli action JPN

Perchè altrimenti ci troviamo in un mischione, in cui non c'è un termine di paragone/metro con il quale intavolare la discussione.
So anche io che DOS 2 è più divertente di TW3, ma si giocano in modo talmente diverso e quindi ciò che valuto importante è il mio divertimento (e la cheesabilità)...ma finiamo nel soggettivo, ed il soggettivo fotte sega, perchè altrimenti ci troviamo delle aberrazioni come Dragon Age 2 ha una scrittura migliore di Witcher 2, perchè ci sono le tettone di Isabella in primo piano sempre.

Il combattimento più fedele all'opera originale è quello del primo.
 
partivo dal presupposto che se parli di the witcher 3, tu abbia giocato the witcher 3.
non leggendo ancora nel pensiero, non capisco se tu stia ponendo delle domande o esprimendo giudizi :asd:
di logica, vado per la seconda.
poi forse mi è sfuggito qualcosa, ma da quella domanda iniziale, non traspare una richiesta di informazioni, lo posso intendere adesso sapendo che non hai il gioco, chiedo venia.
“Li sparo… Dragon’s Dogma? Amalur?”

Il post a cui si riferiva il tuo “dragon’s dogma è un rpg?” aveva questo testuale contenuto ed anche se in quel momento ho quotato Rabum era un invito a rispondere/intervenire rivolto a tutti (come penso lo siano sempre, potenzialmente, tutti i post pubblici della board senza fini di comunicazione, ordinamento, regolamento ufficiali o tag particolari). Era mosso parimenti, innanzitutto, da una sincera curiosità e da un vago interesse nell’ascoltare delle opinioni comparative dei cs e nient’altro perché, avendo sperimentato personalmente i combat di entrambi i titoli che ho citato, dette opinioni potevano, per quanto soggettive fossero state per definizione, boh, darmi un indizio in merito a quanto l’avrei potuto trovare piacevole o spiacevole. Tutto qui. Tra l’altro dicendo “li sparo” volevo porre una certa enfasi sul fatto che stavo proprio sparando per metà alla cieca e che questa metà riguardava il cs di TW3.

Fino a prova contraria si tratta di due domande, e a casa mia, così poste (a tal proposito in realtà avevo già precisato due post fa che era una “formulazione non retorica”, ma evidentemente non è bastato [non importa]), esprimono un certo tentennamento, mentre per esempio nei confronti di Horizon mi sono espresso usando un tono decisamente più determinato e pieno di affermazioni, oltre ad aver allontanato l’incognita se l’avessi giocato o meno quando ho usato la formula “se non ricordo male…”. Infatti l’ho giocato e finito e appartiene alla mia esperienza/memoria. Quindi sempre a casa mia, al tuo posto, non escludendo né l’una né l’altra possibilità avrei chiesto.

E’ vero che avrei potuto aggiungere qualcosa che rendesse più chiara l’idea del tentennamento e la mia posizione relativa ad esso, tipo “Può essere?”, o specificare direttamente che non ho giocato TW3. Purtroppo in quel momento non ci ho pensato, eppure, quando voglio conferire un minimo di serietà al mio discorso e trattare quelli altrui alla stessa maniera, cerco sempre di empatizzare mettendomi nei panni di chi leggerà per facilitargli la comprensione. E fidati se ti dico che lo faccio anche troppo.

D’altra parte non ho mica scritto una roba del genere: “Scusami tanto, stai forse tralasciando volutamente Dragon’s Dogma e Amalur? :pff:” oppure “Come se Dragon’s Dogma e Amalur non lo asfaltassero :pff:” scimmiottando di riflesso la sua emoticon tanto per spargere ancora più pepe. La seconda sarebbe potuta essere una miccia.

