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Rieccomi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif ieri ho letto questo passo del vangelo di Matteo,a dir poco "inquietante":
"Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettervi la pace, ma la spada. Perché io sono venuto a mettere disaccordo tra figlio e padre, tra figlia e madre, tra nuora e suocera, e i nemici dell'uomo saranno quelli di casa sua. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. E chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la ritroverà" (Mt. 10:34-39)

Che intende Gesu?potreste spiegarmelo?

Gesù intende semplicemente fare un buon servizio d'informazione.



Ergo, non vuole intendere che egli voglia seminare zizzania nelle famiglie, però dice cosa accadrà con i fatti.


Avvisa che la sua presenza qui sulla terra non metterà pace (per farlo dovrebbe - quale *** - alienare l'Uomo e violare quindi la sua libertà).

 


"
Perché io sono venuto a mettere disaccordo tra figlio e padre".

 


I primi che potrebbero opporsi o diventare un ostacolo per il tuo amore verso Cristo sono proprio le persone più intime con cui ci relazioniamo.



Io, ad esempio, questa cosa l'ho sentita moltissimo durante la mia conversione. Mia madre vedeva come una idiozia il fatto che andavo tutte le domeniche a Messa piuttosto che partire per il mare (abitando in Svizzera bisogna partire di buon mattino), io che lo amo tanto.



Oggi s'è convertita anche lei e ha capito le emozioni che mi spingevano ad andare a Messa, ma ora è lei a sentirsi divisa -per la sua fede- dalle sue due figlie (le mie sorelle), le quali la ostacolano in tutti i modi.


Leggiamo poi:

Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me

I nostri genitori non sono il fondamento della nostra esistenza, non possono essere amati più di *** se si vuole davvero progredire nella fede.


*** è Amore Sommo. Se ami l'Amore Sommo rigeneri il tuo amore, se ami i tuoi genitori vedendoli come sorgente allora il tuo amore sarà sempre limitato e presto o tardi appassirà.



Infatti neppure l'amore di una madre è perfetto, anch'essa vuole qualcosa in cambio dal figlio.



***, avendo già tutto, ama incondizionatamente ogni singolo uomo.


 


Il concetto che sta alla base lo spiego con un esempio:



Una cosa è prendere quotidianamente acqua da una vasta pozzanghera. È acqua stagna, a lungo andare ti farà male allo stomaco.



Un'altra cosa è bere acqua, giorno dopo giorno, da un torrente minerale che scorre giù dalla montagna.



Se ti disseti bene puoi dissetare bene anche gli altri, se bevi fango non farai altro che far bere fango agli altri.


 


In sintesi è quello che ci dice il Primo Comandamento, quello che gli ebrei (visto che anche Sorrow è tornata nel topic) chiamano "
Shemà".


Shemà Israel!


Che significa Ascolta Israele!



[...] amerai il Signore *** tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze.

Quei "tutto" sono categorici.


Non amerai *** fifty-fifty, ma al 100%. Come una diga: se c'è una piccola falla prima o poi crollerà, per cui dev'essere integra, solida e senza crepe.



E se dovessero esserci crepe... si ripara.
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/smile.png

 

 




 

Gesù intende semplicemente fare un buon servizio d'informazione.



Ergo, non vuole intendere che egli voglia seminare zizzania nelle famiglie, però dice cosa accadrà con i fatti.


Avvisa che la sua presenza qui sulla terra non metterà pace (per farlo dovrebbe - quale *** - alienare l'Uomo e violare quindi la sua libertà).


Dal testo in lingua originale il senso si capisce meglio quando Gesù dice: "
Perché io sono venuto a mettere disaccordo tra figlio e padre". Sta a significare che seguire Cristo equivale a metterlo al primo posto e i primi che potrebbero opporsi o diventare un ostacolo sono proprio le persone più intime con cui ci relazioniamo.


