Ebbene, faccio questo articolo per tutti coloro che sollevano polveroni ogni qualvolta si parla di Mortal Kombat; in particolare gli utenti di forum come Arcade Extreme o certi utenti che si improvvisano hardcore (o “nerdcore”) gamer trovati nei più svariati siti, in primis: ********, Gamesvillage, Spaziogames, Ludomedia.
Questo articolo è per voi e per tutti gli appartenenti (o presunti tali) alla “fighting games community”, che tutt’ora si interrogano sul successo ventennale di Mortal Kombat e sul suo prevalere commercialmente su altri beat’em up torneisticamente all’avanguardia.
Detto questo, partiamo.
Che cos’ha sto Mortal Kombat da spopolare tanto tenendo testa a picchiaduro più tecnici? Lo so già che certi haters diranno ad alta voce: “la violenza e il sangue a fiotti !”
Ma come ben sappiamo, questo è il luogo comune per eccellenza… si poteva dire nel ‘92 (al limite), ma da ieri a questa parte il campo videoludico ha partorito violenze di ogni genere e, chi cerca solo “sbudellamenti”, ha l’imbarazzo della scelta fra titoli che ne fanno di più e pure meglio.
Quindi mettetevi il cuore in pace, la violenza è un marchio di fabbrica ma non ciò che ha fatto crescere MK nel tempo.
Insomma… se fossi la Maionchi e volessi essere breve, direi che “Mortal Kombat ha l’X-Factor”; ma non lo farò, spiegherò il perché MK va oltre la mera qualità tecnica data con la freddezza tipica degli automi.
* Mortal Kombat ha un vero universo narrativo.
Eh si… ce l’ha, sempre coerente e degno di chiamarsi tale.
Teniamo presente che Mortal Kombat è stato uno dei primi (se non l'unico) picchiaduro a raccontare con un fumetto prequel UFFICIALE (ordinabile presso la Midway o incluso in certe verisoni dei giochi e disegnato dal co-creatore John Tobias) il corposo intro che spiegava la storia base e ne presentava i personaggi, una tecnica efficacissima in un periodo dove i filmati in CG non esistevano, usata poi anche in altri episodi più recenti come il 4 o il crossover VsDC. Nella sezione storyline potete trovare alcune pagine.
Checchè l’utenza picchiaduristica in cerca solo di gameplay da urlo non si interessi, l’universo made in Midway rimane e non si cancella.
Per chi non lo sapeva quindi, tale background esisteva già dai tempi di MK1 & 2 (andando sempre più ad ampliarsi nei successivi capitoli) proponendo luoghi fantastici ben precisi come Outworld, l’Isola Fortezza di Shang Tsung, Edenia, il Regno Occulto (Nether Realm, ovvero l’Inferno in MK, con la particolarità di essere non solo un posto spirituale, ma anche fisico e capace di invasioni belliche verso Reami nemici ) e moltissimi altri.
Certo… si potrebbe dire: “solita pasta fantasy”, ma quello che differenzia questi luoghi dalla concorrenza picchiaduristica è che hanno una loro storia, una collocazione e sono visivamente unici (non come quelli che propongono la maggioranza dei picchiaduro concorrenti); basta vedere quel tipo di architetture pseudo orientali, quelle classiche montagne Outworldiane ispirate alle catene del Tibet, certe ambientazioni caratteristiche come la Foresta Viva, le Wastelands e i classici Portali a spirale con quelle particolari tonalità dal rosso al violaceo, per capire che si tratta di MK.
Non sono i soliti banalissimi spaccati urbani presenti in altre serie (tipo King of Fighters, Tekken o Street Fighter); e anche quando gli stage di MK sono semplici aree cittadine che vanno dalla metropolitana ad una strada, si capisce che appartengono sempre allo stesso universo e soprattutto, hanno un motivo preciso di esistere legato allo storyline.