Forse hai avuto quell’impressione perché in questo forum ho visto/hai visto esprimere giudizi di questo tipo, in risposta a questioni impostate seriamente dall’apripista, non solo con affermazioni chiare ed inequivocabili, bensì anche con post monosillabici e domande retoriche venate di ironia, contenenti sottintesi e/o anche semiprovocazioni semischerzose, per cui le persone come te (a giudicare esclusivamente dalla tua data di iscrizione) e me, che non lo frequentano da tanto tempo e/o non lo fanno/non l’hanno fatto in passato con sufficiente assiduità, che quindi non appartengono al giro o alla “vecchia guardia”, cioè al gruppo di coloro che se le sono già date ciclicamente di santa ragione su certi argomenti e che hanno già abbastanza familiarità con un determinato modo reciproco interno di battibeccare, sono (siamo) generalmente più vulnerabili al fraintendere ciò che leggiamo quando la sua forma assomiglia a quel modo di porsi a dispetto (o a prescindere) dal contenuto che vuole veicolare. Insomma, suppongo che in tali contesti per noi sia più difficile distinguere il confine, semplificando per estremi, fra un post “argomentato col cuore in mano, dovizia di particolari e onestà intellettuale assoluta” ed uno caratterizzato invece dal distacco goliardico più menefreghista che sopraggiunge nel partecipare al - o farsi trascinare nel - “gioco delle parti”.

E se qualcuno, leggendo fino a questo punto o anche prima, per assurdo, si stesse chiedendo “Ma cosa vorrebbe imporre questo musone guastafeste che sembra fare la parte di quello che vuole spiegare le barzellette ad ogni costo rovinandole? Vorrebbe che dopo una giornata faticosa ci comportassimo come delle neutre entità robotiche super razionali, super disciplinate, super controllate, super composte, super moderate, super riflessive e inibite nel linguaggio, come dei verbosi, noiosi, logorroici e puntigliosi maestrini senza un briciolo di sana, rumorosa, emotiva, vivace, graffiante, caciarona, caotica, immediata, laconica, sbrigativa spontaneità nel discutere su una delle nostre passioni? Watch out watch out watch out… Come delle persone morte dentro? :woo: E dove andrebbe a finire il sale della vita? Eh? Eh? :draper:” La risposta è no, volenti o nolenti, al di là dell’alternarsi delle mie o delle vostre preferenze quotidiane su specificità, chiarezza, registro e tono da usare negli argomenti che ci stanno più o meno a cuore, a quel qualcuno dico: tranquillo (o non tranquillo), purtroppo o per fortuna ci teniamo tutto.
che poi citandomi the last of us, è chiaro che o non capisci il mio discorso o io continuo a non capire il tuo.
anche perchè se the last of us fosse più completo nel genere che offre rispetto a the witcher, che senso avrebbe questo genere di confronto se non per definirne la qualità di uno rispetto ad un altro?
e a questo punto non andremmo nuovamente a fare un confronto tra un action (TPS)/ lineare ad un rpg / ow , quindi due giochi che non ci azzeccano nulla l'uno con l'altro ( nemmeno come scheletro di gioco) ?
Credo di aver sbagliato io per primo ad inserire l’inciso “nel suo genere di appartenenza” quando ho ipotizzato la maggiore completezza di TLOU2 come videogioco. E comunque il mio concetto di completezza non combaciava con quello di “qualità” intesa come capacità di lasciare il segno che eccede e trascende/sublima dalla somma delle parti.
se ti dico che non vanno estrapolati gli elementi singoli del gioco dal suo sistema complessivo, derivante dal genere, allora quando ti parlo di the witcher come "story-driven", lo faccio in correlazione al fatto che si presenta come (ed è) un gioco di ruolo, non un generico gioco che si concentra sulla storia.
Mi sono riletto quel pezzo ed effettivamente questa correlazione c’era, mia svista.
ora puoi essere d'accordo o meno con il mio punto di vista, però al posto di lasciarti trascinare in discorsi dalla chiara natura soggettiva, il mio consiglio più spassionato, conoscendo ora la tua situazione, è di giocare the witcher 3 se c'è un interesse e tornare qui con le dovute, giustificate e soprattutto personali opinioni che magari quel "meno videoludicamente funzionante" espresso da qualcun altro che ora usi per formulare un ragionamento, potrebbe cambiare, in meglio o in peggio, ce lo farai poi sapere.
ma soprattutto tornerai quantomeno con un'idea del tipo di gioco che si sta prendendo in considerazione e inizierai a ragionarci con cognizione di causa (chessò motivando il perchè tlou può o potrebbe confrontarsi con un the witcher, per esempio).
altrimenti ti direi di portare avanti questa discussione a fine generico prendendo però altri giochi in considerazione che magari conosci e/o hai giocato, che credo sia alla fine la cosa più logica da fare.
Da un lato valuto il consiglio, ma dall’altro ti ripeto che, a mio modo di vedere, sono spuntati discorsi sul “metodo”, sulla classificazione e concezione dei generi videoludici, sulla concezione di struttura ludica, che esulano dalla conoscenza diretta che uno può o non può avere di TW3 e che quindi per essere intavolati non richiedono necessariamente le basi di cui parli. Per esempio:
ti dico che non vanno estrapolati gli elementi singoli del gioco dal suo sistema complessivo, derivante dal genere,
Secondo me si possono estrapolare e valutare a sè, singolarmente. Un'analisi settoriale, perlomeno come tappa, riveste la sua importanza. Poi si tirano le somme, come si suol dire, al netto dell'esperienza. I paragoni con altri titoli invece sono tutto un altro paio di maniche.

