Che cosa abbiamo visto e/o letto oggi? | Recensioni e Commenti Flash

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No Game No Life (Novel)

Finito il volume 1 e letto in buona parte il 2.

Ho intenzione di farci un commento approfondito nei prossimi giorni, magari da mettere anche nel topic dedicato, voglia e tempo permettendo ;p

Ho davvero tanto da dire, ma non ho troppo tempo per approfondire. Nonostante ciò, voglio "sfogarmi" e liberare i miei pensieri, quindi due cose le dico :asd:

Inizierei col dire che lo sto amando. Mi sta piacendo davvero un casino, e mi ha preso esattamente come mi prese l'anime quando lo vidi. Il saper di poter continuare da dove mi sono fermato, anzi, mi hyppa ancora di più.

Per ora lo sto trovando allo stesso livello dell'anime. Quest'ultimo posso confermare che esalta all'ennesima potenza il già magnifico materiale di partenza. La Novel d'altro canto contiene qualcosa in più di molto apprezzabile e qualche scelta che ho gradito molto di più rispetto all'anime.

Se non avessi visto l'anime però, fino al volume 2 non avrei avuto totalmente chiari i comportamenti di Sora e di Steph. Sono difficili da immaginare, vista la loro esagerazione. Ma con il volume 2 è tutto molto chiaro ed evidente.

Il volume 2, a parte un dialogo, che ho trovato migliore nell'anime, mi sta piacendo di gran lunga di più. Molto più bello anche rispetto all'1.

C'è stato solo un momento che è reso oggettivamente meglio nell'anime. Non so perchè, ma nella novel lo troncano di punto in bianco, mentre nell'anime continua ed è molto più coerente col personaggio in questione.

Peccato per 2 errori, mancanze o cose volute ma senza una spiegazione, che non sono belli da vedere, ma con uno sforzo si può soprassedere.

Se devo trovare un difetto, su due piedi direi la quantità di materiale. (questo problema è quasi esclusivamente legato al volume 1)

C'è davvero poco rispetto a quanto potrebbe esserci. Il ritmo è ottimo, ma si poteva aggiungere molta più roba.

Soprattutto ho notato una mancanza di descrizioni delle situazioni. Un paio di volte non ero riuscito a capire il contesto degli eventi.

Sarebbero potute bastare 20-30 pagine in più in totale tra informazioni, maggiori dettagli, dinamiche degli eventi più lunghe, ecc...

[MENTION=35987]hihey54[/MENTION] Queste te le devi leggere, sono 2 cose omesse nell'anime che mi hanno steso :rickds:

Nel volume 1, dopo l'incoronazione, una sera Steph è presa bene e va in stanza da Sora. Quest'ultimo è da solo (apparentemente).

Steph è vogliosa come non mai e inizia a parlare con Sora e chiede del perchè abbia voluto che lei si innamorasse di lui con la storia del gioco e dei comandamenti. Lei poi gli chiede se forse è perchè lui prova lo stesso.

Dopo questa affermazione, tutta rossa, si avvicina a lui e si alza la gonna e dice tipo "se è così, quello che mi rimane da darti ora è questa, sai..."

Dopodichè, mentre Sora riflette su cosa voglia dire amore e roba simile, salta fuori Shiro, che spiega a Steph di essere un mero oggetto per permettere a Sora di masturbarsi (le fa vedere il video dove è nuda nel bagno).

Steph non capisce (Shiro lo definisce "fapping" non "masturbation") così Shiro le fa vedere con la mano la dinamica della scena.

:rickds::rickds::rickds::rickds::rickds::rickds::rickds: Vabbhè ero senza parole.

Steph poi si inca**a, urla, e se ne va. Sora discute un pò con Shiro, e la scena termina con quest'ultima che mormora "altri 7 anni" in riferimento allla riflessione sulla differenza tra sentimento romantico e desiderio sessuale.

Questa cosa potrebbe essere importantissima, perchè nell'anime, oltre all'essere genuinamente gelosa, questi possibili sentimenti di Shiro non si vedono neanche col binocolo.

Altra scena bellissima, quando Sora chiede a Steph da dove vengono i bambini :rickds::rickds::rickds::rickds:

C'è un lunghissimo dialogo dove Sora non si spiega come possano riprodursi gli umani, se i comandamenti vietano di ferire gli altri, e almeno la prima volta è una sorta di ferita :rickds:

Il tutto viene spiegato con una sorta di consenso involontario che permette di fare questo tipo di cose.
 
