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ale54

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Verissimo. Non penso ci siano (molti) impieghi che mi diano la stessa libertà di gestire la mia vita (nell'ultimo mese mi sono alzato solo 3 giorni prima delle 9, e tutte le volte era perchè avevo impegni "familiari"), garantendomi comunque una paga per nulla bassa.

Eh. Ma il punto è che, anche questo, va inserito nel resto del contesto. Già sei "obbligato" a fare ricerca sugli argomenti che "tirano di più" invece che su quelli che magari ti interessano sul serio; aggiungici poi tutti gli "imprevisti" (prof che ti chiedono review/esami/lezioni/slides dall'oggi al domani perchè "non mi è arrivata la notifica su google calendar!"...) e le rotture di balls (studenti che definire "casi umani" sarebbe quasi un complimento...) e ti rendi conto che, sotto sotto, magari vuoi anche cambiare.

Poi oh, l'erba del vicino è sempre più verde. 
Prova lavorare in un azienda. Poi mi dici ?. 

 

Noton

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E comunque la laurea ai tempi del coronavirus è un'esperienza tutta da vivere... :asd:

 

Snow24

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Domanda molto personale, per chi studia e intanto non lavora, come organizzate le vostre sessioni di studio? Avete una parte della giornata prestabilita dedicata a quello? Fate quando avete tempo?

Io tra gennaio e febbraio ho una delle sessioni più importanti della mia vita e devo dare tre esami che non mi piacciono per niente. Ho praticamente due mesi prima del primissimo appello e poi in un mese ho gli altri due.
Nel mio periodo migliore studiavo la mattina dalle 9 fino alle 12 circa, con piccole pause in mezzo, però ho paura che così facendo non riesca a fare tutto in tempo, ma dedicargli anche qualche ora del pomeriggio mi da l'impressione di non avere tempo per nulla e mi sento soffocare. Lo so che è stupido ma nella mia testa è così :asd:

Dei tre esami che devo fare, di uno il programma non è lunghissimo, però e è tosto tosto (marketing, tra l'altro con una struttura davvero orrenda che lo rende più mnemonico che altro), poi un'idoneità in lingua spagnola (non ho mai capito come si studia una lingua e trovo lo spagnolo orrendo :asd:) e un altro esame non troppo semplice, ma nelle mie corde, che però richiederebbe un mesetto di studio e memorizzazione visto che ci sono tantissimi nomi da ricordare e la mia memoria è davvero pessima.

E anche su questo vi chiedo, come vi organizzate per preparare gli esami? Io di solito i primi giorni leggo tutto e schematizzo in un quaderno (o se proprio odio la materia mi limito a leggere e sottolineare), cosa che di solito mi porta via un paio di settimane, spesso anche tre e lascio un'ultima settimana per ripetere e cercare di memorizzare, ma fino ad ora con pessimi risultati. Per carità, passo gli esami, anche con buoni voti, ma non ricordo assolutamente nulla e vado ad improvvisazione senza ricordare nessun nome, nessun elenco, nulla. Consigli? :asd:
 

BlackWizard

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Domanda molto personale, per chi studia e intanto non lavora, come organizzate le vostre sessioni di studio? Avete una parte della giornata prestabilita dedicata a quello? Fate quando avete tempo?

Io tra gennaio e febbraio ho una delle sessioni più importanti della mia vita e devo dare tre esami che non mi piacciono per niente. Ho praticamente due mesi prima del primissimo appello e poi in un mese ho gli altri due.
Nel mio periodo migliore studiavo la mattina dalle 9 fino alle 12 circa, con piccole pause in mezzo, però ho paura che così facendo non riesca a fare tutto in tempo, ma dedicargli anche qualche ora del pomeriggio mi da l'impressione di non avere tempo per nulla e mi sento soffocare. Lo so che è stupido ma nella mia testa è così :asd:

Dei tre esami che devo fare, di uno il programma non è lunghissimo, però e è tosto tosto (marketing, tra l'altro con una struttura davvero orrenda che lo rende più mnemonico che altro), poi un'idoneità in lingua spagnola (non ho mai capito come si studia una lingua e trovo lo spagnolo orrendo :asd:) e un altro esame non troppo semplice, ma nelle mie corde, che però richiederebbe un mesetto di studio e memorizzazione visto che ci sono tantissimi nomi da ricordare e la mia memoria è davvero pessima.

E anche su questo vi chiedo, come vi organizzate per preparare gli esami? Io di solito i primi giorni leggo tutto e schematizzo in un quaderno (o se proprio odio la materia mi limito a leggere e sottolineare), cosa che di solito mi porta via un paio di settimane, spesso anche tre e lascio un'ultima settimana per ripetere e cercare di memorizzare, ma fino ad ora con pessimi risultati. Per carità, passo gli esami, anche con buoni voti, ma non ricordo assolutamente nulla e vado ad improvvisazione senza ricordare nessun nome, nessun elenco, nulla. Consigli? :asd:
Guarda è sicuramente un discorso molto personale che varia da soggetto a soggetto ma anche e sopratutto da facoltà a facoltà.
Io per esempio la mattina mi metto abbastanza tardi, almeno alle 11 e studio fino a ora di pranzo, dopodiché vado avanti dalle 16 alle 19/20, praticamente tutto tirato. Cosi facendo studio anche 6 ore al giorno tutti i giorni, il fine settimana poi di solito studio molto di più, sopratutto se non devo scendere, se sto sotto esame di solito finivo anche alle 22 la domenica, dico finivo perché con la pandemia si sono stravolti gran parte degli orari. Poi tutto dipende dal tipo di esame, per una procedura penale o in diritto civile dove hai almeno 800 pagine di esame, sono laureando in giurisprudenza, bisogna studiare almeno quelle 6 ore al giorno minimo per 3 mesi.
Poi io sono particolare (e autolesionista :asd:) da momento in cui mi metto studiare iniziando a leggere il libro, studio tutti i giorni fino all'esame, che sia un mese o 3 e alla lunga sono mazzate ma se non si fa così a mio avviso alcuni esami non si superano, anche perché poi in cattedra sanno essere infami.
Di solito io vado a numero di pagine giornaliero.
Per cercare di memorizzare meglio vedi di ripetere a libro chiuso finché non salti niente del paragrafo, questo per la prima ripetizione, dalla seconda in poi io ripeto dall'indice, ossia tenendo l'indice del libro aperto e ripetendo a ruota libera.
 

