Action poco conosciuto ma meritevole. A me all'epoca diverti' non poco
Gioco mi pare anche abbastanza demolito dalla critica, ma io al netto dei difetti l'ho adorato veramente veramente tanto.
La butto lì senza avere finito di leggere tutti gli interventi. La questione del remake è molto concettuale e secondo me non si arriva a una risposta che metta d'accordo tutti.
Innanzitutto non legherei necessariamente il diffondersi dei remake al problema di creatività, per almeno due motivi:
-Il primo è che in generale nell'arte e nell'intrattenimento, i revival sono sempre ciclici. Parallelamente alle nuove proposte e ai nuovi stili, c'è sempre una riproposizione di qualcosa che andava di moda anni prima. Operazioni nostalgia che spaziano da una ripresa di atmosfere (vedi che so, Stranger Things per quanto riguarda le serie tv) o da veri e propri rifacimenti nella forma appunto di reboot/remake. Il videogioco credo non faccia eccezione e ne abbiamo avuto la prova con tutte le mini-console che hanno dato un'ufficialità al mondo dell'emulazione, attivo da sempre nell'underground videoludico. L'era PSX tra l'altro è veramente un'era florida da cui pescare, non solo per la rappresentatività dei titoli, ma anche perché l'utilizzo ancora rudimentale e acerbo del 3D ha reso quei titoli quelli che meglio si prestano a remaster o remake. Io personalmente ad esempio sono stra-favorevole, perché pur essendo un videogiocatore appassionato, mi rendo conto che avvicinarsi a titoli vecchi non solo esteticamente, può essere difficile per un giovanissimo, e se un gioco non ti diverte non può essere una missione giocarlo. Per esempio FFVII remake ti rende più piacevole e "Contemporanea" la crescita del personaggio grazie ad un meccanismo (le quest secondarie) che pur essendo spesso noiose sono comunque percepite come più accettabili degli incontri casuali, che se a noi giocatori sulla 30ina fanno sorridere nostalgicamente, a un 16 enne appaiono come qualcosa di insopportabile (mediamente almeno).
-Il secondo è che l'innovazione è messa da parte tanto da progetti remake, quanto da sfruttamenti a ripetizione dello stesso brand (vedi saghe come Assassin's Creed o come lo stesso Resident Evil prima di REVII) o da riciclo di meccaniche riproposte fedelmente da un gioco all'altro. Questo secondo me è proprio il problema principale del videogioco contemporaneo, dove dopo aver accolto come una figata l'introduzione dell'open world, si è arrivati al punto che ogni gioco ti mette di fronte alle stesse meccaniche: sai già che in Far Cry, farai le stesse cose che hai fatto in Assassin's Creed e così via. Paradossalmente è più "Fresco" Resident Evil 2 Remake, che ti mette delle dinamiche "Vecchie" che però appaiono a modo loro "Uniche" nell'offeta videludica attuale. Le novità quindi te le devi andare a cercare, o nel mondo degli indie, o in videogiochi autoriali come può essere Death Stranding (con il rischio di sacrificare buona parte di divertimento) o God Of War che non rinnova il videogioco in sè, ma il brand sì.
Detto questo, penso quindi che le operazioni remake siano ottime se innanzitutto fatte bene e se ben giustificate, dal valore storico del titolo e dalla capacità di chi rimaneggia il titolo di dire qualcosa di nuovo con qualcosa di già visto. Per esempio io ancora non ho giocato RE3, ma mi pare di capire che lì questi intenti siano parzialmente falliti. Io personalmente spero di vederne molte altre, anche perché finora mi pare che siano andate comunque tutte mediamente bene (non mi pare siano al momento usciti remake BRUTTI).