[MENTION=35987]hihey54[/MENTION] Queste te le devi leggere, sono 2 cose omesse nell'anime che mi hanno steso :rickds:

Nel volume 1, dopo l'incoronazione, una sera Steph è presa bene e va in stanza da Sora. Quest'ultimo è da solo (apparentemente).

Steph è vogliosa come non mai e inizia a parlare con Sora e chiede del perchè abbia voluto che lei si innamorasse di lui con la storia del gioco e dei comandamenti. Lei poi gli chiede se forse è perchè lui prova lo stesso.

Dopo questa affermazione, tutta rossa, si avvicina a lui e si alza la gonna e dice tipo "se è così, quello che mi rimane da darti ora è questa, sai..."

Dopodichè, mentre Sora riflette su cosa voglia dire amore e roba simile, salta fuori Shiro, che spiega a Steph di essere un mero oggetto per permettere a Sora di masturbarsi (le fa vedere il video dove è nuda nel bagno).

Steph non capisce (Shiro lo definisce "fapping" non "masturbation") così Shiro le fa vedere con la mano la dinamica della scena.

:rickds::rickds::rickds::rickds::rickds::rickds::rickds: Vabbhè ero senza parole.

Steph poi si inca**a, urla, e se ne va. Sora discute un pò con Shiro, e la scena termina con quest'ultima che mormora "altri 7 anni" in riferimento allla riflessione sulla differenza tra sentimento romantico e desiderio sessuale.

Questa cosa potrebbe essere importantissima, perchè nell'anime, oltre all'essere genuinamente gelosa, questi possibili sentimenti di Shiro non si vedono neanche col binocolo.

Altra scena bellissima, quando Sora chiede a Steph da dove vengono i bambini :rickds::rickds::rickds::rickds:

C'è un lunghissimo dialogo dove Sora non si spiega come possano riprodursi gli umani, se i comandamenti vietano di ferire gli altri, e almeno la prima volta è una sorta di ferita :rickds:

Il tutto viene spiegato con una sorta di consenso involontario che permette di fare questo tipo di cose.
:rickds:

Mi aspettavo che anche la novel avesse parecchi risvolti "piccanti", ma non pensavo che sarebbero arrivati sino a certi livelli.

 
Letto Spawn Volume 3 (cap #50/75)

Una grossa telenovela, stessi scenari, stessi personaggi, stesse situazioni, ma riescono a funzionare stranamente bene. A volte è epico, a volte è triste, a volte è pieno d'azione, a volte non succede niente di così interessante. Eppure resti incollato alla pagine, perchè vuoi vedere che fine farà il tuo antieroe e la sua famiglia.

Vuoi vedere se anche questa volta ritornerà ad abbracciare le persone che ama. La terra lo ha usato, l'inferno lo sta sfruttando per una grossa guerra, le persone che ama forse non sapranno mai nemmeno che esista, eppure Simmons continua a lottare, perchè il mondo gli ha tolto pure il diritto di morire.

Il finale mette il giusto hype per il prossimo arco narrativo. Una nuova forza ha scombussolato le sorti dell'intera razza umana. Una nuova profezia viene annunciata. E Spawn è all'oscuro di tutto, proprio come il lettore.

Artisticamente resta un titolo assurdo, con un Capullo capace di creare tavole immense nei dettagli e dal grandissimo impatto scenico. Ancora troppo pensanti le didascalie onnipresenti di Farlane, sopratutto perchè spiegano i dettagli di un disegnatore che non ne ha affatto bisogno. Capullo è chiaro e limpido nello storytelling, quindi molte spiegazioni servono a poco e niente, se non a togliere piccole parti di disegno.

Ora si parte per il gran ''finale'' di questa collana, un ultimo numero che porterà il numero 100 a questa saga storica.

 
Finito di vedere Mob Psycho 100.

Uno degli anime più deludenti che abbia mai visto.

Sent using Tapatapatapa

 
Finito di vedere Mob Psycho 100.
Uno degli anime più deludenti che abbia mai visto.

Sent using Tapatapatapa
Ma come:tristenev:

 
Ci credi che non riesco a trovarci una cosa da salvare?

