Il problema delle adozioni gay , quando si prende in esame il benessere dei bambini , non è tanto nel fatto che i genitori adottivi siano gay, quanto nell'accoglimento che riceverebbero in società , quello più che i genitori li può danneggiare.
Le affermazioni che i figli non crescono bene "senza una madre" o "allevati da due maschi" sono cazzate immani tirate fuori per mascherare il problema di fondo che è l'omofobia , il problema non è l'assenza di una madre , nè il fatto che abbia due padri o due madri , il problema è che sono gay e la "tutela dei minori" verte sul fatto che si teme che questi figli diventino gay a loro volta perchè così gli "viene insegnato"
Che siano cazzate lo dice la giurisprudenza , se una madre muore di parto il figlio viene comunque affidato al padre il quale non perde la patria potestà nè gli viene sottratto il figlio "perchè il figlio non può crescere bene senza una madre" e il medesimo discorso si applica a posizioni invertite , non viene sottratto il figlio alle madri vedove perchè "il bambino ha bisogno di un padre per crescere bene" Ed è così non da oggi, è così DA SEMPRE , nelle società islamiche addirittura della madre non si tiene proprio conto, il figlio è "del padre", in caso di divorzio il bambino viene affidato al padre , non si contano i casi di padri musulmani che han sottratto i figli alle madri Europee per portarli al loro Paese d'origine dove del "bambino che ha bisogno di una madre" non hanno mai sentito parlare e immancabilmente il bimbo ,specie se maschio ,viene affidato alla custodia del padre.
Anche nel loro caso è pratica millenaria e non "post-egalitarismo".
Di più in caso di morte di entrambi i genitori i bambini vengono affidati al parente più prossimo indipendentemente che siano sposati o single , maschi o femmine.
Di nuovo il principio che "a un bambino servono un padre e una madre" è contraddetto da consuetudine, prassi e giurisprudenza.
Ma dirò di più ove accadesse che i parenti prossimi fossero due fratelli o due sorelle ancora conviventi , anche li la giurisprudenza non si fa scrupolo di affidare i figli alla coppia mono-sessuata passando nuovamente sopra al principio che siano necessarie due figure etero-sessuate per il corretto sviluppo del bambino.
Quindi fin quando la legge non rafforza tale principio sottraendo i figli a tutti gli affidatari o vedovi in quanto non conformi alla necessità di fornire "un padre ed una madre" al bambino , possiamo concludere che l'unica vera discriminante all'adozione omosessuale è che è omosessuale.
Se si teme che i genitori siano inadatti perchè moralmente deviati , liberi di pensarlo, ma tenetevelo per voi, perchè Costituzione alla mano i gay sono cittadini a pieno diritto e finchè questo non viene cambiato nella CARTA FONDAMENTALE tali restano ed è quindi nel loro pieno diritto avere la sessualità che il loro corpo manifesta.
Se si ritiene che tali genitori possano insegnare ai loro figli a essere omosessuali , bè in primo luogo, vi do una notizias, tutti i gay SENZA ECCEZIONI sono nati da genitori eterosessuali che li hanno allevati in ambiente eterosessuale insegnando loro ad essere eterosessuali eppure ad un dato momento scoprono di non sentirsi interessati a ciò che viene loro inculcato ma che anzi sono attratti da individui del loro stesso sesso. Se un ragazzo si eccita alla vista di un paio di tette, non c'è insegnamento omosessuale che tenga.
In secondo luogo non èè e non può essere un problema del legislatore , questo non è uno Stato Etico dove lo Stato si fa carico a suon di leggi della moralità dei suoi cittadini e dove il peccato è reato, bensì uno stato LAICO dove le scelte di moralità, purchè private, sono personali.