Riflessione Smettetela di parlare di Woke nei Videogiochi

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Su certe cose sono d'accordo, e purtroppo è vero che certe uscite vengono subito decontestualizzate e usate per criticare.
È anche vero però che se una persona crea e scrive per anni un prodotto (che venga bene o male è un altro discorso), e poi questo prodotto viene criticato principalmente non per il contenuto ma perché il cast è "inclusivo", un certo tipo di reazione è comprensibile, anche se rivolta solo a una piccola parte.

Non saprei, per me ci sono più che altro opere scritte bene e altre scritte meno bene. Uno dei problemi che l’articolo linkato nel primo post fa notare è che per i prodotti scritti o studiati meno bene c’è la tendenza, da parte di molti, di dare la colpa al “woke” che il prodotto contiene. Oppure di farsi andar bene una storia omosessuale o “woke” in generale (qualunque cosa voglia dire) se il prodotto è scritto bene e considerarla invece fuori luogo se il prodotto è scritto male. Ma se una storia è scritta male è perché è scritta male, non perché i personaggi sono woke. Non penso esistano prodotti forzatamente inclusivi nati con l’intento di essere prima quello e poi altro, a meno che non ci sia ovviamente un legame con l’argomento trattato.
Io invece sono convinto che certe cose nascano sui tavolini del producer con quell'unico appiglio li: non c'è uno scopo, uno spunto che vada oltre a quello. Oppure non uscirebbero così.

E dopo diversi anni di un determinato fil rouge il re resta nudo e ne paga le conseguenze di fronte al pubblico. Che poi prodotti validi e con spunti interessanti ne paghino le conseguenze insieme agli altri è altrettanto vero eh, ma chi l'ha cercata questa situazione?
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Io penso che il problema coi pg femminili attuali sia più il fatto che non siano scritti bene o inseriti forzatamente per reiterare messaggi woke ("io sono meglio del maschio bianco etero cis", "Tutti gli uomini sono stupidi e sempliciotti rispetto a me", ecc roba stile horizon), e non il non riuscire ad immedesimarsi.
In passato dove in teoria si doveva essere più chiusi mentalmente (sempre secondo i woke) tanti pg femminili venivano proposti come protagonisti o prime spalle, e venivano accettati e celebrati senza problemi (lara croft, terra di FF VI, bastila solo per dirne alcune)
E questo restando solo in tema videogiochi, se ci allarghiamo ad esempio ai fumetti (e TarchiatoTasso confermerà visto che è lettore marvel da tempo immemore come me :asd:) i pg femminili amati al pari o più dei maschili sono infiniti.
Il problema della designer di Dragon Age non è come è lei nella vita privata, ma come quella roba poi si rifletta in un flusso infinito di puttanate inserite nel videogioco; Tim Cain è omosessuale dichiarato da più o meno sempre e non mi sembra che la gente all'uscita abbia odiato fallout perchè c'era un omosessuale al design o come director.
Su Yotei il timore credo sia legato all'attrice in quota SBI, che in passato ha fatto diverse uscite da mani nei capelli e vista la cosa una possibilità che queste visioni si riflettano poi sul suo personaggio non è da escludere, visti i tempi che corrono
A ghost of yotei io penso che sia giusto dare il beneficio del dubbio, dato che non abbiamo visto ancora nulla. Se poi nei prossimi trailer ci sarà la protagonista che inveisce contro il patriarcato in maniera pedante allora il discorso cambia. Ma spero saranno più sottili di così.
 
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Mi sa che molti non hanno capito la differenza tra´

The Last of us 2 non e´ Woke
Ghost of yotei non e´ woke

Concord o Suidice Squad lo sono
 
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Mi sa che molti non hanno capito lam differenza tra´

The Last of us 2 non e´ Woke
Ghost of yotei non e´ woke

Concord o Suidice Squad lo sono
E quello che dico dalla pagina precedente. E a me tlou 2 manco è piaciuto eh :asd:
(Anzi, è proprio negli aspetti più progressisti che trovo riuscita la narrazione del gioco: la caratterizzazione di Ellie e il rapporto con Dina).
 
