Ufficiale Arti Marziali

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Dipende pure ovviamente dal carico di allenamento che fai e da quello che ci aggiungono con il karate.

Ma , indicativamente, direi che ha ragione Stryder. Anzi, potenzialmente ti mette anche più al sicuro da eventuali infortuni e sovrallenamenti in palestra.

 
Visto che la palestra mi ha annoiato a settembre volevo provare le Arti marziali.

Ho 15 anni, magro, alto nella media.

Che ne pensate del Judo? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
A settembre dovrei partire con un corso di wing chun
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Ohh, non trattengo la commozione. Dove? Con chi? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Boh a Milano sono andato a sentire di un corso tenuto dal sifu pompianu..a settembre riparte il corso

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Oh beh, poi facci sapere come va e che ne pensi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Un bell'up con un bel discorso (non mio ma di Flavio Daniele) sul ruolo del respiro nelle arti marziali

La Potenza del respiro nelle arti marzialiRespirazione buddhista – Respirazione taoista

Contrapposizione o cooperazione?

C’è molta confusione riguardo al ruolo che svolge il respiro nella pratica delle arti marziali, questo perché da parte dei maestri orientali arrivati in Italia il discorso non è stato quasi mai affrontato in maniera sistematica, e ognuno si è arrangiato come ha potuto. In alcuni stili ci sono dei kata “definiti” respiratori che sicuramente hanno una loro utilità, ma non permettono di capire il ruolo che ha il respiro nella pratica marziale. Cerchiamo di definirlo evitando accuratamente di entrare in merito alle varie tecniche respiratorie tipo pranayama e affini.

Questo perché, se non è chiaro a monte il suo ruolo esatto, alla fine, come è successo al sottoscritto, che era in grado di fare un ciclo completo di respirazione ogni due/tre minuti e a ritmare il respiro da una narice all’altra con precisione cronometrica, e altri giochini più o meno complessi, quando tiravo un pugno di tutto questo virtuosismo respiratorio non restava nulla. (Vedere il Potere del respiro pubblicato l’otto luglio su fb.)

Perché? Semplice e chiaro! Tanto semplice e tanto chiaro che per oltre dieci anni non riuscivo a vederlo:

1° MOVIMENTO E RESPIRO NELLE ARTI MARZIALI, SONO INSCINDIBILI COME UNA COPPIA DI BALLERINI, E SI SOSTENGONO L’UN L’ALTRO IN MANIERA ATTIVA CON UNA PRECISA GERARCHIA CHE NON VA SOVVERTITA:

IL MOVIMENTO “CONDUCE” E IL RESPIRO “SEGUE”.

L’esatto opposto delle tecniche di pranayama.

Le arti marziali sono arti del movimento, quindi, la crescita passa attraverso la consapevolezza evolutiva del gesto che lega insieme movimento, respiro e forza.

Si comincia lavorando assieme movimento e respiro per sviluppare la consapevolezza interna del corpo: muscolatura profonda, sistema mio fasciale, tendini, legamenti e via di seguito.

Lavoro di consapevolezza che permette, per esempio, di:

1-coordinare il movimento del diaframma toracico con quello pelvico e con la muscolatura addominale;

2-liberare l’azione delle costole, altro misconosciuto sistema di potenza inutilizzato;

3-attivare il muscolo ileo-psoas, muscolo che nessuno allena, ma da cui dipende non solo la sinergia motoria tra colonna vertebrale e il sistema anche-bacino, ma anche, attraverso la dinamica respiratoria, la centratura, il radicamento e l’allineamento strutturale del corpo.

L’ALCHIMIA DEL RESPIRO

Fondamentalmente ci sono due respirazioni:

1° - la buddhista, chiamata “respirazione addominale diretta”, basata sulla precisa sinergia che vede nella fase inspiratoria il diaframma toracico scendere e l’addome espandersi e, nella fase espiratoria, l’esatto contrario

2° - la respirazione taoista chiamata “respirazione addominale inversa” che, al contrario, di quella buddhista vede nella fase inspiratoria mentre il diaframma toracico scende l’addome rientrare e, nella fase espiratoria, quando il diaframma risale l’addome espandersi.

Sinteticamente la respirazione buddhista è più idonea nelle fasi di studio per sviluppare la consapevolezza del legame tra movimento-respiro-forza, specie nelle fasi iniziali. La taoista, invece, è più idonea nelle fasi pratiche: quando si esegue una forma, quando si studiano le singole tecniche e quando si combatte perché permette di coniugare qualità opposte come

potenza ed elasticità,

stabilità e dinamicità,

tensione e rilassamento.

Questo perché, ritraendo l’addome mente si sta inspirando e il diaframma sta scendendo, crea nella cavità addomino-toracica, per un’evidente riduzione del suo volume, un aumento della pressione interna.

