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Ultimo Film Visto | Consigli e Domande Inside

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Buddha94

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Ho visto il film coreano Forgotten di Jang Hang-jun. E' un thriller molto interessante, alcune situazioni sono un po' troppo forzate, ma comunque riesce a tenere incollati allo schermo e il tutto si risolve in modo abbastanza originale, tanto che era quasi impossibile prevedere come sarebbero andati gli eventi.
 

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Shin Godzilla – Hideaki Anno, 2016. Due ore del miglior Evangelion distillato, ricontestualizzato in uno scenario verosimile e arricchito del fascino di Gojira e dell'incubo nucleare di cui è simbolo. La fotografia è blandissima e la soluzione dell'intreccio potrebbe apparire anticlimatica rispetto alla costruzione, ma non è questo che conta. Bellissimo.

Guilty of romance – Sion Sono, 2011. Non ho moltissimo da dire, il primo atto è ben costruito e la cornice investigativa intrigante. È molto lungo e a lungo andare non è che ci siano poi chissà quali sviluppi, e forse per compensare questa mancanza il montaggio inizia un po' a svarionare e in generale il film diventa un po' troppo urlato per i miei gusti. Soluzione dell'intreccio non molto soddisfacente.

La parmigiana – Antonio Pietrangeli, 1963. Un buon Pietrangeli, dalle traiettorie e personaggi non dirompenti – che in parte riprenderà, superandosi, in Io la conoscevo bene – ma forte di una costruzione alternata più interessante e intelligente di quanto non potrebbe apparire a prima vista, essendo che lo sviluppo si dipana in maniera molto graduale e organica fino alle ultime battute. Apprezzabile anche la scrittura comica di diversi scambi. Mi rimane abbastanza misteriosa la scelta del titolo, essendo la provenienza della protagonista di fatto ininfluente ai fini della narrazione.

Napoléon – Abel Gance, 1927. Assurdamente ambizioso, una prova cinematografica talmente vigorosa da giustificare ogni concessione agiografica vi si voglia (e possa) trovare. Prove attoriali magnifiche e su tutte quelle dei i due protagonisti, i cui soli sguardi sembrano capaci, a un secolo di distanza, di penetrare lo schermo. Unico appunto, il fatto che la narrazione si interrompa con l'inizio della campagna d'Italia – che dà la sensazione, dopo cinque ore di film, di trovarsi ancora all'inizio della storia. Bellissima la firma di Gance: non banalmente un film de Abel Gance, ma Napoleon vu par Abel Gance. Pura megalomania cinematografica.

Perfect blue – Satoshi Kon, 1997. Kon è innegabilmente uno dei maestri dell'animazione mondiale e probabilmente quello che nel lungometraggio ha spinto più all'estremo le possibilità di montaggio offerte da questa insostituibile forma di Cinema. Anche il soggetto è molto affascinante e le pressioni sociali e artistico-professionali rappresentate con grande cura per il dettaglio. Come spesso mi succede con lui non ho però trovato molto soddisfacente l'intreccio, e in particolare in questo caso la risoluzione finale mi è sembrata banalizzare quanto costruito con una interpretazione incoerentemente letterale, tale da suscitare dubbi non solo sulla solidità della trama ma anche sulla pretestuosità di alcune scene particolarmente astratte o violente. Resta a prescindere un tour de force artistico ed emozionale di rara intensità, ma il soggetto avrebbe comunque meritato una sceneggiatura più convincente.

Il divo – Paolo Sorrentino, 2007. Affascinante non solo la scelta del soggetto ma anche il modo in cui vi si immerge, entrando nel merito e nei dettagli della cronaca politica del periodo senza l'urgenza di semplificare né estremizzare. Detto ciò, lo ho trovato davvero fin troppo scritto, e l'inverosimiglianza dei dialoghi cozza un po' con le tendenze al limite del documentaristico-cronachistico che il film sembra voler portare avanti. Questa esasperazione mi è sembrata riflettersi anche nella struttura narrativa, con il film che a più riprese sembra dover finire e invece non finisce, appesantendo ulteriormente ciò che segue: non che sia necessario attenersi sempre e comunque ai convenzionali tre atti, ma mi ha dato una certa impressione di confusione. Nel complesso meritevole ma non imperdibile.