A proposito di quel "sistema complessivo derivante dal genere" ne approfitto per ricordare un’utile osservazione che, se non sbaglio, aveva fatto Sparda (correggimi pure se la altero inavvertitamente o se la sto usando a sproposito), cioè che la suddivisione in generi non precede/precorre la creazione delle opere, ma casomai è quest’ultima a determinarla, a richiamarla. Infatti quando un pioniere rimescola le carte del mazzo (magari già usato da altri mazzieri) trovando una combinazione inedita, ed essa è abbastanza identitaria, tendenzialmente si sente l’esigenza di raggruppare quell’insieme unico di caratteristiche, che appunto sembra essersi guadagnato questo status, in un fascio compatto per apporgli successivamente una nuova etichetta, inventandola, in modo tale da poterlo estrarre con maggiore comodità e velocità dal nostro archivio mentale (a cui piace l’ordine) quando ci serve per comunicarlo agli altri o a noi stessi nell’elaborazione dei pensieri. Ecco che si forma una nuova categoria mentale per quella determinata porzione di realtà, perché, scusate la banalità, è così che funziona il nostro cervello (breve parentesi un po’ dentro un po’ fuori contesto: anche quando, ahimè, farlo non sarebbe necessario oppure presenta più svantaggi che vantaggi oppure, peggio ancora, griglia e caselle generano artefatti che non hanno nessun riscontro con la realtà ma che, paradossalmente, riescono ad influenzarla modificandone la nostra percezione e di conseguenza il nostro comportamento). In altre parole i generi dovrebbero essere convenzioni che vanno storicizzate e che col passare del tempo possono peccare nello svolgere diligentemente il loro scopo rispetto a come e quanto ci riuscivano una volta. Per esempio la “C” (computer) in CRPG è lo strascico di una convenzione che al giorno d’oggi, agli occhi di un giocatore che non possiede il bagaglio culturale da cui proviene, è meno intuitiva della “W” (western) in WRPG per il semplice fatto che perlomeno quest’ultima puoi contrapporla a “J” (japanese, dall’altra parte del mondo) ed è già qualcosa, può essere un indizio che instrada verso il significato che poi acquisisci documentandoti. La “C” invece è diventata completamente arbitraria perché ha perso il riferimento concreto che aveva prima. A cosa la contrapponi? Dovresti pensare ad altre piattaforme di gioco diverse dal pc, cioè alle console (che tra l’altro iniziano con la stessa lettera :asd:). Panico e confusione nella testa del povero ignorante dell’esempio.
e questo non lo rende prima di tutto un gioco di ruolo discutibile? o pessimo che dir si voglia.
Immagino ti stia riferendo esclusivamente al primo paragrafo nel post di Erik. Qui ho faticato a seguirti. Assodato l’OW, non hai detto genericamente “gioco discutibile”, hai detto “gdr discutibile”. Ora, se mi accosti “gdr” all’aggettivo “discutibile” in riferimento alla distanza dal genere ventilata da Erik io capisco che la discutibilità è riferita a ciò che contraddistingue un gdr, cioè al cuore e all’anima del prodotto che dovrebbero farlo rientrare “di diritto” in questo genere, e non al resto delle caratteristiche “accessorie” (se mi passi il termine, sempre assecondando la tua visione di “intento ludico”) che avrebbe in comune con altri generi dove invece, magari, non sono affatto accessorie. Quindi non ti pare che dire “gdr discutibile” o addirittura “gdr pessimo” possa prestarsi ad essere interpretato come l’altra faccia della stessa medaglia, quella che si oppone alla faccia “un GTA dove il giocatore può influenzare la trama”?

