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Comunque per molti aspetti questa manovra non mi piace: taglia poco alla difesa (25 milioni quando potrebbe tagliare dalle pensioni di generali inutili e spese burocratiche infime) e nulla alle missioni militari,  non taglia i 500 € ai 18enni che è uno spreco assurdo, taglia all'istruzione, dà la possibilità ai comuni di aumentare ancora le tasse sulle case.

Inoltre osa ben poco: mi aspettavo un minimo misure più audaci, tipo accorpare i comuni, diminuire i costi di tanti enti inutili, ritirarsi dalle missioni militari (specie quelle troiàte in Kosovo e Libano).

Sarò che un botto di risorse vanno per il reddito di cittadinanza che a me pare una misura largamente inutile: per carità, immette soldi nell'economia reale ma è una misura palliativa a breve termine che, come al solito tra l'altro, grava sulle casse del nord senza però nel concreto, a mio parere ma felice d'essere smentito, faccia qualcosa di reale per rilanciare il sud.
Minchia, guai a toccargli le pensioni. Ultimamente sta comparendo in tv (tipo a "No è l'Arena" di Giletti) un ex generale in pensione che sta fregnando che gli taglieranno i suoi 4k e passa (o forse 5k) di € mensili.

Notizia fresca fresca sul reddito di cittadinanza: https://www.tgcom24.mediaset.it/politica/giorgetti-su-reddito-di-cittadinanza-ci-sono-problemi-attuativi-_3172612-201802a.shtml

Rimane il mio dubbio su come il reddito di cittadinanza possa creare nuovi posti di lavoro, a meno che non parliamo di andare a raccogliere le cartacce da terra per periodi di tempo ben determinati.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Le misure passive per la disoccupazione non hanno l'obiettivo di creare posti di lavoro ma semplicemente quello di dare ai disoccupati un po' di speranza ed evitare rivoluzioni da parte dei disperati. 

Chi credeva/crede il contrario, sogna.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Ma infatti il RdC è utile nella misura in cui si accompagna ad una vera rivoluzione dei centri per l'impiego.
 

 
Se le imprese non assumono a tempo indeterminato e non pagano salari dignitosi, puoi riformare quello che ti pare quante volte ti pare ma non è i centri per l'impiego i lavori se li possono inventare.

 
Consiglio a tutti la lettura di questo libro, a prescindere dalla propria faziosità.

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Ma infatti il RdC è utile nella misura in cui si accompagna ad una vera rivoluzione dei centri per l'impiego.
 
Ma che rivoluzione vorresti fare? Ci sono dipendenti di alcuni CPI che si auto-tassano per comprare materiale di cancelleria, ma di cosa stiamo parlando, ma ammesso e non concesso che avvenga il miracolo, che lavoro vuoi che trovano se lavoro non ce ne?

 
Ma che rivoluzione vorresti fare? Ci sono dipendenti di alcuni CPI che si auto-tassano per comprare materiale di cancelleria, ma di cosa stiamo parlando, ma ammesso e non concesso che avvenga il miracolo, che lavoro vuoi che trovano se lavoro non ce ne?


Un po' il lavoro non c'è….un po' il mondo del lavoro è cambiato.

Ti posso raccontare di un ex quadro che, non trovando lavoro nel suo settore, si è fatto il corso di OSS trovando lavoro (contratto a tempo indeterminato) nel giro di una settimana.
Sempre in ambito sanitario, al Sud nessuno assume Infermieri (che ricordo è una professione che richiede la laurea) mentre al Nord ti assumono subito (anche se conta parecchio dove hai studiato).

Se le imprese non assumono a tempo indeterminato e non pagano salari dignitosi, puoi riformare quello che ti pare quante volte ti pare ma non è i centri per l'impiego i lavori se li possono inventare.
Assumere a tempo indeterminato e pagare salari dignitosi sono due concetti diversi.

Da imprenditore (termine un po' troppo inflazionato, ma tant'è) posso dirti che il concetto di lavoro a tempo indeterminato per me è morto.
Qualunque imprenditore sa che un dipendente è fondamentalmente una risorsa aziendale in grado di produrre un determinato risultato: se il risultato è positivo, che bisogno c'è di cacciarlo? Anzi, il rischio è che possa trovare un'altra sistemazione più appagante da un punto di vista professionale e remunerativo, di conseguenza sarà premura del datore tenerselo con uno stipendio adeguato.
All'opposto, se un dipendente non porta valore nell'azienda, perché mi devo tenere un peso? Perché io imprenditore non posso essere libero di mandarlo fuori a calci nel **** e sostituire la sua figura con una più valida?.

Mi spiace ma io credo che la stabilità economica di un dipendente debba passare dalle sue qualifiche e non da un contratto.