One piece: Stampede – Takashi Otsuka, 2019. Disegnato e animato benissimo e il primo atto è fan service di alta qualità. Da quando scende in campo il cattivone di turno però la butta abbastanza in caciara, peccato.


Rebuild Evangelion, Anno
Visti tutti e quattro in qualche giorno. Mi ha convinto globalmente, mi pare che abbia capito dopo la serie come concentrarsi su questo affollamento concettuale-psicologico senza neanche provarci più di tanto coi personaggi. La storia tiene, è un po' il Norwegian Wood degli anime. Lui perso totale e varie ragazze che ci provano, suo padre messo ancora peggio, e alla fine si fa la copia più normale di sempre. Anzi addirittura due. Va bene così. Decente. Ovviamente gli altri film di Anno sono tutta un'altra storia, principalmente perché ha abbandonato questo nucleo di scrittura di "sono perso ma prima o poi mi riorienterò in questo mondo".

1 e 2 sono al pari della serie, 3 e 4 sono la merda.
 

dante3vergil

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Perfect blue – Satoshi Kon, 1997. Kon è innegabilmente uno dei maestri dell'animazione mondiale e probabilmente quello che nel lungometraggio ha spinto più all'estremo le possibilità di montaggio offerte da questa insostituibile forma di Cinema. Anche il soggetto è molto affascinante e le pressioni sociali e artistico-professionali rappresentate con grande cura per il dettaglio. Come spesso mi succede con lui non ho però trovato molto soddisfacente l'intreccio, e in particolare in questo caso la risoluzione finale mi è sembrata banalizzare quanto costruito con una interpretazione incoerentemente letterale, tale da suscitare dubbi non solo sulla solidità della trama ma anche sulla pretestuosità di alcune scene particolarmente astratte o violente. Resta a prescindere un tour de force artistico ed emozionale di rara intensità, ma il soggetto avrebbe comunque meritato una sceneggiatura più convincente.
Ho la stessa idea di Paprika, anche se non so che ne pensi
 

Togg

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1 e 2 sono al pari della serie, 3 e 4 sono la merda.
ma perché? alla fine sono similissimi, non mi pare che cambi la visione o che, è solo un po' più lineare e semplificato.


The Classic, Kwak Jae-yong
Commedia romantica coreana che è un vero casino. La prima metà stagnazione totale con due intrecci paralleli ma sfalsati temporalmente che gli seve solo a non costruirne nessuno. Nella seconda arriva una prepotentissima narratività con intreccio e cazzi e mazzi, anche qui la cosa X si scopre un minuto prima che venga usata. Accellerato e sovraccarico anche prima di poter essere semplicemente retorico. Sembra che sia il sogno romantico di molti e molte. Ok.
 

Buddha94

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Ho (ri)visto Yes Man di Peyton Reed. Credo che lo vidi al cinema quando uscì (ma non ci metterei la mano sul fuoco) e ovviamente è stato come vedere un film nuovo visto che non ricordavo assolutamente niente. Commedia simpatica che si regge tantissimo sul carisma di Jim Carrey.
 

Togg

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Actually..., K.Kurosawa
Un corto del nostro che prelude a un video musicale girato come un film d'orrore suo. Davvero interessante anche se non particolarmente ispirato. La sua regia la dovrei studiare meglio perché fa davvero paura.
 

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Ho la stessa idea di Paprika, anche se non so che ne pensi

Dal punto di vista tecnico Paprika è probabilmente il suo capolavoro, l'ho visto tanto tempo fa e non ricordo molte cose ma narrativamente anche quello non mi entusiasmò molto. C'è però da dire che il tema del sogno (oltre che perfetto per il suo stile visivo e di montaggio) può funzionare bene anche con sceneggiature più approssimative, mentre Perfect blue secondo me avrebbe potuto e dovuto sfruttare meglio il proprio soggetto.

ma perché? alla fine sono similissimi, non mi pare che cambi la visione o che, è solo un po' più lineare e semplificato.