Io, ad esempio, questa cosa l'ho sentita moltissimo durante la mia conversione. Mia madre vedeva come una idiozia il fatto che andavo tutte le domeniche a Messa piuttosto che partire per il mare (abitando in Svizzera bisogna partire di buon mattino), io che lo amo tanto.



Oggi s'è convertita anche lei e ha capito le emozioni che mi spingevano ad andare a Messa, ma ora è lei a sentirsi divisa -per la sua fede- dalle sue due figlie (le mie sorelle), le quali la ostacolano in tutti i modi.


Leggiamo poi:

Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me

I nostri genitori non sono il fondamento della nostra esistenza, non possono essere amati più di *** se si vuole davvero progredire nella fede.


*** è Amore Sommo. Se ami l'Amore Sommo rigeneri il tuo amore, se ami i tuoi genitori vedendoli come sorgente allora il tuo amore sarà sempre limitato e presto o tardi appassirà.



Infatti neppure l'amore di una madre è perfetto, anch'essa vuole qualcosa in cambio dal figlio.



***, avendo già tutto, ama incondionatamente ogni singolo uomo.



Mi spiego con un esempio:



Una cosa è prendere quotidianamente acqua da una vasta pozzanghera. È acqua stagna, a lungo andare ti farà male allo stomaco.



Un'altra cosa è bere acqua, giorno dopo giorno, da un torrente minerale che scorre giù dalla montagna.



Se ti disseti bene puoi dissetare bene anche gli altri, se bevi fango non farai altro che bere fango agli altri.


 


Questo in sintesi è quello che ci dice il Primo Comandamento, quello che gli ebrei (visto che anche Sorrow è tornata nel topic) chiamo "
Shemà".


Shemà Israel!


Che significa Ascolta Israele!



[...] amerai il Signore *** tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze.

Quei "tutto" sono categorici.


Non amerai *** fifty-fifty, ma al 100%. Come una diga: se c'è una piccola falla, prima o poi crollerà, per cui dev'essere integra e senza crepe.
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/smile.png

 

 


ok questo è spiegato molto meglio ed è il concetto base che volevo far passare anch'io, giusto per chiarire che non sono ancora eretico XD

 

I nostri genitori non sono il fondamento della nostra esistenza, non possono essere amati più di *** se si vuole davvero progredire nella fede.


*** è Amore Sommo. Se ami l'Amore Sommo rigeneri il tuo amore, se ami i tuoi genitori vedendoli come sorgente allora il tuo amore sarà sempre limitato e presto o tardi appassirà.



Infatti neppure l'amore di una madre è perfetto, anch'essa vuole qualcosa in cambio dal figlio.


 


No Chen, non sai quanto ti sbagli.



Ti parlo da padre, ancor prima che da figlio. Non esiste nulla, sulla terra o fuori, che superi l'amore incondizionato che si prova verso un figlio. E' una cosa a priori, che non richiede davvero nulla in cambio, ti basta amare tuo figlio e basta, se non contraccambia o prende strade dolorose semplicemente è devastante, ma non per questo lo ami di meno, neppure di un millimetro.



Il concetto dell'amore paterno o materno non può essere pienamente compreso finchè genitori non si diventa davvero. E io mi incazzàvo un sacco quando me lo dicevano, perchè ritenevo di poter capire anche se non ero genitore a mia volta.



Un corno. Non capivo nulla. Solo quando lo sei, genitore, puoi capirlo.


 


E se fossi credente, nessuno potrebbe scalfire l'amore assoluto verso un figlio, tantomeno frapporvicisi in priorità. E se questo succedesse, bè, sarebbe inumano. Atroce. Orribile.



Francamente trovo la storia di Abramo che è pronto a sacrificare il figlio ( per quanto metaforica possa mai essere) agghiacciante.


 
No Chen, non sai quanto ti sbagli.Ti parlo da padre, ancor prima che da figlio. Non esiste nulla, sulla terra o fuori, che superi l'amore incondizionato che si prova verso un figlio. E' una cosa a priori, che non richiede davvero nulla in cambio, ti basta amare tuo figlio e basta, se non contraccambia o prende strade dolorose semplicemente è devastante, ma non per questo lo ami di meno, neppure di un millimetro.

