Si ma non possiamo tirare in ballo l'inclusione sociale che poggia la sua logica su ben altre problematiche e ben altri contesti.
Non possiamo assolutamente mettere sullo stesso piano le grandi problematiche affrontate dalle istituzioni e dalle aziende con... la difficoltà eccessiva di un progetto indie (fino a ieri mattina cagato da 4 sognatori amanti dei film di arti marziali) per PlayStation 5 (cioè mi viene da ridere scrivendolo ma tant'è, mi tocca scriverlo).
Onestamente tirare in ballo il tema dell'inclusione sociale mi pare un voler cercare il politically correct a tutti i costi... Che già è un argomento complicatissimo, ma applicarlo ad un videogioco boh... mi sa di salto della quaglia.
Posto che si tira poi in ballo sempre l'atavica questione: è giusto "obbligare" a declinare una produzione dell'intelletto umano (nel più ampio senso, se non vogliamo definire i videogiochi arte perché il romanticismo di alcuni non arriva a tanto, non possiamo non elencarli legalmente tra le produzioni intellettuali al pari di tutto il resto come film, musica, ecc...), che in teoria dovrebbe essere per definizione libera di esprimersi in quanto tale, a delle variazioni/aggiustamenti/censure per logiche di mercato o per presunti discorsi di inclusivismo?
Spoiler, secondo me no.
Anche perché il passo tra "ricerca di inclusivismo" a tutti i costi ed accuse di "scorrettezza" per darsi ragione, rischia di essere più breve di quanto si pensi.
Se un prodotto, un'opera, nascono per essere di nicchia... non si possono e non si devono snaturare.
Perdonami, come spiegato il senso dell'inclusività si applica a tutto, dalle grandi aziende alle piccole cose, è proprio quello il punto, quindi anche per videogames. Come detto non è una cosa obbligatoria, ognuno fa come gli pare, e loro sono liberissimi di fare quello che vogliono, nessuno obbliga a gli sviluppatori a non esser liberi di esprimersi.. e nemmeno vengono accusari di scorrettezza, perchè alla fine raccolgono quel che seminano, non vogliono rendere più accessibile il titolo ad un vasto pubblico, va bene, spero però che almeno poi non lamenteranno un mancato seguito per le poche vendite..
Penso di poter guardare con ammirazione chi si impegna su certe cose, c'è chi difende certe scelte di alcune produzioni (immotivatamente, poichè spesso nessuno li sta colpevolizzando, come anche adesso per esempio), ma alla fine per me queste mancanze non sono colpe o punti negativi, soltanto meriti mancanti.
Ripeto: il gioco non cambierebbe per niente per chi continuerebbe a giocarlo alla difficoltà attuale, cambierebbe solo per chi non vuole giocarlo all'attuale difficoltà che invece si troverebbe ad acquistarlo e giocarlo pure, anche godandone di meno eventualmente (secondo alcuni).. risultato? Vittoria di tutti: chi lo gioca attualmente resterebbe contento di poterlo giocare così come sta facendo, chi non lo gioca ora sarebbe contento di poterlo giocare, gli sviluppatori sarebbero contenti di veder apprezzato il proprio titolo da un vasto titolo e guadagnerebbero di più, anche in visibilità . Quindi non capisco cosa cambia a chi attualmente lo gioca ed apprezza? perchè dovresti preferire una negazione sul mancato ribilanciamento con una nuova difficoltà, cosa cambierebbe a te o chi lo apprezza così com'è? se a me un titolo piacesse così com'è, fregherebbe poco se poi cambiano qualcosa (non obbligatoria).
E' un pò come quando su TLOU leggevo di alcuni che criticavano la scelta della modalità ascolto: ma non sei obbligato ad usarla, puoi giocare anche senza se non la preferisci.. ma cosa ti cambia se ne inseriscono la possibilità?
EDIT: Non sono contro la difficoltà nei giochi, le sfide nei videogames, ne ho giocati tantissimi di titoli davvero molto difficili.. per me il punto è la scelta, voglio che sia io a scegliere se farlo alla masisma difficoltà o no.