Paura e desiderio - NGNon giudicabile. Un mediometraggio realizzato con poco o niente da un Kubrick ancora inesperto, andato incontro a mille difficoltà, che dovette chiedere soldi in prestito per finirlo e fece un disastro in post-produzione. Non ben chiara l'idea del film, si salva la bellissima fotografia, ma appunto, è ancora più un Kubrick fotografo che regista.
Il bacio dell'assassino - 7
Prima buona prova del regista in questo noir molto classico con però alcune scene che cominciano a mettere in evidenza la bravura di Kubrick (quella della lotta tra i manichini)
Rapina a mano armata - 9
Il primo capolavoro. Un Thriller serratissimo, cattivo, interpretato magistralmente ma soprattutto diretto alla grande, con scene che non seguono un ordine cronologico lineare. Film che mi ha ricordato molto "Giungla d'Asfalto" di John Huston
Orizzonti di gloria - 9,5
Tra i migliori film di Guerra di sempre. La guerra (la prima mondiale), vissuta in trincea, film dove la semplice ricostruzione dell'evento lascia il passo alla volontá di fare un film incentrato sui valori e sulla preziosità della vita umana, nonché sull'ingiustizia della pena di morte e della guerra in generale (in quell'indimenticabile finale)
Spartacus - 9
Peplum pluripremiato (6 o 7 oscar) dagli enormi costi, il primo vero kolossal del regista, in realtá film su commissione che inizialmente non doveva dirigere ma gli fu dato in incarico da Kirk Douglas (visto il lavoro eccellente che aveva potuto ammirare in Orizzonti di Gloria). Il talento dell'Inglese è oramai evidente a tutti e anche in questo caso riesce a trasformare un probabile polpettone in un film avvincente e ben interpretato come poche volte nel genere.
Lolita - 8,5
Una commedia nera, dove Kubrick si avverte meno (fatta eccezione per la sempre perfetta fotografia) in quanto decide di lasciar spazio esclusivamente allo svolgimento della storia e all'estrema bravura dei due interpreti: James Mason ma soprattutto Peter Sellers, vero istrione e attore d'infinito talento
Il dottor Stranamore - 10
Se nel medesimo anno e basandosi sullo stesso libro Sidney Lumet era riuscito a tirar fuori un grande film sulla guerra fredda ("A prova di errore"), Kubrick riesce a realizzarne la versione satirica e cinematograficamente perfetta: merito di una storia attuale ai tempi, portata agli estremi dalle assurde situazioni che a catena vengono a crearsi, provocando un effetto domino incontrollabile e fatale. Attori magnifici, tra i quali vale la pena ricordare Sterling Hayden, George C. Scott, ma soprattutto Peter Sellers che ci regala l'interpretazione della vita, "sdoppiandosi" in tre ruoli differenti, iconico quello del Dr. Stranamore. Finale da antologia.
2001: Odissea nello spazio - 10
Il film che va oltre. Se almeno uno dei film precedenti poteva essere realizzato anche da un altro regista particolarmente talentuoso al suo apice, questo da l'idea di esser stato concepito da una mente superiore, da un genio o forse è meglio dire da un'artista, parola spesso abusata in questo campo, ma qui stiamo parlando di un Michelangelo con una Panavision al posto di martello e scalpello. Un'artista che in questo caso si prende la briga di raccontare la storia dell'umanitá dai suoi ancestrali avi sino agli epìgoni interplanetari in lotta con le machine che loro stessi hanno creato. Colonna sonora classica indimenticabile, passaggi temporali che annichiliscono, fotografia unita ad effetti speciali che sono qualcosa di inimmaginabile per il 1968. Un finale psichedelico del quale se ne parlerá ancora fra 1000 anni.
Tratto da un buon romanzo di fantascienza, Kubrick cava il petrolio, non il sangue, dalle rape.
