Avevamo grande hype e grande fiducia nella professionalità di Monolith Soft, forse l'unico team nipponico specializzato in JRPG ad avere le risorse economiche e le competenze per poter pensare in grande, come la Squaresoft di un tempo. Avevamo visto i molti trailer ed i filmati di gameplay presentati alle varie fiere, avevamo giocato a Xenoblade Chronicles per Wii. Ma avevamo anche forti dubbi sulla capacità di tirare fuori dal cilindro un free roaming ben caratterizzato nel lore e dove l'esplorazione potesse rappresentare un valore aggiunto e non fonte di noia, un po' come nei tripla-A occidentali di Rockstar, Bethesda e CD Projekt. Poi abbiamo iniziato l'esplorazione del pianeta Mira e siamo stati rapiti dalle molte meccaniche che aiutano a contestualizzare un mondo di gioco inospitale e pericoloso per la razza umana. Abbiamo incontrato altre forme di vita aliene e siamo rimasti meravigliati di fronte a panorami da sogno. Abbiamo racimolato abbastanza soldi per permetterci uno Skell, volare da una catena montuosa all'altra e guardare Mira dall'alto verso il basso, sfidando enormi draghi volanti dalle forme inusitate e curiose. Xenoblade Chronicles X si è rivelato insomma più ambizioso e sorprendentemente meglio riuscito del predecessore su Wii: è senza mezzi termini il miglior gioco pubblicato quest'anno su Wii U ed uno dei giochi di ruolo meglio concepiti degli ultimi anni, capace di riportare il Giappone al pari delle produzioni occidentali (splendida notizia!), superare in qualità Fallout 4 e tanti altri esponenti del genere. Wii U sarà stata anche una console sfortunata dal punto di vista commerciale, ma con Xenoblade Chronicles X mette a segno un altro colpaccio e lascia intendere a chi dichiara di capirci un minimo di videogiochi che questo è un titolo da non lasciarsi assolutamente scappare.