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il "woke" è l'ultimo dei problemi di quelle serie. Quella è semplicemente roba scritta coi piedi. Non ho visto SW la colite perchè le serie disney/SW mi hanno rotto ampiamente le balle da un bel po, ma ho visto la prima stagione di ROP e le cose più imbecilli di quella serie hanno poco a che fare con il woke. Cose tipo: il più grande fabbro dell'universo si fa spiegare l'abc della metallurgia dal primo pinco palla che passa, cavallerie che caricano a caso senza nemmeno sapere dove cazz stanno andando, la frase "I am goood".... e si potrebbe andare avanti un bel po. Che ci sia qualche elfo, nano o hobbit un po più scuro di carnagione, può far storcere il naso ai puristi, ma se tutto il resto fosse stato scritto a modo ci si passerebbe tranquillamente sopra.

Quel tipo di serie fa più male che bene a chi vuole veicolare messaggi inclusivi. Perchè poi c'è chi da la colpa di aver rovinato il franchise del cuore al messaggio e non alla scrittura pedestre
Un gioco ambientato in Cina o in Africa subsahariana con protagonista caucaisco, magari maschio, la passerebbe liscia se scritto bene? Non credo. Piaccia o non piaccia negli ultimi dieci anni si è creato un obbligo di rappresentazione realistica (portato anche oltre l'estremo con la questione dei doppiatori che devono essere della stessa etnia dei personaggi doppiati) che però a volte sembra non funzionare quando la rappresentazione più naturale sarebbe quella delle maggioranze. E qui si apre un altro tema: l'esclusione. Personalmente sono favorevole all'inclusione intelligente (niente cinesi nell'antica Roma, please) ma quello che mi mette a disagio in certe opere è l'esclusione delle maggioranze o dei loro canoni di bellezza (o comunque dei canoni di bellezza diversi da quelli degli autori che abbracciano le idee woke). Va benissimo il personaggio femminile e/o di etnia minoritaria in Occidente e/o con orientamento sessuale non etero, ma è possibile che questi personaggi abbiano sempre e solo il ruolo di protagonista o comunque siano collocati nella fazione dei buoni, mentre l'antagonista e la fazione dei cattivi devono avere sempre le caratteristiche delle maggioranze? Mi si risponderà che per anni è avvenuto il contrario contro le minoranze ed è vero. Però se vogliamo andare oltre le discriminazioni e verso la "normalizzazione" delle minoranze, cosa a cui sono favorevole, bisogna mettere tutti sullo stesso livello, non ribaltare la situazione. Se l'obiettivo è mentenere lo status quo ribaltando i ruoli io non ci sto, la compensazione non è la mia idea di eguaglianza.
 
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Su certe cose sono d'accordo, e purtroppo è vero che certe uscite vengono subito decontestualizzate e usate per criticare.
È anche vero però che se una persona crea e scrive per anni un prodotto (che venga bene o male è un altro discorso), e poi questo prodotto viene criticato principalmente non per il contenuto ma perché il cast è "inclusivo", un certo tipo di reazione è comprensibile, anche se rivolta solo a una piccola parte.

Non saprei, per me ci sono più che altro opere scritte bene e altre scritte meno bene. Uno dei problemi che l’articolo linkato nel primo post fa notare è che per i prodotti scritti o studiati meno bene c’è la tendenza, da parte di molti, di dare la colpa al “woke” che il prodotto contiene. Oppure di farsi andar bene una storia omosessuale o “woke” in generale (qualunque cosa voglia dire) se il prodotto è scritto bene e considerarla invece fuori luogo se il prodotto è scritto male. Ma se una storia è scritta male è perché è scritta male, non perché i personaggi sono woke. Non penso esistano prodotti forzatamente inclusivi nati con l’intento di essere prima quello e poi altro, a meno che non ci sia ovviamente un legame con l’argomento trattato.
Il problema woke è in effetti secondario o corollario imo.
Perchè bisogna andare a retroso, quando si fa l'assunzione di un professionista lo si prende donna/genderfluid per avere i crediti di imposta per l'azienda, essendo essa rientrata in certe quote d'inclusione, è tutto li il problema.
Non è più il merito, la bravura, la sagacia di un professionista che lo fa avanzare, ma qualità che non garantiscono alcun valore aggiunto al prodotto.

Btw woke al giorno d'oggi è una parola che non significa niente, svuotata da ogni significato, ormai alla stregua della altre buzzword.
 