  • Idea di base? Personaggio più forte di tutti. Già visto
  • Combattimenti? No. Mi aspettavo combattimenti ufo, e invece - escludendo quello contro il primo sfregiato - hanno fatto tutti schifo.
  • Character design? No. I personaggi, dai protagonisti agli antagonisti, facevano tutti schifo. L'unico che sembrava valido viene effettivamente "mostrato" alla fine, il ché mi fa ancora più rabbia.
  • Storia? No. Non ha manco senso parlarne.
  • Originalità? No. Di anime che fanno la "parodia degli Shonen" ce ne sono già in circolazione (Kill la Kill e Tengen Toppa Gurren Lagann fra tutti) e sono mille volte meglio.
  • Enjoyment? No. La mia espressione è stata la stessa della faccia di Mob (normale) durante praticamente tutto l'anime, che si dimostrava prevedibilissimo. Ci fosse stata una cosa che non mi aspettavo, o che mi sorprendesse.


Un anime che non mi ha lasciato nulla. Delusione totale.

Esempio random:

Se la gente reputa "geniale" il fatto di far concludere uno scontro con una spruzzata di spray al peperoncino, non so cosa farci: a me fa semplicemente cadere le palle, una cosa del genere. Sarò strano io, ma se questi sono i frangenti che dovrebbero rendere Mob Psycho 100 un bell'anime, su di me hanno l'effetto totalmente opposto.
 
No Game No Life (Novel)

Nell'ultima settimana ho avuto quasi zero tempo per leggere :sad:

Ci ho messo una vita ma ho finalmente portato a termine anche la lettura del volume 2.

Bellissimo. Questo è stato tanto tanto tanto bello per davvero. Tutta un'altra storia rispetto al primo volume.

È stato pieno di momenti fighissimi ed esaltanti. Tutte le cose in più rispetto all'anime sono state davvero ottime. Ci sono stati molti dialoghi profondi e non banali.

Jibril mi è piaciuta molto di più rispetto all'anime, per come è resa.

L'intro è stata molto più interessante rispetto a quella del primo volume. Il cliffhanger finale è stato da brividi :morristend:

Purtroppo non è esente da difetti. Come nel caso del primo volume, anche quà si sente la mancanza di qualche descrizione e spiegazione in più. C'è stato anche un'errore (dimenticanza? cosa voluta non spiegata?).

E per ultima cosa, c'è stato un pezzo che nell'anime ha giovato di una scena in più, che purtroppo manca nella novel. Non è nulla di fondamentale, ma effettivamente nella novel la scena viene troncata di punto in bianco :moia:

Piacevolmente soddisfatto dalla lettura.

Stasera si inizia il 3 :gab:

 
Sto guardando Gantz:O su Netflix proprio ora, e sto per dire una bestemmia :asd:, siccome ultimamente faccio fatica a leggere i sottotitoli velocemente (il mese prossimo ho una visita seria e molto importante per gli occhi), lo, sto guardando col doppiaggio in Inglese :sard:

 
Leggendo Terra ForMars :) i primi 6 volumi... C'è il topic ufficiale nel forum?

 
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No Game No Life (Novel)

Anche in questi giorni ho avuto pochissimo tempo :sad:

Letto il prologo ed un pò del primo capitolo del volume 3.

Il prologo è stato molto interessante, forse il più interessante per ora.

Ha avuto una belissima parte omessa nell'anime, che inizia in maniera stupida e si conclude con delle cose parecchio serie :morristend: Questa era decisamente importante. O meglio, alcune questioni trattate all'interno probabilmente saranno fondamentali per lo svulippo della storia e dei personaggi. Ometterle nell'anime è stato un grosso errore.

Anche nel capitolo 1 ci sono diversi dialoghi assenti nell'anime, molto molto belli.

Bene, dopo i primi due volume e questo inizio terzo volume, posso affermare a cuor leggero che Novel > Anime.

L'anime esalta in modo perfetto (quasi sempre) tutto ciò che c'è nella novel, con anche qualche aggiunta molto apprezzabile (e anche una scena imho quasi fondalmentare che c'è solo nell'anime).

D'altro canto la novel è molto più completa e ricca. Qualche momento è reso anche meglio.

