Non sono per nulla d'accordo, son sincero, mi sembra il classico discorso da "mal comune mezzo gaudio".
Se da un lato è vero che la narrazione di Zelda non è mai stata particolarmente complessa né un elemento cardine per la serie, dall'altro la Wild Era resta un punto minimo mai toccato precedentemente. E non intendo necessariamente sotto un profilo qualitativo quanto sotto un profilo quantitativo e soprattutto di modalità della narrazione. Questo è un punto oggettivo su cui c'è poco da discutere.
Se invece parliamo dell'inquadramento mitologico a cui fai riferimento, io lo chiamo la mitopoiesi zeldiana, beh qui sei stato blasfemo

penso che sia uno degli esempi più fulgidi nell'intero panorama videoludico, là dove nei decenni c'è stato un impegno nella costruzione di rimandi, citazioni, detto e non detto, che solo una saga con più di trent'anni sul groppone poteva partorire.
Tant'è che nessuna altra saga videoludica ha stimolato nel tempo lo stesso numero di community dedicate all'analisi dei particolari di gioco.
Anche qui la Wild Era, con il suo sostanziale reboot che ha favorito l'inserimento degli early adopter, ha scardinato un patrimonio non da poco, altroché... vedremo cosa ci riserva il futuro.
Sulle musiche c'è poco da dire, è questione di gusti, a mio avviso il timbro scelto per la Wild Era è consono a ciò che volevano restituire ma non lo è se inserito nella storicità di Zelda e lo boccio senza appello.
Detto ciò, creso che Aonuma e co. si siano eccessivamente ubriacati del successo di Botw ed abbiano sottovalutato eccessivamente ciò che i fan volevano dalla saga.
Personalmente voglio che loro abbiano piena libertà di fare nel prossimo Zelda ciò che ritengono corretto ma spero anche che abbiano capito cosa NON fare.