Non sono affatto inadeguati, sono solo NON convenienti per i paesi virtuosi, Germania in testa. Per noi sarebbero adeguati...eccome se sarebbero adeguati
Ti spiego terra terra come funzionano questi strumenti.
Hai presente i bond? Uno Stato “vende” il proprio debito sotto forma di obbligazioni (bond appunto) per finanziare le proprie attività (pagamenti di pensioni, spese militari ecc.) in cambio di un compenso, ossia il tasso di interesse. Quest’ultimo è determinato dalla solidità economica del paese che emette i bond (le famose valutazioni A+ B- AA AB ecc.): quanto più rischioso economicamente viene giudicato quel paese, tanto più alto sarà l’interesse che dovrà pagare alla scadenza.
Gli eurobond funzionano allo stesso modo, la differenza sta nel fatto che i debiti dei diversi paesi sono in comune e vengono quindi condivisi da tutti. Ad emetterli possono essere i singoli Stati oppure un’istituzione europea (come ad esempio la BEI). Naturalmente la Germania non sarà contenta di condividere il debito della Spagna o dell’Italia, ecco perché non li vuole (e dal suo punto di vista non si può certo biasimare).
Il MES è invece tutta un’altra cosa. Si tratta di un fondo alla cui composizione gli Stati contribuiscono in percentuali diverse: la Germania è quella che versa di più...si potrebbe dire che è l’azionista di maggioranza.
Quando un paese è in difficoltà può chiedere un prestito al MES ma per ottenerlo deve sottoscrivere una sorta di memorandum in cui si impegna ad attuare una serie di misure economiche (riforme strutturali, tagli, privatizzazioni...). In pratica è come se quel paese passasse in amministrazione controllata, per così dire, sotto la vigilanza di BCE, FMI e Commissione Europea (la famosa Troika).
La Grecia ad esempio è stata costretta a vendersi anche le mutande e indovina qual’è stato uno dei paesi che ne ha maggiormente approfittato? Esatto, proprio la Germania! Pensa che la Fraport (società tedesca a maggioranza pubblica) ha sottoscritto un accordo che gli permette, per 1,2 miliardi, la gestione dei maggiori aeroporti della Grecia per almeno i prossimi 40 anni: Skiathos, Salonicco, Corfù, Rodi, Zante, Mykonos, Kos...in pratica frau Merkel si è assicurata il controllo del turismo, uno settori più importanti della Grecia :wink:
Questo per sommi capi il funzionamento di questi due strumenti.
La domanda che mi sono posto ultimamente è: ma oltre a queste due soluzioni non c’è altro? Certo che si: chiedere ad esempio aiuto economico ad altri paesi (USA, Cina, Russia...) come accaduto ad esempio nel dopoguerra.
Quando Conte ha detto “altrimenti facciamo da soli” intendeva secondo me esattamente questo.