 
Che bello Katanagatari (2/12)

 
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recensione di soft city, di hariton pushwagner:

Hariton Pushwagner, all'anagrafe Terje Brofos, nasce nel 1940, compie studi artistici a Oslo, da adolescente si trasferisce a Parigi e da qui inizia una vita da vero e proprio artista bohèm. È nel 1969 che inizia a lavorare a Soft City. Composto fino al 1975, non vedrà mai la luce in quanto ne verranno perse le tracce durante il suo ritorno in Norvegia nel 1979. Ma senza timore arriviamo al 2002 quando, in circostanze non troppo chiare, l'opera viene ritrovata. Ora il problema è che Pushwagner aveva già da tempo rinunciato ai diritti sul proprio lavoro, e questo porterà a una battaglia legale che si concluderà solo nel 2008, quando il fumetto viene pubblicato dalla norvegese No Comprendo, e nel 2016 esce l'edizione della NYR Comics, divisione fumettistica della New York Review Books (edizione oggetto di questa recensione).

Ma vediamolo più nel dettaglio: il setting è quello di un non meglio precisato futuro prossimo, una realtà socialmente perfetta della quale ci viene offerto uno scorcio giornaliero. Le primissime pagine definiscono fin da subito tanto il tono quanto i contenuti dell'opera: il sole (rappresentato come un occhio del cielo, l'impossibilità di nascondersi a un controllo a cui non sfugge nulla) sorge su un gigantesco palazzo, un'infinita serie di finestre tutte uguali, una piattezza e una ripetizione che opprimono. Veniamo così introdotti al risveglio della famiglia, che è nucleo prototipico per qualsiasi altro gruppo familiare del fumetto: una moglie, un marito, un figlio; il lavoro e lo shopping; cieca obbedienza e cieco consumismo. Due poli dal ruolo sociale rigidamente determinato, e come la famiglia che ci viene dato seguire da vicino il fumetto offre scorci, allargando il campo visivo, in cui ogni altra famiglia su cui ci è possibile posare l'occhio svolge le stesse identiche azioni, ricopre lo stesso identico ruolo. Omologazione dei movimenti e dei pensieri, qualcosa di talmente radicato e capillare da non venire nemmeno messo in discussione.

Mentre la giornata inizia il suo corso, due sono le prime direttive sulle quali vale la pena porre attenzione. Prima di tutto, quello che mi verrebbe da definire il “fattore soft”: tutto in questa società viene definito in funzione di questo attributo, soft. Abbiamo così le soft pill, prese a inizio e fine giornata; soft times, il quotidiano con tutte le novità dal mondo; soft electric, per gli elettrodomestici della casa; il soft park della soft inc., in cui timbrare all'entrata un cartellino soft work e lavorare come soft executives; addirittura l'onomatopea durante la rasatura mattutina è soft shave. Soft City, la realtà in cui tutto è accomodante, niente è fuori posto e non ci sono preoccupazioni.

L'altra direttiva a cui ho fatto riferimento, e che in parte riflette questo “fattore soft”, è il lavoro svolto sul linguaggio da Pushwagner. Ne abbiamo un esempio nei pochi balloon di dialogo o nelle scritte che ci è dato cogliere, la lingua di questa società futura è un insieme di più idiomi, senza netti confini, mischiati insieme da una globalizzazione ormai normalizzata e data per scontata. In questo modo vediamo contrapporsi e integrarsi termini dall'inglese, dal francese, dal tedesco o dall'italiano, in un collage che più che suggerire ricchezza e varietà culturali trasmette un senso di impoverimento, che determina anche l'assoluta elementarità dei discorsi e dei pensieri dei personaggi.

Durante la scena della colazione ci viene proposto un altro aspetto importante che caratterizza questa distopica società. Vediamo infatti il padre intento alla lettura del giornale, e ciò che si trova di fronte è a dir poco agghiacciante: le notizie sono dominate da un clima di violenza, tanto in ambiti casalinghi quanto su larga scala, parlando senza filtri di guerre e povertà. Notizie sì agghiaccianti, ma solo per il lettore fuori dal fumetto, perché il padre non sembra minimamente scomporsi. Ecco a cosa ha portato l'accomodante realtà in cui vivono queste persone, la più assoluta indifferenza verso ciò che succede tanto nel mondo quanto più vicino a loro. Verso la fine della giornata, relegata agli angoli della pagina, vedremo una scena che rimarca questo concetto, in cui una persona, senza che ci venga fornito alcun contesto, viene presa a manganellate da un poliziotto, e la sua sofferenza non merita nemmeno uno sguardo da parte della massa di lavoratori che può pensare solo al ritorno a casa.