Il concetto dell'amore paterno o materno non può essere pienamente compreso finchè genitori non si diventa davvero. E io mi incazzàvo un sacco quando me lo dicevano, perchè ritenevo di poter capire anche se non ero genitore a mia volta.

Un corno. Non capivo nulla. Solo quando lo sei, genitore, puoi capirlo.

E se fossi credente, nessuno potrebbe scalfire l'amore assoluto verso un figlio, tantomeno frapporvicisi in priorità. E se questo succedesse, bè, sarebbe inumano. Atroce. Orribile.

Francamente trovo la storia di Abramo che è pronto a sacrificare il figlio ( per quanto metaforica possa mai essere) agghiacciante.
Invece non credo proprio di sbagliarmi.


Lo so che la cosa tocca parecchio, lo dice un mammone dichiarato.



Eppure, sotto sotto, seppure vi è amore nobile (come quello sacrificale), lo si vede in tutte le famiglie.



Quando il figlio esce sbattendo la porta e il genitore pensa: "Gli ho dato tutto e lui mi ringrazia così!"



Ma se hai amato gratuitamente, perchè t'aspetti qualcosa in cambio? Il ricambio non è offrire incondizionatamente, non è amore perfetto; e questo era solo un esempio.


 


Tuttavia tutto questo ê normale, siamo umani. Non era mia intenzione denigrare la figura del padre o della madre (sono zio da 5 mesi, sarei pronto a dare la vita per mio nipote; chissà cosa riuscirei a fare da papà!), bensì mostrare la sua forma inferiore davanti a ***.



Anche perchè *** ama per quello che siamo, dei poveracci.



I nostri genitori non sempre sanno come siamo realmente e non sempre c'amano come anche solo natura comanda.


 


Per la questione di Abramo, bisogna capire che suo figlio Isacco è stato concepito per miracolo.



La relazione tra Abramo e *** era straordinaria, se *** non l'avesse scelto come profeta, Abramo non sarebbe diventato padre nel vero senso della parola. Questa gioia non l'avrebbe mai conosciuta.


 


Abramo fu messo alla prova da *** (
"Dopo queste cose, *** mise alla prova Abramo"), non perchè *** aveva bisogno di prove della fedeltà di Abramo, ma perchè era necessario che pure Abramo si rendesse conto dell'amore che nutriva verso ***.


Non c'è modo migliore che infilarglielo sotto il naso mettendolo in dubbio.


 


L'ordine è di sacrificare il figlio Isacco e Abramo non battè ciglio. Perchè avrebbe dovuto? Ogni promessa fatta da *** è stata mantenuta. Da nessuno che era, era diventato qualcuno... persino padre.



Seguendo *** ha sempre avuto gioie, nel cuore sapeva che ne avrebbe avute altre anche sacrificando (sacrificare->far sacro) suo figlio.


 


Arrivati ai piedi del luogo dove sacrificare Isacco, Abramo disse una frase apparentemente normale, ma che in verità dice tutto, ai suoi servi: "
Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi."


Ritorneremo da voi.


Non stava mentendo, Abramo sapeva che sarebbe tornato giù con suo figlio, infatti parlò al plurale.



Certo, lui probabilmente s'aspettava che dopo aver tolto la vita al figlio, quest'ultimo sarebbe stato rimesso in piedi da un miracolo, invece *** intervenne d'anticipo.



Niente miracolo, ma arrivò presto il premio (oltre la vita del figlio, che di fatto non apparteneva ad Abramo):






L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta
e disse: "Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. 18Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce".

 


San Paolo, paragonando questo fatto a Gesù Cristo, scrisse che *** Padre non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato (cfr. Rm 8,32).

 


Infatti Cristo morì sulla croce.


