Partiamo da questa frase di Chuck, che è emblematica
Jimmy è sempre Jimmy, ce lo ha dimostrato tante volte. Poi, essendo BCS una serie scritta benissimo, non c'è mai un approccio strettamente deterministico, e le cose che dicono i personaggi rispecchiano il loro punto di vista, e non una verità assoluta che gli autori vogliono fornirci per l'interpretazione. Tutta la storyline di Chuck e Jimmy è basata su una domanda: ma Jimmy è davvero così e non c'è niente da fare, o è così anche perché suo fratello non ha fatto che ripeterglielo per una vita intera, senza credere in lui neanche per un secondo?
Resta il fatto che per influenza delle persone che lo hanno circondato o per sua natura, o per entrambe le cose, Jimmy Mc.Gill vive davvero solo quando riesce a congegnare i suoi assurdi "pranks". E Kim era la donna della sua vita esattamente per questo, perché era come lui (anche lei, per esempio, anche a causa di una madre che l'ha proprio educata alle furbate?).
E lo ha lasciato perché ha capito che insieme non sarebbero riusciti a mettere da parte le loro ombre, alimentandole reciprocamente anzi.
Gene Takavic è l'immagine sfocata delle vite precedenti di Jimmy, una nullità, un nessuno. All'inizio della prima stagione, guarda e riguarda le videocassette dei tempi di Saul Goodman, palesando nostalgia e amarezza. Quello che ha capito tra BCS e Breaking Bad è che le cose sono arrivate ad un punto di non ritorno (e lo dice convintamente a Walt), e la cosa che più lo guida in questa sua nuova vita è la paura di essere beccato. Questa paura, naturalmente, guida ogni sua azione e lo porta a mantenere un basso profilo. La paura può solo coprire la sua natura, non cancellarla di botto.
E così questa paura lo porta a dover nuovamente ricorrere alle sue qualità sopite, nel caso del tassista. Ma è nella genialità del piano, in ogni suo strampalato passo, nella riuscita dello stesso, che Gene ritrova Slippin Jimmy e ritrova la vita.
Come potrebbe non aver preferito quell'unico momento agli ultimi anni di noia, tristezza e terrore? Dai, avanti. Proviamo ad immaginare che ci tolgano di colpo la possibilità di affermarci nelle cose che ci piacciono e che ci gettino in una vita inutile
Le cose che piacciono a Jimmy sono tossiche, ma sono quelle che danno un senso alla sua vita.
Ed è esattamente la stessa cosa che è capitata a Walt: anche lui per terrore si nasconde. Ma l'idea di morire solo come un cane, in un capanno nella neve abbandonato da tutti, e con alcune cose in sospeso, lo spinge a venire allo scoperto e a fare il suo coup de theatre finale.
A vestire per l'ultima volta i panni di Heisenberg, a morire da Heisenberg.
La differenza è che è vero che Jimmy ci si ritrova e che è la necessità a fare da motore, ma davvero pensiamo che non sarebbe comunque potuto accadere in un altro modo?