Snow24

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Davvero complimenti. Sarà che io sono pigro, sarà che fai giurisprudenza mentre io studio comunicazione e media, fatto sta che ammiro e invidio moltissimo la tua dedizione :asd:

Io ho davvero un blocco mentale, sin dalle medie. Per me l'idea a priori di dedicare una parte sostanziosa della mia giornata allo studio mi mette tristezza. Mi ero imposto di farlo solamente la mattina così da sapere di avere il resto della giornata libero. Ci sono sempre cose che devi sbrigare (cucinare, spesa, questioni, uscite) e io ho proprio la fobia di non avere tempo per me stesso. Anche solo boh per scrollare un sito di notizie, ho proprio bisogno di avere del tempo in cui non ho nulla da fare e posso anche non fare nulla.

Nel mio periodo più produttivo studiavo la mattina e il pomeriggio quasi ogni giorno mi allenavo in casa. C'era sempre qualcos'altro da fare quindi avevo già queste due attività che facevo controvoglia e se pensavo di studiare mattina e pomeriggio e poi allenarmi, mi sentivo subito soffocare. È una cosa estremamente stupida e immatura e la odio con tutto me stesso, però non riesco a superarla. Sarà che sono spontaneo, o meglio impulsivo, comunque mi piace poter fare quello che voglio quando voglio, però mi capita di avere voglia di giocare, di guardare un film, di leggere un libro, di andare a giocare a basket, di uscire con una persona e se non riesco a farla subito devo sapere di poterla fare presto. Studiando mattina e pomeriggio avrei la certezza che fino ad almeno le 17 non posso fare niente di tutto ciò. Ho solo la pausa pranzo, ma anche lì devo aiutare a sistemare la cucina dopo.
Io sono sicuro che avrò tantissimi problemi con il lavoro.
È che quando sei nella fascia studio puoi anche fare pause, stare mezz'oretta al cellulare e cose del genere, però non ti senti mai libero, hai sempre un'occhio sull'orologio e quell'ansia di stare perdendo tempo. È ridicolo come discorso, ne prendo atto però 6 ore della mia giornata dedicate allo studio sono tante. Mi sveglio alle 9. Sono inutile almeno fino alle 10 (non importa quanti caffè prenda). Se tutto fila liscio alle 10 e qualcosa sono sui libri. Alle 12/12:30 stacco. Ecco, già per me ho fatto un po'. Si può fare di più, ma mi sento relativamente a posto con la coscienza. E invece sono si e no 2 ore. Il pomeriggio posso iniziare non prima delle 15. Per raggiungere le 6 ore (facciamo lorde dai :unsisi:) ho bisogno di studiare come minimo fino alle 19. Dalle 19 per me la giornata è finita. La sera sono pigro e abbastanza poco stimolato quindi finisco per mettermi a letto con la convinzione di stare buttando quel poco tempo libero che ho. E in tutto ciò, nella migliore delle ipotesi comunque potrei fare solo un'attività al giorno. Posso o uscire, o giocare al PC, o guardare una serie. Ognuna di queste attività ti porta via un po' di tempo, è difficile fare tutte e 3 le cose o comunque più di una senza sentirmi una sorta di macchina che deve massimizzare il tempo :asd:
E in tutto ciò dovrei anche trovare un'oretta almeno per allenarmi. E allenarmi alle 19 dopo una giornata di studio? Sono sicuro che non ne avrei la minima voglia. Non ho mai sofferto del problema del "24 ore non mi bastano", ma mentalmente quando penso di studiare 6 ore al giorno sento sta sensazione e mi sale più angoscia che se mi presentassi all'esame senza aver studiato :asd:

Ed ecco ragazzi come si finisce fuori corso nonostante i voti alti e gli apprezzamenti dei professori :unsisi:
 

