Leggo Tex per inerzia da tipo vent'anni ovvero da quando ho preso il primo della seconda ristampa e l'inedito che ho trovato in edicola. Da allora non ho mai smesso, anche se non ho mai realmente sentito il personaggio mio, il più delle volte lo trovo noiosamente stucchevole. Quest'ultimo numero si è tuttavia rivelato una più che piacevole sorpresa, anche e forse soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura di Faraci (seppur bastata su un soggetto di Barbieri). Inizia con un boom ovvero il più tipico degli assalti alla carovana che stupisce per un certo gusto nella violenza grafica (proiettili sparati in testa e frecce che trapassano il collo, un'autentica mattanza..), poi prosegue come storia di viaggio e sopravvivenza che trova massimo culmine bonelliano in quella indimenticabile Marcia della Disperazione che ha contribuito a rendere gigantesco Zagor (numeri 112-116, recentemente raccolta in un volumone da 416 pagine al prezzo irrisorio di 15€..). Imho da consigliare anche come punto zero, per quanto ogni nuova storia di Tex potrebbe ritenersi tale..