E tu sai che significa? Perchè lo stai utilizzando a sproposito. La laicità dello stato comporta la garanzia della libertà di religione e dell'assoluta separazione della sfera politica e religiosa.
Non è esatto.
E' vero che la laicità dello stato comporta la garanzia della libertà di religione.
Tuttavia questa attività statale di tutela della libertà religiosa intesa come possibilità di credere liberamente, professare il proprio culto ecc... (art. 19 della Costituzione) deve trovare un'applicazione anche pratica, non può limitarsi a prevedere una libertà senza disciplinarne le questioni pratiche.
Questo poi va coordinato con gli altri principi costituzionali del modello di stato sociale che si occupa dei bisogni dei cittadini.
Lo stato laico, proprio perché laico, spesso dovrà per forza di cose occuparsi di questioni che hanno a che fare con le esigenze religiose dei cittadini.
"L'assoluta separazione tra sfera religiosa e politica": anche questa non è così netta, ci sono paesi (Francia, Stati Uniti, Turchia) in cui questa separazione tra potere politico e religioso è graduata e gestita secondo modi di pensare differenti, tutte espressioni di un diverso modello di laicità.
Già l'8x1000 o i vari finanziamenti stanziati ad un culto, dallo Stato, sono fondamentalmente contrari al principio di laicità. Esattamente come negli uffici pubblici e nelle aule scolastiche non deve esserci nemmeno un simbolo religioso, allo stesso modo lo Stato non deve finanziare la costruzione di luoghi di culto. E' suo compito, in quanto laico, garantire la libertà assoluta di espressione religiosa, ma non provvedere al finanziamento con soldi che sono pubblici.
Prima di tutto stai mescolando problemi diversi che richiedono analisi differenziate.
Sulla questione dei finanziamenti, anche qui se applicassimo in modo (troppo) rigoroso il principio di laicità dovremmo vietare ogni tipo di corresponsione economica alle confessioni religiose.
Ma questi finanziamenti - con tutte le luci ed ombre dell'attuale sistema dell'8x1000 - finché sono strutturati per adempiere alla funzione sociale dello stato sono legittimi.
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Come si conciliano bisogni religiosi come appunto vietare la carne nelle mense con cose pratiche tipo i costi? Perché immagino che fare due menù differenti costi di più oltre al fatto che negli ultimi tempi ci si mettono genitori vegani etc etc che pretendono sia tutto pagato dallo stato e spesso pretendono di imporre le proprie esigenze.Ci metto dentro anche feste religiosi e questioni del presepe o meno da mettere per non offendere.
Ma non puoi mettere tutto nello stesso calderone, sono questioni diverse. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Sulla questione in grassetto, quella del presepe, per me è stata l'ennesima misura sbagliata frutto del multiculturalismo, la fissazione di vedere le differenze culturali/religiose come un problema.
Se si parte dal presupposto che ci sia un possibile conflitto tra visioni diverse si finisce per forza per discriminare qualcuno applicando misure preventive.
Ci vuole un approccio che porti una mediazione seria.
Ad esempio:
In una classe ci sono 15 bambini cattolici e 15 bambini ebrei.
E' Natale e i bambini e i genitori vorrebbero fare il tradizionale presepe? Si fa il presepe.
Si celebra una particolare festività ebraica e i bambini vorrebbero fare qualcosa a scuola? Si fa.
Molto meglio far partecipi gli scolari delle rispettive diversità e farli conoscere ed apprezzare le varietà del mondo piuttosto che mettere in testa ai bambini (che magari di loro manco ci pensano) che quelli di religioni diverse sono contro di noi/cattivi/si offendono.