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Fermo restando che chiedersi "Perché" *** agisca in un certo modo è un assurdo: è ovvio che se non siamo noi stessi *** non abbiamo possibilità di rispondere a certe domande.
Questo sopratutto in ambito individuale.

 


Perchè Pinco Pallino ha avuto una vita difficilissima e piena di stenti, e perchè *** invece ha permesso una vita agevolata a Tizio Caio?


 


La tentazione di molti è quella di dire: il primo ha peccato più del secondo, ma così facendo si merita la risposta che *** diede agli amici di Giobbe che fecero lo stesso misero ragionamento.


 




1 Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine:

2 Chi è costui che oscura il consiglio con parole insipienti? 3 Cingiti i fianchi come un prode, io t`interrogherò e tu mi istruirai. 4Dov`eri tu quand`io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza! 5 Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai, o chi ha teso su di essa la misura? 6 Dove sono fissate le sue basi o chi ha posto la sua pietra angolare, 7 mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di ***? 8 Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando erompeva uscendo dal seno materno, 9 quando lo circondavo di nubi per veste e per fasce di caligine folta? 10 Poi gli ho fissato un limite e gli ho messo chiavistello e porte 11 e ho detto: "Fin qui giungerai e non oltre e qui s`infrangerà l`orgoglio delle tue onde". 12 Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all`aurora, 13 perché essa afferri i lembi della terra e ne scuota i malvagi? 14 Si trasforma come creta da sigillo e si colora come un vestito. 15 E` sottratta ai malvagi la loro luce ed è spezzato il braccio che si alza a colpire. 16 Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell`abisso hai tu passeggiato? 17 Ti sono state indicate le porte della morte e hai visto le porte dell`ombra funerea? 18 Hai tu considerato le distese della terra? Dillo, se sai tutto questo! 19 Per quale via si va dove abita la luce e dove hanno dimora le tenebre 20 perché tu le conduca al loro dominio o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa? 21 Certo, tu lo sai, perché allora eri nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande! 22 Sei mai giunto ai serbatoi della neve, hai mai visto i serbatoi della grandine, 23 che io riserbo per il tempo della sciagura, il giorno della guerra e della battaglia? 24 Per quali vie si espande la luce, si diffonde il vento d`oriente sulla terra? 25 Chi ha scavato canali agli acquazzoni e una strada alla nube tonante, 26 per far piovere sopra una terra senza uomini, su un deserto dove non c`è nessuno, 27 per dissetare regioni desolate e squallide e far germogliare erbe nella steppa? 28 Ha forse un padre la pioggia? O chi mette al mondo le gocce della rugiada? 29 Dal seno di chi è uscito il ghiaccio e la brina del cielo chi l`ha generata? 30 Come pietra le acque induriscono e la faccia dell`abisso si raggela. 31 Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi o sciogliere i vincoli di Orione? 32 Fai tu spuntare a suo tempo la stella del mattino o puoi guidare l`Orsa insieme con i suoi figli? 33 Conosci tu le leggi del cielo o ne applichi le norme sulla terra? 34 Puoi tu alzare la voce fino alle nubi e farti coprire da un rovescio di acqua? 35 Scagli tu i fulmini e partono dicendoti: "Eccoci!"? 36 Chi ha elargito all`ibis la sapienza o chi ha dato al gallo intelligenza? 37 Chi può con sapienza calcolare le nubi e chi riversa gli otri del cielo, 38 quando si fonde la polvere in una massa e le zolle si attaccano insieme? 39 Vai tu a caccia di preda per la leonessa e sazi la fame dei leoncini, 40 quando sono accovacciati nelle tane o stanno in agguato fra le macchie? 41 Chi prepara al corvo il suo pasto, quando i suoi nati gridano verso *** e vagano qua e là per mancanza di cibo?


*** è ***, se avessimo la mente di *** noi stessi saremmo degli dèi. Oppure *** non sarebbe ***. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/smile.png

 


Come disse giustamente Giobbe:


 


2 [...]come può un uomo aver ragione innanzi a ***? 3 Se uno volesse disputare con lui, non gli risponderebbe una volta su mille.

 
Basterebbe una profonda analisi di tutti i documenti di San Tommaso, delle Sacre Scritture, dell'insieme della filosofia cristiana e della logica.  


Se *** è così immanente allora avrebbe dovuto sapere che Eva avrebbe colto la mela prima di crearla.

Avevo già precisato questo punto. *** nel momento che pensa di creare Eva, quest'ultima è già stata creata e ha già raccolto il frutto proibito (la mela non c'entra niente). In quel precisissimo istante, *** ha già reagito con amore rimediando al danno causato da Eva e da Adamo facendosi Uomo e assumendosi la responsabilità di terzi, soffrendo, facendosi flagellare e umiliare, per poi portare il doppio delle grazie di quelle che avremmo ricevuto da semplici "primi uomini" che eravamo prima del Peccato Originale.

 

 


Ancora non capisco. *** vede passato, presente e futuro. Definizioni anzi che per lui non esistono. Ma questo lo rende ben aldilà di qualsiasi concetto di bene e di male, lo rende una sostanza neutra, magari cosciente come voi credete, ma senza etica o morale o concezione di bene o male. Come può avere un'opinione su di noi quando lui stesso può intervenire per far si che neppure esistessimo?? Se lui è l'artefice non solo iniziale, ma anche finale di noi, non possiamo fare nulla che non sia la volontà di ***. Anche gli assassini quindi seguono la sua volontà.