BlackWizard

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Guarda che anche io sono fuori corso e non di poco :asd:, poi dipende, anche perché l'uni varia da persona a persona, non tutti l'afdrontiamo nello stesso modo. Alcuni dei miei migliori amici si sono laureati nei 5 anni con 110 plauso e menzione ma questo non vuol dire siano più intelligenti ti, hanno un approccio diverso, cosa che imparai a mie spese.
La mia dedizione è nata per necessità, perché o si studia e lo si fa in una determinata maniera o è inutile; lo studio ha la priorità, se non lavori, se poi hai anche un lavoro so che può essere più complicato e messo in secondo piano, ammesso che non sia un lavoro a tempo perso giusto per impegnare un po' di tempo.
Anche io avevo e ho ancora l'ansia del tempo: se ho poco tempo per studiare, meno di 4 ore, mi viene fretta di farlo e di correre, facendolo male e il fatto di tenere un orologio vicino o nella stessa stanza non ha fatto e non fa che ampliare queste ansie, quindi ho cercato di mettermi in condizioni migliori, ho nascosto tutto.
Durante lo studio non ho il cell vicino, o lo spengo e lo lascio in un altra stanza o lo tengo acceso e lo lascio in un altra stanza (questa tattica la iniziai ad usare quando mi lascia con la mia ex per evitare distrazioni, perché se dici "lo prendo giusto 30 secondi" non è mai così e se ne vanno miniti e minuti, perché c'è sempre qualcosa di nuovo) lo prendo in mano solo durante le pause ma non più di 2-3 volte a giornata di studio. Idem per l'orologio, studio, cerco di studiare, in stanze dove non ho orologi o non li posso vedere direttamente, di solito mi metto l'orologio da polso in tasca e lo guardo ogni pseudo pausa, ossia ogni 8-10 pagine circa.
Le sessioni di studio migliori però le ho avuto andando allo studio di famiglia il fine settimana, quando è chiuso, lasciando il cell a casa (ho la fortuna che sta a 50 metri da casa mia) e sono stato capace di farmi anche 5 ore filate di studio il pom, dopo aver anche studiato la mattina, ovviamente con pause e utilizzando la "tattica" di nascondere l'orologio :asd:.
È una questione di volontà, io dal 2 anno di uni ho avuto una voglia di rivalsa che non ho mai avuto.
Non ho fatto un buon liceo, non mi sono mai impegnato più di tanto, anzi ero sempre uno degli ultimi, perché mi annoiavo molto e non davo peso allo studio, di fatti quando ho iniziato l'uni, tra l'altro giurisprudenza, dove i mattoni ci sono, anzi i libri più piccoli hanno 400 pg, ho fatto una fatica bestiale, tanto che iniziai a perdere il primo anno, per questo oggi sono fuori corso. Poi però ho avuto questa rabbia, anche perché se non lo fai tu nessuno lo fa per te, mamma e papà non ci saranno per sempre.
È stato difficile, e dico è ancora perché mi mancano 4 esami, però ad oggi ne è valsa la pena. Andare all'esame e prendere voti soddisfacenti (almeno 24-25 in esami dai 12 crediti su 15 a salire) o prendere 27, 28, 30 alla fine di una discussione durata anche 1 ora e un quarto, si è capitato :sisi:, ne è valsa la pena, lo rifarei di nuovo!
Sia chiaro non brillo per media, anzi, ho una media abbastanza sopra il 25, però è la mia e vado fiero di come me la sono sudata.
L'idea di perder tempo libero per me lo ho relativamente ora, all'inizio era molto più forte, però la sensazione di tornare a casa e di mettermi a giocare ai videogiochi, o a guardare una serie sapendo di aver dato il 120% e vedendo in sede d'esame che frutta, non ha prezzo per me. Ho anche una vita sociale movimentata (ci sono stati periodi in cui sono andato a ballare in discoteca anche 5 volte in un mese, uscendo anche altri giorni) però io vado a periodi ed è una cosa strettamente personale, così ho anche imparato a gestire la mia vita, avendo anche fortuna di avere amici come me che escono quando non sono sotto esame facendo i pazzi, addirittura non avendo l'esame a breve, quindi almeno un mese prima, capito di andare a 2 serate contemporaneamente. Poi però da 4 settimane prima almeno, dipende dall'esame, entro in letargo, mi eclisso ed esco solo per una cosa tranquilla, o solo cena e a 00 a casa o aperitivo o solo uscita di qualche ora la sera, circa dalle 20/21 fino a 00 o l' 1, ovviamente solo il fine settimana.
Ma è una cosa prettamente personale, avendo fatto 4 esami già a fine giugno quest'anno, dato anche lo sfogo post covid, ho cazzeggiato per quasi 3 mesi e mi sono rimesso a metà settembre. Ma quel tempo libero me lo sono guadagnato, così si affievolisce anche il senso di colpa :asd: .
Ma ripeto è personale e ho impiegato anni per avere questo equilibrio(?), non è da tutti e forse non è neanche sano, magari altri hanno tempistiche e qualità di studio sicuramente migliori, ma è il mio equilibrio.
 
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Buddha94

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Il mio metodo all'università consisteva nel limitarmi ad apprendere le informazioni durante il semestre, tuttavia senza veramente studiare. Per le 3-4 settimane di sessione invece studiavo veramente arrivando anche a ritmi da 5 ore al mattino, 5 ore al pomeriggio e un altro paio di ore dopo cena per poi andare a dormire e ricominciare allo stesso modo il giorno successivo.
 