Bleargh * vomita *
 

dante3vergil

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Dal punto di vista tecnico Paprika è probabilmente il suo capolavoro, l'ho visto tanto tempo fa e non ricordo molte cose ma narrativamente anche quello non mi entusiasmò molto. C'è però da dire che il tema del sogno (oltre che perfetto per il suo stile visivo e di montaggio) può funzionare bene anche con sceneggiature più approssimative, mentre Perfect blue secondo me avrebbe potuto e dovuto sfruttare meglio il proprio soggetto.
Sì sì, tecnicamente meraviglioso :sisi:
 

Togg

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Sto facendo incetta di film coreani retorici. In più ossessionati dai bebè, che gran tema.

Young Adult Matters, Lee Hwan
Vediamo se riesco a ricordare. Lei finisce incinta perché tutto attorno a lei è un casino. C'è tanta gioia di vivere giovanile CORROTTA dai maschi PORCI. Vorrebbe abbortire ma non si capisce bene perché non può. Una generale pressione. Poi incontra altre persone, quindi altri porci. Succedono cose random. Fine. Praticamente è un "bad movie" di jang sun woo ma retorico.


Broker, Hirozaku Koreeda
Questo probabilmente è molto peggio, visto che il film è riusciuto e non scade nella comicità involontaria del precedente. Ci sono persone IN TEORIA in situazioni materiali complesse. Solo che queste situazioni non vengono mai esplorate, solo evocate teoricamente per poi fare coincidere la realtà interna del personaggio su una struttura IDEALE umana. La donna non può che essere attaccata al bambino, non può che colpevolizzare per averlo lasciato. Non può che non volere il bambino visto che non ha IL COMPAGNO DI VITA. Senza che mai mai mai ci venga mostrato perché e per come. Lo stesso vale per tutti gli altri personaggi. Aggiungici poi un odio sordido e automatico per la prostituzione, perché si sa quanto è bello invece lavorare in una pompa di benzina, un gusto della prigione positiva che così non si sa bene come ti fai un paio d'anni, esci, e sei più dritta e seria. La storia d'amore risibile anche qui puramente ideale. Questo gusto di mettere tutto il dramma più trito degli ultimi anni, omicidi e cazzi e mazzi, su uno sfondo non visibile così ti pari il culo ma allo stesso tempo ce lo metti. Siccome le persone sono comprensibilmente stanche dell'inferno di sangue e morale ora stiamo ritornando ai buoni sentimenti naturali con le mani alle finestre ma il sangue lo teniamo pure che non si sa mai.

Uno schifo scritto malissimo che passa come la crema sulla torta perché c'è questa terrificante fame di reazionarietà e bisogna quindi tornare alle risposte NATURALI che ci guideranno sul come avere figli, vivere la povertà, uscirsene da situazioni complesse etc
 

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Aloners, Hong Sung-eun
Basta dopo questo mi fermo coi film standard. Questo è incredibile, tutta la storia è unicamente, giuro, una donna bloccata perché i MASCHI PORCI le fanno passare la voglia del contatto umano. Il film comincia così, primo dialogo MASCHIO PORCO. Si segue poi il fatto che lei sia bloccata totale, ma non è che si sblocca e comincia una qualche storia, no, lei resta bloccata che evidentemente ha molto da farci vivere così. Vengono inserite tipo tre sotto trame una più strampalata dell'altra, ma siccome non vengono sviluppate mai ne emerge suppongo un gusto POETICO. Non si capisce niente? Poetico. A metà film lei sbrocca e lo dice chiaramente che è colpa del padre PORCO e anche TRADITORE che non sa chiedere SCUSA. Per fortuna alla fine ci resta molta speranza, esplicita, che non ci sono solo i PORCI ma anche le persone SENSIBILI che vogliono COSTRUIRE qualcosa.
Un film davvero raffinato non c'è che dire. Mai una sottolineatura di troppo........
 

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Cutie Honey, Hideaki Anno
Fumettoso on eroina. Sicuramente il suo meno bello tra i live action ma sempre bello.
 

Togg

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Voglio ritornare un attimo su Aloners, perché mi rendo conto che tutto quello che avevo analizzato su Hamaguchi e Drive my Car ormai ha fatto scuola. Un cancro infinito che a naso darà la direzione alla narrativa dei prossimi dieci anni, un po' come fu la "manipolazione" per le serie tv, culminata in Parasite.