Si annulla qualsiasi concetto di libero arbitrio perché *** non concede all'uomo di procedere per la sua strada senza ingerenze, *** è il supremo artefice del termine finale dell'uomo e della civiltà. Ma così facendo si leva all'uomo qualsiasi parvenza di colpa, e di conseguenza di confessione o penitenza.

La storia del "se *** è buono perché permette il male" è una stupidaggine proprio a livello logico. In primis per la nostra ignoranza. Per quel che ne sappiamo il mondo potrebbe essere infestato dal male se non ci fosse *** a salvarci rendendolo un luogo vivibile e limitando il male alle sue manifestazioni più patologiche.

Se mi rispondi Chen ti prego, non fare mai riferimento ai testi sacri, ma solo alla farina del tuo sacco.

 
Una domanda che mi chiedo da un sacco di tempo: come mai ai funerali cristiani tutte le persone sono tristi? Non è un controsenso? Voglio dire, non dovrebbero essere felici dato che il defunto è "passato a miglior vita" per l'appunto?

 
Ancora non capisco. *** vede passato, presente e futuro. Definizioni anzi che per lui non esistono. Ma questo lo rende ben aldilà di qualsiasi concetto di bene e di male, lo rende una sostanza neutra, magari cosciente come voi credete, ma senza etica o morale o concezione di bene o male. Come può avere un'opinione su di noi quando lui stesso può intervenire per far si che neppure esistessimo?? Se lui è l'artefice non solo iniziale, ma anche finale di noi, non possiamo fare nulla che non sia la volontà di ***. Anche gli assassini quindi seguono la sua volontà.Si annulla qualsiasi concetto di libero arbitrio perché *** non concede all'uomo di procedere per la sua strada senza ingerenze, *** è il supremo artefice del termine finale dell'uomo e della civiltà. Ma così facendo si leva all'uomo qualsiasi parvenza di colpa, e di conseguenza di confessione o penitenza.

La storia del "se *** è buono perché permette il male" è una stupidaggine proprio a livello logico. In primis per la nostra ignoranza. Per quel che ne sappiamo il mondo potrebbe essere infestato dal male se non ci fosse *** a salvarci rendendolo un luogo vivibile e limitando il male alle sue manifestazioni più patologiche.

Se mi rispondi Chen ti prego, non fare mai riferimento ai testi sacri, ma solo alla farina del tuo sacco.
Ti evito versetti e capitoli, va bene. Ma è necessario tenere presente che è grazie a loro che arrivo (io, come la teologia in generale) a queste conclusioni, se così non fosse sarebbe grave. Lo preciso, visto che prima avevi chiesto da dove arrivano certe analisi.

 


Ma questo lo rende ben aldilà di qualsiasi concetto di bene e di male, lo rende una sostanza neutra, magari cosciente come voi credete, ma senza etica o morale o concezione di bene o male.

Secondo me sbagli.

 


***, prima del mondo, prima dell'uomo, degli animali, dei vegetali, dell'universo... esisteva (essendo eterno), viveva (essendo unica fonte di Vita) in perfetta sintonia con sè stesso... e non propriamente da solo (visto che è composto da Tre persone distinte), per cui non si potrebbe neppure parlare di solitudine o di egoismo.



***, insomma, era già completo e perfetto di suo, non aveva bisogno di creare nulla.


 


*** invece creò tutto quello che noi conosciamo, e una moltitudine di cose che non conosciamo.



Con un linguaggio poetico potremmo dire che *** s'è mostrato fertile, creando un'enormità di roba a Lui non necessaria.


 


Ora, se *** fosse Male sicuramente si occuperebbe di distruggere e non di creare (esattamente come fa oggi la sua creatura più ribelle), se fosse qualcosa di "neutro" non farebbe un bel niente. Se stava giâ benissimo senza Creazione... e se fosse pure neutro, che motivazione e che senso avrebbe creare qualcosa? Con quale emozione? Con quale sentimento? Con quale motore? Il niente non genera niente. Se io sono apatico, non posso trasmettere gioia a chi mi sta accanto, ugualmente se sono infelice.



Per trasmettere gioia devo prima essere gioioso. Per creare tutta la bellezza che ci circonda anche *** deve possedere una sua personale bellezza, pare ovvio. Tu sicuramente sei capace di provare gioia... la gioia è un sentimento. I sentimenti sono parte della Creazione (come lo è il cervello umano). L'assenza di gioia invece è la tristezza. *** poteva crearci senza sentimenti di gioia e lasciarci solo con la tristezza. *** poteva anche non crearci affatto, e invece...



La gioia, come l'amore, come la felicità, sono Bene. Per cui *** è Bene.


 


Riguardo al fatto che *** non abbia un'etica, non capisco davvero come fai ad arrivare a una deduzione del genere.



10 comandamenti a parte, il Bene non può procurare male, altrimenti non è più Bene (dove c'è acqua, c'è bagnato... se non c'è bagnato, lì non c'è acqua).


 


Come può avere un'opinione su di noi quando lui stesso può intervenire per far si che neppure esistessimo??

 


Se lui è l'artefice non solo iniziale, ma anche finale di noi, non possiamo fare nulla che non sia la volontà di ***. Anche gli assassini quindi seguono la sua volontà.