E visto che scrivo di ambienti, non potrei evitare di citare le strane razze che spesso li abitano; in particolare in Outworld non manca niente: tolti gli Outworldiani comuni, spiccano i Tarkatans (mutanti di cui fa parte Baraka), gli Shokan (da non confondere con l'imperatore Shao Khan) del regno di Kuatan (razza di uomini drago a 4 braccia di cui fanno parte Goro , Kintaro e Sheeva), passando per i Centauriani (Motaro) e gli Zaterrani (o Sauriani, la razza estinta di Reptile).
E se vogliamo citare razze di altri reami, prendiamo pure gli Oni (demoni del Nether Realm di cui fa parte Quan Chi), i longevi Edeniani (tipo Kitana o Sindel ), i Seidan (quelli del Regno del’Ordine) e molti altri… In poche parole, tanta roba.
* Ninja tutti uguali? Una trovata geniale.
Potrei non parlare dei personaggi? Beh, sarebbe impossibile.
Solitamente le malelingue criticano l’uguaglianza intrinseca dei ninja; è vero, nei primi 3 capitoli erano tutti identici d’aspetto… e non me ne vogliate eh, ma il bello era proprio quello! E proprio di quello parlerò.
Quanti ninja nei picchiaduro hanno avuto un successo commerciale a livello del trio Scorpion, Sub Zero, Reptile? Ben pochi; se pensiamo a Kisaragi, Kagemaru, Hayabusa, Bang, Hanzou, Amon, Saizo… nessuno di loro è diventato icona a se stante, sono tutti rimasti dei “ninja da picchiaduro”, dei personaggi leggermente stereotipati che spesso servono come facili tappabuchi in caso di scarsezza di idee.
Ma i ninja (e le Ninja) di MK sono un’altra cosa… perché partono da una caratterizzazione basata prima di tutto sul colpo d’occhio, data da un outfit e superpoteri facilmente riconoscibili.
Il costume dei ninja di MK è terribilmente caratteristico: forma a V (nero con parti monocromatiche), maschera colorata (che nel tempo ha variato i materiali, dalla stoffa al ferro), braccia scoperte. Un costume entrato nella storia del videogioco, che giustamente non è passato inosservato.
E come non parlare dei poteri, ogni ninja di MK ne ha uno basato sulla sua origine e che rispecchia il colore del costume: Sub Zero che spara ghiaccio, Reptile che sputa acido, Scorpion che emette fuoco ed estrae la corda uncinata o Kitana che lancia i ventagli, sono dei classici insostituibili.
Si può dire insomma, che in MK abbiano “reinventato” la figura del ninja, usando questo fortunato costume a V anche in personaggi che non sono propriamente dei ninja; basta pensare a Rain (un arrogante principe Edeniano che non ha niente a che vedere con l’agire nell’ombra) o Ermac (una creatura contenente anime di guerrieri sconfitti da Shao Khan, che non ha mai pensato da fare infiltrazione).
Comunque per tutti gli "shitstormer" che ancora hanno voglia di sparare a zero su alcune delle figure più riuscite del panorama videoludico, vorrei comunque segnalare che i Ninjaz sono stati stilisticamente delle "palette swap" solo dal 1992 al 96 (ovvero da MK1 a MK3); da MK4 (1997) fino ad oggi (quindi 16 anni, mica 2 giorni) sono completamente diversi anche nel costume\aspetto (anche se parlando da fan, il fascino dei primi costumi "paletteswappati" è insostituibile).
Sugli altri personaggi iconici come Raiden, Shao Khan, J.Cage, Sonya, Kano, ecc. ecc... vorrei soffermarmi, ma rischio di dilungarmi. Basta dire che rimangono nella maggioranza figure riuscitissime, sia nell’aspetto stilisticamente unico che nel background; le mosse speciali (solitamente spiegate e coerenti al pg) inoltre contribuiscono a dare spessore visivo; chi non conosce i fulmini di Raiden, il cappello di Kung Lao o il calcio ombra di Cage ? .