Aumento di pressione che svolge, oltre a un’efficace resistenza ai colpi, anche la funzione di

A) TENDERE COME UN ARCO LA COLONNA VERTEBRALE

ALLARGARE TUTTI I MUSCOLI DELLA SCHIENA COME QUELLI DI UN GATTO PRONTO A BALZARE SUL TOPO

C) ESSERE DINAMICAMENTE ATTIVI ANCHE IN INSPIRAZIONE

D) MESCOLARE IL QI PRENATALE DELLA CAVITÀ ADDOMINALE (DANTIAN) CON IL QI POSTNATALE DEI POLMONI. (questo punto lo tralasciamo completamente

In sintesi: la respirazione inversa permette di emettere la forza durante entrambi i cicli respiratori. Annullando la fase inspirare-caricare non si è mai vuoti, si può colpire mentre si espira o mentre si inspira, si può colpire andando indietro o uscendo di lato, alzandosi o abbassandosi, perché gli arti, da leve biomeccaniche che si possono o aprire o chiudere sotto l’azione sinergica dei muscoli agonisti e antagonisti, diventano stantuffi pneumatici sempre attivi sia in apertura sia in chiusura.

Per capire l’importanza della respirazione inversa, bisogna fare mente locale a come il corpo si comporta e quali sono le modificazioni fisiologiche interne quando si reagisce a un rumore improvviso, o quando si fa un balzo per evitare un oggetto all’ultimo istante, o ancora quando si fa uno starnuto o quando ci si stira. In tutte queste situazioni il corpo si comporta sempre alla stessa maniera: inspira vigorosamente ritraendo l’addome, facendoci muovere all’istante.

Adesso provate a inspirare espandendo l’addome (respirazione naturale), e noterete che il corpo non risponde con la stessa immediatezza: in una situazione reale, se aveste per caso appoggiato la vostra mano su una piastra rovente, la ritrarreste di sicuro ustionata.

Ecco perché madre natura ci fa inspirare ritraendo l’addome quando dobbiamo re-agire prontamente a un pericolo.

Così è! Il segreto del Wu Wei (l’agire senza intenzioni - muoversi senza sforzo), è in realtà lasciare fare alla natura, e lo scopo della pratica non è altro che un corso di rieducazione per riappropriarci dell’agire naturale.

Nell’arte marziale interna dello Xin Yi Quan si dice: “Quando inspiri porta il respiro indietro e in alto (l’addome si ritrae), quando espiri avanti e in basso (l’addome si espande)”.

Con la respirazione inversa centratura, radicamento, allineamento smettono di essere semplici sensazioni soggettive per diventare realtà fisiche sperimentabili e verificabili.

IN TERMINI PRATICI, DOPO AVERE REALIZZATO IL LEGAME TRA GESTO E RESPIRO CON LA RESPIRAZIONE NATURALE DIRETTA, LA RESPIRAZIONE INVERSA PERMETTE DI REALIZZARE ILLEGAME TRA POTENZA E RESPIRO.

e una risposta ad un commento a questo suo post

Caro Gian Carlo, la sua domanda "Ma allora, perché mai insegnano da sempre la “respirazione addominale diretta” nell'Aikido? ed in genere, in tutte le cosiddette (pratiche sportive da combattimento pseudo marziali)" E' una domanda a cui non so dare una risposta precisa. Una delle poche è forse perchè si ha una conoscenza parziale di come si dovrebbe praticare una arte marziale. La maggior parte si limita a praticare solo la tecnica specifica della propria disciplina e pensa che sia sufficiente ripetere 100, 1000, 10.000 volte per arrivare alla maestria, non curando il terreno (il sistema corpo-mente-energia) che nutre la tecnica. Molti praticano usando il corpo come si usa uno strumento di lavoro, non sanno che qualsiasi gesto, anche il più semplice e banale è espressione di noi stessi.
Soprattutto sull'ultimo concetto... mai come negli ultimi tempi, lavorando quasi esclusivamente sulle basi su cui si dovrà poggiare tutto il resto... le radici del qi gong, della meditazione e della pratica marziale ossia rilassamento, postura e respiro mi son reso così ben conto della cosa. Senza studiare le tecniche marziali ma allenando solo, e raramente, quelle base (le pochissime che conosco) ho comunque aumentato tantissimo l'efficacia di ogni gesto. Ho maturato maggior consapevolezza di me a livello emotivo , perchè questo lavoro mi ha COSTRETTO ad affrontare quello che avevo dentro faccia a faccia (e mi costringe ogni giorno).

E' strano, perchè io ero abituato, come molti , a separare molto pesantemente corpo da mente (emozioni) , e mai avrei creduto che il movimento avesse tanto a che vedere con la sfera emotiva. Invece è un canale a due vie.... le emozioni influenzano il corpo, e il corpo influenza le emozioni anche solo attraverso un movimento o un respiro o rilasciando una contrattura , o allineando correttamente la colonna vertebrale.

 
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Volevo chiedervi un parere sulla Boxe: ha senso iniziarla a 21 anni? E' tanto pericolosa amatorialmente?
puoi iniziare quando ti pare penso, è uno sport come un altro...amatorialmente nel senso che vuoi andare sul ring?

