Riflessione Smettetela di parlare di Woke nei Videogiochi

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Le vendite totali sono l'ultima cosa da guardare per il successo di un gioco. Days Gone ne ha vendute 10 milioni ma è stato considerato un flop, perché il 90% delle quali è avvenuto con sconti enormi e dopo anni. Returnal fu considerato un successo a pochi mesi da lancio con neanche 500k vendute all'epoca.
Non solo è un rapporto fra spesa e rendita, ma anche fra obiettivi. Una killer app può anche vendere 10 milioni in un mese ed essere comunque in perdita, ma essere un successo perché il suo compito era portare persone sull'ecosistema, non produrre guadagni immediati.
Come BO6, come cod venderà molto di meno, ma a Microsoft serve per attirare gente sul pass. Il suo successo o fallimento lo decreterà quanta gente effettivamente rimarrà sul pass grazie a lui.
Stellar è un successo perché si aspettavano poche centinaia di migliaia di vendite
Per Days Gone é stata che molto l'accoglienza che ci fu e che conosciamo. Quindi le critiche per alcune scene del gioco che porto alla giostra del web, e io conseguente score basso che porto, con una Sony che aveva attuato il piano di fare uscire solo giochi con potessero avere un limite minimo di score per non sporcarsi la media generale e nomea dell'azienda, alla quale Days Gone non arrivava. Oltre anche per i lunghi tempi di sviluppo del primo che incise quindi in prospettiva su quanto tempo ci sarebbe voluto per sviluppare il secondo.
 
Per Days Gone é stata che molto l'accoglienza che ci fu e che conosciamo. Quindi le critiche per alcune scene del gioco che porto alla giostra del web, e io conseguente score basso che porto, con una Sony che aveva attuato il piano di fare uscire solo giochi con potessero avere un limite minimo di score per non sporcarsi la media generale e nomea dell'azienda, alla quale Days Gone non arrivava. Oltre anche per i lunghi tempi di sviluppo del primo che incise quindi in prospettiva su quanto tempo ci sarebbe voluto per sviluppare il secondo.
Tra l'altro fu vittima dei primi passi di influencer, youtuber e recensori, di farsi un "Nome" facendo i bastian contrari tanto per. Non posso mai dimenticare (e sono ancora presenti online) critiche come "le missioni secondarie hanno un brutto design" o "è irrealistico che trovi tutto quel kerosene nelle case".
Capolavori
 
Concordo sostanzialmente su tutto, ma faccio solo notare che Stellar Blade non dovrebbe aver raggiunto nemmeno i due milioni di copie vendute.
Sostanzialmente il tanto vociare sulle caratteristiche woke/antiwoke alla prova di fatti crea molto rumore sul web ma impatta poco quando si tratta di spesa, quanto meno in termini di grandi produzioni.
Sicuramente se fossi uno sviluppatore indipendente proverei a giocarci sopra.
Per SB penso che sia un numero positivo, visto che si tratta dell'esordio sul mercato home console e per una nuova IP.
Facendo un parallelo sull'effettiva validità del vociare...chi ha vinto le ultime elezione nella terra yankee?
 

È abbastanza evidente, cosí come nel video che ho postato sopra di cui consiglio la visione, che nella maggior parte dei casi si tratti di una minoranza rumorosa che non è interessata ai giochi che dice di voler "proteggere".

Probabilmente manco giocano e passano i pomeriggi su x.
 
È abbastanza evidente, cosí come nel video che ho postato sopra di cui consiglio la visione, che nella maggior parte dei casi si tratti di una minoranza rumorosa che non è interessata ai giochi che dice di voler "proteggere".

Probabilmente manco giocano e passano i pomeriggi su x.
L'unica cosa evidente è che vi disturba parecchio chi fa notare certe censure ridicole che vi piacciono tanto.:sisi:
 
La cosa divertente è che nel remake di Romacing saga 2 , sempre un pegi 12 , praticamente tutti i personaggi femminili hanno una scollatura abbondante e 2 girano quasi in mutande. :asd:
Evidentemente l'ethic departement non è riuscito a lavorare contemporaneamente su due fronti, please understand :asd:
 
La cosa divertente è che nel remake di Romacing saga 2 , sempre un pegi 12 , praticamente tutti i personaggi femminili hanno una scollatura abbondante e 2 girano quasi in mutande. :asd:
Sì ma è sciocco pensare a chissà quale risposta negativa del giapponese medio alle censure su belle donne o corpo femminile, il 99% della produzione per adulti per il mercato locale è censuratissima, i videogiochi horror hanno censure aggiuntive inesistenti in occidente, la censura fa parte della loro quotidianità (non che sia un vanto eh :asd:)
Lascia sempre di stucco vedere occidentali esultare per queste censure, ma tanto come abbiamo visto dagli ultimi risultati delle produzioni che strizzavano l'occhio a questi personaggi ormai anche definirli minoranza sarebbe sovrastimarli:asd:
 
Evidentemente l'ethic departement non è riuscito a lavorare contemporaneamente su due fronti, please understand :asd:
Secondo me questo fantomatico ethic department ha meno influenza di quello che si pensa.
Alla fine chi ha il potere decisionale, producer o director, possono decidere se ascoltarli o (spero proprio di no ) sono loro a chiedere una consulenza.
Cmq è una mia supposizione vedendo certe differenze di trattamento.
 
È abbastanza evidente, cosí come nel video che ho postato sopra di cui consiglio la visione, che nella maggior parte dei casi si tratti di una minoranza rumorosa che non è interessata ai giochi che dice di voler "proteggere".

