Il fatto è che certe notti quelle visioni ritornano. A volte sogno che mi aprono il cervello e ci ficcano dentro degli elettrodi. Il perché non lo so, ma è un test, e dicono che questo giustifica tutto. Altre volte mi tengono le palpebre spalancate, e versano collirio nei miei occhi fino a che non me li sento in fiamme. Vorrei urlare, ma spalanco la bocca e non esce alcun suono, perché hanno reciso le mie corde vocali. Altre volte sogno che mi fracassano le ossa una per una, e dopo mi fanno ingoiare delle pillole. E' così che sperimentano gli antidolorifici. In un altro sogno mi procurano delle ustioni per testare dei farmaci. In un altro ancora mi iniettano delle sostanze che accartocciano la mia pelle ricoprendola di rughe... E poi mi provocano un tumore che cresce fino a diventare più grande della mia testa, e mi mantengono in vita per studiarlo. Ma il vero incubo è al risveglio, quando il sogno svanisce e la paura rimane. E forse non è nemmeno la paura la cosa peggiore, ma la rabbia tremenda che mi invade le viscere come se volesse farmi esplodere... E mi sento sempre più uguale a un animale, e sempre meno simile a un uomo... Allora chiudo gli occhi e mi sforzo d'immaginare... Un tunnel caldo e sicuro nel grembo della terra, che corre insinuandosi fra intrichi di radici e mi porta lontano... Verso la luce e il calore del sole, in un luogo dove il vento fa frusciare i fili d'erba... Lontano dalla paura e dal dolore, dalla crudeltà senza senso di quegli esseri che si dicono "umani".
Pensiero di Dylan Dog preso dall'albo #263, "La Collina Dei Conigli", che denuncia fortemente la vivisezione degli animali.
Non mi vergogno di dire che questo discorso m'ha fatto piangere, dato che certa roba la fanno davvero su delle povere creature.