A questo punto mettiamoci prima d’accordo su quale sia l'insieme delle caratteristiche emblematiche da cui non si scappa (dando per scontate poi le varie declinazioni) che deve possedere un gioco per essere considerato un Action WRPG. No? Altrimenti mi sembra di girare in tondo. Se non sei d’accordo con la mia idea di “fluidità di genere” (oh no, cos’ho appena scritto...) o se prediligi un metodo più netto e solido, allora proponi un’alternativa. Cos’è per te un Action WRPG? E vediamo se riusciamo ad arrivare ad una definizione abbastanza specifica e disambigua. Io prima ci ho provato con i JRPG.
E' il motivo per il quale cerco di tenerlo all'interno degli open world, perche' penso abbia troppo poco in comune con quello che dovrebbe essere un gioco di ruolo per essere considerato tale, anche in termini dei suoi punti di forza.
Dire “open world” ed “RPG” per me è come dire “cubo” e “rosso”. Il primo è un solido geometrico (una forma), il secondo è un colore. Fra i due non intercorre un rapporto di esclusività reciproca, cosa che invece sta accadendo nel tuo discorso dal momento che stai usando l’essenza del primo per sottrarre quella del secondo. In breve: possono esistere oggetti rossi dalla forma cubica. Quindi penso sia un po' strano mettere "RPG" e "open world" sullo stesso piano, sostituire l'uno con l'altro e viceversa nello stesso slot.
A prescindere dal fatto che quando lo giocherai noterai che l'unica reale differenza d'impostazione fra The Witcher 3 e un Arkham City(oltre alla mancanza di verticalita' ovviamente) sta nel sistema di dialogo, una scelta di design importante di sicuro, ma a mio avviso assolutamente non sufficiente a decretare una distanza di genere
Secondo te nemmeno la varietà delle creature e il numero di NPC rapportato alla cura media riposta nella loro caratterizzazione sono sufficienti a decretare una distanza di genere rispetto ad Arkham City (che ho giocato)? Non è gameplay propriamente detto, però si mangiano una fetta di risorse.
Il battle system nei limiti di quello che è il LORE di TW offre sufficiente varietà/build/approcci/nemici? SI'
E questo “Sì” solitario non è anch’esso spiattellato come un dogma religioso che non necessita di spiegazioni? :unsisi: Ora magari mi dirai che se voglio spiegazioni devo recuperare il topic di TW3 in sezione pc e leggere i post che avevi scritto allora.

Ho preso la coppia “domanda + risposta secca” che a pelle mi è sembrata maggiormente opinabile rispetto alle altre.
Per questo dicevo prima che se si vuole muovere un critica convincente bisogna richiamare titoli il più possibile simili in tutte le componenti
Il problema è che stabilire queste similitudini e il loro valore si sta rivelando meno scontato di quel che poteva sembrare.
E'meglio la pastiera o la polenta con il ragù?
Tu e le tue metafore culinarie che fanno venire appetito. :asd: Mmh e se invece la domanda fosse questa: è uscita meglio la ricotta contenuta nelle polpette o la ricotta contenuta nei ravioli? :iwanzw:
 
Ultima modifica:
A me sembra che in realta' la verita' sia sempre fattuale, e' diverso il peso che si danno ai difetti analizzati.
Quello che manca a mio avviso e' la correttezza intellettuale di ammettere che ci sia qualcosa di strano a riprendere titoli sviluppati all'inizio degli anni 2000 con un decimo del budget pur di trovare un competitor della stessa categoria di peso che abbia fatto peggio, oltretutto glissando sul fatto che a ben vedere il titolo detenga una serie di limiti che siano rari per un gioco di ruolo e che avrebbero consentito maggiore cura nel gameplay. Ovviamente poi ognuno puo' dare il proprio giusto peso ai danni causati da questi limiti, ma parlare di convinzioni religiose o di gameplay adatto al contesto paventato dai libri(come se nell'opera ci fosse scritto che Geralt combattesse come uno zombie), mi lascia un po' sorpreso.
Anche evitare i confronti con i CRPG classici perche' a turni mi sembra un argomento debole: nessun fan degli JRPG riterrebbe ingiusto paragonare FFVII al XV perche' il primo e' a turni.