L'errore secondo me (che traspare da questo post) è il voler fare la solita reductio ad alt-right, trumpiani, fascisti, omofobi e l'ormai solita noiosa cantilena così da delegittimare automaticamente le critiche
Il flop di tantissima roba che doveva essere portabandiera per il movimento woke (acolyte, la serie del signore del anelli le ultime robe) dovrebbe far riflettere, la maggior parte della gente è stufa, sono tutti dell'alt-right o simpatizzanti dell'alt-right?
Io non credo, ed è questo l'elemento da cui bisognerebbe partire, ovvero come mai tanta gente "neutrale" si è stufata ed è diventata critica degli elementi woke?
perché la gente neutrale è la gente che sostanzialmente non si informa e non ha un'opinione su questi temi e si fa influenzare facilmente dalla montagna di merda che è la narrazione della dittatura del politicamente corretto e del "non si può più dire niente signò", che è ormai onnipresente, e dalle polemichette montate ad arte dove uno stronzo su twitter dice (pure mezzo scherzando probabilmente) che il bacio di biancaneve non è consensuale e in mezz'ora ci hanno costruito sopra la narrazione della +++FOLLIA WOKE, VOGLIONO GENZURARE I CLASSICI DELLA NOSTRA INFANZIA rilanciata a reti unificate in tutto il mondo:asd:
 
perché la gente neutrale è la gente che sostanzialmente non si informa e non ha un'opinione su questi temi e si fa influenzare facilmente dalla montagna di merda che è la narrazione della dittatura del politicamente corretto e del "non si può più dire niente signò", che è ormai onnipresente, e dalle polemichette montate ad arte dove uno stronzo su twitter dice (pure mezzo scherzando probabilmente) che il bacio di biancaneve non è consensuale e in mezz'ora ci hanno costruito sopra la narrazione della +++FOLLIA WOKE, VOGLIONO GENZURARE I CLASSICI DELLA NOSTRA INFANZIA rilanciata a reti unificate in tutto il mondo:asd:
e vabbeh vedi però, così la butti sempre sulle persone che se vanno contro il woke sono "cattive" e ignoranti, se invece accettano e mandano giù tutto acriticamente quello dell'altra fazione sono buone e brave :asd:
secondo me è una semplificazione davvero assurda che non permette un confronto serio, perchè alla gente non va così tanto di prendersi l'etichetta di fascista solo perchè critica le dichiarazioni deliranti di un'attrice:asd:
 
Quello che avverto io leggendo i post del forum (sottolineo, i post nel forum), è che la maggior parte delle critiche verso i contenuti 'woke' (riferito al fenomeno statunitense) sono spesso fatti sulla base della propria ostilità verso la corrente woke statunitense vera e propria, non sul fatto che questi elementi siano effettivamente mal pensati, di cattivo gusto o 'forzati' (presunti tali, aggiungerei, ma è un excursus) all'interno dei vg. Raramente vedo utenti che ci incastrano una conversazione decente da questo punto di vista, che poi porta inesorabilmente allo scambio di battute fredde e ostili tra una fazioni e l'altra.

Rabum Alal ad esempio, l'utente sopra, credo che non potremmo essere più all'opposto come opinioni in generale, eppure sulla questione di Horizon in seguito a domanda di chiarimento ha effettivamente scritto un post in un'altra sezione, argomentato per bene, sul perché secondo lui HZD in particolare è il gioco woke per eccellenza e come trovi questo terribile. Quel post mi è rimasto in mente un po' perché sono d'accordo con tipo metà di un punto su tre e sul resto proprio no :asd: ma un po' anche perché tra utenti che si creano una personalità sull'essere anti-woke, il cui contributo è il check immediato del background di ogni singolo dev di ogni team per verificarne se almeno uno ha simpatie 'woke', ostilità generale verso i contenuti LGBT senza verifica dell'esecuzione o ruolo degli stessi nei titoli, o riportare profili social di dubbi fini, sto vedendo un dominio costante del versante 'estremo' della discussione mentre post come quello di Rabum sono estremamente rari. Non gli ho risposto ai tempi perché non mi sembrava ci fosse molto spunto di discussione (io alla fine non voglio entrarci troppo) e perché nel topic c'era stato un richiamo del moderatore per chiudere la questione, però sì, ad averceli post come quello o quelli di Tarchiato Tasso - per quanto in disaccordo si può perlomeno replicare alla pari così.
Quando invece il versante 'estremo' tende a dominare le discussioni (od ad essere giustificato perché 'gli altri sono peggio'), inevitabilmente gli utenti che non si interessano più di tanto all'argomento finiscono per innevosirsi a leggere sempre gli stessi commenti che da alcuni sono visti come infelici, con conseguente caciara.

