Vita sociale? Cos'è, si mangia? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/bzv7yXY.png
Scherzi a parte, sono una persona piuttosto introversa e timida. Ho avuto anche parecchia sfortuna con le amicizie; molte persone mi hanno deluso, con altre mi sono allontanato col tempo, altre erano talmente disturbate a livello mentale che ho dovuto tagliare i ponti di netto. Inoltre essendo un idealista (con soli lievi sprazzi di cinismo) mi aspetto troppo dalle altre persone. Allo stesso tempo sono pigro, quindi spesso non ho la pazienza di coltivare i rapporti umani e le persone tendono ad allontanarsi.
Però non penso di essere troppo egoista, perché in realtà con gli altri sono sempre gentile e disponibile, è solo che vorrei che la gente ragionasse col mio livello di sensibilità e condividesse un po' le mie idee (e magari gusti) ... e spesso ciò non è possibile. Senza contare che spesso la gente sembra desiderare rapporti di amicizia/conoscenza superficiali, soprattutto i maschi.
Alla fine però la poca vita sociale che ho mi basta. Almeno una volta a settimana esco con qualche amico, diciamo che attualmente il gruppetto che frequento è composto da 4/5 persone e mi ci trovo piuttosto bene. Preferisco stare in casa, sinceramente, però uscire ogni tanto mi fa piacere //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Inoltre ho una migliore amica che conosco da ormai più di nove anni (anche se abbiamo legato molto "solo" da 6/7 anni) e, nonostante qualche alto e basso, ci siamo sempre l'uno per l'altra. Però fuori dal mio gruppetto, dalle mie sicurezze, non riesco a uscire. All'università, per quel poco che la frequento, non sono MAI riuscito a legare con nessuno. Si parla solo di esami e professori, nient'altro, e io non sono capace di introdurre altri argomenti di conversazione in maniera autonoma. Se la persona che ho di fronte è loquace, estroversa, simpatica allora mi apro completamente e parlo anche tanto (sparando spesso un mucchio di minchiate per rompere il ghiaccio) ma se non mi sento perfettamente a mio agio mi chiudo a riccio. E in generale in tutte le situazioni in cui mi trovo da solo fra estranei sono socialmente inetto, è più forte di me, ho bisogno di un "supporto".
La vita sentimentale è stata a lungo un tasto dolente. Per 18 anni di vita o giù di lì mi sono auto convinto di essere eterosessuale con forti tendenze omo che DOVEVO reprimere per il mio quieto vivere (dopo tutto vivo a Napoli).
Questo continuo reprimermi, auto convincermi, forzarmi ha aumentato le mie insicurezze, ansie e la timidezza impedendomi di avere dei veri flirt.
A 16 anni mi sono "innamorato" di una mia amica, ma in realtà col tempo ho capito che si trattava di pura attrazione platonica (mai avuto la minima attrazione sessuale, mi piaceva pomiciare per la stimolazione fisica in sé, non per altro). Per fortuna lei mi ha lasciato dopo pochi mesi ed è finita lì.
Dopo di quello assolutamente niente per un bel po'. Verso la maggiore età ho compreso che nascondere quello che sei e sforzarti di essere quello che la società vuole che tu sia era sbagliato, così ho accettato che preferivo i ragazzi alle ragazze. Ma non mi sono buttato i squallidi bar gay o siti per single (utili ma pieni di maniaci), non sono il tipo. Ho conosciuto qualche persona su internet, anche per conoscere persone che condividevano le mie problematiche e parlare, non necessariamente per cercare un partner. Fra le varie (poche a dire il vero) conoscenze gay che avevo, però, solo un ragazzo mi aveva colpito, ma molta distanza ci separava e quindi ero scoragiatissimo.
Alla fine dopo un paio di anni ho mandato tutto al diavolo e sono andato a conoscerlo e ora abbiamo una relazione a distanza. E' molto difficile da gestire ma ne vale la pena //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Quindi il ragazzo con cui sto è la mia prima vera relazione seria, iniziata a 21 anni (ora ne ho 22)

meglio tardi che mai :morristend:
Scusate il papiro, non so perché ero ispirato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/paura.gif