Ultimo Film Visto | Consigli e Domande Inside

  • Autore discussione Autore discussione Staff Cinema
  • Data d'inizio Data d'inizio
Pubblicità
Upstream Color

Secondo e momentaneamente ultimo film di Shane Carruth
Me l'hanno consigliato per anni ma sono riuscito a recuperarlo solo ora
Un film molto particolare, difficilmente decifrabile
Tutto è molto metaforico e segue più processi mentali accomunati dal recupero da un trauma emotivo, influenzati della memoria che delinea l'identità dei personaggi
La struttura narrativa è molto libera ma è possibile tracciare un ciclo che conduce verso la distruzione, simboleggiata da dei vermi parassiti
La colonna sonora è una controparte essenziale delle immagini e il sound design ha un ruolo da protagonista
Questo film è un esempio incisivo di "mostra, non dire", come pochissimi altri sono riusciti a fare
Una di quelle visioni che rimangono impresse, non riesco a capire come sia rimasto così sconosciuto
 
Per un pugno di dollari

Avevo aspettative abbastanza tiepide, pensavo avrei visto un film invecchiato male, che per apprezzarlo era inevitabile doverlo incasellare nel suo tempo. Porca zozza se mi sbagliavo. È stupendo, soprattutto tutta la sequenza finale
contro i Rojo
 
Il miele del diavolo, Fulci
Secoli che non vedevo un film. Due storie di stereotipi sociali che si intrecciano e arrivano a qualcosa di più. Nessun altro sviluppo narrativo. Puro cinema.
 
Upstream Color

Secondo e momentaneamente ultimo film di Shane Carruth
Me l'hanno consigliato per anni ma sono riuscito a recuperarlo solo ora
Un film molto particolare, difficilmente decifrabile
Tutto è molto metaforico e segue più processi mentali accomunati dal recupero da un trauma emotivo, influenzati della memoria che delinea l'identità dei personaggi
La struttura narrativa è molto libera ma è possibile tracciare un ciclo che conduce verso la distruzione, simboleggiata da dei vermi parassiti
La colonna sonora è una controparte essenziale delle immagini e il sound design ha un ruolo da protagonista
Questo film è un esempio incisivo di "mostra, non dire", come pochissimi altri sono riusciti a fare
Una di quelle visioni che rimangono impresse, non riesco a capire come sia rimasto così sconosciuto
montato da lowery
 
Copshop (2021) film d'azione molto carino, trama scontata ma ti tiene incuriosito quel tanto che basta fino alla fine. Gerard Butler in sti ruoli badass funziona sempre. Voto 7 pieno.
 
Three Identical Strangers
Bel documentario sulla vita, l'incontro e i misteri di tre gemelli separati alla nascita per un crudele esperimento scientifico.
è interessantissimo l'argomento principale che viene affrontato, ovvero se la vita di una persona sia più condizionata dalla genetica o dall'ambiente nel quale si trova a crescere.
A volte risulta forse troppo artificioso nel suo drammatizzare, ma risulta comunque efficace ed appassionante. Lo consiglio.
 
Fantozzi (Luciano Salce). Va per i 47, eppure è attualissimo. Forse una paio di scene ridondanti, ma l'inizio è tanta roba, per non parlare del finale.

Taken (Pierre Morel). Il solito action con il protagonista terminator che perde la prima goccia di sangue negli ultimi 10 minuti, poca roba. Meno male che col tempo sono arrivati John Wick e Nobody a svecchiare un pò tanto il genere.

Wall Street (Oliver Stone). Michael Douglas e Martin Sheen se li mangiano tutti, specie il primo, un vero e proprio squalo. Tanta roba il piano sequenza del confronto, peccato per la mezz'ora finale, sembra rushata.
 
Wife of a Spy, K. Kurosawa
Scritto da Hamaguchi, e ho detto tutto.
 
Sir Gawain e il cavaliere verde, David Lowery. Rispetto a "A ghost story" sicuramente un bel passo avanti anche se a livello di trama e situazioni oscilla pericolosamente tra l'ermetico e l'inconsistente, visivamente però è a tratti molto bello e alcune scene le ho trovate decisamente d'impatto (quella dello scheletro credo che sia un colpo di genio). Colonna sonora a volte troppo invadente direi, nel complesso non male comunque.
 
The Last Duel (Ridley Scott). Interessante la suddivisione in tre atti, fa piacere vedere i punti di vista dei tre protagonisti. Al tempo stesso però questa struttura risulta ridondante, anche per come viene presentato l'ultimo atto, il migliore dei tre, una gran seconda metà di film che non fa pesare affatto la durata non proprio contenuta. Buonissime interpretazioni, peccato però che alle volte se ne escano con un francese maccheronico.
Date le ultime uscite del regista non mi aspettavo chissà che, invece son rimasto sorpreso, consigliato.
 
La nuit américaine – Truffaut, 1973. Divertissement cinefilo di ottima fattura, l'intreccio resta abbastanza dimenticabile ma scena per scena riesce a divertire e un po' commuovere – e perché no, anche a informare – come i migliori Truffaut. Una lettera d'amore di rara schiettezza verso tutti i mestieri del cinema.