 


C'è anche da dire che il brano di Abramo nell'intento di sacrificare Isacco fu usato come "articolo di legge" (a mo' di giurisprudenza) nel vietare ogni sorta di sacrificio umano.



Per quei tempi non era cosa da poco.


 


Abramo seguì le parole di Cristo del passo evangelico che stiamo discutendo, in modo retro-attivo.


 

 

 




 
Non fate proselitismo, ma se qualcuno volesse convertirsi all'ebraismo potrebbe farlo?
questo interessa molto anche me, cosa bisognerebbe fare? per esempio dovrei imparare l'ebraico?

 
Chen, quel che hai scritto mi inquieta non poco, ma rispondo quando ho più tempo.

Mi collego al volo per rispondere a Jack ed Isra.

L'ebraico serve solo se si chiede la cittadinanza israeliana e si deve svolgere il servizio :kappe:

E' scritto "Tutti sono ebrei ma molti non ne sono a conoscenza", da questo deriva che la conversione, così come è intesa ad es. per il cristianesimo non è nè necessaria nè richiesta tanto che basta dichiarasi ebrei (indossando ad esempio i thefillin ma anche solo a parole).

Però se qualcuno sente la necessità di una "cerimonia" che certifichi il suo stato è previsto che egli si sottoponga ai passaggi normalmente applicati a chi nasce da madre ebrea (circoncisione per i maschi, bagno rituale etc. etc...) ma di solito c'è molta ritrosia da parte del rabbinato.

Tale ritrosia non è dovuta a "razzismo" ma al fatto che viene vista come una cosa assolutamente inutile e, per alcuni, in contrasto con la volontà del Signore che crea ognuno in un dato modo.

Ma su quest'ultimo argomento scrivere tutte le interpretazioni richiederebbe un nuovo server...

Più precise invece sono le regole per i "convertiti", sia quelle religiose che quelle legali.

Il convertito viene definito "straniero" e se aveva famiglia prima della conversione questa viene ritenuta "non esistente" per quanto riguarda le cose religiose.

In realtà si tratta di lana caprina, agli effetti pratici non cambia assolutamente nulla, per la comunità sia il convertito che la sua famiglia continuano ad essere membri/cittadini/vicini di casa come prima e nessuno viene escluso da alcun ché.

A questo proposito mi preme rimarcare come i detrattori prendano alla lettera alcune singole indicazioni per affermare che l'ebraismo è razzismo.

In realtà la comunità ebraica (in senso religioso e non) non è più chiusa o aperta di qualsiasi altra comunità occidentale ed anche le regole non sono così ferree come un tempo.

Conosco molti ebrei che non seguono la khosherut, non sono meno ebrei per questo come (immagino) un cristiano non sia meno cristiano se mangia una entrecote di venerdì ;p

L'aspetto legale è ancora più semplice, posto comunque che per vivere in Israele ed avere la cittadinanza non è necessario essere ebrei (il 20% della popolazione è araba ed almeno il 18% musulmana) ma basta dichiararsi fedeli allo Stato Ebraico, la "Legge del buon ritorno" si applica a chiunque alla frontiera si dichiari ebreo, così come fecero moltissimi russi dopo la caduta del muro.

Tutte le fesserie su uno stato razzista perché guidato da una religione razzista sono vere come i protocolli dei savi di sion... //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

 
E così Sorrow e Chen litigarono per stabilire chi avesse l'amico immaginario migliore. Godiamoci lo spettacolo :nakata:

 
No Chen, non sai quanto ti sbagli.Ti parlo da padre, ancor prima che da figlio. Non esiste nulla, sulla terra o fuori, che superi l'amore incondizionato che si prova verso un figlio. E' una cosa a priori, che non richiede davvero nulla in cambio, ti basta amare tuo figlio e basta, se non contraccambia o prende strade dolorose semplicemente è devastante, ma non per questo lo ami di meno, neppure di un millimetro.

