Non si tratta di lavorare gratis? Tra l'altro qualora mi dovesse servire un professionista per riparare il lavandino di casa che perde non credi che qualora venisse un emerito sconosciuto ti suonerebbe alquanto strano che non si faccia pagare? Io per primo sarei dell'idea che quest ultimo considera il proprio lavoro inutile e persino fatto male se non si fa pagare. Dillo alla casalinga o al falegname che stesi seguendo i consigli illuminanti di De Masi cosicché anche tu un giorno possa godere di ciò che ti meriti ovvero uno stipendio o perlomeno un pagamento equo per il lavoro che svolgi a commissione. Di solito, in un mondo normale, la gente andrebbe pagata e si dovrebbe andare in crisi per il fatto che c'è qualcuno che lavora meglio di te e che soddisfa ancor meglio il cliente. Non perché il cliente ha un'app per poter scegliere tra diecimila disoccupati che fanno il tuo stesso lavoro ma in maniera gratuita. De Masi può anche indorare la pillola oppure sei tu che hai travisato e lo stai promuovendo male ma sta di fatto che per lui è giustificato nonché consigliato lavorare gratis. E il disoccupato nel mentre che attende di mettere in crisi il privato con questa idea geniale di che vive? Di aria? Mangia i propri figli come il conte Ugolino?
Qui c'è un errore di base abbastanza grave. Il capitalismo è la sede dell'egoismo per eccellenza. Mors tua vita mea. Non esisterà mai un capitalista che accetterà di far beneficiare anche gli altri di una lauta ricchezza. Il capitalismo non è neutro. Il capitalismo è accumulare ricchezza e per fare questo c'è chi deve morire di fame ed esser possibilmente pagato a basso costo (laddove non pagato se possibile) affinché chi possiede i mezzi di produzione possa arricchirsi. Il capitalismo non ha leggi bensì una sola linea guida: fare soldi.
Ho semplicemente dato due interpretazioni probabilmente sbagliando quella su cui ho più puntato, comunque quella da me male interpretata può comunque funzionare.
Il professionista, un meccanico, un idraulico, che hai chiamato non può chiedere soldi dato che si è offerto gratis in un App., ovviamente lo fanno per un tempo limite, possono anche offrirsi con pagamenti inferiori.
Se ci sono tanti lavoratori che si offrono gratis o chiedono poco rispetto a dipendenti di privati, se ben organizzati, nel giro di un mese metterebbero in crisi i vari privati, è come lo sciopero del lavoro per una settimana o più.
Quello che invece De Masi vuole è di offrirsi gratis al privato per un tempo limitato, scendere a patti non con il privato ma con i lavoratori che hanno troppo ore lavorative e facendo molti straordinari, cedendo le ore in più ai disoccupati, per fare ciò bisogna prima pianificare un salario minimo e reddito di cittadinanza e creare una piattaforma informatica tipo Uber per fare incontrare domanda e offerta di lavoro, qui il link sulla sua proposta :
https://www.linkiesta.it/it/article/2017/03/25/il-sociologo-de-masi-per-battere-la-disoccupazione-bisogna-lavorare-gr/33637/
Prevede 11 tappe. Io non ho letto il libro quindi non posso giudicare, ma quelli che l'hanno letto, compresi laureati, condividono la sua soluzione, e sono molti, tanto che chi l'ha letto in molti l'hanno contattato e disposti a finanziare la sua piattaforma informatica tipo Uber. Chissà perchè chi ha letto il suo libro sono in molti a condividere la sua soluzione. Non è detto che funziona per forza ma da qualche parte si deve pur provare.
De Masi ci ha studiato anni sui problemi del lavoro, professore sociologo del lavoro presso l'università "La Sapienza" di Roma e stato Preside della facoltà di Scienze della comunicazione, leggi la sua biografia.
Sul capitalismo dici assurdità, da nessuna parte c'è scritto che puoi fare profitto illimitato, il capitalismo è neutro e se va da una parte lasciando dietro gli altri la colpa è dello stato corrotto con conflitti di interessi, ecc, lo stato ha il compito di mantenere un equilibrio, i cosiddetti capitalisti che si fanno anche guerra tra di loro, e così è sempre successo nella storia umana e animale, dall'alba dei tempi. A dimostrarti che non è il sistema a portare disuguaglianze ma l'uomo e il suo mancato senso del dovere.
E' così superficiale individuare i problemi dell'umanità nel capitalismo, quando poi tutti i sistemi vengono pensati in buona fede, ma se chi controlla viene meno al suo dovere ecc, se lo stato si fa corrompere o si corrompe ecc, vedi l'attuale risultato.
Privati e politici ecc che diventano una sorta di monarchici sotto mentite spoglie, dietro a loro altri monarchici più potenti che vengono da altri paesi più forti a dettare nel nostro paese le loro politiche, U.S.A, Germania e Francia. La complessità è infinita e lascio a te arrivarci da solo.
I problemi della nostra realtà attuale sono molto più complessi laddove il capitalismo non c'entra nulla, siamo stati inglobati dall'impero U.S.A che ci ha sempre dettato leggi e deve far fronte alla concorrenza cinese imponendo all'Europa meno diritti sociali ecc, il fine degli U.S.A come vedi è dominare tutto il mondo e per farlo utilizzano ogni mezzo per arrivarci, domandati poi perchè accentrare così tanta ricchezza incalcolabile nelle mani di sempre più meno persone, cosa ci fanno.
Ma tu pensi che un giorno in uno stato comunista ci sia l'uguaglianza e pace eterna, non sarà mai così perchè non comanda il sistema, immagina uno stato comunista corrotto che diventa come un grande ente privato e decide come trattare 60 milioni di italiani, l'egoismo prende sempre il sopravvento.