Ho preso qualche screenshot per spiegare bene.

Si inizia dando subito il tema "ci sono i porci". Ma la questione non viene trattata immediatamente, sarà compito di tutto il film di risolvere il dilemma. Chissà perché i protagonisti si sentono in difetto rispetto a questi porci, ne sono oppressi, non sono liberi di esprimersi in questa società di PORCI, di dire il loro io puro e naturale. Quindi protagonista depressa e bloccata. In Hamaguchi è tutta la tirata infinita con l'urbanità vuota e spenta perché lui si è ritrovato in questi silenzi blablabla



Si va avanti con misteretti, incontri vari ed eventuali che ovviamente non si possono sviluppare a causa DEI PORCI che restano sempre minacciosamente sottotraccia.

Arriva quindi il momento di fare molto elegantemente morire uno di questi PORCI. Non lo vogliamo giudicare troppo male, però comunque per sì e per no lo ammazziamo. E' anche comoda come cosa perché così non gli puoi chiedere perché era un PORCO, tanto non ci interessa. In Aloners è una specie di personaggio/fantasma che muore in un appartamento schiacciato da romanzi porno. In Hamaguchi c'è la moglie che agonizza per terra.



Viene definito che è tutto colpa dei PORCI che TRADISCONO o in generale fanno cose SBAGLIATE. In Hamaguchi è quell'attore che ci prova con tutte ed è superficiale, qui è il padre che ha prima tradito, poi ritornato e ha pure fatto cambiare il testamento della moglie a suo favore escludendo la figlia. Le ha fatte tutte questo PORCO, ma non capiamo bene perché. Non importa.



Nel frattempo spunta l'altra persona SENSIBILE, quella che davvero ci fa credere nelle cose. Lei pure avrà sofferto per qualche PORCO, ma lo ha accettato meglio, ha un passo in più che affascina illa protagonista. In Hamaguchi è una che guida e ha i capelli corti. Qui uno che dice paro paro che vuole costruire una famiglia ma sa che non ce la farà e la prende con filosofia. Poi accende candele per il morto. Fine caratterizzazione. (non ci prova, punto a suo favore!!)



Arriva il momento di urlare un po', dopo infinita depressione direi che è anche l'ora. Illa protagonista può finalmente dire che ha sofferto a causa dei PORCI. E finisce lì. Non si può pretendere a un qualche sviluppo, anzi sto momento arriva già quando tutto è dato e intavolato, non è un argomento da trattare, quanto un fastidioso punto secondario che la protagonista deve solo esprimere una volta, con grande coraggio, mettere da parte, e andare avanti. In Hamaguchi è lui che strepita sulla collina, qui lei al telefono dice al padre che deve scusarsi con la mamma.




Dopo di che ovviamente si costituirà la coppia ideale, ma anche qui non viene mostrato direttamente, non dico metterci una o due cazzate di circostanza che ci fanno dire che staranno bene insieme, no neanche quelle. Basta avere il cane in macchina come in Hamaguchi. Basta crederci. Siamo al trionfo dell'ideale.




Sottolineo che di film con coppie standard ce n'è dall'alba dei tempi. Ma questa dinamica di depressione inoltrata, repressione del VERO SENTIMENTO inesprimibile, pervasività dei PORCI che dominano pur non essendo espliciti, è recentissima. Sono dei film davvero viscidi, pronti a tutto pur di non rivendicare apertamente da che parte stanno.
 

Divodark

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Ultimamente sono nel mood NBA e dopo aver visto la serie TV Swagger su Apple TV, ho visto Tornare A Vincere con Ben Affleck e Hustle con Adam Sandler (più una meravigliosa sfilza di superstar NBA) su Netflix.
Il primo mi è piaciuto, il contesto di basket è solo una metafora per l'accettazione della sconfitta e del riscatto.
Il secondo decisamente NBA-centrico, scontato, direi classica americanata che però - se si è appassionati - merita assolutamente una visione.
 