Il concetto dell'amore paterno o materno non può essere pienamente compreso finchè genitori non si diventa davvero. E io mi incazzàvo un sacco quando me lo dicevano, perchè ritenevo di poter capire anche se non ero genitore a mia volta.

Un corno. Non capivo nulla. Solo quando lo sei, genitore, puoi capirlo.

E se fossi credente, nessuno potrebbe scalfire l'amore assoluto verso un figlio, tantomeno frapporvicisi in priorità. E se questo succedesse, bè, sarebbe inumano. Atroce. Orribile.

Francamente trovo la storia di Abramo che è pronto a sacrificare il figlio ( per quanto metaforica possa mai essere) agghiacciante.
Non si spiegherebbe perchè ci sono tante mamme che trascurano i figli, altre che li abbandonano e altre che li maltrattano...

Che poi io non riesco a credere nei sentimenti puri, sottintendono una certa "linearità" e "Immutabilità", come se l'uomo non fosse anche corpo e le sensazioni e le emozioni non fossero istinti e reazioni fisiche: la corporeità si genera e si corrompe. Togliere qualcosa al dominio della corruzione non è diverso da credere in *** senza nessuna prova, anzi forse è peggio perchè di *** non abbiano evidenza fisica, e quindi supponiamo che sia separato e trascendente, come se dicessimo "Giorgio non è in casa quindi sta fuori" (e magari non c'è nessun Giorgio e mi sono inventato tutto, ma come discorso è logicamente corretto, ne per forza falso ne per forza vero) , mentre dei sentimenti vediamo che sono sotto il dominio del mutamento e metterli fuori sarebbe come dire "Giorgio è in casa, quindi sta fuori." Che invece è una proposizione contraddittoria e quindi manifestatamente falsa.

Che poi secondo me non deve far paura il fatto che i sentimenti e l'essere umano siano soggetti all'accidentale e al divenire: è la vita, abbiamo un intelletto e una volontà proprio per dirigerla al meglio.

 
Chen, quel che hai scritto mi inquieta non poco, ma rispondo quando ho più tempo.
Mi collego al volo per rispondere a Jack ed Isra.

L'ebraico serve solo se si chiede la cittadinanza israeliana e si deve svolgere il servizio :kappe:

E' scritto "Tutti sono ebrei ma molti non ne sono a conoscenza", da questo deriva che la conversione, così come è intesa ad es. per il cristianesimo non è nè necessaria nè richiesta tanto che basta dichiarasi ebrei (indossando ad esempio i thefillin ma anche solo a parole).

Però se qualcuno sente la necessità di una "cerimonia" che certifichi il suo stato è previsto che egli si sottoponga ai passaggi normalmente applicati a chi nasce da madre ebrea (circoncisione per i maschi, bagno rituale etc. etc...) ma di solito c'è molta ritrosia da parte del rabbinato.

Tale ritrosia non è dovuta a "razzismo" ma al fatto che viene vista come una cosa assolutamente inutile e, per alcuni, in contrasto con la volontà del Signore che crea ognuno in un dato modo.

Ma su quest'ultimo argomento scrivere tutte le interpretazioni richiederebbe un nuovo server...

Più precise invece sono le regole per i "convertiti", sia quelle religiose che quelle legali.

Il convertito viene definito "straniero" e se aveva famiglia prima della conversione questa viene ritenuta "non esistente" per quanto riguarda le cose religiose.

In realtà si tratta di lana caprina, agli effetti pratici non cambia assolutamente nulla, per la comunità sia il convertito che la sua famiglia continuano ad essere membri/cittadini/vicini di casa come prima e nessuno viene escluso da alcun ché.

A questo proposito mi preme rimarcare come i detrattori prendano alla lettera alcune singole indicazioni per affermare che l'ebraismo è razzismo.

In realtà la comunità ebraica (in senso religioso e non) non è più chiusa o aperta di qualsiasi altra comunità occidentale ed anche le regole non sono così ferree come un tempo.

