Alert Religioni (Leggere il primo post prima di intervenire)

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Non è questione di insulti a ***, è che frasi come quella mi danno tanto l'idea dell'atteggiamento ateista che non riesce a porsi sullo stesso piano dei credenti, ma non trova altro mezzo per esprimere il suo ateismo (pienamente legittimo come pensiero) se non attaccando in maniera più o meno forte i religiosi, con annessa presunzione "io sono ateo quindi sono più furbo e acculturato di voi".
A parte che sentirsi più furbo e acculturato degli altri non è vietato né dalla legge né, tanto meno, dal regolamento di questo forum, secondo me la fai più grande di quella che è: solo una battuta.

ma concordo assolutamentequella ... mamma alisalbè:rigoreee::rigoreee:
Non potevi fornire migliore esempio di civiltà cristiana. Ma non lo sai che Gesù piange quando le persone dicono le parolacce?

 
Non è questione di insulti a ***, è che frasi come quella mi danno tanto l'idea dell'atteggiamento ateista che non riesce a porsi sullo stesso piano dei credenti, ma non trova altro mezzo per esprimere il suo ateismo (pienamente legittimo come pensiero) se non attaccando in maniera più o meno forte i religiosi, con annessa presunzione "io sono ateo quindi sono più furbo e acculturato di voi".
Semplicemente sono più razionale, e il dato é innegabile. E' una verità effettiva. Aver fede significa credere senza prove. Un principio assolutamente contrario alla razionalità. Io in quanto uomo e essere razionale per stessa definizione di uomo, non posso aver fede. Quando parli del tuo ***, io non so davvero di cosa tu parli. La narrazione degli eventi avvenuti in Galilea non mi colpisce più di tanto, non più di un qualsiasi racconto mitologico.

 
Non potevi fornire migliore esempio di civiltà cristiana. Ma non lo sai che Gesù piange quando le persone dicono le parolacce?
E a me che me ne frega, non te la sarai mica presa? Se non te la prendi tu non se la prende manco GGesù :rigoreee:

 
Ma io sono al di sopra di queste dispute.E mi ritengo assolutamente leggitimato a dirlo, con fare sardonico come dici tu. Sai quanti atei, anche famosi lo hanno fatto. Io potrei stare qui a spiegarti i mille motivi per cui credere é per me vano, e perché il *** Cristiano non può esistere, potrei perfino spiegarti perché tu credi, ma a che pro? Te alla fine continueresti a credere lo stesso. Quindi tanto vale che tu continui a credere inconsapevole.

Semplicemente sono più razionale, e il dato é innegabile. E' una verità effettiva. Aver fede significa credere senza prove. Un principio assolutamente contrario alla razionalità. Io in quanto uomo e essere razionale per stessa definizione di uomo, non posso aver fede. Quando parli del tuo ***, io non so davvero di cosa tu parli. La narrazione degli eventi avvenuti in Galilea non mi colpisce più di tanto, non più di un qualsiasi racconto mitologico.
Il carattere assoluto delle affermazioni, unito ad una dichiarazione di "razionalità" sembra invece sfociare in un profondo senso fideistico, non importa poi se ci sia *** o meno alla base //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

Potrei dire che non te ne rendi conto e che sarebbe meglio lasciarti nell'inconsapevolezza ma beh, non ho sinceramente voglia di affrontare discussioni di filosofia qua dentro, anzi questo post è evidentemente un errore.

Ma diciamo sì alla vita, e scriviamolo lo stesso.

Ps: @Nietzche & Eris: //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

 
Il carattere assoluto delle affermazioni, unito ad una dichiarazione di "razionalità" sembra invece sfociare in un profondo senso fideistico, non importa poi se ci sia *** o meno alla base //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gifPotrei dire che non te ne rendi conto e che sarebbe meglio lasciarti nell'inconsapevolezza ma beh, non ho sinceramente voglia di affrontare discussioni di filosofia qua dentro, anzi questo post è evidentemente un errore.

Ma diciamo sì alla vita, e scriviamolo lo stesso.