Quinlan

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Voglio ritornare un attimo su Aloners, perché mi rendo conto che tutto quello che avevo analizzato su Hamaguchi e Drive my Car ormai ha fatto scuola. Un cancro infinito che a naso darà la direzione alla narrativa dei prossimi dieci anni, un po' come fu la "manipolazione" per le serie tv, culminata in Parasite.

Ho preso qualche screenshot per spiegare bene.

Si inizia dando subito il tema "ci sono i porci". Ma la questione non viene trattata immediatamente, sarà compito di tutto il film di risolvere il dilemma. Chissà perché i protagonisti si sentono in difetto rispetto a questi porci, ne sono oppressi, non sono liberi di esprimersi in questa società di PORCI, di dire il loro io puro e naturale. Quindi protagonista depressa e bloccata. In Hamaguchi è tutta la tirata infinita con l'urbanità vuota e spenta perché lui si è ritrovato in questi silenzi blablabla



Si va avanti con misteretti, incontri vari ed eventuali che ovviamente non si possono sviluppare a causa DEI PORCI che restano sempre minacciosamente sottotraccia.

Arriva quindi il momento di fare molto elegantemente morire uno di questi PORCI. Non lo vogliamo giudicare troppo male, però comunque per sì e per no lo ammazziamo. E' anche comoda come cosa perché così non gli puoi chiedere perché era un PORCO, tanto non ci interessa. In Aloners è una specie di personaggio/fantasma che muore in un appartamento schiacciato da romanzi porno. In Hamaguchi c'è la moglie che agonizza per terra.



Viene definito che è tutto colpa dei PORCI che TRADISCONO o in generale fanno cose SBAGLIATE. In Hamaguchi è quell'attore che ci prova con tutte ed è superficiale, qui è il padre che ha prima tradito, poi ritornato e ha pure fatto cambiare il testamento della moglie a suo favore escludendo la figlia. Le ha fatte tutte questo PORCO, ma non capiamo bene perché. Non importa.



Nel frattempo spunta l'altra persona SENSIBILE, quella che davvero ci fa credere nelle cose. Lei pure avrà sofferto per qualche PORCO, ma lo ha accettato meglio, ha un passo in più che affascina illa protagonista. In Hamaguchi è una che guida e ha i capelli corti. Qui uno che dice paro paro che vuole costruire una famiglia ma sa che non ce la farà e la prende con filosofia. Poi accende candele per il morto. Fine caratterizzazione. (non ci prova, punto a suo favore!!)



Arriva il momento di urlare un po', dopo infinita depressione direi che è anche l'ora. Illa protagonista può finalmente dire che ha sofferto a causa dei PORCI. E finisce lì. Non si può pretendere a un qualche sviluppo, anzi sto momento arriva già quando tutto è dato e intavolato, non è un argomento da trattare, quanto un fastidioso punto secondario che la protagonista deve solo esprimere una volta, con grande coraggio, mettere da parte, e andare avanti. In Hamaguchi è lui che strepita sulla collina, qui lei al telefono dice al padre che deve scusarsi con la mamma.




Dopo di che ovviamente si costituirà la coppia ideale, ma anche qui non viene mostrato direttamente, non dico metterci una o due cazzate di circostanza che ci fanno dire che staranno bene insieme, no neanche quelle. Basta avere il cane in macchina come in Hamaguchi. Basta crederci. Siamo al trionfo dell'ideale.




Sottolineo che di film con coppie standard ce n'è dall'alba dei tempi. Ma questa dinamica di depressione inoltrata, repressione del VERO SENTIMENTO inesprimibile, pervasività dei PORCI che dominano pur non essendo espliciti, è recentissima. Sono dei film davvero viscidi, pronti a tutto pur di non rivendicare apertamente da che parte stanno.