Snow24

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Il mio metodo all'università consisteva nel limitarmi ad apprendere le informazioni durante il semestre, tuttavia senza veramente studiare. Per le 3-4 settimane di sessione invece studiavo veramente arrivando anche a ritmi da 5 ore al mattino, 5 ore al pomeriggio e un altro paio di ore dopo cena per poi andare a dormire e ricominciare allo stesso modo il giorno successivo.
Questo ogni tanto l'ho fatto anche io. Il primo anno soprattutto seguivo tutte le lezioni e quando arrivava la sessione avevo già in mente gran parte degli argomenti. Sicuramente è utilissimo ad apprendere velocemente. Mi sento un'idiota per non aver seguito nemmeno stavolta le lezioni, soprattutto perché sono in via telematica. Non so perché ogni volta mi convinco che il tempo libero che ho non seguendo le lezioni mi può tornare utile per studiare meglio. È una stronzata, ma quando inizia il semestre il mio mindset diventa immediatamente quello. Sto diventando troppo pigro :asd:
Non la reputo una questione di intelligenza in senso stretto, però una questione di maturità e scarsa responsabilità (nel mio caso) sì. Mi sono cullato sul fatto che il secondo anno è stato duro, per me, e che il ritardo che ho accumulato era dovuto a quello. In realtà no, perché anche se durante le tre sessioni dell'anno ho dato soltato un esame dei sette previsti (ne avevo ancora un paio da recuperare del primo e ho dato loro la precedenza) non sono stati "solo" quei sei esami il problema, ma la mia pessima attitudine allo studio e al mettermi sotto. Quest'anno ci ho provato sul serio, avevo tutta una mia routine (che trovo fondamentale per queste cose), però funzionava perché ero in una situazione in cui ero iper stimolato sullo studio e la produttività e c'era il lockdown. Avevo impostato il non disturbare automatico sul cellulare la mattina. Avevo trovato un posto in cui poggiarlo per non controllarlo. Avevo addirittura scelto della musica da ascoltare che fungesse da trigger per farmi entrare nel mood studio. Anche se erano meno ore di entrambi (ancora complimenti :asd:) comunque tutto ciò funzionava. Però appunto è a periodi e siccome è basato sulla tranquillità con cui accetto il mio destino se non sono in quel mood o non ho quella convinzione mi risulta difficile pure sedermi sulla sedia e cominciare. Per quanto provi i sensi di colpa, la voglia di non essere più l'unico non laureato tra i miei amici non riesco a mettere tutto da parte e dire "okay, adesso si studia". E non sono un viziatello che se gli imponi qualcosa non la fa per ripicca. Cioè boh, non capisco, so solo che mi sento un emerito idiota pe questo. E lo sono, impossibile che a 22 anni ancora mi nasconda dietro sta storia del "non mi sento motivato" e cose varie. E comunque è una cosa che mio padre mi fa pesare, sia in termini economici, che altro. Non sono nemmeno in quella situazione in cui non ci faccio caso e nessuno mi punzecchia sulla cosa, anzi. Però il mio cervello trova mille giustificazioni
 

LeRoi

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Sei la mia fotocopia durante il periodo universitario. Alla triennale riuscì a cavarmela per un pelo (laureato in tre anni e tre mesi) mentre alla magistrale dovetti impiegare quasi quattro anni (tra tesi ed esami indietro). Credo che l'atteggiamento di cui parli sia dovuto ad un mix di situazioni e considerazioni personali che vertono anche sulla situazione lavorativa attuale e sociale in cui viviamo. L'ambiente universitario è per certi versi l'ultima spiaggia sicura prima del mondo reale. D'accordo, hai responsabilità economiche e quant'altro ma durante il percorso sei anche soggetto alle pressioni del mondo che c'è fuori. Io ero come te. Studiavo solo in prossimità degli esami e ad un certo punto sono andato avanti per inerzia. Il mio consiglio è quello di dare un colpo di reni in maniera tale che tu possa scrollarti questo fardello che rischia di diventare a tutti gli effetti abitudinario.
 

Il curioso signore felice

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Più o meno come voi, durante le lezioni non seguo assiduamente, ma cerco comunque di mantenere il filo logico e di prepararmi gli appunti/libri/sbobine in ordine, così da essere pronto per le sessioni. Studio pomeriggio in genere, dalle 15 alle 19 circa e la sera dalle 21 alle 23, tutti i giorni. Poi quando sono particolarmente disperato anche la mattina un paio d'orette (MAI alzato presto per studiare, mai). Fondamentale, almeno per me, è darmi un reward la sera e primo pomeriggio: che sia un paio di orette alla play, o un film, o cazzeggio, è fondamentale per non andare in burnout.
Ho notato che il grande step qualitativo come voti l'ho avuto quando, in prima persona, mi sono messo a rifarmi tutti i programmi riassunti secondo mie "logiche", riassumendo o concentrando determinati argomenti in modo che fossero più logici per me rispetto al professore :asd:
Questo, unito al ripetere quasi in contemporanea durante le sessioni di studio, mi porta a memorizzare abbastanza facilmente anche cose piuttosto lunghe. Cosa negativa, a volte mi capita di chiudermi magari un mese su un esame e non faccio altro che quello, entro in una routine funzionale all'università, ma veramente distruttiva per il corpo\mente e dopo una sessione sono veramente distrutto.
In triennale mai avuto problemi di esami, sempre in pari, ma la media era sul 24-25.. in magistrale sto andando più lento, mi dedico molto di più allo studio qualitativo, cosa che ho imparato mano a mano durante gli anni universitari, complice anche la difficoltà che mi pare essere aumentata, ma la media è 30 con 5 esami all'attivo (non so quanto durerà, specie con 18 crediti di analisi dei dati da dare).
Ora sto per prepararmi mentalmente alla sessione invernale, dovrò dare 4 esami di cui due veramente grossi. In tutto questo ho fatto richiesta di tesi sperimentale in neurofisiologia, sperando che venga accolta, il rischio è di vedermi rimbalzato a causa di due esami che mi strascico dietro da un anno.. vedremo.
Questa è la mia ultima sessione invernale, sono al 5° anno e studio neuroscienze cognitive.
 