Le disuguaglianze sono sempre successe a causa di un popolo incapace di vigilare ignorante ecc, se sapessimo vigilare e protestare facendo pressioni, ben organizzati, a quest'ora c'era un certo equilibrio tra privati, stato, e dipendenti. E' sempre contata l'educazione la base per mantenere equilibrio.
Darkema, non serve che mi spieghi che le piccole imprese soffrono per il calo della domanda, lo so benissimo. Il punto è che stanno pagando le conseguenze delle proprie scelte: quando i nel 96 e nel 2001 sono stati introdotti e rafforzati i contratti interinali piccoli e piccolissimi hanno iniziato a pagare uno sputo le persone. Esattamente come le imprese più grandi. E questo sembrava bellissimo. Solo salari bassi non sono negli interessi delle piccole imprese perché le piccole imprese non possono esportare. Ce lo vedete il negozietto sotto casa (qualsiasi cosa essi vendano) esportare? O il bar, il meccanico, la pasticceria?
Gli imprenditori, insomma, per puro egoismo, hanno fatto una scelta miope, quindi, di che càzzo, stiamo parlando? Il casino l'hanno creato loro e loro lo devono risolvere assumendo e pagando. Le chiacchiere stanno a zero. "Eh ma i costi", "eh ma questo", "eh ma quest'altro"? Che s'attacchino al cazzo: sicuramente i lavoratori non possono spendere soldi che non hanno e non possono fare niente, se non ricorrere alla violenza cosa questa, che non avverrà.
Insomma: più le imprese sono piccole più hanno interessi simili a quelli dei lavoratori solo che i padroni di quelle imprese, in genere, si percepiscono come capitani di industria che evidentemente non sono. Hanno fatto scelte basate sul breve periodo, hanno accettato il rischio che quelle scelte comportavano e ora, alcuni di essi, pagano le conseguenze di quelle scelte.
E i lavoratori, in tutto questo dovrebbero lavorare gratis. Ovviamente, gli altri lavoratori, non De Masi che i suoi libri li fa pagare. Seriamente, di cosa càzzo parliamo?
Hai dimostrazioni che lo facevano tutti? Non generalizzare.
Quali conseguenze delle proprie azioni, la gran parte dei piccoli imprenditori e il popolo generale della politica se ne è sempre fregato, figurati se i piccoli imprenditori poi stiano a seguire la politica, difatti nel 96 governava la sinistra, oltre al problema che politici di sinistra e destra erano tutti venduti permettendo quello che hai detto, l'imposizione veniva dalla UE.
Io non parlo solo dei piccoli imprenditori sotto casa, in questo caso mi riferisco a molte piccole imprese che esportano, piccole imprese meccaniche, imprese per componenti auto, chi produce sedili per aerei, alimentari, ecc, che riescono ad esportare in europa e nel mondo, facendo anche concorrenza alla Germania nonostante i bastoni fra le ruote, non seguendo le politiche economiche dell'unione europea, come dice Galloni in uno dei video postati, riuscendo a reinventarsi, l'arte di arrangiarsi, questi rispettano l'ambiente, pagano bene il lavoratore, producono ciò che serve, ecc. Come vedi non c'è bisogno del comunismo nè dell'imposizione dello stato se ci sono privati educati e corretti, ovviamente non tutti sono così e per questo è importante ovviamente lo stato che deve essere sempre presente, è semplicemente per dire che il privato non è brutto e cattivo a priori.
Insomma da come giudichi i privati per te sono brutti e cattivi a priori, ma non è così, per le piccole imprese la maggior parte del loro capitale è destinato a mantenere l'azienda, manutenzione, pagare le tasse, i materiali, i lavoratori ecc, ovvio che devono avere un certa ricchezza equilibrata per sostenere tutto questo, quindi un piccolo privato che esporta alla fine non è tanto più ricco di un lavoratore ben pagato, come lo stesso Galloni in uno dei video che ho postato afferma, a meno che si comporta scorrettamente.
Su De Masi leggi sopra, chi l'ha letto in molti condividono la sua soluzione, il lavoro gratis è per un certo breve periodo.
Non so perchè lo attacchi sulla vendita dei libri, non ha mai inteso che i lavoratori devono essere sfruttati nè lavorare gratis per molto tempo da far felici i privati.
Lui è molto critico sull'andazzo del mondo attuale, impressionato e non si capacità perchè nessuno fa nulla.
Per come ragioni tu e Cart vi vedo molto estremisti convinti ognuno che il sistema economico che abbraccia sia meglio dell'altro quando semplicemente funzionano entrambi, cambiano solo i metodi ma la sostanza è la stessa se lo stato fa il suo dovere, con la differenza che il capitalismo permette di avere più libertà creativa visto la libera iniziativa economica (in un mondo socialista sta allo stato decidere se un idea che vuoi sviluppare funziona o no), e permette la libertà di fare profitto facendo stare bene privati e lavoratori se lo stato adempie al suo dovere, quello che critichi al comunismo è lo stesso problema del capitalismo e cioè che in realtà nessuno dei due ha colpe se nei vari paesi che adottano questi sistemi sono usciti problemi, semplicemente lo stato non ha fatto il suo dovere come ben ho spiegato sopra riguardo a chi critica il capitalismo pensando che sia tutta colpa sua quando la realtà è ben diversa e le disuguaglianze sono sempre esistite a causa dell'egoismo dell'uomo e del popolo menefreghista incapace di vigilare e protestare con organizzazione.