Il fatto che possa renderci inesistenti, non significa che lo faccia. *** pensa a te, in quell'esatto istante tu esisti, pecchi, decidi come vuoi vivere e se amare ***, e - sempre nello stesso attimo - muori e affronti ciò che tu hai deciso per te.

 


Idem per gli assassini.


 


Si annulla qualsiasi concetto di libero arbitrio perché *** non concede all'uomo di procedere per la sua strada senza ingerenze, *** è il supremo artefice del termine finale dell'uomo e della civiltà. Ma così facendo si leva all'uomo qualsiasi parvenza di colpa, e di conseguenza di confessione o penitenza.

Anche stavolta mi pare che tu abbia tirato delle conclusioni affrettatissime. Perchè dovrebbe annullarsi il concetto di libero arbitrio? Libero arbitrio non significa che l'uomo abbia in mano la libertà assoluta, ma solo la libertà che gli concerne nel decidere se accettare di passare l'eternità con *** o meno.


Il fatto che sia *** a decidere i tempi per ogni cosa - essendo quest'ultimi un fattore esterno all'Uomo - non pesa sul libero arbitrio.


 

 




 


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Una domanda che mi chiedo da un sacco di tempo: come mai ai funerali cristiani tutte le persone sono tristi? Non è un controsenso? Voglio dire, non dovrebbero essere felici dato che il defunto è "passato a miglior vita" per l'appunto?
Prima di tutto per il vuoto fisico, psicologico ed emotivo che una persona defunta lascia nel cuore e nella mente dei conoscenti. Prima di essere cristiani, si è umani. Questo penso che sia il motivo pratico e reale; però non è un controsenso della vita cristiana.

 


Basti pensare all'episodio di Lazzaro nei Vangeli.


 


Cristo, davanti alla tomba sigillata dove giaceva il corpo dell'amico, cominciò a piangere.



Piangeva lui, che aveva previsto la morte di Lazzaro come pure il miracolo che avrebbe fatto nel riportarlo in vita... e non dovremmo piangere noi?


 


Il fatto che ci tocca è il trapasso dalla vita alla morte... alla nuova vita. In parte ci svegliamo, ci accorgiamo di quello che il defunto ha saputo darci (e ce ne accorgiamo quando queste cose non ci sono più).


 


È poi con la fede che uno si rimette in piedi e affida il defunto al giudizio perfetto di ***.


 

 

 

 

 




 
***, prima del mondo, prima dell'uomo, degli animali, dei vegetali, dell'universo... esisteva (essendo eterno), viveva (essendo unica fonte di Vita) in perfetta sintonia con sè stesso... e non propriamente da solo (visto che è composto da Tre persone distinte), per cui non si potrebbe neppure parlare di solitudine o di egoismo.
Dicendo questo mi sporge spontaneo chiederti cosa ci fosse prima di lui. Quando facevo questa domanda ai miei nonni mi dicevano che lui si è auto creato. Ma può una creatura crearsi senza nemmeno esistere? *** è onnipotente e può tutto, ma quando non c'era ancora che non era infinito,onnipotente,onnisciente ecc... come ha fatto a crearsi?

 
Dicendo questo mi sporge spontaneo chiederti cosa ci fosse prima di lui. Quando facevo questa domanda ai miei nonni mi dicevano che lui si è auto creato. Ma può una creatura crearsi senza nemmeno esistere? *** è onnipotente e può tutto, ma quando non c'era ancora che non era infinito,onnipotente,onnisciente ecc... come ha fatto a crearsi?
Non c'è un prima. Tu per porre questa domanda devi appellarti al tempo, ma senza la materia, senza l'intero cosmo, senza l'intero creato (fuori dal concetto spazio-temporale)... rimane solo ***. *** è eterno e di conseguenza vive nell'eternità. Abbiamo detto che l'eternità è un istante infinito, interminabile.


Per questo che diciamo che *** è Creatore, non creatura (non si è autocreato, esiste da
sempre... seppure in questo caso il "sempre" è racchiuso nell'eternità).

 


Spero di essermi spiegato. Il tempo è un qualcosa che percepiamo noi che viviamo nella materia... perchè siamo materia. *** è al di sopra del tempo, per cui non ha passato e non ha futuro. Ha solo un
presente eterno simultaneo e infinito.




 
Dicendo questo mi sporge spontaneo chiederti cosa ci fosse prima di lui. Quando facevo questa domanda ai miei nonni mi dicevano che lui si è auto creato. Ma può una creatura crearsi senza nemmeno esistere? *** è onnipotente e può tutto, ma quando non c'era ancora che non era infinito,onnipotente,onnisciente ecc... come ha fatto a crearsi?
*** non può autocrearsi perché dal nulla non nasce niente. Io non credo al *** cristiano, questo è poco ma sicuro, ma è evidente e logico che esista una sostanza da cui è scaturito l'universo che conosciamo. Probabilmente, io credo, l'universo stesso è la sostanza.

Ma non capisco Chen come *** possa avere concezione di bene o di male. Non mi basta l'assioma "bene=costruzione; male=distruzione", perché è corretto a livello teologico, ma a livello pratico, in particolare passando dal macro al micro, si nota che la natura opera il bene cagionando del male a qualcun'altro. Per esempio la leonessa nutre i cuccioli e li ama, perseguendo il bene ma al contempo anche il male, uccidendo delle bestie innocenti per procurargli nutrimento.