A differenza di numerosi aspetti discussi fino ad ora forse questo è il primo a porre Soft City in netta contrapposizione con l'ormai tradizionale letteratura distopica. Ciò che c'è di negativo nel mondo non viene censurato, non è necessario filtrare la realtà per l'uomo medio, perché questo decide volontariamente di ignorarla. È una visione particolarmente cinica e senza via di scampo.

Conclusa la scena della colazione, arriva il momento per il padre (e per migliaia di altri padri identici a lui) di andare al lavoro, ed è qui che inizia una delle sequenze più suggestive dell'intero fumetto. Iniziamo con l'uscita dall'appartamento, in cui vediamo uscire nello stesso istante altre decine di persone, tutte con la medesima routine controllata fino all'ultimo secondo. Una volta raggiunto il parcheggio vediamo la facciata del palazzo e decine di madri, ognuna con il proprio bambino, salutare ciascuna il proprio marito, in un meccanismo talmente identico e ripetitivo da risultare assolutamente spersonalizzato. Ora i padri entrano in macchina e si dirigono al lavoro, e lo spettacolo che troviamo davanti fa venire le vertigini. Un numero incalcolabile di automobili viaggia in una città dai palazzi senza fine e senza nessuna particolarità architettonica, solo un'infinita serie di finestre. Il cielo è impossibile da scorgere, il senso di oppressione è assoluto.

In questa incredibile sequenza emerge con forza tutta la particolarità del tratto stilistico di Pushwagner. Mi sembra fino ad ora di avere chiaramente reso l'idea di come si tratti di un fumetto monumentale da un punto di vista realizzativo, e infatti la lunga gestazione non dovrebbe sorprendere. Nel proporre però tavole in cui a regnare è la ripetizione e l'omologazione Pushwagner compie una scelta apparentemente paradossale: l'impressione è che sia tutto realizzato a mano libera, anche quando si tratta di tracciare le linee di un palazzo, e così è proprio nei momenti di maggiore distacco empatico che ci viene ricordato come tutto ciò sia opera di un uomo, sia un prodotto artistico, sia il risultato di un lavoro creativo. Un contrasto che conferisce un'impronta assolutamente unica all'opera, e che porta ad ammirare senza sosta ogni singola pagina.

È una sequenza che riesce a essere anche molto evocativa, e nell'introduzione al volume Chris Ware la paragona a una scena dal film Solaris di Andrej Tarkovskij, pellicola fantascientifica del 1972. Nel film di Tarkovskij un viaggio in un'autostrada giapponese grazie a pochi accorgimenti diventa un vero e proprio viaggio metafisico, un oscillare tra realtà e sogno, o tra realtà parallele, e questo squarcio che si apre ha qualcosa in comune con il lavoro di Pushwagner. Ci sono momenti in cui lo statuto di realtà viene messo in discussione, lampi destinati a morire tanto velocemente quanto sono esplosi in cui ci si domanda “Where is the mind when the body is here?”. Momenti che però non potranno mai essere niente di più di una domanda lasciata senza risposta, perché prima che uno possa rendersene conto la giornata è finita e si può solo aspettare che il sole sorga di nuovo.

Questo mi porta all'ultima osservazione su questo ricchissimo fumetto, ovvero la circolarità del tutto. In apertura ci viene rivolta una domanda: “The beginning or the end?”, ed è qualcosa che a fine lettura non può non tornare in mente al lettore. La ripetizione non controlla solo la singola giornata, ma essa stessa è posta in un ciclo che non sappiamo né quando sia iniziato né se potrà mai veramente finire, o anche solo cambiare. In questo senso si riflette l'intento più ampio dell'opera, il mostrare una realtà del genere senza dirci come si sia arrivati a questo punto né se sia possibile trovare una via di scampo. Ci viene semplicemente offerta una finestra in un mondo come un futuro che potrà arrivare o un presente che è già qui.