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Questo ogni tanto l'ho fatto anche io. Il primo anno soprattutto seguivo tutte le lezioni e quando arrivava la sessione avevo già in mente gran parte degli argomenti. Sicuramente è utilissimo ad apprendere velocemente. Mi sento un'idiota per non aver seguito nemmeno stavolta le lezioni, soprattutto perché sono in via telematica. Non so perché ogni volta mi convinco che il tempo libero che ho non seguendo le lezioni mi può tornare utile per studiare meglio. È una stronzata, ma quando inizia il semestre il mio mindset diventa immediatamente quello. Sto diventando troppo pigro :asd:

Non la reputo una questione di intelligenza in senso stretto, però una questione di maturità e scarsa responsabilità (nel mio caso) sì. Mi sono cullato sul fatto che il secondo anno è stato duro, per me, e che il ritardo che ho accumulato era dovuto a quello. In realtà no, perché anche se durante le tre sessioni dell'anno ho dato soltato un esame dei sette previsti (ne avevo ancora un paio da recuperare del primo e ho dato loro la precedenza) non sono stati "solo" quei sei esami il problema, ma la mia pessima attitudine allo studio e al mettermi sotto. Quest'anno ci ho provato sul serio, avevo tutta una mia routine (che trovo fondamentale per queste cose), però funzionava perché ero in una situazione in cui ero iper stimolato sullo studio e la produttività e c'era il lockdown. Avevo impostato il non disturbare automatico sul cellulare la mattina. Avevo trovato un posto in cui poggiarlo per non controllarlo. Avevo addirittura scelto della musica da ascoltare che fungesse da trigger per farmi entrare nel mood studio. Anche se erano meno ore di entrambi (ancora complimenti :asd:) comunque tutto ciò funzionava. Però appunto è a periodi e siccome è basato sulla tranquillità con cui accetto il mio destino se non sono in quel mood o non ho quella convinzione mi risulta difficile pure sedermi sulla sedia e cominciare. Per quanto provi i sensi di colpa, la voglia di non essere più l'unico non laureato tra i miei amici non riesco a mettere tutto da parte e dire "okay, adesso si studia". E non sono un viziatello che se gli imponi qualcosa non la fa per ripicca. Cioè boh, non capisco, so solo che mi sento un emerito idiota pe questo. E lo sono, impossibile che a 22 anni ancora mi nasconda dietro sta storia del "non mi sento motivato" e cose varie. E comunque è una cosa che mio padre mi fa pesare, sia in termini economici, che altro. Non sono nemmeno in quella situazione in cui non ci faccio caso e nessuno mi punzecchia sulla cosa, anzi. Però il mio cervello trova mille giustificazioni
Io comunque faccio poco testo perché per avere la coscienza pulita sono arriva anche ad avere in atteggiamento autolesionista :asd: però, ripeto, è soggettivo. Ognuno di noi affronta le cose in modo diverso a seconda anche dello stimolo e, sopratutto, della volontà, anche se, alla fine, un po' di polso ci vuole, perché volente o nolente, parliamo sempre di studio e ci sta che si storca il naso ogni tanto, mica può essere tutto rose e fiori, a che se studi una cosa che ti piace da impazzire, qui come in qualsiasi cosa della vita.
Ma a te piace quello che studi? Ti interessa?
 

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Io comunque faccio poco testo perché per avere la coscienza pulita sono arriva anche ad avere in atteggiamento autolesionista :asd: però, ripeto, è soggettivo. Ognuno di noi affronta le cose in modo diverso a seconda anche dello stimolo e, sopratutto, della volontà, anche se, alla fine, un po' di polso ci vuole, perché volente o nolente, parliamo sempre di studio e ci sta che si storca il naso ogni tanto, mica può essere tutto rose e fiori, a che se studi una cosa che ti piace da impazzire, qui come in qualsiasi cosa della vita.
Ma a te piace quello che studi? Ti interessa?
Molto. Tanto che spesso passo più tempo a leggere/informarmi per conto mio. Però essendo una sorta di scienze della comunicazione 2.0 ha tutta una serie di materie con cui non vado a genio e che mi spezzano il ritmo. Tipo analisi dei dati, economia, diritto, scienza politica. Di per sé argomenti rognosi, ma non impossibili, spesso però abbiamo avuto strutturazioni d'esami che definire discutibili è dire poco :asd:

Io l'unico autolesionismo a cui mi sono lasciato andare è stato non studiare fino agli ultimi giorni e poi avere quell'ansia da impreparazione durante tutto il giorno, esame compreso :asd:
A parte che trovo fighissimo ciò che studi. Spero ti piaccia :sisi:

