fate/zero, finito già da un po' ma faticavo a trovare la voglia di commentare. ma mi è piaciuto.
la voglia di commentare arriva ora che ho iniziato stay night e in prospettiva mi è anche più chiaro cosa mi è piaciuto di zero e cosa invece non mi sta piacendo della seconda serie (e per chiarire, tutte e due nella versione ufotable). ma andiamo con ordine.
prima di tutto, la premessa è decisamente intrigante. ammesso che se si è nella mia condizione, e cioè si affronta il franchise non conoscendo nulla, ci vuole un po' di tempo per mettere ogni tassello al proprio posto, già per come si presenta la guerra per il sacro graal si capisce che può dare soddisfazioni. l'utilizzare figure storiche o mitologiche fornisce quel quid in più di originalità per quelli che sarebbero combattenti un po' più generici, per quanto poi le fonti finiscano per essere ampiamente modificate e piegate, e il meccanismo master-servant funziona nel momento in cui riesce a non essere rigido ma anzi a creare situazioni differenti.
quindi insomma, le carte in regola sono quelle giuste per una battle royale degna di questo nome. e non ci giro nemmeno intorno, superato il primo episodio (40 minuti di infodumping dolorosi ma necessari) ogni episodio è denso al punto giusto, pochissimi punti morti, prosegue che è un piacere. inizia così una serie di combattimenti, intrighi e tradimenti, morti a destra e sinistra che funziona grazie a una scrittura che pattina tra il drama calcato e la violenza edgy a conti fatti comprendendo entrambi ma senza affogarci totalmente, e soprattutto un cast variegato e per certi aspetti poco convenzionale.
si arriva alle battute finali con soddisfazione, ripensando allo svolgimento solo con qualche nota negativa in merito a qualche squilibrio nelle stesse meccaniche della guerra che avrebbero potuto dare anche maggiore spessore al tutto, ma non è nulla di troppo grave. poi finalone in cui succede un po' di tutto, molta roba da processare, e fine. m'è piaciuto.
ora ho iniziato stay night, e già diverse cose mi stanno facendo storcere il naso. non mi piace che si sia deciso di virare verso un setting molto più da stereotipo anime, con un protagonista cacato fuori dal manuale del perfetto main da shonen, così come la ricerca di una dimensione più adolescenziale-scolastica di cui non sentivo affatto il bisogno. ho visto solo 6 episodi comunque, c'è ancora tutto il tempo per cambiare opinione.
si sente il mare, un ghibli minore, abbastanza a ragione. particolarmente compassato e coi piedi per terra, una storia tanto poco originale nello svolgimento quanto onesta nelle intenzioni e nell'essenziale caratterizzazione dei personaggi. non un modo troppo infame per occupare un'ora.