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IL GRANDE SPLASH!:tragic::tragic::tragic::tragic:Prima ristampa Panini in arrivo!
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Speriamo ne facciano tante altre! Paperdinastia e MMMM in primis!
che articolo assurdo,il mio 3019 è perfettamente integro nonostante lo abbia letto e stra lettoIL GRANDE SPLASH!:tragic::tragic::tragic::tragic:GODO!
copertina di merd@ però.......
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http://sparidinchiostro.com/2013/10/07/topolino-una-decrescita-infelice/
Topolino: una decrescita infelice
Hai visto il nuovo “Topolino”? Hai notato come si porta addosso le stigmate del clamoroso insuccesso?
Una copertina di Giorgio Cavazzano di cui ho letto mirabilie e che è oggettivamente orribile. Cavazzano è un disegnatore gigantesco e gli ho visto fare dediche a matita che la maggior parte dei fumettisti non sarebbe in grado di montare su una pagina definitiva cui ha dedicato ore di lavoro. Eppure quella copertina sembra disegnata da uno che stava usando la mano destra per fare cose più importanti (e con la sinistra teneva il sigaro, aggiunge Boris). Un’idea marketing scema: rifare l’immagine simbolo delle figurine Panini, per significare che la nuova rotta editoriale ha radici profonde nell’immaginario italiano. I lettori cui – credo – Topolino dovrebbe ambire maggiormente (bambini che frequentano le scuole elementari e medie) ignorano quel simbolo (e anche delle figurine gliene frega pochissimo). Evidentemente il marketing di Panini ha idee diverse dalle mie sulle strategie di offerta e sulle speranze di vita di quel giornale. Come dargli torto? E’ gente che è andata a scuola dai medesimi guru presso i quali si è formato il marketing della Warner. Qualche tempo fa, un manager di DC Comics rispondeva a una proposta di Paul Pope: “Ma vuoi fare una cosa per ragazzini? Fermo. Fermo. Noi non pubblichiamo fumetti per ragazzini. Pubblichiamo fumetti per 45enni.”.
Cavazzano è un grande professionista, capace di adeguarsi alle sceneggiature propostegli da chiunque come nessun altro. Per realizzare quell’idea banale, sciocca e brutta, ha fatto un disegno che muove allo stesso livello: guarda la mano sbagliata che finge di essere un puntatore mouse di un mac; guarda la coda che esce dalla chiappa del topo.
I bambini leggono “Topolino”, ma non sono i soli. Quando quel giornale entra in casa (spesso passando per la cassetta delle lettere), finisce tra le mani di tutti i membri della famiglia. Quel giornale viene sfogliato da persone insospettabili. Basta fare un giro tra amici, conoscenti e colleghi per scoprire quanta gente lo legga. Punto di forza di “Topolino” è la sua struttura da prodotto di consumo. Un formato azzeccatissimo (nato per caso, è vero, ma che ancora oggi mostra la propria superiorità) che è diventato uno standard. Quel giornale lo metti in tasca, lo pieghi, lo sfogli, lo porti al cesso, lo lanci sul tavolo, lo impigni, lo cestini. Quando vedo una scatola piena di vecchi “Topolino”, venduti a 50 centesimi l’uno, buttata sul marciapiede durante il mercato rionale, mi stupisce sempre come i segni del tempo siano solo sulla copertina e sui bordi della costa.
Bene. Non so cosa sia successo, ma il primo numero del “Topolino” Panini, dopo essere stato letto una prima volta, si squaderna, perde le pagine, saluta la propria copertina. Certo, mio figlio non lo ha sfogliato come se fosse un oggetto da collezione da infilare subito in una busta antistatica e a basso rilascio di acidi e non lo ha sfogliato con cura in un ambiente a umidità e temperatura stabilizzata. Che ci vuoi fare? E’ un ragazzino.
La strategia di lancio, poi, mostra qualche area migliorabile. Ne sono certo. Recentemente l’uscita del numero 3000 ha mostrato una via. Un evento annunciato e ben costruito ha innestato un tassello importante nella storia dell’editoria da edicola italiana. Un albo corposo, prezioso e fitto di ottimi fumetti, nato per festeggiare una ricorrenza rara. E’ andato esaurito a 24 ore dall’uscita: non se lo aspettava nessuno.
“Topolino” 3019, il primo con il logo Panini in copertina, è stato gratificato da una tiratura calibrata su quella del numero 3000. Non ho mai visto delle pigne di “Topolino” così alte fare capolino dai chioschi italiani. Avesse almeno un bel disegno in copertina!
Moby Dick è arte pura, i disegni di Mottura sono da sbavo e la sceneggiatura di Artibani è ottimaMi sono annoiato parecchio col n. 3019; salverei giusto la prima storia. Delle ristampe in questione che si dice?
Il volume su Corrado Mastantuono sarà sicuramente mio.