Non serve che tu me lo dico, l'uomo è sovraordinato e occupa una posizione superiore al mondo animale perché fornito di coscienza, ma comunque non riesco ad accettare che *** abbia una sua concezione di bene o di male, o che questa concezione esista. E' questo ciò che mi tiene distante dal cristianesimo perché credo come Voltaire che non esista alcun orologio senza orologiaio, ma credo altresì che un *** cosciente e benevolo non sia contemplabile a livello di legge universale.

Mi sembra un paradosso irrisolvibile.

 
*** non può autocrearsi perché dal nulla non nasce niente. Io non credo al *** cristiano, questo è poco ma sicuro, ma è evidente e logico che esista una sostanza da cui è scaturito l'universo che conosciamo. Probabilmente, io credo, l'universo stesso è la sostanza.Ma non capisco Chen come *** possa avere concezione di bene o di male. Non mi basta l'assioma "bene=costruzione; male=distruzione", perché è corretto a livello teologico, ma a livello pratico, in particolare passando dal macro al micro, si nota che la natura opera il bene cagionando del male a qualcun'altro. Per esempio la leonessa nutre i cuccioli e li ama, perseguendo il bene ma al contempo anche il male, uccidendo delle bestie innocenti per procurargli nutrimento.

Non serve che tu me lo dico, l'uomo è sovraordinato e occupa una posizione superiore al mondo animale perché fornito di coscienza, ma comunque non riesco ad accettare che *** abbia una sua concezione di bene o di male, o che questa concezione esista. E' questo ciò che mi tiene distante dal cristianesimo perché credo come Voltaire che non esista alcun orologio senza orologiaio, ma credo altresì che un *** cosciente e benevolo non sia contemplabile a livello di legge universale.

Mi sembra un paradosso irrisolvibile.
In verità ora capisco perchè parli di paradosso, l'hai rivelato con questo tuo ultimo post.

 


Tu vedi *** come una sostanza. Invece secondo la teologia abramitica (Islamica, ebraica e Cristiana) *** è un'entità, o meglio: è l'Essere Assoluto.


 


È ESSERE, per cui
è sempre e comunque, in un modo così completo che noi non possiamo neppure lontanamente immaginare (infatti la traduzione di "***" in lingua ebraica è Yahweh, ovvero "Colui che è").


Tu sei composto di intelligenza, esattamente come lo è qualsiasi persona umana (chi più, chi meno, chiaro:asd:).


 


Ora, se l'Uomo è una creatura di *** ed è intelligente, quando potrà mai essere intelligente il suo Creatore che tutto ha plasmato con un'attenta e perfetta logica che noi possiamo solo intuire alla lontana?


 


In verità il "male" che tu vedi nella natura, non è male. Sei tu che pensi che lo sia. Se la leonessa rinunciasse alla caccia, morirebbe lei e i suoi cuccioli. La morte non è un male e togliere la vita a un altro animale non è un male se fatto con lo scopo di garantire la propria esistenza; credere il contrario invece porta a un moralismo.


 


Se tu fai della tua testa il luogo dove c'è ogni verità su *** allora ti mostri unicamente superbo ma - e questo è sicuro - la verità non ce l'avrai mai per davvero. Pensi di averla.



Lo stesso vale per me, se facessi come te.


 


Invece basandosi su una verità rivelata, che va ben oltre alle nostre soggettive opinioni o private interpretazioni, si può intuire facilmente come stanno le cose.



Intendiamoci, non sono qua a convincere nessuno di niente, anche perchè bisognerebbe prima fare lo sforzo di snudarsi delle proprie ipotesi e concentrarsi su quanto l'Uomo ha ereditato nei secoli camminando a pari passo con lo stesso *** protagonista dei nostri discorsi.


 

 

 


PS: *** non può essere una sostanza in quanto è infinito. Per cui non c'è nulla di fisico che possa contenerlo. Nessun liquido, nessun materiale, nessun vapore... perchè altrimenti occuperebbe tutto lo spazio esistente.





 
Ma quando parlate di bene-male non potete fare esempi naturali, è semplicemente un'enorme ovvietà che prima dell'uomo non esiste nulla di identificabile come "male", poiché tutto è perfetto, matematico, necessario. La leonessa che uccide per sfamare i suoi cuccioli fa in modo che la popolazione di conigli (esempio stupido) non cresca a dismisura rischiando di estinguersi a sua volta, ma fondamentalmente la leonessa non soffre cacciando, come non soffre l'uomo nel farlo.

Però l'uomo soffre nel momento in cui uccide un altro uomo, dentro di lui sente qualcosa che si lacera, una sofferenza molto diversa da quella fisica, e questa è la manifestazione del male.

Ciò che non è provvisto di una certa dose di libero arbitrio non è in grado di provare queste sofferenze, quindi non è in grado di dar vita al peccato ed al "male", poiché il male è disobbedienza alla legge naturale/divina e nessun essere non-umano è attualmente in grado di disobbedire.

Poi l'evoluzione lasciò che nascesse un essere in grado di ignorarla, un essere le cui capacità si evolvono così velocemente che quella filogenetica non è più in grado di mantenerlo in catene.

