Rise of the Tomb Raider
Allora, quando giocai il reboot rimasi piacevolmente sorpreso da quel titolo. Molti lo avevano dipinto come un mero clone di Uncharted e, almeno in parte, avevano ragione. Tomb Raider scimmiottava troppo il buon Uncharted. Ma, in quelle sezioni in cui non lo faceva, spiccavano uno stile unico. Dopo averlo finito su 360 e finito ancora su One, la mia speranza era che i ragazzi di Crystal Dynamics potessero allontanarsi molto da Uncharted e declinare alla loro maniera l'idea di Action-adventure. E ***** se si sono riusciti! Partiamo però dalle cose meno importanti. Innanzitutto, il comparto tecnico. Questo Rise of the Tomb Raider se la gioca tranquillamente come titolo, visivamente parlando, più bello di quest'anno. E' un piacere per gli occhi in ogni circostanza, ma soprattutto lo stile artistico è eccezionale. Ci sono degli scorci bellissimi, così come ce n'erano nel reboot con l'isola di Yamatai. In questo secondo capitolo però si sono superati, regalando scenari davvero belli. Un altro aspetto che il reboot aveva in parte fallito era la trama. Chiariamoci, anche in questo Rise of the Tomb Raider non ci troviamo di fronte ad una sceneggiatura premio oscar: la storia non cambierà l'industria videoludica, ma indubbiamente questa volta è stata raccontata meglio rispetto al predecessore, regalando qualche piccolo colpo di scena. In generale, è una trama piacevole, che ti spinge ad andare avanti, senza cadute di stile come nel precedente capitolo, che nella parte finale delirava "un pochino". Adesso, passiamo al gameplay, il vero punto forte del titolo. Cosa non era piaciuto del reboot? "Vai dal punto A dal punto B", e quasi sempre si attraversavano dei lunghi corridoi, e quasi mai si poteva girovagare nell'isola, se non per delle aree più grandi che però offrivano solo dei collezionabili da ottenere. Ebbene, i ragazzi di Crystal Dynamics hanno fatto tesoro delle critiche ed hanno ampliato il gameplay, dando più varietà. Il titolo può sempre essere affrontato in quel modo lì, ma per chi cerca altro da fare, ebbene questo altro da fare c'è! Sono molte le zone più grandi in questo capitolo, che permettono di fare diverse missioni secondarie (nel primo totalmente assenti) di cacciare animali, di raccogliere materiali, di affrontare grotte e tombe. Se nel reboot la caccia era un'attività totalmente inutile, in questo secondo capitolo non lo è più, anzi diventa parte integrante del sistema d crafting. Perché per poter sviluppare le abilità e le armi di Lara, avrete bisogno di materiali e non più le semplici casse da rompere o da raccogliere dai nemici morti. Dovrete raccogliere metallo, funghi, munizioni, piume, pelli, e tutti gli altri materiali che vi permettono di: A) creare cure, B) Potenziale le abilità di armi e di Lara, C) creare le munizioni normali e speciali delle armi. Non è un'attività tediosa, non è una roba alla Minecraft, per capirci. Ma è qualcosa che si riesce a fare semplicemente esplorando il mondo di gioco. Il titolo premia appunto questo approccio più adventure, meno scanzonato e più ragionato. E non è un caso che la parte tps sia meno preponderante rispetto al reboot. Ricordate la Lara che diventava Rambo? Ecco, qui non c'è più. Per diventare Rambo, dovete farvi il **** per raccogliere tutto (oggetti, kit di sopravvivenza, completare tombe). E non è un caso che certe munizioni speciali non sono più spammabili come nel vecchio capitolo, ma vanno usate con raziocinio. Un'altra piccola novità è rappresentata dall'arco, che adesso può vantare più tipi di frecce (esplosive, infuocate, velenose, ed altre) e dall'utilizzo di altri piccoli gadget. E non a caso il gioco offre un sistema stealth molto buono, molto meglio che nel precedente. Qui infatti incontrerete sempre molti nemici in zone più ampie, e sta a voi decidere come affrontarli, se in maniera action o più letale e silenziosa. Il gioco offre diversi elementi survival anche nei combattimenti, non solo nella creazione di munizioni: ad esempio potete raccogliere bottiglie per creare delle letali molotov. Ma non è tutto qui. Se il gioco è diventato più bello visivamente, scritto meglio, con un gameplay notevolmente migliorato, in minima parte ritornano anche gli enigmi, e mi riferisco alle tombe opzionali. Se nel primo capitolo erano fatte un po' all'acqua di rosa, e sapevano di potenziale sprecato, in questo capitolo la cosa è migliorata, ma non del tutto. Le tombe sono sempre opzionali, sono più belle da affrontare, molto più estese. Ma si ha sempre la sensazione che si potesse fare di più. Nota a parte per la colonna sonora, molto buona. In definitiva, un titolo eccezionale. Non un mero more of the same come racconta qualcuno, ma un titolo che è la diretta evoluzione del reboot. C'è ancora del lavoro da fare, e parlo degli enigmi e delle fasi platform. Perché un po' di enigmi in più potrebbero solo fare del bene ad un titolo che fa dell'esplorazione il suo punto forte (a proposito dell'esplorazione, molto carina la possibilità di ritrovare stemmi e monoliti da tradurre, che fanno di Lara una vera e propria archeologa) così come un miglioramento del sistema di salti e delle animazioni. Un po' troppo spesso mi è capitato di morire per un salto sbagliato, o per delle animazioni un po' così. Ed è un peccato considerando cosa riesce a far girare questo titolo. Insomma, un gioco davvero eccezionale. Migliorato praticamente in tutto. E non si poteva pretendere di più. Adesso speriamo che da questa solida base, possa uscire un grandioso terzo capitolo.
VOTO: 9.5
PRO
- Tecnicamente e artisticamente eccezionale
- Più esplorazione
- Ottima la componente crafting
- Sistema stealth ben realizzato
- Ottima varietà di approcci al gameplay
- Le tombe opzionali sono belle da affrontare, meglio realizzate del reboot
- Trama non eccezionale ma ben raccontata
- Buona colonna sonora
CONTRO
-Degli enigmi in più non avrebbero guastato
-Sistema di salti e animazioni da rivedere