Ragà, però secondo me state facendo tutti un discorso un po' senza senso... //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Prima di tutto, anime "shounen" non significa necessariamente "anime pieno di combattimenti e tecniche devastanti attivate dagli strilli di chi le esegue", così come "shoujo" non significa "anime con protagonista una ragazzina in preda agli ormoni che va appresso al figaccione di turno senza mai dichiararsi".
Queste due definizioni sono mutuate solo ed espressamente dal tipo di rivista su cui sono pubblicati i manga originali da cui le opere stesse sono tratte, ovvero dal target principale a cui la rivista stessa si rivolge. C'è chi confonde gli shounen con i manga di combattimento, ma in realtà esistono tanti shounen che di combattimento non hanno niente (vedete le varie commedie romantiche, con spruzzate più o meno forti di fanservice a sfondo femminile, che sono "shounen" al 100%), così come esistono shoujo che hanno una componente romantica relativamente ridotta (come X/1999, esempio che faccio sempre, che anzi per quello che presenta avrebbe più affinità addirittura con i manga seinen, ovvero quelli per un pubblico maturo).
Se vogliamo dirla come dite voi, allora, TUTTI i jrpg con grafica anime si ispirano agli shounen (compresi i vari Hyperdimension Neptunia, pur non essendoci nemmeno un personaggio maschile... ma per i contenuti che ha di sicuro non sarebbe classificabile come "shoujo"). Gli anime hanno i loro tropes precisi, ma nessuno è prerogativa di un "genere" o di un altro.
Anzi, non confondiamo il genere (avventura, ecchi, combattimento, etc) con il target (shounen, shoujo, seinen, josei), specie sapendo che una larghissima parte di coloro che giocano i Tales sono femmine.