Probabilmente manco giocano e passano i pomeriggi su x.
Vale anche il contrario, molti di quelli che si lamentano della sessualizzazione in "gioco in stile anime 101" non lo comprerebbero neanche se i personaggi femminili indossassero il burqa perché sono troppo impegnati a cambiare il mondo scrivendo su X (o, meglio, su Blusky). :asd:
 
L'unica cosa evidente è che vi disturba parecchio chi fa notare certe censure ridicole che vi piacciono tanto.:sisi:
Un conto è farle notare (tipo una volta, visto che ripetere a pappagallo le cose fa solo sembrare più stupidi), un conto è farne un caso internazionale con dozzine di video ergendosi a paladini e portavoce di ciò che si suppone pensi un intero popolo, con titoli clickbait del tipo "giapponesi stufi", "indiNNiati" etc. Poi arriva la realtà fuori dalla bolla social.
Ricordo anche quello che successe con Ghost of Tsushima tacciato, ovviamente da finti otaku occidentali che non hanno mai messo piede in Giappone, di "appropriazione culturale". Risultato: gioco occidentale più venduto in Giappone (dopo Minecraft), gioco amatissimo dai giapponesi, ambasciatore turistico dell'Isola di Tsushima.
Ma siamo sicuri che al prossimo gioco che verrà preso di "mira" ricomincerà il circo.
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Sì ma è sciocco pensare a chissà quale risposta negativa del giapponese medio alle censure su belle donne o corpo femminile, il 99% della produzione per adulti per il mercato locale è censuratissima, i videogiochi horror hanno censure aggiuntive inesistenti in occidente, la censura fa parte della loro quotidianità (non che sia un vanto eh :asd:)
Lascia sempre di stucco vedere occidentali esultare per queste censure, ma tanto come abbiamo visto dagli ultimi risultati delle produzioni che strizzavano l'occhio a questi personaggi ormai anche definirli minoranza sarebbe sovrastimarli:asd:
Veramente ci sono saghe che sono morte o ridotte all'irrilevanza a causa di censure o di un calo delle vendite interne, Senran Kagura, Neptunia, Genkai Tokki, Onechanbara, Omega Labyrinth boicottato etc. Dire che i giapponesi siano ciechi alle censure o che addirittura le avvallino, è totalmente fuori dalla realtà. C'è pure un movimento politico per la libertà di espressione, fondato dall'autore di Love Hina.
DQ semplicemente è troppo grande per esserne colpito, rientra nel novero di gioco per famiglie, alla sua fanbase non frega assolutamente nulla delle modifiche estetiche apportate (anche perché sono sempre esistite), se si vanno a leggere le recensioni giapponesi su Steam criticano tutto eccetto quello.
 
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Un conto è farle notare (tipo una volta, visto che ripetere a pappagallo le cose fa solo sembrare più stupidi), un conto è farne un caso internazionale con dozzine di video ergendosi a paladini e portavoce di ciò che si suppone pensi un intero popolo, con titoli clickbait del tipo "giapponesi stufi", "indiNNiati" etc. Poi arriva la realtà fuori dalla bolla social.
Ricordo anche quello che successe con Ghost of Tsushima tacciato, ovviamente da finti otaku occidentali che non hanno mai messo piede in Giappone, di "appropriazione culturale". Risultato: gioco occidentale più venduto in Giappone (dopo Minecraft), gioco amatissimo dai giapponesi, ambasciatore turistico dell'Isola di Tsushima.
Ma siamo sicuri che al prossimo gioco che verrà preso di "mira" ricomincerà il circo.
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Veramente ci sono saghe che sono morte o ridotte all'irrilevanza a causa di censure o di un calo delle vendite interne, Senran Kagura, Neptunia, Genkai Tokki, Onechanbara, Omega Labyrinth boicottato etc. Dire che i giapponesi siano ciechi alle censure o che addirittura le avvallino, è totalmente fuori dalla realtà. C'è pure un movimento politico per la libertà di espressione, fondato dall'autore di Love Hina.
DQ semplicemente è troppo grande per esserne colpito, rientra nel novero di gioco per famiglie, alla sua fanbase non frega assolutamente nulla delle modifiche estetiche apportate (anche perché sono sempre esistite), se si vanno a leggere le recensioni giapponesi su Steam criticano tutto eccetto quello.
L'appropriazione culturale è un tema caro all'altra fazione di questa diatriba, è tipicamente una critica woke. :morristenda:
Comunque era ovvio che DQ avrebbe venduto benissimo (almeno in Giappone, in Occidente non sembra fare presa; ma è un problema della IP, non del capitolo in sé) così come è ovvio che Stellar Balde non avrebbe venduto una copia in più se Eve avesse avuto l'aspetto della protagonista del prossimo Fable. La società è polarizzata e i social network lo sono anche di più, quindi tutti si sentono in dovere di parlare di tutto, inclusi giochi che non comprerebbero in ogni caso (i "woke" con Stellar Balde, gli "anti-woke" con DQIII).
 
L'appropriazione culturale è un tema caro all'altra fazione di questa diatriba, è tipicamente una critica woke. :morristenda:
Ma infatti, poli opposti, medesimo livello di arroganza, ovvero quello di (stra)parlare per conto di altri, in entrambi i casi dei giapponesi, su basi ideologiche. Quando in questo caso dietro c'erano solo motivi economici nell'abbasaare il rating, l'ennesina scelta infelice di una Square Enix fuori dal tempo, cose già dette pagine addietro.
 
È abbastanza evidente, cosí come nel video che ho postato sopra di cui consiglio la visione, che nella maggior parte dei casi si tratti di una minoranza rumorosa che non è interessata ai giochi che dice di voler "proteggere".

Probabilmente manco giocano e passano i pomeriggi su x.
Non ci credo che ti sei sparato due ore di video di quella roba :dsax:
 
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