C'è da dire che molte aziende sono entrate in difficoltà perché, in un periodo di crisi, non sono state in grado di cambiare.
Nel mio lavoro ho visto orde di dirigenti strapagati non fare assolutamente un **** ed essere completamente impreparati a quello che è successo e che sta accadendo oggi.

Io ho 31 anni e mi auguro che tra le milleuno StartUp e PMI che stanno spuntando come funghi ci sia gente abbastanza intelligente da non ripetere gli errori del recente passato, ma anche in questo caso assisto a cose imbarazzanti: fondatori che si autoproclamano CEO e che si danno mega stipendi perché pensano di essere Elon Musk e si riempiono di stagisti. Società che nell'arco di 5 anni falliscono e che se fanno fatturano 50K/anno è un miracolo.

Si, c'è stata la crisi. Si, l'euro è una *****. Noi però ci abbiamo messo (e purtroppo ci stiamo mettendo) del nostro.

 
Sicuramente è molto interessante quello che dic, solo che imprese e imprenditori (non ti personalmente, sia chiaro, faccio un discorso generale) hanno ampiamente rotto le palle: prima assumono e pagano, poi si riparla di qualsiasi altra cosa: hanno perso il diritto di lamentarsi tipo un millennio fa.

E rimane il fatto che se le imprese non assumono, i centri per l'impiego non hanno lavori da proporre, questo è un dato di fatto insormontabile.

 
Un po' il lavoro non c'è….un po' il mondo del lavoro è cambiato.

Ti posso raccontare di un ex quadro che, non trovando lavoro nel suo settore, si è fatto il corso di OSS trovando lavoro (contratto a tempo indeterminato) nel giro di una settimana.
Sempre in ambito sanitario, al Sud nessuno assume Infermieri (che ricordo è una professione che richiede la laurea) mentre al Nord ti assumono subito (anche se conta parecchio dove hai studiato).
La formazione professionale (sia privata che attuata da enti pubblici) e in generale il doversi rimettere in gioco, formandosi, per trovare un lavoro (su cui mi troveresti subito d'accordo)  è sicuramente importante ma in italia siamo messi male anche su questo campo, rinvito a vedere il servizio di presa diretta di qualche settimana fa che testimonia bene come siamo messi: https://www.raiplay.it/video/2018/09/Presa-Diretta-Capitale-umano-48964b29-46c5-46e1-b184-27253e8db2d8.html

Vero il discorso del sud riguardo agli infermieri... ci sono ad esempio alcune ASP con le assunzioni completamente bloccate nonostante la penuria di personale

 
Nessuno, nemmeno gli imprenditori sanno cosa vogliono realmente anzi, lo sanno benissimo ma è bene fare orecchie da mercante. Allora ci si trincera dietro la crisi economica perpetua, come se per tutti gli altri non esistesse. Stiamo parlando del nulla, ovviamente non mi riferisco a te Audio, e quando hai un'azienda gli investimenti per la crescita della propria azienda si calcolano anche sulla qualità del personale assunto. Se vuoi qualità paghi. Allo stesso modo se vuoi manodopera devi pagare. Questo vale per qualsiasi lavoro. Altrimenti gli imprenditori possono risparmiare quanto desiderano per tagliare le spese. Lavorare da soli senza alcun dipendente. 

 
Ultima modifica da un moderatore:
Nessuno, nemmeno gli imprenditori sanno cosa vogliono realmente anzi, lo sanno benissimo ma è bene fare orecchie da mercante. Allora ci si trincera dietro la crisi economica perpetua, come se per tutti gli altri non esistesse. Stiamo parlando del nulla, ovviamente non mi riferisco a te Audio, e quando hai un'azienda gli investimenti per la crescita della propria azienda si calcolano anche sulla qualità del personale assunto. Se vuoi qualità paghi. Allo stesso modo se vuoi manodopera devi pagare. Questo vale per qualsiasi lavoro. Altrimenti gli imprenditori possono risparmiare quanto desiderano per tagliare le spese. Lavorare da soli senza alcun dipendente. 
Ma infatti, per molti imprenditori il salario equo da corrispondere al lavoratore è 0. Salvo poi lamentarsi del fatto che nessuno compra le schifezze che produce.  

Ma davvero, di che stiamo parlando?

 
Ultima modifica da un moderatore:
c'è da dire che gli stessi imprenditori, al contrario di quanto si pensi, non sono una categoria che ragiona tutta allo stesso modo. Basta farsi un giro ed ognuno darà una ricetta diversa per la risoluzione dei problemi che affliggono il mondo del lavoro. Penso ciò dipenda da come gestiscono la propria attività e dalla dimensione della stessa. Queste manovre credo siano ben viste più da chi ha aziende piccolissime o al massimo di medie dimensioni che dai grandi imprenditori.

 
c'è da dire che gli stessi imprenditori, al contrario di quanto si pensi, non sono una categoria che ragiona tutta allo stesso modo. Basta farsi un giro ed ognuno darà una ricetta diversa per la risoluzione dei problemi che affliggono il mondo del lavoro. Penso ciò dipenda da come gestiscono la propria attività e dalla dimensione della stessa. Queste manovre credo siano ben viste più da chi ha aziende piccolissime o al massimo di medie dimensioni che dai grandi imprenditori.
Io tutti 'sti imprenditori che si struggono per pagare di più i propri dipendenti e per assumere a tempo indeterminato non li vedo.