PS. su Cyberpunk non commento perche' attendo la versione completa.
Ma ffxv è ff7(penso ti riferisca al classico)la gente lì paragona come storia,lore e personaggi.
Come gamepay come si possono paragonare dato che hanno un gameplay che non ha nessun punto in comune?
 
E questo “Sì” solitario non è anch’esso spiattellato come un dogma religioso che non necessita di spiegazioni? :unsisi: Ora magari mi dirai che se voglio spiegazioni devo recuperare il topic di TW3 in sezione pc e leggere i post che avevi scritto allora.

Ho preso la coppia “domanda + risposta secca” che a pelle mi è sembrata maggiormente opinabile rispetto alle altre.
Ovviamente ho argomentato in tantissimi post sparsi per il foro negli anni :asd:
Quello di ieri sera era solo per riassumere:asd:
 
“Li sparo… Dragon’s Dogma? Amalur?”
cut
la prossima volta chiedo, così evitiamo fraintendimenti.
Credo di aver sbagliato io per primo ad inserire l’inciso “nel suo genere di appartenenza” quando ho ipotizzato la maggiore completezza di TLOU2 come videogioco. E comunque il mio concetto di completezza non combaciava con quello di “qualità” intesa come capacità di lasciare il segno che eccede e trascende/sublima dalla somma delle parti.
anche perchè mi son sempre chiesto in cosa sia così eccellente e completo il gameplay di the last of us.
un gioco ultra scriptato e lineare, che ti guida persino nell'acquisizione delle risorse, credo possa essere un buon tps, non me ne intendo, ma abbozza un banalissimo sistema stealth e lo affianca ad una penosa meccanica survial che trova una ragione solo ad alte difficoltà, di forza.
tra l'altro alle difficoltà più alte diventa così poco permissivo che nemmeno riesci a goderti il feeling delle armi, passi tutto il tempo a tirar mattonate e a non farti sentire dai clicker.
animazioni stupende, molto cinematografico anche in fase di combattimento, storia fantastica, tutto ben integrato in quello che è poi l'incedere degli eventi narrativi, ma se isoliamo e contestualizziamo solo il sistema di combattimento e la sua struttura ludica, iper lineare, è veramente un gioco ottimo?
o ci facciamo trascinare dall'immedesimazione dei personaggi e diventa più bello e soddisfacente di quanto non lo sia realmente?
che è lo stesso discorso che ho fatto qualche post sopra di the witcher.

Immagino ti stia riferendo esclusivamente al primo paragrafo nel post di Erik. Qui ho faticato a seguirti. Assodato l’OW, non hai detto genericamente “gioco discutibile”, hai detto “gdr discutibile”. Ora, se mi accosti “gdr” all’aggettivo “discutibile” in riferimento alla distanza dal genere ventilata da Erik io capisco che la discutibilità è riferita a ciò che contraddistingue un gdr, cioè al cuore e all’anima del prodotto che dovrebbero farlo rientrare “di diritto” in questo genere, e non al resto delle caratteristiche “accessorie” (se mi passi il termine, sempre assecondando la tua visione di “intento ludico”) che avrebbe in comune con altri generi dove invece, magari, non sono affatto accessorie. Quindi non ti pare che dire “gdr discutibile” o addirittura “gdr pessimo” possa prestarsi ad essere interpretato come l’altra faccia della stessa medaglia, quella che si oppone alla faccia “un GTA dove il giocatore può influenzare la trama”?

