mi concentro sui giochi di ruolo e più nello specifico qualsiasi gioco che implementa un rule-set alla d&d.
di recente ho avuto la pessima idea di prendere pathfinder wotr e nonostante il gioco abbia un sistema di potenziamento "oceanico", nel 2023 mettersi a missare attacchi su attacchi perchè tu continui a rollare 10-15, mentre l'altro rolla un 18-20 fisso, ti fa andare fuori di melone.
e che questo riguardi pure le magie, non tanto single-.target, quanto ad area con palle di nuovo o una caterva di massi che cadono dal cielo, è veramente frustrante.
senza poi considerare tutto l'aspetto magico limitato ad un uso giornalieri che va ricaricato, oggetti rarissimi o abilità limitate per rimettere in piedi i propri compagni, senza nemmeno capire perchè alcuni personaggi fanno 3 attacchi mentre altri ne fanno mezzo, con magie di livello basso spammabili che non servono semplicemente a nulla visto che più di 3 di danno non fanno in quanto non scalano con nessun genere di statistica, ma sono danni fissi sulla base dei roll di un singolo dado.
cioè no, questa roba può andare bene su un gioco da tavolo perchè diversamente non puoi fare, ma in un videogioco le cose possono cambiare senza andare ad intaccare esageratamente la varietà e complessità del gioco stesso, e alcuni titoli lo hanno dimostrato molto bene.
quindi i tanto amati baldur's gate, icewind dale, never winter night, e ci aggiungo i pathfinder, sono giochi non solo invecchiati male, ma che portano a noia MOOOOLTO in fretta se non si gioca a modalità tra le più basse dove però la situazione non migliora visto che la sfida diventa inesistente e quindi ti ritrovi tra un sistema bianco e nero che sbilancia l'esperienza in toto per tutti coloro che non sono o
- dei nerd maledetti (e si infognano da paura)
- dei casual totali (e si accontentano di boss che muoiono con un dardo di balestra)
prodotti letteralmente ingiocabili, se non piace prendere martellate sui c*****.
ed è un peccato perchè dietro a queste meccaniche antiquate ed evidentemente pensate per altri progetti di un altra tipologia ludica, si nasconde un mondo di cose da fare, conoscere e imparare, tra narrativa e gameplay (con tutto ciò che si porta dietro con scelte, abilità, classi e via dicendo).
per dirne uno, in pathfinder alcune classe prevedono un companion, il paladino ad esempio può avere un cavallo e può addirittura in tempo reale montarci sopra, aumentando le sue capacità di danno e allo stesso tempo evitando ogni tipo di danno fin quando sta sul cavallo, ma allo stesso tempo rischiare che il cavallo venga abbattuto e cadere a terra così facendo un volta rimesso in piedi metterti alla mercè di eventuali attacchi di opportunità da parte di tutti gli avversarsi che ti circondano.
figata colossale......poi però, una volta a terra, ti rialzi e 4 nemici fanno un 18 di roll e con 4 critici ti stuprano.
allora tu ricarichi, stesso scenario, ma questa volta sono solamente 2 a superare il tuo check difensivo e rimani a metà vita.
non so se mi spiego
che poi non è tanto lontano dai sistemi più moderni dove invece si usano le percentuali per decidere un attacco, il quantitativo di difesa e/o un critico, ma c'è non di meno una gigantesca differenza in termini di gameplay quando il mio valore di armatura non solo riduce le possibilità di essere colpiti, ma ne riduce anche i danni e dove il tutto viene quindi gestito da un sistema di potenziamento delle proprie statistiche.
con i dadi questo non succede, o solamente in parte, perchè ci sono due skill check differenti aumentando a dismisura la fortuna o la sfiga di beccarsi una randellata dritta sui denti o sullo scudo e le statistiche aumentano semplicemente il tiro dei dadi, non in sè l'armatura o la tua forza.