Io andrei per cercare un equilibrio tra le due cose. Mi sta bene avere dubbi sull'attrice che fa la protagonista Atsu in Ghost of Yotei, trovo discutibile invece definire Yotei 'woke' o gioco che diventerà di bassa qualità in base solo a quell'elemento, anche se comprendo il perché si arrivi a pensarlo. Infatti, più che altro, mi tengo il diritto di essere un po' contrariato quando la discussione sul background 'woke' o presunto tale dell'attrice va avanti per varie pagine mentre di commenti sull'intervista dove i dev di Yotei confermano che voglio correggere il tiro sulla ripetitività dell'open-world, ossia una delle parti più problematiche di Tsushima a quanto ho capito, e forse la news più consistente che abbiamo fin'ora per quanto riguarda il gamplay, ha finito per riceverne 3 di post contati in risposta.
 
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Ma io non ho dubbi sull'attrice di yotei, di quello che dice o fa al di fuori del titolo non potrebbe fregarmene di meno. Finché non si vede la narrativa del gioco trovo oltremodo pretestuoso costruirci sopra una polemica. Fosse la scrittrice potrei ancora capire dei dubbi (io ad esempio sono MOLTO preoccupato per il wolverine di insomniac visto il giro sweet baby che orbita intorno allo studio) ma non esageriamo. E la classica "casuality" che paga per la culture war selvaggia, un pò come la Furiosa di Miller al cinema.
 
e vabbeh vedi però, così la butti sempre sulle persone che se vanno contro il woke sono "cattive" e ignoranti, se invece accettano e mandano giù tutto acriticamente quello dell'altra fazione sono buone e brave :asd:
secondo me è una semplificazione davvero assurda che non permette un confronto serio, perchè alla gente non va così tanto di prendersi l'etichetta di fascista solo perchè critica le dichiarazioni deliranti di un'attrice:asd:
boh pensala come vuoi ma cattivi e fascisti l'hai letto tu eh, io non l'ho scritto né implicato minimamente :morris2: io ho detto che se sei neutrale significa che non hai un'opinione decisa a riguardo e molto probabilmente neanche sei particolarmente informato, che onestamente non mi pare chissà quale affermazione forte o scandalosa...cioè mi pare abbastanza lineare come ragionamento
e con la seconda parte del messaggio di certo non volevo di certo colpevolizzare persone che in realtà sono vittime di questa monnezza di cui siamo bombardati ormai quotidianamente
 
Il problema woke è in effetti secondario o corollario imo.
Perchè bisogna andare a retroso, quando si fa l'assunzione di un professionista lo si prende donna/genderfluid per avere i crediti di imposta per l'azienda, essendo essa rientrata in certe quote d'inclusione, è tutto li il problema.
Non è più il merito, la bravura, la sagacia di un professionista che lo fa avanzare, ma qualità che non garantiscono alcun valore aggiunto al prodotto.

Btw woke al giorno d'oggi è una parola che non significa niente, svuotata da ogni significato, ormai alla stregua della altre buzzword.
Quindi per risolvere il problema dell'inclusione nel prodotto finale, bisogna per forza andare a cercarla anche in chi il prodotto l’ha creato. E questo solo se l’opera non è ritenuta abbastanza bella o anche nel caso contrario?
Perché messa così è un po’ come dire che se un prodotto viene male è per colpa delle donne che ci hanno lavorato...
Ma ho sicuramente capito male io. :)
 
Quindi per risolvere il problema dell'inclusione nel prodotto finale, bisogna per forza andare a cercarla anche in chi il prodotto l’ha creato. E questo solo se l’opera non è ritenuta abbastanza bella o anche nel caso contrario?
Perché messa così è un po’ come dire che se un prodotto viene male è per colpa delle donne/uomini/genderfluid incompetenti che ci hanno lavorato...
Ma ho sicuramente capito male io. :)
Invece hai capito bene.
Ho fatto semplicemente un discorso di meritocrazia anziché di genere.

Persone che senza talento si rifugiano dietro barriere di minoranza, si sentono attaccati e giustificati ai loro standard mediocri, il loro fallimento è costantemente colpa d'altri.
Perché giustamente sono stati premiati, hanno avuto accesso a quel lavoro, per essere di quella minoranza e lo devono far valere.