Conosco molti ebrei che non seguono la khosherut, non sono meno ebrei per questo come (immagino) un cristiano non sia meno cristiano se mangia una entrecote di venerdì ;p

L'aspetto legale è ancora più semplice, posto comunque che per vivere in Israele ed avere la cittadinanza non è necessario essere ebrei (il 20% della popolazione è araba ed almeno il 18% musulmana) ma basta dichiararsi fedeli allo Stato Ebraico, la "Legge del buon ritorno" si applica a chiunque alla frontiera si dichiari ebreo, così come fecero moltissimi russi dopo la caduta del muro.

Tutte le fesserie su uno stato razzista perché guidato da una religione razzista sono vere come i protocolli dei savi di sion... //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
Grazie per il chiarimento //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

 
Tra il dire quello che si pensa e insultare con fare derisorio c'è una differenza.La libertà di espressione del pensiero non è assoluta, il rispetto per gli altri è fondamentale.
Ritenere *** un "amico immaginario" non è un insulto. È solo un'opinione personale, un modo sardonico per affermare il proprio ateismo: "io non ci credo e lo ritengo al pari di un amico immaginario". Certo, se si dicesse del *** di qualcuno che è un "porco", come nella più comune delle bestemmie, allora evidentemente si mancherebbe di rispetto al sentire del credente. Ma poi, se *** è così buono, bello e bravo, cosa vuoi che gliene importi di queste battute? E di conseguenza, perché dovrebbe importare a chi crede in lui? Se non reagisce lui (ammesso che non lo faccia, cosa che probabilmente non potresti sapere), perché dovresti farlo tu? Se faccio una battuta su tuo padre e lui non se la prende, perché dovresti tu?

 
E così Sorrow e Chen litigarono per stabilire chi avesse l'amico immaginario migliore. Godiamoci lo spettacolo :nakata:
"L’omosessualità è contro natura. Ma anche camminare sull’acqua, morire e risorgere, moltiplicare il cibo e rimanere incinta da vergine" (.cit)

 
Ritenere *** un "amico immaginario" non è un insulto. È solo un'opinione personale, un modo sardonico per affermare il proprio ateismo: "io non ci credo e lo ritengo al pari di un amico immaginario". Certo, se si dicesse del *** di qualcuno che è un "porco", come nella più comune delle bestemmie, allora evidentemente si mancherebbe di rispetto al sentire del credente. Ma poi, se *** è così buono, bello e bravo, cosa vuoi che gliene importi di queste battute? E di conseguenza, perché dovrebbe importare a chi crede in lui? Se non reagisce lui (ammesso che non lo faccia, cosa che probabilmente non potresti sapere), perché dovresti farlo tu? Se faccio una battuta su tuo padre e lui non se la prende, perché dovresti tu?
Non è questione di insulti a ***, è che frasi come quella mi danno tanto l'idea dell'atteggiamento ateista che non riesce a porsi sullo stesso piano dei credenti, ma non trova altro mezzo per esprimere il suo ateismo (pienamente legittimo come pensiero) se non attaccando in maniera più o meno forte i religiosi, con annessa presunzione "io sono ateo quindi sono più furbo e acculturato di voi".

 
"L’omosessualità è contro natura. Ma anche camminare sull’acqua, morire e risorgere, moltiplicare il cibo e rimanere incinta da vergine" (.cit)
esatto..sono proprio d'accordo per il resto è più magico che disumano //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

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Chen, quel che hai scritto mi inquieta non poco, ma rispondo quando ho più tempo.
Mi collego al volo per rispondere a Jack ed Isra.

L'ebraico serve solo se si chiede la cittadinanza israeliana e si deve svolgere il servizio :kappe:

E' scritto "Tutti sono ebrei ma molti non ne sono a conoscenza", da questo deriva che la conversione, così come è intesa ad es. per il cristianesimo non è nè necessaria nè richiesta tanto che basta dichiarasi ebrei (indossando ad esempio i thefillin ma anche solo a parole).