Un essere spirituale (=culturale), la cui parte specifica elude l'individualità, un essere testimone di quel nuovo essere vivente, di cui è parte, che vive contemporaneamente dentro e fuori i singoli individui.

Nacque la cultura, si aprirono le porte ad un nuovo livello di scienza e coscienza e ad una nuova libertà. Nasceva l'uomo, ed un evento così particolare non aveva luogo in questo mondo da quando la prima cellula non si generò da esseri non-viventi.

 
Ma se *** non ci ha dato le armi intellettuali non sono per comprendere la sua entità (o sostanza che dir si voglia, immanente nelle cose o meno), ma neppure per comprendere la realtà come ci appare, o il semplice concetto di infinito che per la mente umana è impossibile da concepire, non è un peccato di superbia tentare di comprendere ***??

D'altronde *** non ce ne ha dato le facoltà, mi sembra. Semmai esistesse ci ha dato possibilità di capire le sue ragioni e la sua visione, ma *** come spirito, trinità, corpo, entità, sostanza, qualunque cosa sia è un concetto impossibile da contenere per la nostra mente limitata. Non solo da capire, il che è impossibile, proprio da contenere. Se siamo creature così stupide d'innanzi alla sua eventuale grandezza allora troverei inutile teorizzarne la composizione, l'infinità del pensiero o le ragioni.

Insomma, perché, se siamo evidentemente incapaci di capire *** come essenza, siamo così superbi da credere di averne capito le ragioni?? Voglio dire Chen, tu potresti vedere un progetto di *** che ha prodotto gli stessi effetti visibili ma che non è il suo. Come può *** essere una presenza così immanente che non abbiamo neppure il cervello per concepirla, eppure essere così umano nelle intenzioni?

 
Ma se *** non ci ha dato le armi intellettuali non sono per comprendere la sua entità (o sostanza che dir si voglia, immanente nelle cose o meno), ma neppure per comprendere la realtà come ci appare, o il semplice concetto di infinito che per la mente umana è impossibile da concepire, non è un peccato di superbia tentare di comprendere ***??
*** le "armi" a dire il vero ce le ha date, non per capire *** nella sua completezza (impossibile, essendo Infinito), ma perlomeno per capire il Suo amore.

 


E il suo amore è il famoso motore che l'ha portato a plasmare la Creazione che a Lui, francamente, non servirebbe neanche.


 




D'altronde *** non ce ne ha dato le facoltà, mi sembra. Semmai esistesse ci ha dato possibilità di capire le sue ragioni e la sua visione, ma *** come spirito, trinità, corpo, entità, sostanza, qualunque cosa sia è un concetto impossibile da contenere per la nostra mente limitata. Non solo da capire, il che è impossibile, proprio da contenere. Se siamo creature così stupide d'innanzi alla sua eventuale grandezza allora troverei inutile teorizzarne la composizione, l'infinità del pensiero o le ragioni.

Infatti l'Uomo è chiamato a conoscere tutto quello che *** gli ha rivelato. Quello che invece *** non ha rivelato... ovviamente rimarrà mistero fino alla fine dei nostri giorni. Ma il malloppo che abbiamo a nostra disposizione - sempre e solo grazie a Lui - è talmente consistente che possiamo già considerarci contenti.


Insomma, perché, se siamo evidentemente incapaci di capire *** come essenza, siamo così superbi da credere di averne capito le ragioni?? Voglio dire Chen, tu potresti vedere un progetto di *** che ha prodotto gli stessi effetti visibili ma che non è il suo. Come può *** essere una presenza così immanente che non abbiamo neppure il cervello per concepirla, eppure essere così umano nelle intenzioni?
Quando poni queste domande, è doveroso considerare le Sacre Scritture, per quanto fastidioso ti possa sembrare.

 


Noi siamo fatti
a immagine e somiglianza di ***. Noi siamo capaci di amare perchè siamo stati creati da un Creatore che sa fare altrettanto... in modo assai più perfetto e incondizionato.

 


Non a caso ha voluto spogliarsi della sua Potenza nascendo come un qualsiasi essere mortale. E non in forma di giraffa, di ghepardo o di cane lupo, ma in forma d'uomo; tanto da essere Vero Uomo e Vero *** in un unico insieme.


 


Tra i tanti motivi per cui ha fatto questo, c'è anche il fatto di volersi rivelare ai suoi figli e coinvolgerci.





 
Per quanto possa io trovare interessanti queste discussione non posso fare a meno di pensare che sia solo filosofeggiare sulla vita, su scritture antiche etc ma che alla fin fine non portano a nulla...insomma trovare un qualcosa a cui affidare le nostre preghiere le spiegazioni di quello che succede, trovare un senso alle cose, per carità magari fanno bene ad una persona gli da il coraggio di andare avanti ma tutto basato su cosa? Cioé per il mio modo di vedere il mondo non esiste un ***, le nostre vite sono solo un intreccio di interazioni fra di noi, l'umano esiste grazie all'evoluzione di una specie (posso piuttosto accettare che siamo un esperimento alieno), quello che adesso che non capiamo è solo questione di tempo.

