Secondo me qui c’è un fraintendimento di base su cosa significhi libertà in una democrazia. Libertà non vuol dire “liberi tutti fino a che non succede qualcosa di brutto”. Vuol dire avere la possibilità di esprimere le proprie idee senza ledere i diritti fondamentali degli altri. E questo include idee scomode, impopolari o che a molti non piacciono.
Vietare le idee “pericolose” prima che attecchiscano significa decidere chi può parlare e chi no, e storicamente questo strumento è stato più usato per reprimere dissenso che per proteggere la società. Chi decide cosa è pericoloso? Chi decide cosa può circolare e cosa no? Oggi banni il fascismo, domani qualcosa di diverso che tu consideri scomodo?
Le idee hanno conseguenze concrete, questo è chiaro. Nessuno sta dicendo che certe ideologie siano innocue. Ma la risposta non può essere il bando preventivo, la società deve affrontare le idee criticamente, educare, smontare i discorsi sbagliati, discutere apertamente.
Hitler prima delle leggi di Norimberga non era “ok”, ovviamente. Ma il punto non è punire a posteriori, il punto è capire che impedire a qualcuno di parlare preventivamente crea un precedente pericoloso. E se prendiamo questo approccio come regola generale, rischiamo di sostituire la libertà con il controllo dall’alto.
E voglio aggiungere una cosa importante che spesso si trascura,questo non è solo un problema di destra o di fascismo. Negli ultimi anni anche movimenti o pressioni culturali associati alla sinistra o a ideali “woke” hanno portato a censura o modifiche nei media (film, videogiochi, libri) eliminando dialoghi, contenuti storici o simboli per non offendere qualcuno. Queste forme di censura sono sempre una forma di controllo sulle idee e mostrano che il problema non è chi ha ragione, ma chi decide cosa può essere detto o mostrato.
Non sto difendendo Kirk, non sto approvando le sue idee o i partiti che sosteneva. Sto dicendo che vietare idee per paura che diventino violente o scomode non risolve nulla. La libertà di espressione, anche di opinioni estreme o impopolari, è l’unico strumento per smontarle razionalmente, educare le persone e impedire che attecchiscano. Chi vuole fermare l’odio deve farlo con argomenti, conoscenza e dibattito, non con divieti preconfezionati.