è il mio carpenter preferito e lo vorrei in BD, ma finora non si è fatto 'sto gran lavorone di trasposizione sui film del Baffo... fuga da ny e the fog sono improponibili...
mah che avrei preferito vedere un 3D pioniere di un nuovo possibile linguaggio filmico, di emanciparsi da semplice sfondo maggiorato ad un qualcosa di più che influisce anche a livello semantico su quello che sto guardando e invece mi ritrovo a chiedermi, per quanto sia fatto bene, se avessi visto il film in 2D mi sarei perso qualcosa? non provo l'ebbrezza dello sguardo a perdita d'occhio, non mi delizio per quanto magnifico sia il rappresentato semlicemente perchè la tecnologia evidentemente ancora non lo permette. il problema dunque è che c'è questa specie di malattia strana che coglie quelli che fanno i film in 3D: sembrano tutti molto interessati a sottolineare la profondità di campo in una sequenza dove c'è uno che legge un libro. ma sei scemo? ma vai fortissimo di roba in faccia! per adesso direi che il massimo godimento del 3D l'ho provato con The Final Destination e il grandioso The Hole 3D. vedi Joe Dante. Joe Dante è uno che ha sempre sperato di fare quel cinema lì, quello dei gimmick anni '50, quello di Matinée. siccome è un figo non ha rifatto Matinée in 3D, ma ha pensato che sarebbe stato più divertente che la tecnologia anni '50 incontrasse il cinema horror adolescenziale eighties. il risultato è il massimo della vita. tutto il film è in 3D, ma quando verso la fine il protagonista salta nel buco e arriva in un luogo dove le regole sono quelle della fantasia, tutto è sbagliato e te la cavi solo se hai gli occhialini e capisci questa nuova prospettiva, dalla felicità ti viene da battere le mani. poi pensi che al cinema il 3D più bello che hai visto l'hanno fatto Joe Dante (classe 1946) e un mestierante come David R. Ellis, e che sono due film che dicono qualcosa di nuovo guardandosi indietro. vabbeh...