 
Sì, ma molto sciallo, non incontri ufficiale ne niente...
direi che puoi andare...mio fratello a 30 anni a livorno s è messo a fare boxe con gente navigata...a parte la preparazione devastante che gli hanno fatto fare //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif alla fine faceva anche sparring //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif...però si è sempre trovato bene e non ha mai fatto altri sport al di fuori di calcio

 
direi che puoi andare...mio fratello a 30 anni a livorno s è messo a fare boxe con gente navigata...a parte la preparazione devastante che gli hanno fatto fare //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif alla fine faceva anche sparring //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif...però si è sempre trovato bene e non ha mai fatto altri sport al di fuori di calcio
Io invece vorrei iniziare boxe e poi più avanti fare incontri ma ho due problemi:

Il primo e che la mia palestra di boxe non fa parte della fpi

La seconda e che sono troppo impedito a saltare la corda //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/facepalm2.png secondo te e possibile sostituire il salto con la corda con altro?

 
Io invece vorrei iniziare boxe e poi più avanti fare incontri ma ho due problemi:Il primo e che la mia palestra di boxe non fa parte della fpi

La seconda e che sono troppo impedito a saltare la corda //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/facepalm2.png secondo te e possibile sostituire il salto con la corda con altro?
Il salto della corda è importante mi disse sempre mio fratello per boxe una volta..per migliorare l iterazione testa braccia mi pare ma non ricordo bene...cmq impari come tutte le cose non ti far scoraggiare da una cazzata simile //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

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Anche agli allenamenti di judo mi fanno saltare con la corda. Quali sono i benefici di questo esercizio?

 
Il salto della corda è importante mi disse sempre mio fratello per boxe una volta..per migliorare l iterazione testa braccia mi pare ma non ricordo bene...cmq impari come tutte le cose non ti far scoraggiare da una cazzata simile //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
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Si dai in questi giorni provo un po a casa....

Ma per la palestra che non fa parte della fpi?Cioè adesso che guardo meglio esiste una palestra per ogni regione ?

 
e finalmente oggi ricomincio.... o meglio ricomincio e passo dal wing chun al taijiquan , e dal semplice corso di qi gong settimanale al corso triennale di formazione istruttori di qi gong e operatori di medicina cinese //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Sono eccitato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/Gab3.gif

 
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e finalmente oggi ricomincio.... o meglio ricomincio e passo dal wing chun al taijiquan , e dal semplice corso di qi gong settimanale al corso triennale di formazione istruttori di qi gong e operatori di medicina cinese //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Sono eccitato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/Gab3.gif
Io vorrei iniziare wing chun, ormai sono otto che faccio judo e mi sono un po' rotto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif mi ispira veramente tanto

 
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e finalmente oggi ricomincio.... o meglio ricomincio e passo dal wing chun al taijiquan , e dal semplice corso di qi gong settimanale al corso triennale di formazione istruttori di qi gong e operatori di medicina cinese //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Sono eccitato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/Gab3.gif
Potresti darmi qualche recensione sul wing Chun? Lo trovi efficace come vera tecnica di autodifesa? Non parlo così di mossette da palestra ma come qualcosa da.usare.in casi di estrema necessità

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Potresti darmi qualche recensione sul wing Chun? Lo trovi efficace come vera tecnica di autodifesa? Non parlo così di mossette da palestra ma come qualcosa da.usare.in casi di estrema necessità
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Allora intanto c'è da premettere una cosa. Non c'è un solo wing chun. Ci sono diversi lineage (chiamiamole famiglie) , non tutti i principi dello stile sono condivisi da tutti i lineage e non tutti sono interpretati allo stesso modo. Io ad esempio ho praticato il Leung Ting , impreziosito però dalle conoscenze di qi gong, meditazione medicina cinese e arti marziali interne del mio maestro.

Veniamo al dunque. Il wing chun è stato vittima di una campagna di mercificazione, per cui da stile "ponte" fra interno ed esterno, è stato modificato in stile quasi totalmente esterno per renderlo di veloce apprendimento. Perchè voleva essere venduto come metodo di autodifesa veloce da apprendere. E, insegnato così , spesso ha ben poca valenza.

Perchè il wing chun E' un'arte marziale cinese. Più veloce da rendere efficace in combattimento di molti altri stili, ma non come voleva essere spacciata. Non può prescindere dal lavoro interno sulla persona, non può prescindere dalle radici di ogni stile cinese (rilassamento, radicamento, postura, struttura interna) e possiede uno studio molto complesso su traiettorie , passi, movimenti , cedevolezza , applicazione del wu wei e sensibilità estrema alle forze applicate.... in realtà diventare efficaci seriamente con questo stile è MOOOLTO più lungo e impegnativo di quanto si è voluto spacciare.

E la difficoltà non è tanto trovare chi conosca le forme e i principi del wing chun così come è diventato. La difficoltà è trovare chi lo insegna conoscendo il taoismo e le pratiche taoiste e lo insegni cercando di sviscerare gli aspetti interni nascosti nello stile e concentrandosi sulla crescita del praticante secondo i canoni delle arti marziali cinesi.

 
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