No...
A Skellige naufragano le promesse di CD Projekt di confezionare un organico connubio tra story driven rpg e open world rpg.
Lo avevo più o meno annusato dalle mille subquest e compitini in cui mi sono infognato lungo le isole, legati per lo più al background di Skellige che ai fili narrativi portanti, spesso nemmeno così pregevoli, ma ieri...
No, davvero, la parte di main quest involgente Skellige finisce lì? Così ("La calma prima della tempesta")?
Dopo appena una manciata di verbose passeggiate parainterattive con Yennefer, punteggiate, qui e lì, da scontri e scontricini tutt'altro che memorabili?
Siam partiti da Bianco Frutteto, che ha ospitato da una rete di quest tematicamente,
personaggisticamente o anche solo solo latamente correlate al tronco portante, e che ha portato l'inteconnessione narrativa tipica del groviglio di quest di TW1 e dei primi 2 atti di TW2 in un contesto open world.
Poi è stata la volta del Velen, che ha portato la roba di cui su di una scala dimensionale DAVVERO open world.
Poi Novigrad, che per vie diverse, con sapori diversi, non senza qualche pigrizia di writing e mission design, ha bissato in un contesto integrato campagna-metropoli.
Poi Skellige. Praticamente un continente di passaggio, in alcun modo sfruttato dalla quest principale.
Non ne faccio solo una questione di sfruttamento dello spazio, ma proprio di pg, background, opportunità paesaggistiche e sub-intrecci che non entrano affatto nel contesto allagato della caccia a Ciri con la grazia ed elaganza delle sezioni precedenti.
Ho seriamente paura del fatto che, da qui in avanti, gli sviluppatori avessero messo la rushing mode per finire il gioco.
Spero di essere smentito nel prosieguo e che la main quest abbia ancora tanto da dire.
Nota a margine: curioso che proprio Velen, dove la promessa di CD Projekt è risultata perfettamente mantenuta, sia l'unica regione ad ospitare lo scontro con un membro della Wild Hunt. Me ne sarei aspettato uno per regione, invece...