A
Azure Grimoire
Bleak Night - Sung-hyun Yoon
Impressionante partenza per l'emergente Yoon.
Preferisco non lasciare un incipit della trama, dato che basterebbe poco per rovinare cioè che l'autore cerca di raggiungere.
I temi trattati sono onnipresenti nella società attuale, mai gridati alle folle ma che distruggono coloro che ne sono vittime e carnefici.
Il regista gioca spesso con i piani temporali, la storia progredisce e regredisce con salti avanti e indietro lasciando confusione e inquietudine, la ricostruzione degli avvenimenti è lenta e mai esplicita con sentimenti solo accennati, dialoghi serrati e una fotografia quasi meccanica, mai con una sbavatura, accompagnata da cieli plumbei, opachi, una freddezza che attanaglia lo stomaco.
Cast d’eccezione Lee Je-Hoon su tutti, personaggio dalle mille sfaccettature, mosso e caratterizzato magnificamente, spero nell’occasione di rivederlo in futuro.
Il finale non cerca la simpatia dello spettatore e tanto meno una definizione dei ruoli, come i ragazzi e la stazione, si viene lasciati in un vicolo cieco, non ha senso cercare colpevoli e vittime.
Si cerca solo di coprire silenziosamente le ferite, mentre in testa si urla, si piange, un rimorso silenzioso e struggente.
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![Bleak%20Night%20poster.jpg](http://twitchfilm.com/reviews/Bleak%20Night%20poster.jpg)
Impressionante partenza per l'emergente Yoon.
Preferisco non lasciare un incipit della trama, dato che basterebbe poco per rovinare cioè che l'autore cerca di raggiungere.
I temi trattati sono onnipresenti nella società attuale, mai gridati alle folle ma che distruggono coloro che ne sono vittime e carnefici.
Il regista gioca spesso con i piani temporali, la storia progredisce e regredisce con salti avanti e indietro lasciando confusione e inquietudine, la ricostruzione degli avvenimenti è lenta e mai esplicita con sentimenti solo accennati, dialoghi serrati e una fotografia quasi meccanica, mai con una sbavatura, accompagnata da cieli plumbei, opachi, una freddezza che attanaglia lo stomaco.
Cast d’eccezione Lee Je-Hoon su tutti, personaggio dalle mille sfaccettature, mosso e caratterizzato magnificamente, spero nell’occasione di rivederlo in futuro.
Il finale non cerca la simpatia dello spettatore e tanto meno una definizione dei ruoli, come i ragazzi e la stazione, si viene lasciati in un vicolo cieco, non ha senso cercare colpevoli e vittime.
Si cerca solo di coprire silenziosamente le ferite, mentre in testa si urla, si piange, un rimorso silenzioso e struggente.
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