Tutto questo lo dico senza allarmismi o senza volere fregiare Pushwagner del titolo di “profeta” come troppo spesso viene fatto per gli autori che trattano temi del genere, ma volendo contribuire alla riflessione che lui stesso finisce per mettere in moto. Opere del genere diventano quindi una lente per leggere il presente non tanto per fare la conta di quanto ci abbia preso e su quanto si sia sbagliato, ma piuttosto per potere riconoscere quanto ci sfugga da sotto gli occhi a causa del filtro della quotidianità e dell'abitudine. Soft City è un'opera di escapismo nel senso più puro e nobile del termine, ci permette durante la lettura di estraniarci da noi stessi e di metterci in prospettiva, e di farlo insieme a tutto ciò che ci circonda.
http://www.vignettae.it/articoli/recensioni/item/889-soft-city

 
Katanagatari (5/12) sempre meglio

 
No Game No Life (Novel)

Volume 3, sono andato avanti pochissimo.

Sono arrivato quasi alla conclusione del gioco

Sora vs Chlammy.
Incredibilmente più bello e pesante rispetto all'anime.

La spiegazione del gioco poi è stupenda. Molto più articolata e spiegata meglio. Tra l'altro la scommessa che viene fatta è

la richiesta di 2 cose. Il vincitore ha la possibilità di modificare le richieste, ma di base, la prima è la per la permanenza di ciò che si sono sottratti durante il gioco, la seconda è il diritto di uccidere il compagno del nemico.
Io sono rimasto a bocca aperta. Ed in tutto il discorso viene più volte sottolineato quanto quello fosse un gioco di pura follia e quanto Sora sia folle con i suoi sorrisi inquietanti.

Spettacolo davvero.

 
Attenzione, da oggi se e quando volete scrivere e fare recensioni più approfondite e non volete che si perda nel mare di pagine e topic potete usare QUESTO SPAZIO :gab:

Ovviamente oltre che per le recensioni di fumetti, manga e anime potete usarlo anche per serie TV, cinema, musica e Libri:stema:

 
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Scrivo qui i miei pareri su alcuni anime della stagione invernale 2017 che non hanno il topic dedicato.

Poi al massimo li metto dove ha detto Luck, ma non saranno approfonditi più di tanto, quindi non saprei.

Inizierei con la bomba,

L'anime delle biciclette (nome ufficiale di Minami Kamakura Koukou Joshi Jitensha-bu)

L'ho visto solo perchè ero in compagnia, e principalmente per ridere di quanto sia banale e per quanto sia orribile la cgi presente.

In realtà non è un anime così malvagio.

È banale, si, ma anche perchè il target è (spero) veramente basso. È pieno di cose mooooolto discutibili, ma la trama è carina. Ci sono tanti momenti carini, nel loro piccolo. Anche alcuni messaggi, come l'amicizia o l'impegno sono stati carini.

Ci sono state alcune parti shonen like, che mancava solo un bankai e avevamo il top shonen dell'anno :rickds: non scherzo, una gara è durata quasi 3 episodi ed è stata enfatizzata tantissimo.

Poi non è mancato il trash ovviamente, come unicorni che volano o altro cose totalmente senza senso. Ma la cosa più folle è che l'anime serviva da pubblicità e quindi alla fine dell'episodio, che durava meno del normale, c'era uno spot pubblicitario/educativo con veri attori :rickds::rickds::rickds::rickds:

Molto belle, per davvero, le immagini di fine episodio.

I personaggi, bhè, per questo tipo di anime non sono stati male. Soprattutto la bionda, che da quando arriva, rende tutto più divertente.

Il comparto tecnico è stato una tragedia :rickds: La cgi era orripilante. C'erano dei frame che bruciavano gli occhi :rickds::rickds::rickds: Pure i disegni non è che fossero chissà cosa. Nota positiva invece va agli sfondi, che spesso erano meravigliosi a dir poco e non so spiegarmi il perchè.

Del sonoro sinceramente non so che dire, boh, non ci ho fatto caso sinceramente :rickds: Solo una canzone mi è piaciuta e la ricordo.

La opening ha qualcosa di sovrannaturale. Ogni volta che la guardavo mi sembrava diversa. Come canzone non era male. Anche la ending non era male.

Questa serie la porterò nel cuore, quindi voto 6/10 dato senza logica, ma col cuore appunto.

Urara Meirochou

È un'anime che mi è piaciuto tantissimo, ed è tra i miei preferiti della stagione.

Quello che fa questa serie, lo fa davvero bene, e non sbaglia un colpo.