 
Per quanto possa io trovare interessanti queste discussione non posso fare a meno di pensare che sia solo filosofeggiare sulla vita, su scritture antiche etc ma che alla fin fine non portano a nulla...insomma trovare un qualcosa a cui affidare le nostre preghiere le spiegazioni di quello che succede, trovare un senso alle cose, per carità magari fanno bene ad una persona gli da il coraggio di andare avanti ma tutto basato su cosa? Cioé per il mio modo di vedere il mondo non esiste un ***, le nostre vite sono solo un intreccio di interazioni fra di noi, l'umano esiste grazie all'evoluzione di una specie (posso piuttosto accettare che siamo un esperimento alieno), quello che adesso che non capiamo è solo questione di tempo.
Senza ridurre tutto alla classica scommessa su *** di Pascal, anch'io credo siano discorsi interessanti ma inutile. Niente per cui litigare, niente per cui uccidere o sterminare interi popoli, niente per cui esaltarsi o sentirsi salvati o liberati.

Ho seri dubbi che a *** possa importare che io creda in lui o meno, che io sia santo e praticante o meno. Si può fare la volontà e la legge di *** anche da atei o da agnostici, da musulmani o da pastafariani. Non ho mai visto la fede come un aut-aut. Chen correggimi se sbaglio ma la fede è indispensabile per accedere al regno dei cieli?? Io non credo; non perché sia scritto in un trattato di scolastica Agostiniana, sui sacri testi o un libro di teologia, ma semplicemente perché se l'unica grazia che *** può concedermi è subordinata alla mia fede per lui allora io non voglio la grazia di quel ***.

Se invece a quel *** basta che io ritenga buono il suo messaggio e ottima la condotta di vita che lui richiede ai cristiani e che io la segua senza per forza essere invischiato in questioni religiose allora che mi redima dopo la morte, che si riveli, e sarò ben felice di credere in lui, e non solo di aver vissuto come lui crede avrei dovuto.

 
Per quanto possa io trovare interessanti queste discussione non posso fare a meno di pensare che sia solo filosofeggiare sulla vita, su scritture antiche etc ma che alla fin fine non portano a nulla...insomma trovare un qualcosa a cui affidare le nostre preghiere le spiegazioni di quello che succede, trovare un senso alle cose, per carità magari fanno bene ad una persona gli da il coraggio di andare avanti ma tutto basato su cosa? Cioé per il mio modo di vedere il mondo non esiste un ***, le nostre vite sono solo un intreccio di interazioni fra di noi, l'umano esiste grazie all'evoluzione di una specie (posso piuttosto accettare che siamo un esperimento alieno), quello che adesso che non capiamo è solo questione di tempo.
A capire si fa in fretta, il problema è che non sappiamo nulla.

La domanda prima per eccellenza: "Esiste un mondo extrasoggettivo" è tutt'ora priva di risposta per chi non accetta la fiducia come base della conoscenza.

E quando chiedi: "basato su cosa?" ti rispondo che si basa sulla Fede, e sulla ferma speranza che le nostre intuizioni, deduzioni ed ispirazioni non siano frutto del caso.

Dato che non posso razionalmente assicurarmi della verità della prima o della seconda ipotesi, sono libero di scegliere ed accogliere quella di cui mi fido, soprattutto perché al di fuori del razionale le prove le ho, e mi fido anche di esse.

 
A capire si fa in fretta, il problema è che non sappiamo nulla. La domanda prima per eccellenza: "Esiste un mondo extrasoggettivo" è tutt'ora priva di risposta per chi non accetta la fiducia come base della conoscenza.

E quando chiedi: "basato su cosa?" ti rispondo che si basa sulla Fede, e sulla ferma speranza che le nostre intuizioni, deduzioni ed ispirazioni non siano frutto del caso.

Dato che non posso razionalmente assicurarmi della verità della prima o della seconda ipotesi, sono libero di scegliere ed accogliere quella di cui mi fido, soprattutto perché al di fuori del razionale le prove le ho, e mi fido anche di esse.
Hai prove fuori del razionale?!? Scommettiamo che se ci rifletti bene sono prove fondate sull'irrazionale o sul caso anche quelle?

C'è una cosa che ancora non capisco. Tra Torquemada e un tizio ateo qualunque che ha sempre bestemmiato ma è stato un uomo buono che ha amato la sua famiglia e il prossimo, non facendo del male a nessuno, chi accede alla grazia divina?? Entrambi?? nessuno??

 
Hai prove fuori del razionale?!? Scommettiamo che se ci rifletti bene sono prove fondate sull'irrazionale o sul caso anche quelle?
Fuori dal razionale pongo l'esperienza, la tendenza, le sensazioni, gli spunti, gli indizi non necessitanti.

Ovviamente niente di tutto questo può affermare una proposizione con certezza, ma affermare che tutto ciò che è extrarazionale sia "irrazionale" (nel significato comune del termine o "casuale" è semplicemente una mistificazione di quello strumento limitatissimo che è la ragione umana.

Ad esempio, prova a dimostrare razionalmente che esisto, ma attento: devi dimostrarlo a te stesso, non a me.

Per la domanda: non siamo noi a decidere, non lo sapremo fino all'ultimo dei giorni. Almeno nella concezione cristiana.

 
Fuori dal razionale pongo l'esperienza, la tendenza, le sensazioni, gli spunti, gli indizi non necessitanti. Ovviamente niente di tutto questo può affermare una proposizione con certezza, ma affermare che tutto ciò che è extrarazionale sia "irrazionale" (nel significato comune del termine o "casuale" è semplicemente una mistificazione di quello strumento limitatissimo che è la ragione umana.