E magari la donna/uomo/genderfluid che si sta zitto e si spacca la schiena per una buona scrittura, un buon chara, delle idee innovative viene messo all'angolo, revisionato, dalla voce grossa nel gruppo che non puó essere attaccata poiché sensibile, e o lascia o si unisce a quella positivitá tossica.

Non metti mai le mele marce vicino a quelle buone.

-------------

Ho fatto il post di prima perchè leggo il lato consumer che viene snocciolato, e anche esaustivamente da molti di voi, mentre non si guarda mai dal lato dell'offerta.
 


Senza entrare troppo in discorsi di fazioni e trincee, mi era capitato questo video qualche settimana fa e...niente, direi piuttosto esplicativo del perché avere persone con questa impronta di pensiero a tinte neo-fasciste, autoritarie e sfacciatamente ideologiche possa essere un grosso problema per un'industria creativa. Anche perché non è un caso isolato, si parla di società pagate fior di dollari con mani in pasta (adesso pare stiano in crollo, per ovvi motivi) nelle più grosse aziende. Possiamo star qui a dire come sia tutta un'esagerazione, ma non appare affatto esserlo o non ci sarebbero questi esempi così grossi e consolidati.
 
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Senza entrare troppo in discorsi di fazioni e trincee, mi era capitato questo video qualche settimana fa e...niente, direi piuttosto esplicativo del perché avere persone con questa impronta di pensiero a tinte neo-fasciste, autoritarie e sfacciatamente ideologiche possa essere un grosso problema per un'industria creativa. Anche perché non è un caso isolato, si parla di società pagate fior di dollari con mani in pasta (adesso pare stiano in crollo, per ovvi motivi) nelle più grosse aziende. Possiamo star qui a dire come sia tutta un'esagerazione, ma non appare affatto esserlo o non ci sarebbero questi esempi così grossi e consolidati.

Quell'intervistà ha già fatto il giro di internet. Mi sembra superfluo dire che la ritengo una roba abominevole.

E Django Unchained è un capolavoro :ahsisi:
 
Quell'intervistà ha già fatto il giro di internet. Mi sembra superfluo dire che la ritengo una roba abominevole.

E Django Unchained è un capolavoro :ahsisi:
Si è una cosa allucinante, da mani nei capelli le robe che dice su Tarantino.

C'e da sperare che non tutti i dipendenti di questi enti di consulenza abbiano questa forma mentis aggressiva e distruttiva, o ne vedremo delle belle in futuro.
 
Invece hai capito bene.
Ho fatto semplicemente un discorso di meritocrazia anziché di genere.

Persone che senza talento si rifugiano dietro barriere di minoranza, si sentono attaccati e giustificati ai loro standard mediocri, il loro fallimento è costantemente colpa d'altri.
Perché giustamente sono stati premiati, hanno avuto accesso a quel lavoro, per essere di quella minoranza e lo devono far valere.

E magari la donna/uomo/genderfluid che si sta zitto e si spacca la schiena per una buona scrittura, un buon chara, delle idee innovative viene messo all'angolo, revisionato, dalla voce grossa nel gruppo che non puó essere attaccata poiché sensibile, e o lascia o si unisce a quella positivitá tossica.

Non metti mai le mele marce vicino a quelle buone.

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Ho fatto il post di prima perchè leggo il lato consumer che viene snocciolato, e anche esaustivamente da molti di voi, mentre non si guarda mai dal lato dell'offerta.
In realtà, parlando solo di donne, avevi proprio fatto un discorso di genere, ed è solo per quello che ero intervenuta. Gli uomini e gli incompetenti li hai aggiunti dopo ma se citi un mio messaggio modificandolo e aggiungendo cose che non ho scritto è difficile seguire quello che vuoi dire.

Per quanto riguarda la meritocrazia non saprei davvero cosa rispondere. Con l’inclusione in teoria non dovrebbe avere nulla a che fare, e dubito che chiunque abbia idee innovative e si spacchi la schiena venga messo all'angolo se prima non si è apertamente dichiarato woke. Di incompetenti ce ne saranno anche, ma non penso conoscano barriere di sesso o etnia.
Non credo molto a questa narrazione dei posti di lavoro che ormai diventano regni del terrore DEI. Difficile che in aziende che producono giochi da decine o centinaia di milioni di dollari persone a caso possano andare avanti giocandosi la carta minoranza.
Chi deve programmare programma, chi deve scrivere scrive, chi deve dirigere dirige. L’unica differenza può essere la presenza di più voci diverse rispetto a prima, che al massimo aggiungono, non tolgono. Il resto sono polemiche da internet. Anche perché non mi pare che prima di questa piaga del woke tutti i videogiochi fossero perfetti. Al massimo si è diversificata l'offerta. Meglio così. :)