In questo caso probabilmente mi dilungherò più degli altri perchè credo sia importante sottolineare perchè lo ritenga tanto bello.

Il genere deve sicuramente piacere, perchè non è per tutti. È il solito, ragazzine carine che fanno cose carine in modo carino, tipo New Game!, che cito perchè trovo sia il miglior esponente del genere.

Ma urara non si ferma qui, è molto di più, vuole essere molto di più e ci riesce alla perfezione.

Innanzitutto la tematica, molto particolare, e che non avevo mai visto trattata. Le divinazioni. Non solo è un argomento interessante e trattato in molti aspetti, ma è anche importante per qualche passaggio di trama.

Perchè, ebbene si, la cosa più caratteristica è che ha una trama. Ed una trama piuttosto bella per un anime del genere, con un incipit un pò banale, ma che si rivelerà nel corso degli episodi molto profonda.

La base della serie però rimangono i momenti carini, quindi di trama c'è poco, ma quel poco è eccezionale. Purtroppo però non arriva ad un conclusione (giustamente) e va solo a coprire il primo grande passo di Chiya, la protagonista.

La cosa è assolutamente positiva. L'anime non smette mai di essere ragazzine carine con momenti carini, ma ci mette anche la trama ed in più copre, col giusto ritmo degli eventi, il primo step, chiudendo il cerchio per il momento.

Le cose che lascia in sospeso però sono troppo interessanti. Ci sono delle rivelazioni assurde verso la fine.

Già con questo non è una cosa da poco per niente. E questo è nulla.

Urara è ricco di momenti di una dolcezza che non mi aspettavo. Ci sono quasi intere puntate profonde e molto d'impatto che a momenti non si trovano neanche in anime più "seri".

Si vanno a toccare tematiche (ovviamente non in modo troppo approfondito e sopratutto non in modo pesante), come la famiglia, l'amicizia e la morte... Lo riscrivo, la morte! In un anime del genere. Io mi inchino sopratutto a fronte della delicatezza con la quale l'hanno trattata :hail:

Ci sono stanti anche momenti strani, quasi inquietanti con simil demoni ed altre entità sovrannaturali. Wow.

L'apparizione del coniglio (che si vede nella opening) è stata resa divinamente, si percepiva quell'aria mistica.

Per il resto è la solita roba gestita benissimo. Momenti simpatici, divertenti, dolci, con i siparietti comici.

Ah, e ovviamente non è mancato il fan service, facendo vedere i personaggi in intimo e giocando sullo spogliarsi in modo innocente :pffs:

Magari non tutte le puntate sono davvero importanti, ma quasi. Ognuna serve a far vedere nuove tecniche di divinazione e sviluppare sempre di più il meraviglioso rapporto che lega i personaggi.

Personaggi che sono fantastici. Si, sono ragazzine carine ecc ecc ecc. Ma nel loro piccolo sono caratterizzate benissimo. Ognuna di loro ha un obbiettivo, un sogno, non sono li a far nulla o a perdere tempo. La cosa più bella è stato vedere il loro legame svilupparsi e rafforzarsi col passare del tempo. Erano davvero carine.

Tecnicamente nella media. I disegni erano molto belli, così come i colori, e difficilmente si sono visti cali evidenti. Nelle scene più importanti, anzi è stato decisamente un bel vedere.

Elogio anche la colonna sonora, sempre carina e sul pezzo. Anche in questo caso, nelle scene più importanti è stata eccezionale e si è sposata benissimo col contesto.

Un plauso anche alla opening. Mi è piaciuta tantissimo e riassumeva perfettamente la serie. Tanti momenti carini e divertenti, ma anche momenti più seri e strani . È stato bello vedere come mostrasse ogni personaggio con la propria tecnica di divinazione. Carina anche la ending.

Direi che ho espresso sufficientemente cosa ne penso dell'anime :asd:

Prego in tutte le lingue del mondo che facciano un seconda stagione, perchè le cose lasciate in sospeso dono davvero interessanti.

Voto 8/10.

Gabriel DropOut

Anime molto carino e godibile, che grazie a Satania diventa difficilmente dimenticabile.

La serie è ricca di siparietti comici che sono riusciti, almeno nel mio caso, sempre a farmi divertire.

Purtroppo qualche puntata un pò pesantuccia c'è stata, e non è sempre riuscito ad essere sullo stesso livello.