Ad esempio, prova a dimostrare razionalmente che esisto, ma attento: devi dimostrarlo a te stesso, non a me.

Per la domanda: non siamo noi a decidere, non lo sapremo fino all'ultimo dei giorni. Almeno nella concezione cristiana.
Se vuoi giocare al solipsismo con me ti avverto, sfondi una porta aperta //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

Io non sono uno scettico che punta i piedi, anzi, io la fede la vorrei e invidio Chen per la sua granitica sicurezza, ciononostante non riesco a fidarmi del mio cervello e dei miei sensi. So benissimo che l'uomo crede solo a ciò in cui vuole credere, e vede nelle cose ciò che vuole vedere senza la possibilità di avere certezze scientifiche quando si parla di religione. E' tutta una questione di fiducia fondata su elementi decisamente traballanti. E nonostante questa fiducia la vorrei, non la posso avere perché sono fatto così. Evidentemente qualche entità deve avermi maledetto, ma non me ne curo. E ho già spiegato perché.

Contrariamente a una volta però ho cambiato posizione (improbabile che Chen si ricordi discussioni vecchie di anni, ma le ebbi anche con lui) riguardo all'ateismo. Mi sono reso conto che l'ateismo è esso stesso una religione, e i suoi seguaci sono ancora più certi della verità di quanto non lo siano i cristiani, avendo per altro le medesime prove delle loro convinzioni. Il culto del nulla è assimilabile al culto di ***, sono entrambi fedi, e io nella fede non credo.

Per la domanda: non siamo noi a decidere, non lo sapremo fino all'ultimo dei giorni. Almeno nella concezione cristiana.
Resta il solito dilemma. Se una persona crede di perseguire la volontà di *** ma in verità non la persegue?? C'è anche questo pericolo, perché *** si è rivelato e ha dato indicazioni precise. Come la mettiamo con la chiesa cattolica come istituzione?

 
Senza ridurre tutto alla classica scommessa su *** di Pascal, anch'io credo siano discorsi interessanti ma inutile. Niente per cui litigare, niente per cui uccidere o sterminare interi popoli, niente per cui esaltarsi o sentirsi salvati o liberati.Ho seri dubbi che a *** possa importare che io creda in lui o meno, che io sia santo e praticante o meno. Si può fare la volontà e la legge di *** anche da atei o da agnostici, da musulmani o da pastafariani. Non ho mai visto la fede come un aut-aut. Chen correggimi se sbaglio ma la fede è indispensabile per accedere al regno dei cieli?? Io non credo; non perché sia scritto in un trattato di scolastica Agostiniana, sui sacri testi o un libro di teologia, ma semplicemente perché se l'unica grazia che *** può concedermi è subordinata alla mia fede per lui allora io non voglio la grazia di quel ***.

Se invece a quel *** basta che io ritenga buono il suo messaggio e ottima la condotta di vita che lui richiede ai cristiani e che io la segua senza per forza essere invischiato in questioni religiose allora che mi redima dopo la morte, che si riveli, e sarò ben felice di credere in lui, e non solo di aver vissuto come lui crede avrei dovuto.
Io so solo che nella Chiesa cattolica i miracoli e i prodigi sono continui in diversi angoli del mondo, con il dovuto supporto degli staff medico-scientifici che attestano l'anormalità dei fenomeni; aldilà del fatto che il cristiano non è un miracolista. Cioè non pone la sua fede e le sue speranze sui miracoli.

 


Per cui ci sono anche i fatti che nessuno può smentire... essendo tali. Poi è chiaro che su domande teoriche non si può che rispondere con risposte altrettanto teoriche.






Chen correggimi se sbaglio ma la fede è indispensabile per accedere al regno dei cieli??


La Chiesa, esattamente come un medico, garantisce la salvezza del fedele/paziente al 100% se esso segue le prescrizioni datogli; se non le segue la Chiesa non può più garantire nulla.


Ad esempio, se uno si suicida è chiaro che non ha neppure il tempo fisico per potersi pentire e togliersi la vita è un peccato mortale.



Come dice giustamente il Catechismo, la colpa è di materia grave, la Chiesa non sa dire se egli si è salvato o se si è dannato, sa però che i famigliari e gli amici posso appellarsi alla misericordia di *** e non perdere le speranze di ritrovare il loro caro nello splendore del Regno dei Cieli.


 


Per quel che riguarda chi ha un credo diverso o chi tende a seguire una morale tutta sua, seppure ispirata magari da insegnamenti cristiani, possiamo prendere atto che Cristo disse alla sua amica Marta:
“chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno” (Gv 11,26).

 


Qui si apre un bivio.

 


Bisogna vedere se a quella tal persona gli è stato annunciato il Vangelo (in caso contrario che colpa potrà mai avere se non segue Cristo?), bisogna vedere come reagirebbe se sapesse con certezza che la fede in Cristo lo salverebbe (rifiuto? desiderio di seguirlo?).


 


Tutto sta anche nella disposizione d'animo che è la cosa più importante. Tantissime persone continuano a seguire la loro religione perchè non sanno che quella Cristiana è quella autentica; di per sè non vi è colpa e, con l'aiuto della grazia di ***, può salvarsi e godere del Regno dei Cieli.