A questo punto mettiamoci prima d’accordo su quale sia l'insieme delle caratteristiche emblematiche da cui non si scappa (dando per scontate poi le varie declinazioni) che deve possedere un gioco per essere considerato un Action WRPG. No? Altrimenti mi sembra di girare in tondo. Se non sei d’accordo con la mia idea di “fluidità di genere” (oh no, cos’ho appena scritto...) o se prediligi un metodo più netto e solido, allora proponi un’alternativa. Cos’è per te un Action WRPG? E vediamo se riusciamo ad arrivare ad una definizione abbastanza specifica e disambigua. Io prima ci ho provato con i JRPG.
semplicemente le critiche rivolte dall'utente potevano tranquillamente rifarsi prima di tutto alla natura gdr di the witcher, che è un fatto, non è il top nel genere, seppur la cosa sia motivata.
l'idea di the witcher è già molto limitante di per sè infatti, volendo presentare a videogioco di ruolo la storia di un romanzo e limitando tragicamente tutti gli aspetti riguardanti la personalizzazione, classi, equipaggiamenti, bontà del sistema di sviluppo, ma soprattutto eventuali professioni e/o aspetti sociali e possibili conseguenze/meccaniche di gioco a loro annesse (purtroppo c'è solo axii, usato in pochissime situazioni, e solo a novigrad si possono effettivamente notare delle possibili conseguenze, si vede che non è e non sono elementi integrati nel gameplay generale del gioco).
ma.......in quella risposta non ho fatto un confronto, con niente e nessuno, è una valutazione di the witcher come gioco a sè stante, non in rapporto a gioco x, piuttosto a meccanica x e infatti tu mi chiedi allora cosa è un gioco di ruolo.
specificato già che volevo e voglio evitare di definire cosa è un rpg e perchè, e su questo non rispondo perchè onestamente non ho voglia,

io mi sono inserito nel discorso proponendo un punto di vista, che è quello di valutare il gioco per il genere che vuole proporre e l'idea che cerca di rappresentare, se poi non lo si reputa un gioco di ruolo, si è liberissimi di valutarlo come meglio si crede.
se lo reputate un action con meccaniche da gioco di ruolo, il confronto può avere un senso, perchè si hanno metri di valutazione diversi che non estrapolano la componente action del gioco dal suo sistema rpg "narrativo", ma è l'esatto contrario.
che poi sia una cazzata valutarlo in questo modo per x ragioni, o che sia corretto valutarlo così per y ragioni, lo lascio volentieri a voi :asd:
 
la prossima volta chiedo, così evitiamo fraintendimenti.

anche perchè mi son sempre chiesto in cosa sia così eccellente e completo il gameplay di the last of us.
un gioco ultra scriptato e lineare, che ti guida persino nell'acquisizione delle risorse, credo possa essere un buon tps, non me ne intendo, ma abbozza un banalissimo sistema stealth e lo affianca ad una penosa meccanica survial che trova una ragione solo ad alte difficoltà, di forza.
tra l'altro alle difficoltà più alte diventa così poco permissivo che nemmeno riesci a goderti il feeling delle armi, passi tutto il tempo a tirar mattonate e a non farti sentire dai clicker.
animazioni stupende, molto cinematografico anche in fase di combattimento, storia fantastica, tutto ben integrato in quello che è poi l'incedere degli eventi narrativi, ma se isoliamo e contestualizziamo solo il sistema di combattimento e la sua struttura ludica, iper lineare, è veramente un gioco ottimo?
o ci facciamo trascinare dall'immedesimazione dei personaggi e diventa più bello e soddisfacente di quanto non lo sia realmente?
che è lo stesso discorso che ho fatto qualche post sopra di the witcher.


semplicemente le critiche rivolte dall'utente potevano tranquillamente rifarsi prima di tutto alla natura gdr di the witcher, che è un fatto, non è il top nel genere, seppur la cosa sia motivata.
l'idea di the witcher è già molto limitante di per sè infatti, volendo presentare a videogioco di ruolo la storia di un romanzo e limitando tragicamente tutti gli aspetti riguardanti la personalizzazione, classi, equipaggiamenti, bontà del sistema di sviluppo, ma soprattutto eventuali professioni e/o aspetti sociali e possibili conseguenze/meccaniche di gioco a loro annesse (purtroppo c'è solo axii, usato in pochissime situazioni, e solo a novigrad si possono effettivamente notare delle possibili conseguenze, si vede che non è e non sono elementi integrati nel gameplay generale del gioco).
ma.......in quella risposta non ho fatto un confronto, con niente e nessuno, è una valutazione di the witcher come gioco a sè stante, non in rapporto a gioco x, piuttosto a meccanica x e infatti tu mi chiedi allora cosa è un gioco di ruolo.
specificato già che volevo e voglio evitare di definire cosa è un rpg e perchè, e su questo non rispondo perchè onestamente non ho voglia,