La ninna nanna la proterò sempre nel cuore.

I personaggi erano molto belli, ma peccato per Gabriel. Personaggio che ci stava come carattere, ma che per quasi tutta la serie si è rivelato il più debole e meno importante.

Eccezionale invece Satania, è impossibile non amarla :cuore: Era così innocente che faceva tenerezza, e i suoi siparietti erano sempre i migliori.

Da vedere è stato bello, nulla da dire.

Molto simpatici i baloon con le facce dei personaggi che apparivano e facevano quel suono che mi divertiva :asd:

Musiche carine, ma nulla di più.

Opening a parer mio odiosa ed ending carina.

Serie divertente e memorabile grazie ad alcuni siperietti, ma che ha avuto qualche puntata più lenta e meno divertente.

Voto 6,5/10.

(ok, non ho scritto nulla, ma non c'è molto da dire :asd:)

Demi-chan wa Kataritai

Serie bella e che mi ha colpito particolarmente in alcuni suoi aspetti, ma che purtroppo ho trovata troppo lenta.

La tematica è ottima ed il modo in cui è stata affrontata è altrettanto ottimo. Per quanto siano problematiche finte (nel senso che non esistendo i vampiri, non esistono problemi per i vampiri :asd:), sono rese molto bene. Ci sono tante cose sulle quali non è immediato pensare. Soprattuttto è interessante vedere come ogni demi abbia difficoltà diverse dalle altre. Tutta la tematica generale, invece, come l'emarginazione, i pettegolezzi, i pregiudizi, sono trattati perfettamente. Offre tanti spunti di riflessione.

L'episodio 11 in particolare è stato meraviglioso, e riassume perfettamente tutta la serie. Davvero commovenete.

Peccato davvero per il ritmo generale, sempre piuttosto lento, ma pesante solo in qualche episodio. Cosa che però rende questi episodi in particolare davvero difficili da mandar giù. Ce ne sono stati un paio che non finivano mai e che non portavano nulla alla serie.

I personaggi sono stati tutti ottimi, nessuno escluso. Hinkari in particolar modo, mi è piaciuta, con la sua allegria e spensieratezza. Molto bello lo sviluppo dei rapporti tra di loro.

Tecnicamente bello, sopratutto per il design dei personaggi, che ho adorato. Molto belli anche i colori.

Comparto sonoro discreto.

Opening ed ending molto carine.

Peccato davvero per la lentezza generale e per alcuni episodi in particolare che sono stati pesanti da mandar giù.

Voto 6,5/10.

(Qui in realtà qualcosa in più da dire c'è sicuramente, ma sono stanco di scrivere :asd:)

 
Finito Youjo Senki, non male, la protagonista principale è ottima, peccato che la totalità del cast eccetto Tanya sia estremamente dimenticabile ed essendo una serie basata sulla guerra potevano esserci più strategie e cambiamenti visto che si ripete sempre lo stesso schema per le battaglie:

1)Le cose vanno male

2)Arriva Tanya OP

3)Vittoria!

4)Tornare al punto 1

Poteva essere gestito tutto un po meglio, ma il risultato è discreto:ahsisi: Tecnicamente è un po debole e il design dei pg va dallo scarso al brutto forte ma si è visto di peggio:emov:

 
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Finito Youjo Senki, non male, la protagonista principale è ottima, peccato che la totalità del cast eccetto Tanya sia estremamente dimenticabile ed essendo una serie basata sulla guerra potevano esserci più strategie e cambiamenti visto che si ripete sempre lo stesso schema per le battaglie:
1)Le cose vanno male

2)Arriva Tanya OP

3)Vittoria!

4)Tornare al punto 1

Poteva essere gestito tutto un po meglio, ma il risultato è discreto:ahsisi: Tecnicamente è un po debole e il design dei pg va dallo scarso al brutto forte ma si è visto di peggio:emov:
Concordo con te sulla ripetitività, è un fattore che non mi è piaciuto.

A pensarci bene, per quanto in scena si veda sempre la stessa cosa, c'è però da dire, che a fronte di tutto ci sono strategie militari ben diversificate tra loro.

Ogni situazione poi presenta qualche piccola differenza nelle tematiche, tipo l'odio provocato dalla guerra, il coinvolgimento di innocenti, ecc.

 
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