Ps: @Nietzche & Eris: //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
Io credo nella ragione, non in un ***. E' qui la differenza tra me e te.

 
Ps: @Nietzche & Eris: //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
Dopo l'esame di medievale aggiungici anche Aristotele e Tommaso. B ) La summa contra gentiles unita al De interpretazione ti marchia a vita.

Io credo nella ragione, non in un ***. E' qui la differenza tra me e te.
credi comunque. Non sei diverso dagli scemi che hanno l'amico immaginario.

 
Ma io sono al di sopra di queste dispute.E mi ritengo assolutamente leggitimato a dirlo, con fare sardonico come dici tu. Sai quanti atei, anche famosi lo hanno fatto. Io potrei stare qui a spiegarti i mille motivi per cui credere é per me vano, e perché il *** Cristiano non può esistere, potrei perfino spiegarti perché tu credi, ma a che pro? Te alla fine continueresti a credere lo stesso. Quindi tanto vale che tu continui a credere inconsapevole.
Certo che so quanti atei famosi lo hanno fatto, e continuo a sostenere che non è il modo corretto di approcciarsi al dialogo.

Credo che due persone, nonostante abbiano idee così agli antipodi come una fede religiosa da una parte e l'impossibilità di concepirla dall'altra, possano comunque avviare un dialogo produttivo e anche proficuo per entrambi, se entrambe si astengono dal tenere atteggiamenti come quello che ho descritto.

 
Dopo l'esame di medievale aggiungici anche Aristotele e Tommaso. B ) La summa contra gentiles unita al De interpretazione ti marchia a vita.


credi comunque. Non sei diverso dagli scemi che hanno l'amico immaginario.
Peccato che io creda in un qualcosa che esiste indiscutibilmente, e tu in un amico immaginario. Non é diverso dal dire io credo di avere una moneta e te la faccio vedere (io) e dire io credo di avere una moneta ma non te la faccio vedere (tu).

 
Peccato che io creda in un qualcosa che esiste indiscutibilmente, e tu in un amico immaginario. Non é diverso dal dire io credo di avere una moneta e te la faccio vedere (io) e dire io credo di avere una moneta ma non te la faccio vedere (tu).
Io sinceramente la ragione non la vedo. Me la fai vedere, hai una foto?

 
Certo che so quanti atei famosi lo hanno fatto, e continuo a sostenere che non è il modo corretto di approcciarsi al dialogo.Credo che due persone, nonostante abbiano idee così agli antipodi come una fede religiosa da una parte e l'impossibilità di concepirla dall'altra, possano comunque avviare un dialogo produttivo e anche proficuo per entrambi, se entrambe i astengono dal tenere atteggiamenti come quello che ho descritto.
Si, va bene. Ciò non cambia che alla fine della discussione io non crederei e tu continueresti a credere. Ora, ci sarebbe qualcosa che potrebbe intaccare le nostre rispettive visioni? Per me una prova dell'esistenza del tuo ***, ma non una prova a priori o a posteriori come quelle avanzate da Tommaso, per te non lo so proprio. Continueresti probabilmente a credere anche se portassi 100 argomenti a riprova della non esistenza di ***. Sta qui la tua irrazionalità, nell'aver fede.

 
Peccato che io creda in un qualcosa che esiste indiscutibilmente, e tu in un amico immaginario. Non é diverso dal dire io credo di avere una moneta e te la faccio vedere (io) e dire io credo di avere una moneta ma non te la faccio vedere (tu).
E se la ragione ti ingannasse? Se fosse limitata? Se non ti permettesse di vedere ad un palmo del tuo naso?

Dubito che la prima ipotesi sia vera (in casi un po' particolari però lo è), ma discutere l'esistenza del limite è... Discutibile.

 
Ah, pensavo la usassi, la ragione, guarda te...
Come l'avrebbe catalogato Bacone? Idola fori?
E' qui che ti sbagli. Il Cogito ergo Sum, non ti ha insegnato nulla? E Spinoza? Io esisto in quanto indubitabilmente penso. E questa é un'intuizione immediata della mia mente. Io dunque esisto in quanto essere pensante, dunque come ragione.Negamelo se ci resci.