E poi, un altro fiore all’occhiello di questi guerrieri è la storia... e proprio di quella volevo parlare; basti pensare che solo quella dei dieci MK Ninjas & Kunoichi, è molto più caratterizzata, ben fatta e perchè no, GODIBILE, di quella assegnata all'intero cast dei vari Tekken o King of Fighters (per citare due titoli, ma la lista è più lunga).
* La storia di MK? Si, conta (è un dato di fatto).
Forse non è noto a tutti, ma solo la storia di Sub Zero (o meglio, dei Sub Zero) è legata a ben 12 personaggi e, la stessa cosa, vale per molti di questi 12; perché a differenza degli altri picchiaduro (dove solitamente i personaggi sono semplici contendenti ad un torneo per motivi a volte futili e slegati dalla trama portante), le storie dei guerrieri di MK sono collegate fra di loro, contribuendo a rendere completo e sfaccettato lo storyline complessivo del gioco; che ricordiamoci, non tratta solo di un torneo ma di una vera guerra fra fazioni (nel caso di certi MK come l’1 e il 2, regolata da un torneo).
Fazioni a dir poco pittoresche, basta pensare ai Difensori guidati da Raiden (divisi a loro volta in sotto-fazioni tipo La Società del Loto Bianco o le Special Forces), che comprendono non solo monaci Shaolin, ma anche figure tipo soldati americani, un ninja Lin Kuei rinnegato, un attore di film d’azione con poteri semi divini, un Nativo Americano (collegato abilmente al Dio del Tuono Shintoista) e persino un poliziotto della SWAT senza nulla di soprannaturale.
La stessa cosa vale per le altre fazioni malvagie o neutrali (ricordiamo in particolare il clan del Dragone Nero\Rosso, la Fratellanza dell’Ombra, la Resistenza Edeniana, gli Shirai Ryu e i soliti Lin Kuei).
In poche parole, sulle singole sotto-fazioni di MK e a volte pure su certi personaggi (tipo Scorpion), si potrebbero costruire tranquillamente film a se stanti come spesso si fa coi personaggi Marvel o DC.
Quindi per quelli che dicono che tutto ciò non conta, beh: è un problema di gusti o di giudizio; ma questo MK Universe è raccontato in ben 3 giochi action\adventure (MK Mithologies, MK Special Forces e MK Shaolin Monks); nei fumetti ufficiali (di MK1- 2 - 4), negli ottimi story mode \ Konquest (dei capitoli Deception\Unchained, Armageddon, Vs DCU, MK9) e ovviamente negli intro di ogni gioco, filmati finali (canonici), biografie dei personaggi.
Roba da poco? Direi di no.
*Concludendo.
E sul gameplay che dire? Beh... su quello non voglio soffermarmi troppo, oltre 20 anni di attività parlano da soli, l'importante è che finora ha sempre divertito senza adattarsi alle regole made in Japan; inoltre si potrebbe dire che il gameplay di MK tenta in ogni capitolo (o quasi) di rinnovarsi, senza proporre un update dell'episodio precedente (cosa che accade in molti altri titoli come Tekken, Street Fighter, King of Fighters... praticamente tutti ! ), ma capitoli drasticamente diversi soprattutto come stile di gioco (basta pensare alla differenza che c'è fra il gameplay di MK2 e quello del Deadly Alliance, o fra MK3 e il 9 ).
Ovviamente ai puristi questa cosa non è mai andata giù, preferendo serie con un gameplay che propone sempre la stessa pasta con continue rifiniture e declassando la saga di MK come un picchiaduro di serie B (o peggio), senza considerare altri fattori artisticamente importanti.
Detto fra noi quindi, ci sarà sempre qualcuno che per giudicare un picchiaduro guarda solo i lati tecnici "bullandosi" di non considerare il resto; ma la differenza è che qui non si tratta di un semplice picchiaduro: si tratta di MORTAL KOMBAT.