Però se qualcuno sente la necessità di una "cerimonia" che certifichi il suo stato è previsto che egli si sottoponga ai passaggi normalmente applicati a chi nasce da madre ebrea (circoncisione per i maschi, bagno rituale etc. etc...) ma di solito c'è molta ritrosia da parte del rabbinato.

Tale ritrosia non è dovuta a "razzismo" ma al fatto che viene vista come una cosa assolutamente inutile e, per alcuni, in contrasto con la volontà del Signore che crea ognuno in un dato modo.

Ma su quest'ultimo argomento scrivere tutte le interpretazioni richiederebbe un nuovo server...

Più precise invece sono le regole per i "convertiti", sia quelle religiose che quelle legali.

Il convertito viene definito "straniero" e se aveva famiglia prima della conversione questa viene ritenuta "non esistente" per quanto riguarda le cose religiose.

In realtà si tratta di lana caprina, agli effetti pratici non cambia assolutamente nulla, per la comunità sia il convertito che la sua famiglia continuano ad essere membri/cittadini/vicini di casa come prima e nessuno viene escluso da alcun ché.

A questo proposito mi preme rimarcare come i detrattori prendano alla lettera alcune singole indicazioni per affermare che l'ebraismo è razzismo.

In realtà la comunità ebraica (in senso religioso e non) non è più chiusa o aperta di qualsiasi altra comunità occidentale ed anche le regole non sono così ferree come un tempo.

Conosco molti ebrei che non seguono la khosherut, non sono meno ebrei per questo come (immagino) un cristiano non sia meno cristiano se mangia una entrecote di venerdì ;p

L'aspetto legale è ancora più semplice, posto comunque che per vivere in Israele ed avere la cittadinanza non è necessario essere ebrei (il 20% della popolazione è araba ed almeno il 18% musulmana) ma basta dichiararsi fedeli allo Stato Ebraico, la "Legge del buon ritorno" si applica a chiunque alla frontiera si dichiari ebreo, così come fecero moltissimi russi dopo la caduta del muro.

Tutte le fesserie su uno stato razzista perché guidato da una religione razzista sono vere come i protocolli dei savi di sion... //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
grazie per la delucidazione

 
Ritenere *** un "amico immaginario" non è un insulto. È solo un'opinione personale, un modo sardonico per affermare il proprio ateismo: "io non ci credo e lo ritengo al pari di un amico immaginario". Certo, se si dicesse del *** di qualcuno che è un "porco", come nella più comune delle bestemmie, allora evidentemente si mancherebbe di rispetto al sentire del credente. Ma poi, se *** è così buono, bello e bravo, cosa vuoi che gliene importi di queste battute? E di conseguenza, perché dovrebbe importare a chi crede in lui? Se non reagisce lui (ammesso che non lo faccia, cosa che probabilmente non potresti sapere), perché dovresti farlo tu? Se faccio una battuta su tuo padre e lui non se la prende, perché dovresti tu?
ma concordo assolutamente

quella ... alisalbè:rigoreee::rigoreee:

 
Non è questione di insulti a ***, è che frasi come quella mi danno tanto l'idea dell'atteggiamento ateista che non riesce a porsi sullo stesso piano dei credenti, ma non trova altro mezzo per esprimere il suo ateismo (pienamente legittimo come pensiero) se non attaccando in maniera più o meno forte i religiosi, con annessa presunzione "io sono ateo quindi sono più furbo e acculturato di voi".
Ma io sono al di sopra di queste dispute.E mi ritengo assolutamente leggitimato a dirlo, con fare sardonico come dici tu. Sai quanti atei, anche famosi lo hanno fatto. Io potrei stare qui a spiegarti i mille motivi per cui credere é per me vano, e perché il *** Cristiano non può esistere, potrei perfino spiegarti perché tu credi, ma a che pro? Te alla fine continueresti a credere lo stesso. Quindi tanto vale che tu continui a credere inconsapevole.

 
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