 


Come dice giustamente il
Lumen gentium, possono conseguire alla vita eterna tutti coloro che cercano sinceramente ***.

 


Aggiungo inoltre che seppure non vedrò mai Gandhi tra i nomi del calendario, farei parecchia fatica a non crederlo nella luce di *** in questo momento. Seppure fu cristiano nelle origini e cominciò poi a costruire qualcosa di suo.


 


Altrettanta fatica farei a non vedere Adolf Hitler nell'assoluta desolazione, nella totale assenza di ***... che è davvero il peggiore degli inferni.


 


Ma queste sono solo mie personali idee.
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I miracoli e i prodigi succedono in ogni parte del mondo, ma quelli collegati alla religione cristiana e a *** sono davvero pochi e documentati con evidente faziosità. Inoltre mai si riesce a scindere il caso e la fortuna dal miracolo. A Lourdes l'acqua è benedetta. E quindi altrove è maledetta?? Se *** benedice un luogo per sillogismo ne maledice il resto, non c'è organicità nel suo bene perché se è solo bene e non neutralità la benedizione è totale, e non particolare.

Hai una visione troppo scientifica della fede. E a questo punto se la posizione di *** è la tua io sono perduto, perché da quel *** io non voglio essere salvato. Quella che descrivi non è bontà di ***, ma spietatezza di ***, spietatezza di un medico che rifiuta un malato perché non è assicurato e lo fa morire per la strada.

Io a questo non voglio credere.

 
I miracoli e i prodigi succedono in ogni parte del mondo, ma quelli collegati alla religione cristiana e a *** sono davvero pochi e documentati con evidente faziosità. Inoltre mai si riesce a scindere il caso e la fortuna dal miracolo. A Lourdes l'acqua è benedetta. E quindi altrove è maledetta?? Se *** benedice un luogo per sillogismo ne maledice il resto, non c'è organicità nel suo bene perché se è solo bene e non neutralità la benedizione è totale, e non particolare.
Hai una visione troppo scientifica della fede. E a questo punto se la posizione di *** è la tua io sono perduto, perché da quel *** io non voglio essere salvato. Quella che descrivi non è bontà di ***, ma spietatezza di ***, spietatezza di un medico che rifiuta un malato perché non è assicurato e lo fa morire per la strada.

Io a questo non voglio credere.
Veramente i miracoli medici da quello che mi risulta sono quasi unicamente cristiani e cattolici (quel "quasi" sta per alcune chiese ortodosse che hanno goduto effettivamente di casi di guarigioni interessanti).

 


Dici che i documenti in questione sono redatti con faziosità, qui capisco che scrivi con pregiudizio senza neppure conoscere; dal momento che quasi tutti i casi più seri sono stati trattati dalle autorità locali, assolutamente laiche.


 


Inoltre che ci siano guarigioni a Lourdes a più riprese, non saprei quanto lo si possa chiamare "caso" o "fortuna". Sono tutte parole messe lì per cautela, per paura di inserirci la parola "***". Strano, nel parchetto vicino a casa mia di guarigioni non si sono visti mai. Invece a Lourdes in buona abbonandanza. Ma se fossero anche solo 5? Cosa cambierebbe?


 


Vai sempre da un estremo all'altro. Le acque furono inquinate subito dopo il Peccato Originale e furono nuovamente purificate col battesimo del Cristo.


 


Infatti ogni acqua è benedetta. L'acqua che troviamo nelle chiese viene chiamata "acqua benedetta" o "acqua santa" per antonomasia perchè ha ricevuto pure la diretta benedizione da chi gode della
persona Christi.

 


Ci sono diversi livelli di benedizione e di santità. Questo vale anche per le persone. La Santità della Madonna non è la santità di San Francesco o di Sant'Agostino.


 


Un dolce può essere buono, un altro buonissimo. Il fatto che ci sia il dolce buonissimo non significa che quello buono debba fare schifo.


 


Insisto nel dire che nel mio ultimo post il pezzo che inizia con "
Aggiungo inoltre che" è una mia opinione personale che non ha a che vedere con la teologia.

 


Per il resto, nessuno deve sentirsi perduto e nessuno deve sentirsi salvato. La cosa in veritâ è di una semplicità che persino i bambini capiscono (infatti nei vangeli succede proprio questo).


 


Vuoi amare ***? Se sì allora passerai l'eternità con Lui, in caso contrario non sarà così.



*** sarebbe spietato se ti obbligasse a passare l'eternità con Lui nonostante il fatto che tu non lo voglia; allora sì che sarebbe un tiranno.


 


D'altra parte però bisogna ricordare quello che ci disse Cristo, ovvero: “
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.” (Gv 13:34).


Rispettare quest'"undicesimo" comandamento equivale andare poi sparati nel Regno dei Cieli.






Aggiungo infine che se impari ad amare la sorgente dell'Amore, allora amare gli altri diventa più semplice. Amare invece le singole persone, magari solo quelle simpatiche o quelle che ci vengono utili, ci mantiene a un livello bassissimo che non ci darà mai una mano a crescere anche solo spiritualmente.



Insomma, tutto sta nell'
amare. Ma se pensi che l'amore non fa per te, allora è naturale che non fa per te neppure la Vita Eterna, dato che le due cose sono unite a doppio filo.

 




 
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