Mulholland dr. – Lynch, 2001. Rivisto al cinema, pensavo l'effetto sarebbe stato più di impatto. Non tutto gli riesce ma ogni volta l'epilogo riesce a giustificare l'esperienza. La facilità con cui scorrono queste due ore e mezza di incubo ha ogni volta del miracoloso.

Strappare lungo i bordi – Zerocalcare, 2021. Visto tutto in un pomeriggio, è una trasposizione praticamente perfetta del suo modo di scrivere e disegnare. Animazione pulitissima e a tratti notevole. Divertentissimo e a tratti struggente, difficile non consigliarlo.

Notorious – Hitchcock, 1946. Si ha la sensazione che tutto il film sia un enorme McGuffin per la storia fra loro due, ma la storia di loro due – forse complici i tre quarti di secolo di distanza – non mi è sembrata particolarmente memorabile. Restano impressi alcuni magistrali momenti di suspense tesissima, e il soggetto ha un grandissimo potenziale – pazzesco pensare che sia uscito praticamente a guerra finita. Forse mi aspettavo qualcosa di più, ma comunque non è che ci sia poi molto da criticargli.

Rebecca – Hitchcock, 1940. Perfetto. Per certi versi un predecessore del capolavoro Psycho, per certi versi ancora più splendido nell'immergersi completamente in un immaginario puramente gotico, sia pur riletto in un decadentismo da cosiddetta belle epoque che personalmente adoro. Scenografie magnifiche e sceneggiatura impeccabile, più volte sorprendente e psicologicamente sporca. Sta lassù fra i suoi capolavori.

The Beatles: Get back – Jackson, 2021. Taglia veramente pochissimo, talmente poco che le due ore e mezza di ciascun episodio possono risultare addirittura estenuanti – quasi ci si trovasse lì in quella stanza, a provare e riprovare i pezzi fino allo sfinimento, modificandoli di continuo e continuamente ritornando indietro, attanagliati dai dubbi e dalle scadenze... Eppure forse il punto era proprio questo? Assistere al processo creativo di uno dei più grandi gruppi di tutti i tempi in tale dettaglio, a tale distanza, è qualcosa di più unico che raro. Per cui sicuramente si sarebbe potuto tagliare di più – ma perché farlo? È inequivocabilmente un'esperienza che guarda soprattutto – se non esclusivamente – agli appassionati, e in fin dei conti era proprio quello che non avrei osato sperare. La confezione a tratti è abbastanza dozzinale (la cornice a calendario, alcune scelte delle immagini per le tracce sonore abbastanza ridicole) ma su questo si può tranquillamente chiudere un occhio. Da affiancare a Living in the material world di Scorsese fra i più grandi documenti di storia – e musica – beatlesiana.
 
Demons, Matsumoto
Non mi piace tutto il tema manipolazione sì/no. E' bello quando si ammazzano ma la tirata umanista mi ricorda un Parasite scritto molto molto meglio. Non basta a non darmi fastidio.
 
Don't look up

Perfetta evoluzione di Lui è tornato. Totalmente consigliato. Si (sor)ride per non piangere. Attori tutti bravi, bella regia
 
Ultima modifica:
Eternal sunshine of the spotless mind

Bello, ma non sto film apocalitticamente bello che tutti mi dicevano. Bravi gli attori, bel modo di raccontare la storia, anche se a tratti l'ho trovata un po' adolescenziale. Sicuramente al tempo sarà stato quasi rivoluzionario vedere una storia raccontata dalla fine all'inizio, ma anche oggi ha comunque il suo impatto in quanto a originalità.
 
L'île au trésor – Brac, 2018. Nulla di eccezionale – e temo che di qui a qualche settimana lo avrò quasi completamente dimenticato – ma comunque una visione leggera e piacevole se si è dell'umore giusto. Etichettarlo come documentario però mi sembra un po' disonesto, dato che è palese che molte – se non la maggior parte – delle scene siano scritte.

È stata la mano di Dio – Sorrentino, 2021. La qualità delle puppe in questo film
 
Spencer
Mi è piaciuto un casino, veramente ma veramente bello. Non so quanto di vero ci sia, anche perché ammetto di conoscere molto poco del personaggio, ma Larrain ha reso benissimo il peso che Diana aveva addosso nel vivere quella vita in quella famiglia. Gran merito della resa lo dobbiamo alla Stewart, bravissima, semplicemente perfetta; una performance che spero le valga almeno la nomination agli Oscar
 
The power of the dog - o meglio, guarda come ti metto tremendamente a disagio per 2h. Bello mi è piaciuto, film per lunghi tratti notevole.
 
The French Dispatch, Anderson
Un altro regista che posso mettere da parte. Già non mi era piaciuto quello dei cani. Anche questo è retorico, affrettato, umanista e gioco forza reazionario. Non mi ha infastidito più di tanto perché non è riuscito.
 
Memoria, Apichatpong
E' tipo un film Marvel ma fatto da lui. Divertente ma non di più.
 
Pubblicità
Pubblicità
Indietro
Top