 
E se la ragione ti ingannasse? Se fosse limitata? Se non ti permettesse di vedere ad un palmo del tuo naso?Dubito che la prima ipotesi sia vera (in casi un po' particolari però lo è), ma discutere l'esistenza del limite è... Discutibile.

Ora capisco perchè il mondo è così bello, retto, e giusto, e perchè le persone non sbagliano mai. Dicevo io mi sembrava troppo un miracolo.

E' qui che ti sbagli. Il Cogito ergo Sum, non ti ha insegnato nulla? E Spinoza? Io esisto in quanto indubitabilmente penso. E questa é un'intuizione immediata della mia mente. Io dunque esisto in quanto essere pensante, dunque come ragione.Negamelo se ci resci.
http://it.wikipedia.org/wiki/Critica_della_ragion_pura

 
Certo che so quanti atei famosi lo hanno fatto, e continuo a sostenere che non è il modo corretto di approcciarsi al dialogo.Credo che due persone, nonostante abbiano idee così agli antipodi come una fede religiosa da una parte e l'impossibilità di concepirla dall'altra, possano comunque avviare un dialogo produttivo e anche proficuo per entrambi, se entrambe i astengono dal tenere atteggiamenti come quello che ho descritto.
Beh, allora la Chiesa Cattolica (e dunque i cattolici), se davvero volesse questo dialogo, dovrebbe smettere di parlare degli atei come di persone disumane, cattive e prive di morale. Se le offese partono da chi professa una religione che si fonda sull'amore per il prossimo, le premesse per un dialogo corretto di qualsiasi natura non ci sono proprio. Non vi dovete stupire, dunque, se molti atei hanno il dente avvelenato contro i cattolici.

 
E se la ragione ti ingannasse? Se fosse limitata? Se non ti permettesse di vedere ad un palmo del tuo naso?Dubito che la prima ipotesi sia vera (in casi un po' particolari però lo è), ma discutere l'esistenza del limite è... Discutibile.
Peccato che però che io pensi e che esista in quanto Res Cogitans sia indubitabile. Se poi penso cose di cui mi inganno é un altro par di maniche.

 
Beh, allora la Chiesa Cattolica (e dunque i cattolici), se davvero volesse questo dialogo, dovrebbe smettere di parlare degli atei come di persone disumane, cattive e prive di morale. Se le offese partono da chi professa una religione che si fonda sull'amore per il prossimo, le premesse per un dialogo corretto di qualsiasi natura non ci sono proprio. Non vi dovete stupire, dunque, se molti atei hanno il dente avvelenato contro i cattolici.
Avete conosciuto i cattolici sbagliati, per esperienza personale se non altro posso dirti che metà dei miei migliori amici sono atei/agnostici.

 
Si, va bene. Ciò non cambia che alla fine della discussione io non crederei e tu continueresti a credere. Ora, ci sarebbe qualcosa che potrebbe intaccare le nostre rispettive visioni? Per me una prova dell'esistenza del tuo ***, ma non una prova a priori o a posteriori come quelle avanzate da Tommaso, per te non lo so proprio. Continueresti probabilmente a credere anche se portassi 100 argomenti a riprova della non esistenza di ***. Sta qui la tua irrazionalità, nell'aver fede.
E tu saresti quello razionale? Chiedi una prova dell'esistenza di *** e dai per scontato che le tue prove della non-esistenza siano valide?

Non esistono prove in un senso nè nell'altro, penso sia piuttosto semplice. E ancora più semplice è che certe "scelte" si operino attraverso prove soggettive e non-condivisibili, ma finchè uno non si converte è dura a capirlo, tutta la razionalità del mondo non basterebbe. Come può, daltr'onde, il prodotto della mente umana conoscere qualcosa di più conplesso della mente stessa? Ci è impossibile comprendere come faccia un'esperienza soggettiva a scaturire da processi neuronali, e tu mi pretendi di dimostrare ***? Con la ragione umana poi? Faccio prima a chiedere ad un bambino la teoria della relatività ristretta...

 
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