Vabbè ma il cinema orientale recente si è spesso basato su questa opposizione tra persone sensibili e oppresse e appunto questi porci (:asd:), spesso anche declinata in chiave misandrica, è uno schema visto talmente tante volte che ormai puzza di furba programmaticità, però nonostante questo sono comunque usciti ottimi film che rientrano in questa categoria, vedi The Handmaiden, Burning, Lady vendetta ecc..., poi va detto che anche film storici e ultra-celebrati come Una tomba per le lucciole, La principessa Mononoke o addirittura Vivere di Kurosawa rispondono bene o male a questo identikit, insomma a volte da fastidio anche a me però personalmente non ne faccio un dramma. :asd:
 

Togg

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Vabbè ma il cinema orientale recente si è spesso basato su questa opposizione tra persone sensibili e oppresse e appunto questi porci (:asd:), spesso anche declinata in chiave misandrica, è uno schema visto talmente tante volte che ormai puzza di furba programmaticità, però nonostante questo sono comunque usciti ottimi film che rientrano in questa categoria, vedi The Handmaiden, Burning, Lady vendetta ecc..., poi va detto che anche film storici e ultra-celebrati come Una tomba per le lucciole, La principessa Mononoke o addirittura Vivere di Kurosawa rispondono bene o male a questo identikit, insomma a volte da fastidio anche a me però personalmente non ne faccio un dramma. :asd:
Infatti a me The Handmaiden e Burning non piacciono proprio per niente :asd:

Ma non è solo che sono sensibili. Sensibili VS insensibili è troppo generale. E' che sono bloccate/i totali. Non ricordo la tomba per le lucciole. Ma in Mononoke ile due protagonisti non sono affatto bloccati, lottano come pazzi e hanno un casino di emozioni di tutti i tipi. In Vivere di Kurosawa, ho riletto la trama ora, non c'è la dinamica che descrivo. E' un film tipo neorealista con il mondo urbano vuoto che si crea, ma non è che il protagonista bloccato si oppone a un porco da cui si sente ancora inconsciamente oppresso.
Post unito automaticamente:

Poi Hamaguchi, e magari qualcuno prima di lui che non conosco, ha proprio delle trovate geniali che stanno davvero facendo scuola. Tipo sta cosa di diversificare i porci. Ne metti uno che è chiaramente un PORCO/A ma che allo stesso tempo è misterioso e lo dobbiamo rispettare ma che muore e lascia questo alone di mistero sul perché sia PORCO. E' geniale. Perché dai un bel colpo alla botte moralista e allo stesso tempo dai l'impressione di lasciare aperto, amoralità della vita che scorre. Narrativamente ti pari il culo a duemila visto che il problema è morto, e fa anche comodo perché da tipo sempre uccidere un personaggio serve a caratterizzare illa protagonista.
 
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EdricWrath

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Ieri, così a random, visto che mi spuntava sempre all'occhio sul catalogo di Prime Video, mi son visto About Time (Questione di tempo). Bellissimo, semplicemente bellissimo. Un film che ti entra dentro, ti fa ridere (ho riso molto) e ti fa anche riflettere (se si è abbastanza emotivi ci scappa pure una lacrimuccia). Zeppo di momenti comici, momenti reali e momenti genuini. Era da un po' che non mi godevo un film così sobrio, leggero, ma anche profondo.

Se non lo avete ancora visto mettetelo in lista perché merita :sisi:

Un plauso ad Amazon per aver lasciato il doppiaggio originale. Domhnall Gleeson veramente straordinario, così come anche Bill Nighy, che mi è piaciuto molto, e Rachel McAdams, che ho sempre apprezzato.
 

Togg

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scrivevo proprio in questi mesi che il cinismo moralista ultra dark che da black mirror arriva a parasite si sta facendo rimpiazzare dalle anime belle di drive my car.

Una prova qui, spiegato bene bene:
 

Togg

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Au pain coupé, Guy Gilles
Ci pensate che mentre la nouvelle vague faceva negli anni sessanta francesi dei film sulle piccole meno importanti psicologizzazioni umane in giappone c'erano Wakamatsu e Adachi che sfasciavano tutto? Ecco, pensiamoci.
 

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The Secret Man, Ronald Kinnoch
La spazialità più strampalata mai vista in un film. Chiaramente insufficiente ma lo salva quasi.
 

Divodark

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Oggi ho visto un film per palati fini: Ciao Belli di Pio e Amedeo :asd:
Commedia dissacrante che viene raccontata inaspettatamente in maniera piacevole.
Rispetto a tante altre "commedie" italiane banali e scontate, l'ho trovato un film veloce nel suo incedere e gradevole per tutta la sua (breve) durata.
 
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