 
Io tutti 'sti imprenditori che si struggono per pagare di più i propri dipendenti e per assumere a tempo indeterminato non li vedo.
Piccole aziende con pochissimi dipendenti dove si è quasi una famiglia qualche sforzo lo fanno. Ovviamente all'imprenditore conviene mantenere una persona che già conosce le dinamiche e preferirebbe tenersi uno valido a costo di pagare un po' più. Chiaro che nelle aziende un minimo più grandi siamo tutti intercambiabili. Facile finire fuori al minimo problema se la legge lo permette

 
Nessuno, nemmeno gli imprenditori sanno cosa vogliono realmente anzi, lo sanno benissimo ma è bene fare orecchie da mercante. Allora ci si trincera dietro la crisi economica perpetua, come se per tutti gli altri non esistesse. Stiamo parlando del nulla, ovviamente non mi riferisco a te Audio, e quando hai un'azienda gli investimenti per la crescita della propria azienda si calcolano anche sulla qualità del personale assunto. Se vuoi qualità paghi. Allo stesso modo se vuoi manodopera devi pagare. Questo vale per qualsiasi lavoro. Altrimenti gli imprenditori possono risparmiare quanto desiderano per tagliare le spese. Lavorare da soli senza alcun dipendente. 


Ma scherzi? Se oggi c'è una moria di lavoro è anche per colpa della nostra categoria.

Ti faccio un altro esempio che mi è capitato ieri: libero professionista, lavora come arboricoltore e tree climber. È andato a pari dei costi necessari per svolgere al meglio la sua attività (certificazioni internazionali, attrezzatura, auto, circa 40K) nell'arco di 2 anni. Ha famiglia (lavorano sia lui che la compagna) ed in 3 anni di attività ha portato in casa 25K/anno.

Vuole chiudere l'attività perché, ha detta sua, non può fare questo lavoro fino a 50 anni e quindi seguirà il sogno della vita ovvero fare il Vigile del Fuoco.

Ora, è condivisibile il discorso dell'età: per scalare gli alberi devi essere fisicamente preparato ed a 50 anni, anche con una forma fisica invidiabile, sarebbe comunque pericoloso.

Tuttavia, con un attività florida ed in crescita come la sua, l'idea di abbandonare tutto per fare il Vigile del Fuoco mi manda in bestia.

Rifiuta i lavori per non superare la soglia dei minimi! Anziché crescere e puntare a creare un valore, preferisce ritirarsi per fare un lavoro ugualmente pericoloso, pagato poco, ma con un contratto a tempo indeterminato...e se sta male può sempre lavorare nell'ufficio dei VdF.

E lui (ahimè) non è l'eccezione: questa è una larga parte dell'Italia dei giovani che puntano alla stabilità economica non sotto forma di attività lavorativa che funziona ma di contratto a tempo indeterminato.

 
'Sta cosa puzza tanto di "il lavoro c'è, sono i giovani che non vogliono lavorare"  :rickds:

 
'Sta cosa puzza tanto di "il lavoro c'è, sono i giovani che non vogliono lavorare"  :rickds:
No, la mia era una critica agli "imprenditori" di oggi che potrebbero ma non vogliono.

Il tizio in questione ha detto che ci sono parecchi neo-laureati che vengono da lui chiedendogli di imparare il mestiere e di mettere in pratica ciò che hanno studiato.

 
'Sta cosa puzza tanto di "il lavoro c'è, sono i giovani che non vogliono lavorare"  :rickds:
Purtroppo sì. Il lavoro c'è ma i giovani non hanno voglia di sporcarsi le mani. Il lavoro non c'è? Createlo tu. Diventa imprenditore in due secondi. E i prestiti bancari per iniziare la propria attività? Eh no mi spiace ma se non hai garanzie da darmi vai a farti benedire. E allora come posso fare? Semplice, vai da zio Peppino a fare l'operaio oppure il bracciante per 2 euro all'ora. Ah, devi essere auto-munito ovviamente.

Voglio dire, il ragionamento di Audio è condivisibile ma è anche bene ricordarsi, secondo me, che per iniziare un'attività in proprio anziché legarsi ad un indeterminato è necessario avere comunque la possibilità di lavorare per poter mettere da parte qualche cosa per potersi successivamente mettere in proprio. A meno che non si sia già ricchi ovviamente. 

 
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