La parte del riassumere la condivido in toto. Mentre riguardo alle ricompense, hanno molto senso, però sarebbero un plus oltre ciò che già quotidianamente mi serve. Nel senso, se per te due ore di film sono un premio al tuo impegno, per me sono lo starter pack di una giornata di studio :asd: e non rimane altro tempo con cui premiarmi.
Avevo provato col cibo, però ehm, non funziona ragazzi :unsisi: cioè funziona, però non pesatevi per un po' :unsisi:
Sei la mia fotocopia durante il periodo universitario. Alla triennale riuscì a cavarmela per un pelo (laureato in tre anni e tre mesi) mentre alla magistrale dovetti impiegare quasi quattro anni (tra tesi ed esami indietro). Credo che l'atteggiamento di cui parli sia dovuto ad un mix di situazioni e considerazioni personali che vertono anche sulla situazione lavorativa attuale e sociale in cui viviamo. L'ambiente universitario è per certi versi l'ultima spiaggia sicura prima del mondo reale. D'accordo, hai responsabilità economiche e quant'altro ma durante il percorso sei anche soggetto alle pressioni del mondo che c'è fuori. Io ero come te. Studiavo solo in prossimità degli esami e ad un certo punto sono andato avanti per inerzia. Il mio consiglio è quello di dare un colpo di reni in maniera tale che tu possa scrollarti questo fardello che rischia di diventare a tutti gli effetti abitudinario.
La mia preoccupazione è proprio questa. Ormai in un certo senso la triennale la do per finita. Il problema è che invece la magistrale mi convince sempre meno. Cioè non sento di avere la maturità per affrontarla. Mi sto comportando come un'idiota, ho già sforato fin troppo e nonostante ciò sono riuscito a mettermi sotto, ma fino ad un certo punto. E non riesco a non pensare che senza il lockdown le cose potevano essere pure peggiori. Una magistrale vorrei farla sia per completare il percorso di studi un po' generico, ma anche perché (perdonate il gioco di parole) gli argomenti che mi piacciono mi piacciono molto e andrei avanti ben volentieri. Non così però. Questa prossima sessione sarà fondamentale per capire se effettivamente riesco a prenderla abbastanza sul serio perché così non mi sento okay, non sono per niente soddisfatto. E non aiuta neanche ad affrontarla meglio
 

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La mia preoccupazione è proprio questa. Ormai in un certo senso la triennale la do per finita. Il problema è che invece la magistrale mi convince sempre meno. Cioè non sento di avere la maturità per affrontarla. Mi sto comportando come un'idiota, ho già sforato fin troppo e nonostante ciò sono riuscito a mettermi sotto, ma fino ad un certo punto. E non riesco a non pensare che senza il lockdown le cose potevano essere pure peggiori. Una magistrale vorrei farla sia per completare il percorso di studi un po' generico, ma anche perché (perdonate il gioco di parole) gli argomenti che mi piacciono mi piacciono molto e andrei avanti ben volentieri. Non così però. Questa prossima sessione sarà fondamentale per capire se effettivamente riesco a prenderla abbastanza sul serio perché così non mi sento okay, non sono per niente soddisfatto. E non aiuta neanche ad affrontarla meglio
Croce e delizia delle lauree umanistiche. Fanno crescere moltissimo gli studenti ma allo stesso tempo il mondo del lavoro non è ancora pronto per l'effettivo impiego di laureati di questa tipologia. Non punto il dito contro l'Italia a prescindere anche perché non sono a conoscenza della situazione al di fuori del nostro paese ma è innegabile che le lauree umanistiche sono da sempre considerate come vezzo di approfondimento della propria cultura generale e basta. Scienze della comunicazione, per dire, è ancora sottovalutata. Peccato che poi tra social e campagne marketing vengano pubblicati veri e propri obbrobri. Finisci la triennale, vedi se riesci a trovare un inserimento per il mondo del lavoro (bisogna iniziare a pensarci durante l'università cercando veri e propri contatti esterni) e solamente dopo punta (se lo desideri) una laurea magistrale che ti convinca veramente per l'offerta formativa che propone.
 

ale54

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Comunque non è facile l’universita Italiana. Secondo me non ti dà stimoli. Dovrebbe integrarti più col mondo del lavoro ed essere meno teorica.
 

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Comunque non è facile l’universita Italiana. Secondo me non ti dà stimoli. Dovrebbe integrarti più col mondo del lavoro ed essere meno teorica.
Mi mancano 2 esami per laurearmi in ingegneria gestionale e la penso come te. Sicuramente il percorso affrontato mi ha cambiato e insegnato una valanga di cose, ma a livello pratico non penso di aver aumentato le mie skills in chissà che modi strabilianti.
 