Ma ripeto, ero intervenuta di nuovo solo per un motivo. In realtà queste sono discussioni che mi interessano molto, ma mi stancano subito. :asd:
 
In realtà, parlando solo di donne, avevi proprio fatto un discorso di genere, ed è solo per quello che ero intervenuta. Gli uomini e gli incompetenti li hai aggiunti dopo ma se citi un mio messaggio modificandolo e aggiungendo cose che non ho scritto è difficile seguire quello che vuoi dire.

Per quanto riguarda la meritocrazia non saprei davvero cosa rispondere. Con l’inclusione in teoria non dovrebbe avere nulla a che fare, e dubito che chiunque abbia idee innovative e si spacchi la schiena venga messo all'angolo se prima non si è apertamente dichiarato woke. Di incompetenti ce ne saranno anche, ma non penso conoscano barriere di sesso o etnia.
Non credo molto a questa narrazione dei posti di lavoro che ormai diventano regni del terrore DEI. Difficile che in aziende che producono giochi da decine o centinaia di milioni di dollari persone a caso possano andare avanti giocandosi la carta minoranza.
Chi deve programmare programma, chi deve scrivere scrive, chi deve dirigere dirige. L’unica differenza può essere la presenza di più voci diverse rispetto a prima, che al massimo aggiungono, non tolgono. Il resto sono polemiche da internet. Anche perché non mi pare che prima di questa piaga del woke tutti i videogiochi fossero perfetti. Al massimo si è diversificata l'offerta. Meglio così. :)

Ma ripeto, ero intervenuta di nuovo solo per un motivo. In realtà queste sono discussioni che mi interessano molto, ma mi stancano subito. :asd:
Ho citato sia donne sia genderfluid, ed erano legate al discorso finanziamento/sconto fiscale in cambio dell'inclusione, che favorisce l'entrata di questi soggetti al posto del curriculum/esperienza/motivazioni/personalitá/carisma, è qui che il discorso di genere per me incide sulla meritocrazia e non permette alla produttività di fiorire, con lavoratori scarsi.

Mia supposizione chiaramente, vedendo il declino dei giochi su tutta la linea.
Al giorno d'oggi si vive di giochi passati, di genio altrui e rimaneggiamenti su di esso.
 
Quindi per risolvere il problema dell'inclusione nel prodotto finale, bisogna per forza andare a cercarla anche in chi il prodotto l’ha creato. E questo solo se l’opera non è ritenuta abbastanza bella o anche nel caso contrario?

L'inclusione farlocca alla mulino bianco dei mega-flop contemporanei va ricercata proprio su chi ha plasmato questi prodotti, nella quasi totalità dei casi (per non dire tutti proprio volendo lasciare un piccolo margine di dubbio) persone - a prescindere dal genere - a cui dell'arte, del buon storytelling e dell'inclusività a tutto tondo non importa nulla e il cui unico pensiero sono gli andamenti di mercato, i trend e i grafici a torta. Quando ci sono state le proteste BLM io non ho visto gente agitare cartelli con sù scritto "aboliamo Via col Vento" o "vogliamo la Sirenetta nera", né ho mai visto proteste con striscioni recitanti "gli editor degli RPG fantasy dovrebbero rappresentare meglio il nostro roleplay gender-fluid". Sono stati un gruppo di affaristi a decidere di cavalcare questi fenomeni sociali nel modo più deleterio possibile.
Il mondo dell'arte/intrattenimento è pieno di persone venerate a prescindere dal loro gender e divenute famose anche in tempi in cui la società sembrava ben più bigotta di adesso (Wendy Carlos?), adesso arrivano un gruppo di persone prive di inventiva e con pochissime skill a dire che il mondo li odia perché è intollerante.
 
Ma a prescindere da tutto, ho visto dei video su YouTube raccapriccianti (non ho bisogno di farvi i nomi). Che me ne frega a me se sul nuovo Dragon Age hanno messo cicatrici sotto il petto? E se come opzione in più mettessero una gamba di legno o un uncino, a me che me ne fregherebbe? Posso farmi benissimo la mia omnia bellissima ed eterea, è un opzione in più e non capisco proprio perché debba dare fastidio a questi quattro dementi.
 
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