io mi sono inserito nel discorso proponendo un punto di vista, che è quello di valutare il gioco per il genere che vuole proporre e l'idea che cerca di rappresentare, se poi non lo si reputa un gioco di ruolo, si è liberissimi di valutarlo come meglio si crede.
se lo reputate un action con meccaniche da gioco di ruolo, il confronto può avere un senso, perchè si hanno metri di valutazione diversi che non estrapolano la componente action del gioco dal suo sistema rpg "narrativo", ma è l'esatto contrario.
che poi sia una cazzata valutarlo in questo modo per x ragioni, o che sia corretto valutarlo così per y ragioni, lo lascio volentieri a voi :asd:
Tlou 2 anche come semplcie TPS è tanta roba,Basta vedere come si comporta quando il gioco permette di spaziare nella mappa,o lo stealth come funziona bene.
Tlou 2 è un passo in avanti dato che anche come gioco in se è un grandissimo titolo e come tps non ha nulla da invidiare agli altri epsonenti del genere,anche il fatto che il personaggio capisca di suo di nascondersi dietro ad un riparo a differenza di quanto avviene in Gears lo rende molto meno macchinoso da padroneggiare :sisi:
 
la prossima volta chiedo, così evitiamo fraintendimenti.

anche perchè mi son sempre chiesto in cosa sia così eccellente e completo il gameplay di the last of us.
un gioco ultra scriptato e lineare, che ti guida persino nell'acquisizione delle risorse, credo possa essere un buon tps, non me ne intendo, ma abbozza un banalissimo sistema stealth e lo affianca ad una penosa meccanica survial che trova una ragione solo ad alte difficoltà, di forza.
tra l'altro alle difficoltà più alte diventa così poco permissivo che nemmeno riesci a goderti il feeling delle armi, passi tutto il tempo a tirar mattonate e a non farti sentire dai clicker.
animazioni stupende, molto cinematografico anche in fase di combattimento, storia fantastica, tutto ben integrato in quello che è poi l'incedere degli eventi narrativi, ma se isoliamo e contestualizziamo solo il sistema di combattimento e la sua struttura ludica, iper lineare, è veramente un gioco ottimo?

o ci facciamo trascinare dall'immedesimazione dei personaggi e diventa più bello e soddisfacente di quanto non lo sia realmente?
che è lo stesso discorso che ho fatto qualche post sopra di the witcher.

Ma del 2 dici? Guarda che in quel capitolo la storia forse e' il punto debole maggiore e invece e' proprio nel gameplay che eccelle e risulta un'esperienza non solo completa ma a tratti buca lo schermo. Ci sono degli inseguimenti che fanno venire la pelle d'oca, una varieta' di avversari impressionante per un gioco del genere, alcune trovate mai viste in un videogame e un level design che per lunghi tratti ha dell'incredibile. Il primo sicuramente ha dei grossi limiti in termini di gameplay, infatti non considero neanche quello nella mia top 100, ma anche li' a mio avviso siamo nettamente sopra a The Witcher 3.
 
facevo riferimento al primo, non ho fatto caso al numerino, pardon.
del secondo ho provato e visto veramente poco, anche perchè di primo acchito non mi è sembrato tanto diverso e son passato ad altro :asd:
 
facevo riferimento al primo, non ho fatto caso al numerino, pardon.
del secondo ho provato e visto veramente poco, anche perchè di primo acchito non mi è sembrato tanto diverso e son passato ad altro :asd:
The last of us 2 e' imparagonabile al 1 lato gameplay e ha una delle migliori ia che si siano mai viste in un gioco
 
E level design, non dimentichiamo i miglioramenti fatti nel level design
Anche se per la storia ho preferito nettamente il primo sopratutto come longevità

Troppo lungo il secondo gioco per essere sostanzialmente un insieme di zona di nemici da superare
 
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