Snow24

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Mi mancano 2 esami per laurearmi in ingegneria gestionale e la penso come te. Sicuramente il percorso affrontato mi ha cambiato e insegnato una valanga di cose, ma a livello pratico non penso di aver aumentato le mie skills in chissà che modi strabilianti.
Il punto è che queste skill non sono così necessarie come dovrebbero. Io che studio comunicazione, marketing e i social mi rendo conto che i professionisti di questi settori fanno porcate su porcate, spesso non hanno le competenze che dovrebbero, ma comunque vanno avanti. Sono totalmente d'accordo con ciò che dici e, per rispondere anche a LeRoi, non posso garantire su tutti i paesi d'Europa, però sull'Inghilterra vado abbastanza tranquillo nel dire che loro formano professionisti che devono necessariamente avere esperienze pratiche. Hanno molta meno teoria, soprattutto quella di derivazione filosofica che in ogni corso umanistico italiano è imprescindibile. Il problema (almeno per quanto concerne il mio percorso di studi) è che chi in Italia studia tanto (ma soprattutto capisce e riesce a padroneggiare ciò che studia) finita l'università ha avuto una crescita umana e personale di tutto rispetto, ma per mancanza di esperienza lavorativa e capacità pratiche fatica ad inserirsi, nonostante potenzialmente sia una persona brillante. Situazione ben peggiore per chi invece non si applica troppo, vuole solo laurearsi il prima possibile, o addirittura si applica, ma comunque non riesce a cogliere il significato di ciò che studia. Queste persone si ritrovano a non avere alcuna competenza specifica né pratica, né teorica. A me è capitato spesso di discutere con miei colleghi brillanti con medie altissime, interventi ripetuti a lezione, laureati molto prima di me che non avevano afferrato concetti su cui poi si poggiava gran parte del nostro percorso. Ricordare o meno il nome di una teoria della comunicazione interessa fino ad un certo punto, così come interesserà poco al tuo datore di lavoro, soprattutto se poi non riesci ad applicarla alla realtà o a capirne i difetti per evitare gli stessi identici errori.
Sono percorsi universitari che da una parte possono essere affrontati in maniera molto critica e riflessiva e aiutarti in un modo che anche in Inghilterra si sognano (ripeto, parlo per esperienza indiretta, ma con cognizione), oppure in maniera totalmente mnemonica. Nessun docente del mio corso ha mai bocciato qualcuno che aveva imparato l'intero programma di 600-800 pagine a memoria, anche se non aveva capito nulla. Nonostante la mia memoria pessima (aggravata dalla mia pigrizia) ho ricevuto diverse volte complimenti dai miei docenti sulla scelta dei testi, il modo in cui ho fatto collegamenti, il modo in cui ho utilizzato le teorie studiate per parlare d'altro e mi sono ritrovato diverse volte a discutere con loro anziché fare un esame in senso stretto. E non è che li abbia ingannati o altro, è che se capisci quello che studi e lo padroneggi abbastanza da poterne discutere con un docente, non c'è bisogno di ripetergli a memoria il paragrafo 12 del capitolo 7, hai fatto esattamente quello che molti docenti vorrebbero: hai capito, hai rielaborato, hai sviluppato le tue idee e riesci ad esporle.
Però quasi nessuno di loro ci ha messo alla prova o ci ha fatto esercitare dal punto di vista pratico con l'idea che dopo qualche mese avremmo potuto già lavorare da qualche parte. Il lavoro in Italia si impara sul campo, il problema è arrivarci
 

Snow24

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La sessione per molti è ormai alle porte quindi torno a raccontarvi le mie avventure.
Dai primi di dicembre mi sono messo a studiare. Ho accettato il guanto di sfida e ho provato a fare una sessione mattutina e una pomeridiana. Circa 4 ore complessive, ma anziché regolarmi in base al tempo ho scelto di seguire le pagine. Se vado troppo lentamente mi tocca sforare. In generale sono andato spedito, senza troppi problemi. Tra una materia e l'altra ho avuto un paio di giorni di rigetto totale in cui mi sedevo e non riuscivo a convincermi a studiare, ma sembra essere passato.
Ho provato una cosa molto stupida, ma psicologicamente abbastanza sensata, cioè di scegliere della musica da studio. Il cervello associa la canzone allo studio e in qualche modo aiuta a concentrarsi su quello, funge da trigger. E placebo o no, con me funziona :morris2:

Il problema è che stacco attorno alle 17/18 e mi sento "stanco". Non so se è perché sono partito prevenuto, fatto sta che finisco di studiare, accendo il pc per farmi un oretta su The Witcher e mi passa la voglia :asd:
La sera non ne parliamo, finisco di mangiare e sono da buttare. Mi metto seduto col pc, ma solo roba tranquilla, nulla che impegni il mio cervello per più di 30 secondi. Possibile che sia così poco abituato a studiare per ore, da rimanere senza energie cognitive dopo sole 4 ore?

Paradossalmente se ho qualcos'altro da fare non ho problemi, se devo uscire o fare qualcosa non sento quel senso di pigrizia.
Ogni notte mi addormento con tanta voglia di giocare e puntualmente una volta finito di studiare non ne ho voglia. Oggi mi sono praticamente obbligato a giocare e dopo un po' effettivamente mi ha aiutato a rilassarmi e mi sono goduto quell'oretta, ma sta cosa mi spiazza e non la capisco :hmm:
 

ale54

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La sessione per molti è ormai alle porte quindi torno a raccontarvi le mie avventure.
Dai primi di dicembre mi sono messo a studiare. Ho accettato il guanto di sfida e ho provato a fare una sessione mattutina e una pomeridiana. Circa 4 ore complessive, ma anziché regolarmi in base al tempo ho scelto di seguire le pagine. Se vado troppo lentamente mi tocca sforare. In generale sono andato spedito, senza troppi problemi. Tra una materia e l'altra ho avuto un paio di giorni di rigetto totale in cui mi sedevo e non riuscivo a convincermi a studiare, ma sembra essere passato.
Ho provato una cosa molto stupida, ma psicologicamente abbastanza sensata, cioè di scegliere della musica da studio. Il cervello associa la canzone allo studio e in qualche modo aiuta a concentrarsi su quello, funge da trigger. E placebo o no, con me funziona :morris2:

Il problema è che stacco attorno alle 17/18 e mi sento "stanco". Non so se è perché sono partito prevenuto, fatto sta che finisco di studiare, accendo il pc per farmi un oretta su The Witcher e mi passa la voglia :asd:
La sera non ne parliamo, finisco di mangiare e sono da buttare. Mi metto seduto col pc, ma solo roba tranquilla, nulla che impegni il mio cervello per più di 30 secondi. Possibile che sia così poco abituato a studiare per ore, da rimanere senza energie cognitive dopo sole 4 ore?