Arancia meccanica - 10
Non fosse bastato il Kubrick esploratore spaziale, quello che esplora antropologicamente la societá umana in questo distopico risulta essere altrettanto superbo. La storia di Alex DeLarge, un giovane sbandato dedito alla violenza gratuita insieme ai suoi 3 amici "drughi".
Kubrick qui più di ogni altra volta, si fa innovatore sia nel modo inusuale di mostrare le immagini (nel montaggio, nell'utilizzo di riprese velocizzate, di inquadrature spiazzanti e molto altro), sia nello stravolgere addirittura un codice linguistico, creandone uno ad hoc, utilizzato dalla banda, un po' come avveniva nel romanzo di Burgess ma con aggiunte e modifiche personali di K.
Barry Lyndon - 9,5
Probabilmente la miglior rappresentazione che un film abbia dato di un'epoca (in questo caso il XVIII secolo), il film dove Kubrick, libero dal dover esporre punti di vista su temi socio-politici, ha la piena libertá di fare quel che riesce a far meglio: parlare per immagini. Qui la riscostruzione è maniacale nei dettagli, le scenografie e i costumi sono fedele riproduzione di quelli dell'epoca con l'intenzione dichiarata di ottenere l'effetto che si ha guardando un quadro per ogni fotogramma del film.
Shining - 10
Come realizzare uno dei migliori film horror parlando di qualcosa che ha a che fare col quotidiano e che dovrebbe rassicurarci, proteggerci: un membro della famiglia colpito da un progressivo disfacimento mentale, che vede fantasmi del passato, che sembra esser stato risucchiato nel vortice maledetto che aleggia nellOverlook Hotel, o forse ne ha semplicemente sempre fatto parte...
Un Jack Nicholson strabiliante, una regia fatta di inquadrature geometriche (per questo da molti il film è paragonato a 2001), di immagini ricorrenti e ossessive, di momenti che sembrano presi direttamente dal più oscuro degli incubi.
Full Metal Jacket - 8,5
Kubrick affermò di aver voluto realizzare questo film per mostrare la vera essenza del conflitto nel Vietnam, meglio di quanto fatto da Coppola per Apocalypse Now. Giudizi forse ingenerosi a parte, FMJ è un'altra grande perla del regista, ricordato dai più in gran parte per la prima metá del film, anche a causa dell'imponente presenza scenica del Sergente Hartman (R. Lee Ermey, vero sergente, che doveva essere solo l'istruttore dell'attore ma che convinse Kubrick per la straordinaria ferocia, praticamente irreplicabile).
È però nella seconda parte nei campi di battaglia che il messaggio di K. Ha efficacia e trova compimento nelle scene di bagordi tra i commilitoni mentre fuori imperversa la morte, negli accampamenti infiniti in attesa di stanare un cecchino, che poi si rivela essere...
La profonda follia e disumanizzazione che una guerra porta con sè.
Eyes Wide Shut - 8
Si dice che Harvey Keitel alzò bandiera bianca dopo poche ore di riprese quando si rese conto del numero di ciak battuti per scena, e di quanto K. lo avrebbe costretto a restare in Inghilterra, lasciando per cui il ruolo a Sidney Pollack (nei panni del dottor Ziegler).
Un piccolo esempio del maniacale perfezionismo che l'oramai anziano regista mantenne sino agli ultimi istanti di vita.
Cruise e la Kidman (coppia nella vita reale così come nel film) in un film che sembra essere il perdersi di una coppia per poi ritrovarsi, attraverso un percorso interiore fatto dal protagonista, fatto di visioni perturbate e di rapporti meccanicamente erotici, forse frutto della sua immaginazione, forse no...che gli permetteranno di vedere con nuovi occhi la realtá che gli sta a torno e forse di ritrovare l'Eros che aveva perso nella monotonia quotidinia. Di certo uno dei suoi film di più difficile lettura, portato a termine nel montaggio, solo una settimana prima della sua morte.