Ma io posso dire apertamente di odiare un regista e mi va pure bene, ma non mi sta bene che critichi la gente a cui quel regista piace dicendo che sono stupidi e sono il male dell'umanità//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Cioè abbiamo tutti degli autori che non sopportiamo a priori credo, e pure delle motivazioni per cui non li sopportiamo, non per questo chi adora quel regista è stupido e non merita di andare al cinema //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Quando parliamo di un certo cinema va bene, diverse visioni, diverse opinioni.
Però una riflessione sul pubblico ogni tanto non è inusuale, ad esempio, non capisco chi possa trovare divertenti i film di Boldi. Se trovi ancora divertenti le gag nord vs sud, le scorreggie e le battute riciclate dagli 80, per me sei un pirla. Analogo il discorso per i fan di Micheal Bay.
Anche il pubblico spocchioso di Argento è disprezzabile, sempre a difendere un regista cerebralmente morto da 30 anni.
Ovviamente non è ortodosso, però è lecito //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
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Sarà, ma da un critico di bella esperienza (e lo deduco da come lo descrivi), una cappella simile non può e non deve farla. La realtà supera Guzzanti per certi versi. E il suo problema è anche culturale, fermo agli anni 50 o 60, critica aspramente questo film solo perchè è violento.
"i tarantinati pronti come sono ad applaudire i massacri e forse anche a massacrare, ma non ancora a farsi massacrare come è probabile che possa invece capitare anche a loro" non so se ti rendi conto di quello che ha scritto, cioè si fa ridere, ma a pensarci bene ha una visione distopica del mondo (e anche del cinema) completamente sballata. Un conto è essere un critico che analizza bene o male il film. Un'altro è vedere il film in modo superficiale e massacrarlo come farebbe un qualsiasi non-critico da 4 soldi.
Non è tanto il "ha disintegrato il film di Tarantino", sinceramente a me fregacàzzi di come la pensa sul film, ma le motivazioni del perchè lo abbia bocciato sono ridicole, perchè queste ultime possono benissimo stare con una gran quantità di altri film. E ripeto, questo è un critico. pagato.
Poi ha citato whodunit """"Hitchcockiano"""", che col film c'entra veramente poco visto che è un crescendo di paranoia, "i silenzi ieratici di Leone" non so dove li abbia visti, magari durante la pennichella del film.
Oltre alla visione superficiale, le citazioni sbagliate ti fan ben capire quanto distante è Fofi dall'essere un buon critico.
La cosa sulla violenza è un'evidente provocazione e va presa per quella che è. Sulla violenza nel cinema ci sono più scuole di pensiero, c'è chi non la vuole a priori, c'è chi la ama, chi non la tollera, chi si diverte a vederla ecc. Tarantino usa spesso la violenza per fare ironia e la spettacolarizza per rendere omaggio ai suoi film preferiti (grande amante della serie z). A molti non piace lo splatter, inevitabile che ci sia chi lo critichi aspramente. Io mi sorprendo molto di più quando leggo "ritmo altalenante" o "film lento", ma vabbé.
Io ci ho visto Hitchcock, e anche una parte di struttura alla whodunit. Non ci ho assolutamente visto la paranoia, stuzzicata dal silenzio, dal pensiero o l'inerzia. Qui non abbiamo Amleto, abbiamo un uomo risoluto che conosce sè stesso e sa come agire. Il pensiero si fa da parte a favore dell'azione diretta.
Samuel Jackson è il detective, e comincia ad indagare già dai primi 15 minuti (nella stalla). Un altro segno distintivo è lo spiegone generale per far quadrare il tutto, sappiamo cosa è successo,come è successo, chi è stato e perché l'ha fatto. Sui silenzi alla Leone concordo con te, qui la gestualità si fa da parte a favore dei dialoghi.
Concordo con gli altri riguardo a Tim Roth,caricaturale, sembra il Dr.Schultz di Django. Nemmeno Madsen mi ha convinto, gli hanno dato pochissimo spazio.