Paradossalmente se ho qualcos'altro da fare non ho problemi, se devo uscire o fare qualcosa non sento quel senso di pigrizia.
Ogni notte mi addormento con tanta voglia di giocare e puntualmente una volta finito di studiare non ne ho voglia. Oggi mi sono praticamente obbligato a giocare e dopo un po' effettivamente mi ha aiutato a rilassarmi e mi sono goduto quell'oretta, ma sta cosa mi spiazza e non la capisco :hmm:
beh lo studio non è per tutti.
io ho fatto fatica, sia per pigrizia sia perche è proprio un'attivita difficile per il mio cervello
 

Snow24

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beh lo studio non è per tutti.
io ho fatto fatica, sia per pigrizia sia perche è proprio un'attivita difficile per il mio cervello
Ma alla fin fine non è neanche una sessione di studio chissà quanto impegnativa. Cioè, leggo con attenzione perché devo schematizzare (se mi limitassi a leggere e sottolineare lo farei molto alla leggera senza preoccuparmi di capirci qualcosa), ma non sto lì a ripetere o scervellarmi. Dovrebbe essere un attività abbastanza basic :hmm:

Per dirti, all'università le lezioni mi piacevano moltissimo. Dopo 3 ore ero sicuramente un po' spompatello, ma ero super recettivo, era come se il mio cervello lavorasse a tremila e la fatica non mi comprometteva nulla, anzi avevo subito voglia di discutere, di dialogare, di riflettere. E spesso mi ritrovavo ad avere tranquillamente anche otto ore di lezione a partire dalla mattina :sisi:
 

ale54

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Ma alla fin fine non è neanche una sessione di studio chissà quanto impegnativa. Cioè, leggo con attenzione perché devo schematizzare (se mi limitassi a leggere e sottolineare lo farei molto alla leggera senza preoccuparmi di capirci qualcosa), ma non sto lì a ripetere o scervellarmi. Dovrebbe essere un attività abbastanza basic :hmm:

Per dirti, all'università le lezioni mi piacevano moltissimo. Dopo 3 ore ero sicuramente un po' spompatello, ma ero super recettivo, era come se il mio cervello lavorasse a tremila e la fatica non mi comprometteva nulla, anzi avevo subito voglia di discutere, di dialogare, di riflettere. E spesso mi ritrovavo ad avere tranquillamente anche otto ore di lezione a partire dalla mattina :sisi:
Può essere allora la situazione generale di semi lockdown.
 

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La sessione per molti è ormai alle porte quindi torno a raccontarvi le mie avventure.
Dai primi di dicembre mi sono messo a studiare. Ho accettato il guanto di sfida e ho provato a fare una sessione mattutina e una pomeridiana. Circa 4 ore complessive, ma anziché regolarmi in base al tempo ho scelto di seguire le pagine. Se vado troppo lentamente mi tocca sforare. In generale sono andato spedito, senza troppi problemi. Tra una materia e l'altra ho avuto un paio di giorni di rigetto totale in cui mi sedevo e non riuscivo a convincermi a studiare, ma sembra essere passato.
Ho provato una cosa molto stupida, ma psicologicamente abbastanza sensata, cioè di scegliere della musica da studio. Il cervello associa la canzone allo studio e in qualche modo aiuta a concentrarsi su quello, funge da trigger. E placebo o no, con me funziona :morris2:

Il problema è che stacco attorno alle 17/18 e mi sento "stanco". Non so se è perché sono partito prevenuto, fatto sta che finisco di studiare, accendo il pc per farmi un oretta su The Witcher e mi passa la voglia :asd:
La sera non ne parliamo, finisco di mangiare e sono da buttare. Mi metto seduto col pc, ma solo roba tranquilla, nulla che impegni il mio cervello per più di 30 secondi. Possibile che sia così poco abituato a studiare per ore, da rimanere senza energie cognitive dopo sole 4 ore?

Paradossalmente se ho qualcos'altro da fare non ho problemi, se devo uscire o fare qualcosa non sento quel senso di pigrizia.
Ogni notte mi addormento con tanta voglia di giocare e puntualmente una volta finito di studiare non ne ho voglia. Oggi mi sono praticamente obbligato a giocare e dopo un po' effettivamente mi ha aiutato a rilassarmi e mi sono goduto quell'oretta, ma sta cosa mi spiazza e non la capisco :hmm:
Credo sia normale se non sei abituato a studiare tanto e per tanto tempo consecutivamente, poi anche la quarantena è pressante, se prima potevi uscite per svagarsi e sfogarti con amici, cinema, magari palestra, per me l'attività fisica è fondamentale per scaricare stress fisico e psichico, aiutavano molto, adesso stando sempre, o quasi, a casa la cosa pesa molto di più, anche perché finito di studiare che fai? Puoi leggere, giocare, guardare tv/film o stare al computer, cosa che, anche se ludiche, stancano vista e cervello molto di più del solito.

Per il giocare tra una sessione e l'altra di studio mi trovi in disaccordo, sono anni che non gioco finché non ho finito di studiare, questo perché non solo mi attacco e ho difficoltà ad interrompere ma mi stanco anche di più se sfrutto le pause studio per quello, poi quando inizierai a giocare la sera, giusto quell'ora e mezza dopo lo studio, avrà un sapore diverso, come se te lo fossi guadagnato.
 
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