Lo riformulo con un esempio diverso.
Qualche tempo fa si è parlato di tassare i super ricchi negli USA. Tralasciando che sia un’azione effettivamente voluta dai democratici o meno, in una società del self made man anche i più poveri o i benestanti sollevano la questione del non intaccare le ricchezze guadagnate per vari motivi. Ora, questa gente tendenzialmente vota già destra (anche qui sorvoliamo su cosa sia destra o sinistra negli USA e ammettiamo che la destra sia la corrente che non farebbe suddetta tassa) pur non avendo un reale beneficio perché un benestante non è sicuramente un ricco, figuriamoci super ricco. Eppure si batte per quello che un giorno la società americana gli ha venduto come raggiungibile, ovvero di farsi da solo e vivere il sogno americano.
In Italia hai una marea di piccoli imprenditori che in analogia si sentono grandi industriali, tifo per il mercato libero, stato cagacazzo e via dicendo. Ma anche banalmente gente che con 2-3 case e un macchinone si sente nella classe che generalmente è tutelata dalla destra (anche qui sorvoliamo cosa poi faccia nella pratica la sinistra italiana per le altre classi sociali). Il cortocircuito qui sta nel fatto che sentendosi tutelato dalla destra si batte per tutte le cose che la corrente avanza, quali appunto tasse cagacazzo, poveri zavorra (o poveri a cui donare il lavoro), fannulloni da divano col rdc, etc. Poi succede il covid e qualcuno se ne esce con la faccia da pikachu che non si spiegano perché il mercato libero non li tuteli. E quando falliscono finiscono nella classe operaia, o peggio con una corda al collo.
Io non so se è il tuo caso, ma onestamente penso di sì poi mi smentirai, ma che tu pensi di essere l’oggetto di invidia della classe operaia quando con due case non ci tiri fuori un reddito che reputi sufficiente e quindi sei costretto a lavorare - poi non so se è effettivamente così ma se con due case dici che giustamente non ci campi in un qualche altro modo farai - beh, non sei per nessun motivo uno che la sinistra vuole privare delle proprietà.
Non sarò stato particolarmente diplomatico con la scena di Fantozzi, ma il punto è che come tu dai lavoro a 8 persone, le 8 persone danno la loro manodopera a te. Ovviamente mancando di coscienza di classe (vedi discorso sopra) e avendo un modello che punta ad avere più disoccupati che posti di lavoro, il coltello dalla parte del manico ce l hai tu e probabilmente è anche normale, per te, sentirti un “benefattore”. Ma la retorica è questa d altronde, le aziende donano lavoro e mandano avanti il paese, quando se domani nel mondo tutti i dipendenti si fermassero, il paese non andrebbe avanti. Ma se pensiamo che c è anche la retorica dello sciopero che è fatto contro il governo e impedisce ai lavoratori bravi di andare a lavorare (ma va?), forse è anche comprensibile avere questa visione per te. Ma comunque non la condivido, sia perché non sono al tuo posto sia perché in linea generale non è una cosa oggettiva.
La battuta è per farti fare una riflessione e capire che è un attimo che ti ritrovi a dover ricevere lavoro da qualcun altro. Con la tua mentalità, che non critico, sono certo che comunque resteresti della stessa idea e in questo malaugurato caso saresti enormemente riconoscente al prossimo datore di lavoro. Pure io sono un lavoratore e ho sempre cercato al massimo di sfruttare le possibilità che ho avuto (non sono uno che crede nel concetto di meritocrazia perché potevo nascere in Africa o con genitori tossici, nessuna possibilità di studiare o altro), ma questo non mi fa perdere di vista quanto ho detto sopra. E non mi sento riconoscente verso il datore di lavoro, perché io i benefici glieli porto già in cambio di uno stupendio - ed è un rapporto sbilanciato a mio sfavore, come tutti i lavori, visto che si stanzia una nuova RAL solo se questa porta utili aggiuntivi, non per rilassare il carico di lavoro.