Divertentissimo vedere come puntalmente si usa il karateka come esempio del pirla che va a farsi pestare dal praticante di XYZ //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Boh, intanto questa settimana, da bravo stolto karateka, vado a reiscrivermi alla mia vecchia palestra di Shotokan. Finalmente, da cintura marrone, dovrei iniziare ad allenarmi con il sensei, a fare cose un po' più interessanti e un po' di combattimento libero.
Il sudore, le botte, l'etichetta rigida (per modo di dire...) e quell'idea profondamente giapponese del limite da raggiungere e superare contengono tutta la filosofia e la spiritualità di cui sento il bisogno. E chi ha praticato come me in una scuola almeno un po' "alla vecchia maniera" sa cosa intendo.
A parte ciò, in queste ultime pagine ho letto interventi un po' ingenuotti, soprattutto sulla boxe. Anch'io che non ho mai combattuto con un pugile, non lo sottovaluterei mai. Nella boxe ci si allena a combattere più che nella stragrande maggioranza delle arti marziali tradizionali. Basterebbe anche solo questo, senza contare la raffinatezza tecnica (che un buon pugile ha eccome), e la preparazione atletica (mediamente superiore a quella di qualunque marzialista da due lezioni a settimana) per capire.
Se il mio unico obiettivo fosse pestare andrei a praticare boxe, altro che caxxi. Il problema è che proprio a pelle non mi piace, la mia passione sta altrove. E secondo me oggi le arti marziali vanno praticate innanzitutto per piacere.
E il diletto può benissimo stare anche nel confronto, anche duro. Ma la difesa...è un'altro discorso. Per difenderti puoi portarti dietro uno spray al peperoncino, sicuramente è più efficace ed economico di qualunque arte e tecnica segreta. Se c'è un modo più semplice, è da idioti scegliere il più difficile.
Sul JKD...io ho un'opinione mia...ovvero che sia morto con Bruce Lee, e chi lo pratica oggi, pratica qualcosa di non facilmente definibile. Il punto è che per andare oltre la tecnica, la tecnica bisogna prima saperla. Per arrivare al JKD Bruce Lee PRIMA ha praticato con dedizione molte discipline codificate e "tradizionali". Solo dopo averle studiate fino a un livello sufficientemente avanzato si è permesso di andare oltre. In verità Bruce Lee non ha scoperto niente, JKD solo è il nome che ha dato a un concetto che nelle arti marziali è sempre esistito. La "forma senza forma" è lo stato al quale un maestro giunge dopo aver appreso completamente la tecnica e averla superata. La tecnica nella AM serve a insegnare qualcosa di più profondo, i principi, ovvero né più né meno che "come usare il corpo". Una volta che ogni movimento del corpo contiene i principi dell'arte marziale, la tecnica non è più necessaria. SHU HA RI è il motto che dice esattamente questo.
A proposito di questo tema, faccio una domanda bella insidiosa, che ha creato una spaccatura nel karate full contact in Giappone, e che di solito scatena diatribe tra i praticanti: secondo voi le forme (kata o comunque le si chiami), servono? E a che cosa servono?
O sarebbe meglio abbandonarle come rottami obsoleti dedicandosi al solo combattimento? :.bip: