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Aggiornato tutto :sisi:
 
Fobia St. Dinfna Hotel

Finito proprio ieri sera. In realtà in questi mesi ho fatto “lascia e prendi” con questo gioco. Vuoi perché alla lunga un po’ stanca, vuoi anche per alcuni enigmi un po’ complicati. Inizialmente mi erano piaciuti, ma dopo ho compreso che bisognava girare per le 2000 stanze dell’albergo per risolvere enigmi basati soprattutto sui numeri. Per alcuni ci ho messo un po’ a capirli, ma il tutto poi diventa abbastanza frustrante, soprattutto perché non si ha una mappa a portata di mano (per orientarsi, bisogna guardare quelle fisse appese sui muri). La trama riserba qualche colpo di scena, ma nulla di così profondo. I nemici sono gli stessi in tutto il gioco (due, per l’esattezza, se si esclude quello “gigante” alla Tyrant di RE2, che crea un minimo di suspance ogni volta che appare).
Tuttavia, il gioco non è esente da parecchi pregi. Ambientazione e atmosfera sono abbastanza curati e anche graficamente si difende bene, per essere un titolo sviluppato da una sola persona. Il mostro che ci perseguita è ben realizzato e procura qualche salto dalla sedia. Le armi a nostra disposizione sono abbastanza varie e i potenziamenti (per le armi e non solo), sono ben integrati.
Tutto sommato, è un titolo godibile, se si passa sopra ai difetti citati prima. Un horror senza infamia e senza lode.

VOTO: 6
 
THE BRIDGE CURSE: ROAD TO SALVATION

Non esiste un topic su questo gioco, comunque l’ho finito poco fa. Si tratta di un horror paranormale orientale in prima persona (che novità :asd:).
Il gioco vede protagonisti 5 studenti alle prese con un fantasma (manco a dirlo) che li perseguiterà per buona parte dell’avventura. Seppur inizialmente titubante sul gioco, devo ammettere che, col passare del tempo, è riuscito a suscitarmi dell’interesse. Gli enigmi sono carini, l’atmosfera abbastanza inquietante (anche se ci sono troppi jumpscare, troppi). Tecnicamente discreto con un buon doppiaggio (solo in inglese), mentre la trama prende una piega quasi inaspettata, tra morti ed esorcismi. Un titolo che parte in sordina ma che recupera da metà gioco, guadagnandosi la piena sufficienza. Penso che prenderò pure il secondo capitolo più avanti. Adesso ho iniziato un altro horror indie dal titolo Lunacy (manca il topic pure di questo gioco :asd:)

VOTO: 6
 
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THE BRIDE CURSE: ROAD TO SALVATION

Non esiste un topic su questo gioco, comunque l’ho finito poco fa. Si tratta di un horror paranormale orientale in prima persona (che novità :asd:).
Il gioco vede protagonisti 5 studenti alle prese con un fantasma (manco a dirlo) che li perseguiterà per buona parte dell’avventura. Seppur inizialmente titubante sul gioco, devo ammettere che, col passare del tempo, è riuscito a suscitarmi dell’interesse. Gli enigmi sono carini, l’atmosfera abbastanza inquietante (anche se ci sono troppi jumpscare, troppi). Tecnicamente discreto con un buon doppiaggio (solo in inglese), mentre la trama prende una piega quasi inaspettata, tra morti ed esorcismi. Un titolo che parte in sordina ma che recupera da metà gioco, guadagnandosi la piena sufficienza. Penso che prenderò pure il secondo capitolo più avanti. Adesso ho iniziato un altro horror indie dal titolo Lunacy (manca il topic pure di questo gioco :asd:)

VOTO: 6
Credo volessi dire Bridge, perché la maledizione della sposa non lo giocherei mai, già la vivo tutti i giorni a casa con mia moglie :mwaha:

Non lo conoscevo. Ho visto Gameplay Introduction, mi piace l'ambiente ma maledetta prima persona!
ranting2.gif
 
Credo volessi dire Bridge, perché la maledizione della sposa non lo giocherei mai, già la vivo tutti i giorni a casa con mia moglie :mwaha:

Non lo conoscevo. Ho visto Gameplay Introduction, mi piace l'ambiente ma maledetta prima persona!
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Hai ragione, piccola svista :asd: Comunque molto carino pure Lunacy.
 
ALONE IN THE DARK
Finito in quasi 10 ore! Più della media, questo perché ho esaminato ogni stanza e letto tutti i documenti.
Che dire, un gioco ingiustamente bistrattato. I difetti ci sono e sono evidenti: non fa paura, tecnicamente non eccelso (le espressioni facciali sono bruttine), mostri poco caratterizzati, protagonisti e personaggi privi di carattere.
Ma al di là di questo… atmosfera a pacchi. Esplorare Villa Derceto coinvolge. Location davvero ben fatta, ricca di dettagli, di stanze da esplorare. Le altre location (ce ne sono parecchie) non sono da meno. I combattimenti non sono tanti, il gioco si basa più sull’esplorazione, sulla lettura di documenti e sulla risoluzione di enigmi (per risolverli dovete molto spesso leggere i vari file). Enigmi non esattamente complessi, ma abbastanza intuitivi.
La trama non brilla di certo, ma fa il suo dovere. Ho finito il gioco con la donna, ma sicuramente lo riprenderò più avanti con Edward.
Bella la boss fight finale, nulla di difficile comunque. I comandi non sono poi così imprecisi, perlomeno io non ho avuto problemi.
Il gioco non mi ha annoiato neanche per un istante, anzi, mi spronava ad andare avanti. E questa non è roba da poco.
Consigliato a chi ama le avventure, ma non consideratelo come un horror vero e proprio. Si lascia giocare piacevolmente, nonostante non abbia il graficone.
Una gradita sorpresa. Il migliore comunque resta il quarto capitolo della serie uscito su PS1 e PS2.

VOTO: 7,5
 
THE CASTING OF FRANK STONE
Che dire, non mi è dispiaciuto come gioco. Inferiore a Until Dawn e The Quarry ma decisamente superiore a tutta la Dark Picture Anthology.
L’inizio è lento, ma solo perché la trama ha bisogno di svilupparsi. Parlando della trama, nonostante si lasci seguire senza troppe pretese, a tratti l’ho trovata un po’ confusionaria, soprattutto verso il finale.
I protagonisti sono ben caratterizzati, tecnicamente è davvero valido, è bello da guardare e il doppiaggio è ottimamente recitato, nonostante alcuni bug che interrompono inspiegabilmente alcuni dialoghi (questo accade in tutti i giochi Supermassive).
Il problema di questi titoli è che hanno bisogno di un’evoluzione. Si seguono soprattutto per la trama, perché sono praticamente dei film, ma per far in modo che ciò accada bisognerebbe creare una storia intrigante e coinvolgente. I titoli Supermassive soffrono di questi difetto. Solo con Until Dawn sono riusciti a tenere vivo l’interesse dall’inizio alla fine. Inoltre non so fino a che punto i QTE vadano ancora di moda. Secondo me si tratta di un gameplay ormai obsoleto. A meno che non si riesca a rivoluzionarlo, resta il fatto che i QTE classici, secondo me, sono un po’ demodè.
Ottimo il sistema delle scelte che cambiano gli eventi, su quello hanno fatto un ottimo lavoro.
In conclusione, non è affatto un brutto gioco, senza infamia e senza lode, si lascia giocare, nonostante alcune sessioni noiose.

VOTO: 7.0
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Visto che siamo in tema… Faccio anche una veloce recensione di Until Dawn, visto che gli manca solo un voto per entrare nella lista :asd:

UNTIL DAWN (quick review)

Supermassive ha sfornato questo gioco ormai divenuto classico e che resta, per ora, il migliore della loro carriera.
Tutto funziona in questo gioco (o quasi): ambientazioni al top, atmosfera opprimente, protagonisti carismatici, trama funzionale e ricca di colpi di scena. Ogni tanto i dialoghi risultano un po’ fuori contesto, ma Until Dawn resta comunque un gioco che gli appassionati dele avventure horror devono assolutamente giocare.

VOTO: 8,5
 
Ultima modifica:
DEATH STRANDING

Sicuramente il titolo più strano e assurdo mai giocato negli ultimi tempi. Devo dire che a tratti l’ho amato, ma a tratti l’ho anche odiato. Quel 7 sarebbe potuto diventare un 9 se solo ci fosse stata più varietà.

Iniziamo dalle cose belle: graficamente è bellissimo da vedere, girare per quel mondo devastato mi ha affascinato, anche se poi, causa gameplay, non sono riuscito a godermelo appieno. La trama, la parte migliore del gioco, l’ho trovata ben scritta, coinvolgente e mai noiosa, con i suoi personaggi carismatici e ben caratterizzati. Fino alle battute finali devo dire che mi ha rapito e coinvolto e… che finale! Emozionante con inaspettati colpi di scena. Kojima in questo è stato magistrale, non ho nulla da dire.

Peccato che, in quelle moltissime ore di gioco, Death Stranding mi ha alla lunga annoiato, se non irritato, da lato che dovrebbe essere quello più importante: il gameplay. Premetto che ho saltato il 90% degli ordini secondari. E io di solito nei giochi le finisco sempre, in Mass Effect 2 ad esempio erano così ben fatte da spronarti a finirle tutte. Ma qui… non puoi mettermi degli obiettivi primari dove bisogna fare, a grandi linee, sempre la stessa cosa. E fare lo stesso pure con le missioni secondarie. C’è poca, pochissima, varietà. Considerando anche che non ho costruito un bel niente (odio i giochi gestionali), immaginate la frustrazione nello scalare quelle dannate montagne o camminare per ore con Sam che cadeva, inciampava, scivolava, faceva cadere pacchi. Non è stato il massimo del divertimento. Lo so che Kojima non voleva realizzare un gameplay divertente, ma caspita, non avrebbe dovuto farlo neanche così irritante.

Quelle montagne… belle da vedere, per carità, ma dopo averle scalate 1000 volte mi hanno fatto venire la nausea.

Direte voi: peggio per te che non hai costruito strade, teleferiche e altro. Dico io: è vero, ma Kojima avrebbe dovuto pensare anche a coloro che preferivano andare avanti con la storia, piuttosto che costruire. Non puoi rendere loro la vita così difficile. Il risultato per me è stato abbastanza deludente, con un gameplay poco divertente e appagante ed estremamente ripetitivo.

Eppure… Eppure non l’ho mollato. Il pensiero era corso nella mia testa durante le prime missioni, ma poi non l’ho fatto. Questo perché questo gioco, nonostante tutto, ti cattura, ha qualcosa che ti ammalia. Solo grazie alla trama e al suo immancabile fascino mi è venuta la voglia di proseguirlo, effettuare le consegne, scoprire nuovi personaggi e location. Capita la tipologia, non l’ho più giocato controvoglia, spinto dalla curiosità di sapere come la storia andasse a finire. Ed è finita bene, non mi ha deluso affatto.

Inoltre, le boss battle, lunghe ma facili, hanno spezzato quel ritmo soporifero di alcune missioni. Nulla di così memorabile, ma comunque efficaci.

Ripeto, ci fosse stata molta più varietà nelle consegne, ne avrei parlato benissimo. Invece purtroppo per me è un suo grosso limite. Comprerò sicuramente il sequel, anche perché sono davvero curioso di vedere come Kojima ha pensato di continuare la storia.

In conclusione, è stata un’esperienza di gioco unica e particolare. E solo Kojima poteva osare così tanto.

Coraggioso!

VOTO: 7.0
 
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