Concordo, per alcuni saranno anche dettagli inutili, ma per me è fondamentale che un titolo open world restituisca un senso di immersione il più alto possibile e può farlo, tra le altre cose, proprio offrendo tanti npc diversificati, imprevedibili nelle loro reazioni alle azioni del giocatore, offrendo linee e linee di dialogo per approfondire il mondo di gioco e i suoi personaggi, offrendo ancora eventi casuali e attività varie che invoglino il giocatore ad esplorare la mappa anche per solo spirito di scoperta e via dicendo. Se un open world non mi offre un mondo di gioco vivo, coerente, credibile e soprattutto degno di essere esplorato, allora tanto valeva farlo lineare il gioco invece di darmi semplicemente una cartolina statica da esplorare.
Chiaramente poi un gioco non può vivere solo di queste cose, c'è bisogno anche della ciccia vera e nessuno lo mette in dubbio, ma per fare lo step successivo non basta più offrire ""solo"" un buon gameplay e un'ottima trama (cosa che comunque hanno fatto in tanti), ma anche nuovi approcci all'open world e al modo di intendere il mondo di gioco rispetto alle azioni del giocatore (cosa che invece in ben pochi hanno fatto in questa gen)