Bisognerebbe chiedere al buon vecchio
@Light Sly :hehe:
Prima di tutto, bisogna tenere conto che l’elezione del Papa non è intesa primariamente come elezione del sovrano del Vaticano. Prima di tutto, colui che i cardinali eleggono è il capo della Chiesa, nonché Vescovo di Roma.
Anzi direi che, come per altri casi, il fatto che sia anche sovrano della Città del Vaticano è marginale.
Chiesa cattolica, Santa Sede e Stato Citta del Vaticano sono tre organi collegati ma distinti.
Chiesa cattolica: la comunità dei fedeli, organizzate in diocesi, affidate da ciascuna ad un Vescovo.
Santa Sede: l’insieme del Papa e della sua curia (= i suoi più stretti collaboratori).
Città del Vaticano: il piccolissimo Stato creato con i Patti Lateranensi del 1929.
La rinuncia papale è disciplinata dal Codice di diritto canonico al canone (così si chiamano gli articoli del Codice) numero 332. In sostanza esso richiede che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga detta chiaramente, senza bisogno che qualcun altro la accetti.
Erano secoli (dai tempi di Celestino V), che un Papa non rinunciava all’ufficio.
Ratzinger ha detto piuttosto chiaramente le ragioni della sua rinuncia, più che altro la difficoltà della vecchiaia insomma, disse così nella sua
Declaratio:
“Dopo avere ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.”
Personalmente non vedo motivi per pensare a complotti strani o che sia stato obbligato a rinunciare. Papa Francesco, dal canto suo, è vero Papa eletto regolarmente.
Sul fatto dello Spirito Santo: è vero che esso tramite i cardinali riuniti in conclave “discende” sull’eletto, ma questo non implica che Dio abbia sbagliato. La rinuncia è una possibilità nelle mani del pontefice, che può decidere di rinunciare al suo ufficio come qualunque altro essere umano, ma che non mette in discussione l’intervento divino.
La Chiesa è comunque un ordinamento giuridico strutturato con sue regole e una (lunghissima) tradizione, non è solo una questione "Dio lo ha detto o no?", teologia e diritto canonico si completano a vicenda sin dagli albori della storia della Chiesa.